Gazzetta n. 111 del 14 maggio 2011 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 18 aprile 2011
Affidamento della gestione del consiglio comunale di Castrofilippo, ad una commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il decreto, in data 18 novembre 2010, con il quale il Presidente della Regione Siciliana ha preso atto della decadenza del consiglio comunale per mancanza del numero legale minimo per la funzionalita' dell'organo, nonche' della cessazione dalla carica del sindaco e della giunta municipale del comune di Castrofilippo (Agrigento), ed ha nominato un commissario per la provvisoria gestione dell'ente;
Considerato che dall'esito di approfonditi accertamenti, condotti dalla commissione di indagine nominata con decreto prefettizio del 23 settembre 2010, gia' in corso all'atto dell'adozione del decreto del Presidente della Regione Siciliana, sono emersi collegamenti diretti ed indiretti tra ex componenti del consesso e la criminalita' organizzata locale;
Considerato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica e determina lo svilimento delle istituzioni e la perdita di prestigio e di credibilita' degli organi istituzionali;
Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata, mirato al ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 15 aprile 2011 alla quale e' stato debitamente invitato il Presidente della Regione Siciliana;

Decreta:

Art. 1

La gestione del comune di Castrofilippo (Agrigento), il cui consiglio comunale e' stato dichiarato decaduto con il sopracitato decreto del Presidente della Regione Siciliana, e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott. Baldassare Ingoglia - viceprefetto;
dott. Massimo Signorelli - viceprefetto aggiunto;
dott. Carmelo Fontana - direttore amministrativo contabile.
 
Art. 2

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 18 aprile 2011

NAPOLITANO
Berlusconi, Presidente del
Consiglio dei Ministri

Maroni, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 21 aprile 2011 Ministeri istituzionali Interno, registro n. 9, foglio n. 222
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il comune di Castrofilippo (Agrigento), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative dell'11 giugno 2006, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che hanno compromesso la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica.
All'esito di specifica attivita' investigativa condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo, sono state tratte in arresto, in esecuzione di un'ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo in data 20 settembre 2010, cinque persone tra cui il sindaco del comune di Castrofilippo.
A seguito dell'applicazione della suddetta misura cautelare ha operato, ai sensi dell'art. 59, comma 1, lettera c) del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per il sindaco la sospensione dalla carica; il medesimo ha successivamente rassegnato le dimissioni.
In tempi diversi hanno rassegnato le dimissioni tutti gli assessori e la maggior parte dei consiglieri, conseguentemente il Presidente della Regione Siciliana, con decreto in data 18 novembre 2010, ha preso atto della decadenza del consiglio comunale per mancanza del numero legale minimo per la funzionalita' dell'organo, nonche' della cessazione dalla carica del sindaco e della giunta municipale del comune di Castrofilippo, ed ha nominato un commissario per la provvisoria gestione dell'ente.
Nell'ambito del suddetto procedimento giudiziario il primo cittadino, che ha ricoperto tale carica ininterrottamente dal 2001, risulta indagato per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, per la sua appartenenza alla famiglia mafiosa locale, nonche' per aver favorito imprese riconducibili ad esponenti mafiosi di vertice della provincia di Agrigento, mediante l'affidamento di appalti di opere pubbliche e private.
In conseguenza alla suddetta ordinanza di custodia cautelare ed al fine di verificare la sussistenza di forme di condizionamento e di infiltrazione delle locali consorterie nei confronti degli amministratori dell'ente, il Prefetto di Agrigento, con decreto del 23 settembre 2010, ha disposto l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 59, comma 7, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267.
All'esito degli accertamenti svolti, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, le cui risultanze sono state esaminate in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento e di un delegato della Procura della Repubblica di Palermo - Direzione Distrettuale Antimafia; il Comitato ha espresso l'avviso concorde circa la sussistenza dei presupposti utili alla proposta di avvio del procedimento finalizzato all'adozione della misura di rigore prevista dall'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Il Prefetto di Agrigento, con l'allegata nota in data 15 marzo 2011, che costituisce parte integrante della presente relazione, ha pertanto formulato la relativa proposta di applicazione delle misure di cui al citato art. 143 per aver riscontrato concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi.
Sia gli accertamenti svolti in sede amministrativa che l'inchiesta giudiziaria hanno posto in evidenza l'assoluta e strumentale vicinanza dell'ex sindaco alla associazione mafiosa agrigentina, nei cui confronti si poneva in un atteggiamento di "totale subordinazione", consentendo alla criminalita' organizzata di attuare un vero e proprio monopolio nelle scelte delle imprese aggiudicatarie e nella distribuzione dei lavori, e venendo ricompensato anche con somme di danaro per i favori resi.
Anche alcuni assessori e consiglieri dimissionari risultano legati da vincoli di parentela con soggetti tratti in arresto, o raggiunti da informazione di garanzia per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p., nell'operazione di polizia sopracitata, o hanno frequentazioni con affiliati alle locali organizzazioni criminali.
Indizi sintomatici della permeabilita' dell'amministrazione comunale nei confronti degli interessi della criminalita' organizzata emergono dalle numerose irregolarita' e violazioni di legge che la commissione di indagine ha riscontrato e che confermano che gli organi dell'ente hanno sviato la propria azione per favorire, soprattutto nel settore degli appalti, ditte riconducibili alle consorterie criminali. In particolare, i titolari di tre ditte aggiudicatarie di molti lavori e servizi sono fratelli di un soggetto che, prima di essere tratto in arresto nel 2010 nella inchiesta giudiziaria soprarichiamata, era gia' stato condannato con sentenza irrevocabile del dicembre 2000 per favoreggiamento di un latitante di mafia.
Benche' l'amministrazione comunale non potesse ignorare tale circostanza, lungi dall'astenersi dal contrattare con tali ditte, le ha addirittura inserite nell'elenco delle imprese di fiducia, invitandole quindi costantemente alle trattative private, le cui procedure sono state spesso alterate al fine di aggiudicarle alte ditte medesime, nonche' ad altre imprese riconducibili alla "famiglia"mafiosa locale.
La relazione del Prefetto ha evidenziato l'esistenza nel comune di un sistema preordinato alla assegnazione di lavori e servizi alle stesse ditte, solo mascherato dall'espletamento di pubbliche procedure, comunque ristrette, se non addirittura con affidamenti diretti e con apposite ordinanze sindacali.
Tale sistema si riscontra sia nell'ultima consiliatura che in quella pregressa e, benche' molte delle procedure di appalto in questione riguardino la precedente consiliatura, le parzialita' compiute vanno comunque ricondotte alla responsabilita' dell'attuale amministrazione, in virtu' dei profili di continuita' rappresentati dal sindaco, e da alcuni assessori e consiglieri, al secondo mandato, uno dei quali legato da vincoli di parentela e convivente con il capo della famiglia mafiosa locale, tratto in arresto, come si e' detto, durante la menzionata inchiesta giudiziaria.
Tale collaudato sistema di controllo dei lavori e dei servizi pubblici si e' realizzato prioritariamente, come evidenziato nella relazione del Prefetto, mediante l'affidamento a societa' che sono diretta espressione della locale famiglia mafiosa. Significativa di tale modo di procedere e' la vicenda dei lavori di completamento del centro diurno per anziani, che sono stati aggiudicati, nell'anno 2009, a mezzo di cottimo fiduciario, ad una ditta il cui titolare, che ha ricoperto le cariche di vicesindaco nel 2003 e di assessore nel 2003 e 2004, e' stato arrestato nell'ambito della suddetta inchiesta giudiziaria, perche' ritenuto componente della famiglia mafiosa locale.
Connota ulteriormente il favoritismo la circostanza che la ditta prescelta sia risultata aggiudicataria pur essendo priva del requisito, previsto dal bando, dell'iscrizione nell'albo comunale delle imprese di fiducia.
Elementi sintomatici di un condizionamento dell'amministrazione da parte della criminalita' organizzata sono rinvenibili anche nella circostanza che, in base a trattative private, connotate da profili di illegittimita', il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani sia stato svolto praticamente in esclusiva da una delle tre ditte di cui si e' innanzi detto, anche in virtu' di proroghe disposte dal sindaco in violazione di legge, mentre si sarebbe dovuto procedere ad una nuova gara di appalto.
Concorre ulteriormente a connotare Io stato di assoggettamento degli amministratori agli interessi della criminalita' organizzata l'altra modalita' con cui veniva esercitato il controllo mediante l'affidamento dei lavori a ditte vicine alla suddetta famiglia mafiosa; e' il caso dei lavori di riqualificazione di una piazza del comune che sono stati, nell'anno 2009, aggiudicati - con procedura viziata dalla violazione delle norme regionali in materia - ad una impresa il cui titolare fungeva da prestanome di altra ditta, che forniva i materiali ed i macchinari necessari, il cui titolare e' il fratello del suddetto personaggio che e' stato condannato con sentenza irrevocabile del dicembre 2000 per favoreggiamento di un latitante di mafia, e tratto in arresto nel 2010 a seguito della citata indagine giudiziaria.
Nel delineato contesto si colloca anche la gara relativa ai lavori di manutenzione e sistemazione strada esterna di collegamento tra Castrofilippo e la SS. 640 affidati a trattativa privata, nell'anno 2010, alla ditta il cui titolare e' il fratello del soggetto destinatario della misura cautelare coercitiva nel 2010 a seguito della gia' citata inchiesta giudiziaria. La procedura presenta diverse irregolarita': infatti, la busta contenente l'offerta per la partecipazione alla gara della ditta aggiudicataria non risulta correttamente sigillata in quanto su due lembi non e' applicata la ceralacca a suggello. Inoltre, nel verbale di gara viene erroneamente indicato l'anno 2009 anziche' quello di indizione della gara, ossia 2010.
L'evidenza oggettiva delle circostanze soprarichiamate e' strettamente correlata alle modalita' di operare, prese in considerazione dalla commissione in fase di indagine, con le quali anche nella precedente consiliatura veniva disposto l'affidamento di lavori a ditte che, seppur non direttamente legate alla locale consorteria mafiosa, sono comunque a questa riconducibili; emblematica, in tal senso, e' la vicenda dei lavori per la realizzazione dei capannoni del mercato ortofrutticolo, opera aggiudicata a mezzo di asta pubblica nell'anno 2003, la cui procedura e' stata palesemente sviata per favorire una associazione temporanea di imprese, il cui titolare risulta vicino al capo della famiglia mafiosa dominante in un comune limitrofo.
In tale occasione, la fornitura dei macchinari necessari all'espletamento del lavoro vedeva sempre presente una delle tre suddette ditte di Castrofilippo.
Sintomatica della volonta' di quella amministrazione comunale di non voler attivare strumenti di contrasto alla penetrazione della criminalita' organizzata e' anche la circostanza che il comune di Castrofilippo non ha provveduto nel tempo a deliberare l'adesione al protocollo Carlo Alberto Dalla Chiesa, sottoscritto dalla Regione Siciliana con le Prefetture dell'Isola, recante misure in tema di prevenzione contro le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici.
L'insieme dei suesposti elementi denotano con palese evidenza forme di condizionamento del procedimento di formazione della volonta' degli organi, essendo questo inciso dai collegamenti che hanno compromesso il buon andamento e l'imparzialita' dell'amministrazione comunale, determinando deviazioni nella conduzione di settori cruciali dell'ente, come quello degli appalti pubblici.
Rilevato che, per le caratteristiche che lo configurano, il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, puo' intervenire finanche quando sia stato gia' disposto provvedimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura di rigore nei confronti del comune di Castrofilippo (Agrigento) con conseguente affidamento della gestione dell'ente ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire, nel tempo, la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita'.
L'estensione dell'influenza criminale rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma,13 aprile 2011

Il Ministro dell'interno: Maroni
 
Allegato

Prefettura di Agrigento
Ufficio Territoriale del Governo
Prot. n. 252/OES

15 marzo 2011

SIG. MINISTRO DELL'INTERNO
ROMA Oggetto: Comune di Castrofilippo.
Il Comune di Castrofilippo (3034 abitanti) ha rinnovato i propri organi elettivi in occasione delle consultazioni amministrative dell'11 giugno 2006 OMISSIS....
Il 20 settembre 2010, il G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo di regione. ha adottato la Ordinanza di custodia cautelare in carcere n. .....OMISSIS.....a carico di 5 soggetti ritenuti appartenenti alla famiglia mafiosa di Castrofilippo, tra cui ....OMISSIS.....
Si precisa che nel procedimento penale in questione, .....OMISSISrisulta indagato, oltre che per il reato di associazione per delinquere .di stampo mafioso (art. 416-bis c.p.), anche per la sua partecipazione alla famiglia mafiosa di Castrofilippo nonche' per essere intervenuto, nella sua qualita' di sindaco, allo scopo di favorire imprese del territorio agrigentino riconducibili ad esponenti mafiosi della locale famiglia.
....OMISSIS....
In relazione, poi, agli elementi contenuti nel provvedimento giudiziario in questione, ritenendo sussistente la fattispecie contemplata dall'art. 59, comma 7, del decreto legislativo n. 267/2000, e' stato disposto con provvedimento n. 2010-19509/GAB del 23 settembre 2010, l'accesso presso il Comune di Castrofilippo. OMISSIS
In data 2 marzo scorso. i dirigenti e i militari incaricati dell'accesso presso il Comune di Castrofilippo hanno presentato la relazione sulla attivita' svolta.....OMISSIS
In ottemperanza alla disposizione contenuta nell'art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000, le risultanze della relazione di accesso sono state esaminate nella seduta del C.P.O.S.P. del ....OMISSIS..... integrato con la partecipazione del Procuratore della Repubblica di Agrigento e di un delegato della Procura della Repubblica di Palermo Direzione Distrettuale Antimafia - al termine della quale i componenti del consesso hanno espresso concorde avviso sulla sussistenza dei presupposti utili alla proposta di avvio del procedimento finalizzato alla adozione della misura di rigore prevista dal richiamato art. 143.
..... OMISSIS .....
Avuto specifico riguardo al presupposto della presenza sul territorio castrofilippese di consorterie criminali di stampo mafioso, e' indubitabile che l'amministrazione comunale di Castrofilippo opera in un contesto socio-territoriale che risulta essere notoriamente inquinato dalla presenza di soggetti appartenenti alla Criminalita' organizzata nonche' da indiziati mafiosi.
Castrofilippo, verosimilmente in quanto paese piccolo e isolato (il territorio comunale non e' infatti se non marginalmente interessato da grandi vie di comunicazione) e' stato ritenuto localita' idonea per il transito e la latitanza di soggetti mafiosi provenienti dai centri viciniori. In questo ultimi anni il paese ha infatti dato "ospitalita'" a pericolosi latitanti di mafia .......... OMISSIS ....
L'inchiesta giudiziaria ..... OMISSIS ricostruisce l'assetto della famiglia mafiosa di Castrofilippo - OMISSIS .... e descrive un contesto criminale che non esaurisce la propria attivita' nella commissione di reati "comuni", ma bensi' tende ad estendere il proprio controllo sull'economia e sulla amministrazione comunale, come e' consuetudine delle piu' pericolose e pervasive associazioni mafiose.
.....OMISSIS.....
Avuto riguardo al presupposto del diffuso cattivo funzionamento di settori del Comune di Castrofilippo sensibili agli interessi economici dei sodalizi criminali, elementi sostanziali si ricavano dagli atti relativi alla operazione di polizia ... OMISSIS .... Nel corso della quale sono stati tratti in arresto: OMISSIS quali componenti della famiglia mafiosa di Castrofilippo, tutti fornendo stabile e immediata assistenza agli associati ed ai loro vertici: ....... contribuendo alla realizzazione degli scopi dell'associazione mafiosa nell'esercizio di attivita' imprenditoriali ottenendo, con metodo mafioso, appalti pubblici, gare e facento parte di un gruppo di imprese che gestiscono in regime di monopolio il sistema di acquisizione di lavori pubblici; .....; ...... OMISSIS quale componente della famiglia mafiosa di Castrofilippo, favorendo .... OMISSIS, imprese riconducibili agli esponenti mafiosi di vertice della Provincia di Agrigento, nell'attribuzione di appalti di opere pubbliche e private, quali la realizzazione OMISSIS......, edificati nel territorio di Castrofilippo, l'affidamento a trattativa privata e/o cottimo fiduciario di lavori alle imprese di .... OMISSIS ...... (fratelli di .... OMISSIS .... gia' condannato per favoreggiamento alla latitanza di .... OMISSIS .........; partecipando, inoltre, ad incontri con esponenti di vertice dell'associazione mafiosa, quali, tra gli altri, ..... OMISSIS .... allo scopo di realizzare gli interessi illeciti dell'associazione mafiosa; .....".
Le risultanze delle verifiche di carattere amministrativo svolte dall'organismo di accesso presso il Comune di Castrofilippo hanno evidenziato una corrispondenza con le risultanze della inchiesta giudiziaria .....OMISSIS ....... per quel che riguarda il cattivo funzionamento del settore dei pubblici lavori nel predetto Ente locale, settore che e' notoriamente sensibile agli interessi economici dei sodalizi criminali mafiosi.
La relazione di accesso ha infatti messo in luce come nel Comune di Castrofilippo si sono avuti molteplici casi di affidamento di pubblici lavori a ditte qualificate da quell'Ente locale come " imprese di fiducia" nei cui confronti sono emerse circostanze che - direttamente e/o indirettamente - le riconducono a soggetti gravitanti in contesti delinquenziali mafiosi.
Con riferimento alle trattative private bandite dal Comune, e' emerso il pressocche' costante invito a partecipare rivolto alle imprese di ....... OMISSIS ......., tutti ..... OMISSIS ....... fratelli di .... OMISSIS ...... il quale, prima ancora di essere stato arrestato ...... OMISSIS ....... nel corso della operazione di polizia ....... OMISSIS ........ quale componente della famiglia mafiosa di Castrofilippo. risultava essere stato condannato con sentenza irrevocabile ....... OMISSIS ...... per favoreggiamento alla latitanza di un mafioso.
Negli anni presi in esame in sede di accesso, e' emerso che le ditte degli ... OMISSIS .... sono risultate aggiudicatarie di 35 pubblici affidamenti fra trattative private e cottimi fiduciari nonche' destinatarie di 44 affidamenti diretti, dati che possono essere ritenuti di assoluto rilievo ove rapportati sia al ridotto ordine di grandezza di quell'Ente locale sia alle risultanze del registro del repertorio generale del Comune di Castrofilippo dal quale si ricava che negli ultimi dieci anni gli appalti pubblici ammontano a 79, di cui 54 trattative private, 9 cottimi fiduciari e 16 aste pubbliche.
.... OMISSIS .......
L'analitico esame effettuato in sede di accesso delle procedure di partecipazione e aggiudicazione alle trattative private piuttosto che ai cottimi fiduciari ha poi evidenziato numerose e ripetute anomalie e irregolarita' in ragione delle quali molte aggiudicazioni possono essere ritenute non conformi ai requisiti di legge.
..... OMISSIS .......
In occasione degli accertamenti svolti sul conto della societa' ....... OMISSIS ......., sono emersi stretti legami fra ditte e soggetti risultati aggiudicatari di pubblici lavori banditi dal Comune di,Castrofilippo e a vario titolo coinvolti nella inchiesta giudiziaria ... OMISSIS ......, esistenti anche in sede di esecuzione di lavori privati.
.... OMISSIS ....
Dalla circostanza che in sede di esecuzione dei lavori relativi ad una concessione edilizia e' stato registrato il coinvolgimento dei .... OMISSIS ...., sono desumibili gli stretti rapporti di affari sussistenti fra ..... OMISSIS ..... i quali hanno poi continuato a "coltivare" quelle relazioni anche in occasione della partecipazione e aggiudicazione di pubblici lavori banditi dal Comune, le cui procedure sono risultate caratterizzate da numerose irregolarita' con il conseguente svolgimento di pubblici interventi da parte di un ristretto novero di imprese.
Le numerose irregolarita' e violazioni di legge analiticamente riportate nella relazione di accesso a seguito dell'esame delle singole procedure di affidamento .... OMISSIS ...... appaiono confermare sul piano amministrativo quanto emerge sul piano giudiziario, e cioe' i favori e il monopolio - basati su atti illegittimi e irregolari, con conseguenti ingiusti e indebiti profitti - accordati dalla civica amministrazione di Castrofilippo ad una delle ditte .... OMISSIS ....
OMISSIS non solo non state poste in essere le auspicabili cautele e gli accorgimenti volti a prevenire interferenze e condizionamenti da parte della criminalita' organizzata di stampo mafioso nella aggiudicazione di appalti e servizi, ma addirittura le ditte ...OMISSIS .... sono state ritenute "imprese di fiducia" di quell'ente locale e sono state costantemente e regolarmente invitate a partecipare alle procedure di aggiudicazione di appalti e servizi.
Tanto che sembra potersi affermare la esistenza nel Comune di Castrofilippo di un "sistema" preordinato alla assegnazione di lavori alle ditte ... OMISSIS .... solo mascherato dall'espletamento di pubbliche procedure comunque ristrette se non addirittura con affidamenti diretti e con apposite ordinanze sindacali.
Con riferimento al presupposto della alterazione del funzionamento dell'amministrazione, si ritiene che l'attivita' ispettiva abbia evidenziato la sussistenza di carenze, disfunzioni, anomalie e irregolarita' in un settore della macchina comunale notoriamente sensibile all'influenza del crimine organizzato di stampo mafioso (gli appalti pubblici).
Sono stati infatti rilevati rapporti tra soggetti economici aggiudicatari di pubblici interventi (...... OMISSIS ..... ) e persone fisiche (.... OMISSIS ....) che risultano indagate quali appartenenti alla criminalita' organizzata di stampo mafioso.
Il predetto dato, di per se' oggettivamente negativo, si caratterizza in maniera ulteriormente negativa ove si consideri che l'analisi delle trattative private e dei cottimi fiduciari aggiudicati alle citate ditte ha fatto registrare anomalie e irregolarita' tali da alterare i principi di imparzialita' e buon andamento dell'azione amministrativa.
.. OMISSIS ......
L'insieme delle anomalie e irregolarita' .... OMISSIS appaiono indicative di una condizione di penetrabilita' della struttura comunale a condizionamenti esterni e di permeabilita' a ingerenze e interferenze esterne.
Ingerenze e interferenze che - sulla scorta anche delle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia riportate negli atti relativi all'inchiesta giudiziaria ... OMISSIS .... - si sono tradotte nel pieno "controllo" della esecuzione dei pubblici lavori nel territorio castrofilippese da parte della locale famiglia mafiosa in primo luogo con la effettuazione di pubblici interventi ad opera di ditte che sono espressione diretta della "famiglia" mafiosa di Castrofilippo (.. OMISSIS ....) in secondo luogo attraverso ditte vicine alla "famiglia" e in terzo luogo gestendo comunque i lavori quand'anche gli stessi venivano affidati a ditte non direttamente riconducibili alla consorteria mafiosa piuttosto che ricavando illeciti profitti con la c.d. "messa a posto".
.... OMISSIS ....
In sede di accesso e' stata riservata specifica attenzione alla asta pubblica .... OMISSIS .... degli atti relativi ai lavori in argomento ha evidenziato sostanziali anomalie e irregolarita' .... OMISSIS ...... Talche' se ne ricava che lo svolgimento di una corretta procedura avrebbe portato alla aggiudicazione dei lavori ad una impresa diversa da quella risultata poi aggiudicataria.
.... OMISSIS .... l'aggiudicataria si e' avvalsa del c.d. nolo a freddo delle ditte ... OMISSIS .... i quali sono fratelli di .. OMISSIS .... ritenuto appartenente alla famiglia mafiosa di Castrofilippo. Non appare fuori di luogo sottolineare al riguardo che il sistema dei cc.dd. noli a freddo e' l'espediente maggiormente utilizzato dalle organizzazioni mafiose per infiltrarsi nel sistema degli appalti pubblici.
L'insieme delle anomalie e irregolarita' emerse in sede di verifica .... OMISSIS ..... appaiono corrispondenti agli elementi conoscitivi forniti da uno dei collaboratori di giustizia .... OMISSIS.....
Ulteriore presupposto che ... OMISSIS .... legittima il ricorso alla misura dello scioglimento corrisponde alla presenza di sintomatiche disfunzioni nell'agire dell'amministrazione comunale alle quali gli amministratori non hanno saputo porre argine o che non hanno avvertito adeguatamente e dalle quali si puo' desumere che interessi economici privati di uomini e di imprese legati alla criminalita' organizzata hanno saputo giovarsene in via sistematica o in episodi ricorrenti.
Gli elementi raccolti nella relazione di accesso nel settore degli appalti di lavori e servizi nel Comune di Castrofilippo, evidenziano un frequente ricorso alle trattative private, peraltro accompagnate da numerose anomalie e irregolarita': il che ha fatto si' che gli affidamenti andassero frequentemente (specie nel settore dei rifiuti solidi urbani e servizi di spazzamento delle vie del centro abitato, ma non solo) a beneficio di un ristretto novero di imprese, appartenenti o legate a soggetti inseriti o contigui alle cosche .... OMISSIS ....
Nel Comune di Castrofilippo, ove si considerino gli indizi di reita' delineati nella inchiesta giudiziaria .... OMISSIS .... appare indubbiamente ravvisabile la sussistenza di un "collegamento" inteso quale condivisione delle finalita' illecite della consorteria mafiosa di Castrofilippo.
Ove anche non fossero presi in considerazione i cennati indizi di reita', appare comunque ravvisabile la sussistenza di un "condizionamento" che si e' concretizzato nella inoperosita' tanto del consiglio comunale ai fini dell'osservanza dei principi di legalita' quanto della giunta municipale per il mancato esercizio dei poteri di vigilanza e controllo ai fini della imparzialita' e trasparenza nella gestione della cosa pubblica.
.... OMISSIS ...
Un insieme di comportamenti che ... OMISSIS .... difficilmente puo' esaurirsi nella sfera della mera omissivita' e piu' verosimilmente va piuttosto ad inquadrarsi in un perdurante comportamento di acquiescenza in ordine alle "attenzioni" e alle "agevolazioni" date, attraverso il sistema delle trattative private, alle ditte ... OMISSIS ....
Quanto sopra si pone in evidenza giacche' .... OMISSIS.... la funzione di indirizzo e controllo rientrante nelle attribuzioni degli organi elettivi non esclude le responsabilita' che fanno capo agli organi di vertice politico-amministrativo i quali hanno comunque pregnanti compiti di pianificazione, di direttiva, di impulso, di vigilanza e verifica che impongono l'esigenza di intervenire ed apprestare tutte le misure e le risorse necessarie per una effettiva e sostanziale cura e difesa dell'interesse pubblico dalla compromissione derivante da ingerenze estranee.
In proposito non puo' non evidenziarsi che il Comune di Castrofilippo non ha provveduto a deliberare l'adesione al c.d. Protocollo Carlo Alberto Dalla Chiesa sottoscritto dalla Regione Siciliana con le Prefetture dell'Isola recante misure in tema di prevenzione contro le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici.
La mancata adesione ad uno strumento pattizio avvertito come necessario dai Governi nazionale e regionale, appare indicativo della bassa soglia di attenzione riservata dai pubblici amministratori di Castrofilippo su una problematica invero di grande importanza (qual e' il pericolo delle infiltrazioni e i condizionamenti mafiosi).
.... OMISSIS ....
Si reputa che i comportamenti ... OMISSIS .... siano stati tali da trasmettere alla comunita' castrofilippese !a sussistenza di un clima di "ambiguita'" nella civica Amministrazione, clima che non ha consentito alla cittadinanza di percepire l'istituzione comunale quale chiaro baluardo contro le pressioni criminali, con cio' minando, specie nella parte sana della collettivita', il senso di fiducia che naturalmente accompagna il rapporto del singolo cittadino con lo Stato, inteso quest'ultimo nelle sue varie articolazioni territoriali, delle quali il Comune e' la struttura piu' prossima ai singoli cittadini.
Fra i soggetti arrestati durante l'operazione di polizia .... OMISSIS .... figura ....OMISSIS...., ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Castrofilippo. Dopo la notifica della O.C.C.C. il predetto e' stato posto, per motivi di salute, agli arresti domiciliari presso la sua abitazione nella quale convive con .... OMISSIS ..... consigliere comunale .... OMISSIS .....
I rapporti parentali e la convivenza di un consigliere comunale con colui che e' stato individuato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo quale capo mafia di Castrofilippo, segna un elemento di forte valenza in ordine alla connessione o alla contiguita' fra l'organizzazione criminale castrofilippese e la sfera pubblica rappresentata dalla civica amministrazione di Castrotilippo e delinea una circostanza di fatto che rende del tutto plausibile l'affermazione che gli organi elettivi siano stati collegati o condizionati dalla malavita organizzata.
Peraltro, la figura del cennato consigliere comunale .... si pone in correlazione con un altro soggetto tratto in arresto nella operazione di polizia .... OMISSIS .... risultando entrambi soci del Consorzio .... OMISSIS ..... Fra i soci del citato Consorzio .... OMISSIS .... figura altresi' .... OMISSIS .... condannato in via definitiva per reati di mafia, uomo d'onore appartenente alla famiglia mafiosa di ... OMISSIS ......
Il consigliere comunale ..... OMISSIS ..... e' figlio di ....... OMISSIS ....... quale risulta socio della Azienda Agricola ....... OMISSIS ..... tra i cui soci figura uno dei soggetti arrestati nella operazione di polizia ..... OMISSIS ....
Inoltre il fratello del consigliere comunale .... OMISSIS e' sposato con ..... OMISSIS ..... la quale e' sorella di ... OMISSIS ... che e' stato condannato per favoreggiamento della latitanza di un mafioso e arrestato nel corso della operazione di polizia ... OMISSIS ... quale componente della famiglia maliosa di Castrofilippo.
Il consigliere comunale... OMISSIS ... e' sorella di ... OMISSIS ... il quale e' socio della societa' aggiudicataria della trattativa privata per la esecuzione dei lavori di .... OMISSIS ..... riconducibile al gruppo degli ... OMISSIS ......
L'Assessore ... OMISSIS .. risulta imparentato con ... OMISSIS .... quest'ultimo titolare di una ditta ricompresa nell'albo delle imprese di fiducia del Comune di Castrofilippo e che e' stato raggiunto da una informazione di garanzia per 416-bis c.p. nella inchiesta giudiziaria .... OMISSIS ...
Quanto sopra riferito appare delineare un particolare "contesto" all'interno del quale "leggere" le numerose anomalie e irregolarita' che hanno caratterizzato il sistema dei pubblici appalti nel Comune di Castrofilippo, con numerose affidamenti diretti e trattative private/cottimi fiduciari assegnati a ditte riconducibili a soggetti appartenenti alla menzionata consorteria criminale: clementi che concorrono, nel loro insieme, alla ricostruzione di una trama di indizi che sembrano concordare nel senso della infiltrazione mafiosa.
In ragione di tutto quanto sopra esposto, si ritiene che sussistano nel Comune di Castrofilippo, concreti, univoci e rilevanti elementi di collegamento diretti o indiretti con la criminalita' organizzata di stampo mafioso nonche' forme di condizionamento degli organi elettivi che hanno compromesso il buon andamento e l'imparzialita' di quella civica Amministrazione, con pregiudizio del regolare funzionamento dei servizi comunali.
Appare al riguardo utile evidenziare che in atto quella civica Amministrazione e' retta da un commissario di nomina regionale- e che la Regione Siciliana si appresta a inserire Castrofilippo nell'elenco dei Comuni chiamati a rinnovare gli organi elettivi nelle consultazioni amministrative che si terranno nella prossima primavera.
In proposito si ritiene di poter esprimere avviso che le risultanze delle attivita' di accesso e di verifica hanno messo in luce un insieme di circostanze in ragione delle quali, oltre alla sussistenza di collegamenti fra i pubblici amministratori castrofilippesi e la locale famiglia mafiosa, il buon andamento, la imparzialita' e il corretto funzionamento dei servizi affidati a quella civica Amministrazione possono essere ritenuti talmente compromessi da arrecare un grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica in quel centro, cui si riconnette la ritenuta esigenza del subentro di un periodo di gestione commissariale ex art. 143 decreto legislativo n. 261/2000 che rappresenti un netto e significativo momento di cesura rispetto alle passate amministrazioni e un adeguato strumento di effettiva ricostruzione degli indispensabili percorsi e processi di legalita' e trasparenza.
Tanto si rappresenta alla S.V. ai fini delle valutazioni in ordine alla proposta di avvio della procedura di cui al richiamato art. 143 nei confronti del Comune di Castrofilippo.
Si allega copia della relazione redatta tini componenti della commissione di accesso.

Il Prefetto: Ferrandino
 
Gazzetta Ufficiale Serie Generale per iPhone