Gazzetta n. 304 del 30 dicembre 2010 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 10 dicembre 2010 |
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Fabrizia. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto il proprio decreto, in data 27 luglio 2009, registrato alla Corte dei conti il 5 agosto 2009, con il quale, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Fabrizia (Vibo Valentia) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione straordinaria incaricata della provvisoria gestione dell'ente; Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata; Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita' e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente; Visto l'art. 143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 30 novembre 2010;
Decreta:
La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Fabrizia (Vibo Valentia), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi. Dato a Roma, addi' 10 dicembre 2010
NAPOLITANO Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Maroni, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 17 dicembre 2010 Ministeri istituzionali - Interno, registro n. 20, foglio n. 273 |
| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il consiglio comunale di Fabrizia (Vibo Valentia) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 27 luglio 2009, registrato alla Corte dei conti il 5 agosto 2009, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata. Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata ad una commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita' operando in un ambiente che, sebbene in parte caratterizzato da una manifestata disaffezione verso la vita democratica e le istituzioni, ha mostrato, come di recente avvenuto a seguito dell'acquisizione al patrimonio comunale di un immobile abusivo, di apprezzare gli interventi posti in essere dall'organo di gestione straordinaria per il ripristino dei principi di buon andamento e rispetto delle regole. Il Prefetto di Vibo Valentia, nella proposta di proroga della gestione commissariale in data 2 novembre. 2010, ha rappresentato che la relazione all'uopo predisposta dalla commissione straordinaria incaricata della gestione commissariale del comune di Fabrizia e' stata oggetto di approfondimenti nel corso della riunione tecnica di coordinamento delle Forze di polizia ed in quella sede, anche per quanto attiene l'aspetto del mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica, i vertici delle Forze di polizia hanno espresso un parere favorevole al prosieguo della gestione commissariale. Nella documentazione allegata alla relazione prefettizia vengono evidenziati segnali di una intensa ripresa dell'attivita' da parte di soggetti legati all'amministrazione comunale oggetto del provvedimento di scioglimento, il cui ritorno alla guida dell'ente rischia, ove il rinnovo degli organi comunali avvenga nel prossimo turno di elezioni amministrative, di pregiudicare il lavoro svolto dalla commissione straordinaria per avviare l'azione amministrativa dell'ente in un percorso di legalita' e di affrancamento dai condizionamenti di tipo mafioso. Per quanto attiene l'attivita' di riorganizzazione viene messa in rilievo la necessita' che sia la stessa commissione straordinaria a portare a compimento una serie, di progetti gia' avviati, tesi a rimuovere gli effetti del condizionamento mafioso operato all'interno dell'ente. Particolarmente significativi sono il piano strutturale comunale e l'annesso regolamento edilizio, strumenti urbanistici volti a regolare l'attivita' edificatoria per garantire la tutela del territorio, sottraendolo a possibili speculazioni da parte di organizzazioni mafiose. In considerazione della situazione deficitaria dell'ente riscontrata al momento dell'insediamento, dovuta principalmente ad una carente riscossione delle entrate proprie, i lavori della commissione straordinaria si sono concentrati nel settore relativo alla gestione dei tributi, con iniziative volte all'accertamento, anche ricorrendo all'incrocio dei dati risultanti dai ruoli dell'ICI con quelli catastali, e quindi alla riscossione dei tributi stessi, nonche' alla ricognizione dei crediti vantati, in particolare nel settore idrico ed in quello della gestione dei beni patrimoniali. L'organo di gestione straordinaria ha avviato le procedure per risolvere alcuni contratti, al tempo stipulati nel settore dei tributi locali senza le previste procedure ad evidenza pubblica. E' stato avviato il piano per la definitiva regolarizzazione delle assegnazione delle unita' abitative, costruite a seguito degli eventi alluvionali del 1972/1973, da destinare alla popolazione del comune priva di abitazione. Nonostante, infatti, il lungo periodo di tempo trascorso alcune delle suddette abitazioni, ancora oggi, non risultano trasferite in proprieta' agli aventi diritto, mentre altre sono occupate senza titolo. Per queste ultime sono in corso di definizione le procedure necessarie affinche' l'ente rientri in possesso degli alloggi. Un ulteriore importante intervento posto in essere dalla commissione straordinaria e' quello relativo al piano insediamenti produttivi. Diverse imprese artigiane erano, infatti, collocate nel centro cittadino, in aperto contrasto con le vigenti norme igienico sanitarie. In un primo momento gli artigiani avevano mostrato una palese diffidenza in merito alla proposta, formulata dall'organo di gestione straordinaria, di trasferire le imprese in lotti di terreno collocati nell'ambito del P.I.P. Successivamente dopo alcuni incontri organizzati dalla commissione straordinaria, i rappresentanti delle ditte interessate hanno acquistato alcuni lotti di terreno situati nel suddetto ambito di insediamento produttivo per ivi ricollocarvi le loro strutture. E' in corso altresi' uno studio di fattibilita' per l'ampliamento della zona P.I.P. Una rilevante importanza assume, altresi', il progetto predisposto per l'utilizzo delle economie maturate sui lavori di consolidamento del centro abitato, trasmesso al Ministero per l'ambiente per l'acquisizione del relativo nulla osta. Per l'esecuzione di tale iniziativa sono state avviate procedure volte a garantire la massima trasparenza, in quanto le opere da realizzarsi, di rilevante importo, potrebbero suscitare un forte richiamo per gli imprenditori locali legati ad ambienti controindicati. I suesposti programmi costituiscono un segnale primario del ripristino della legalita' e stanno producendo una serie di effetti positivi in termini di risanamento dell'ente che, per consolidarsi, richiedono ancora tempo, ma che si rivelano indispensabili al fine di contrastare il sistema di penetrazione mafiosa nell'amministrazione locale reso piu' agevole da un contesto di illegalita' e di disordine organizzativo. Ritengo pertanto che, sulla base di tali elementi, ricorrano le condizioni per l'applicazione del provvedimento di proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Fabrizia (Vibo Valentia), per il periodo di sei mesi, ai sensi dell'art. 143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Roma, 29 novembre 2010
Il Ministro dell'interno: Maroni |
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