Gazzetta n. 178 del 2 agosto 2011 (vai al sommario) |
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI |
PROVVEDIMENTO 24 giugno 2011 |
Programma Obiettivo per l'incremento e la qualificazione dell'occupazione femminile, per il superamento delle disparita' salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete. |
|
|
IL PRESIDENTE DEL COMITATO NAZIONALE DI PARITA' E PARI OPPORTUNITA' NEL LAVORO
VISTA la legge 10 aprile 1991, n. 125, concernente "Azioni positive per la realizzazione della parita' uomo-donna nel lavoro"; VISTO il decreto legislativo 11 aprile 2006 n. 198, concernente "Codice delle pari opportunita' tra uomo e donna, a norma dell'art. 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246" e s.m.i.; VISTO l'art. 10 lettera c) del predetto decreto ove si stabilisce che il Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parita' di trattamento ed uguaglianza di opportunita' tra lavoratori e lavoratrici di cui all'art. 8, primo comma del medesimo decreto, formuli, entro il 31 maggio di ogni anno, un programma-obiettivo nel quale vengono indicate le tipologie di progetti di azioni positive che intende promuovere, i soggetti ammessi per le singole tipologie ed i criteri di valutazione; VISTO il decreto legislativo 25 gennaio 2010 n. 5, e in particolare l'art. 1 comma 4 lett. i-ter) ai sensi del quale il Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parita' di trattamento ed uguaglianza di opportunita' tra lavoratori e lavoratrici provvede, anche attraverso la promozione di azioni positive, alla rimozione degli ostacoli che limitino l'uguaglianza tra uomo e donna nella progressione professionale e di carriera, allo sviluppo di misure per il reinserimento della donna lavoratrice dopo la maternita', alla piu' ampia diffusione del part-time e degli altri strumenti di flessibilita' a livello aziendale che consentano una migliore conciliazione tra vita lavorativa e impegni familiari; VISTO il decreto interministeriale 15 marzo 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2001, concernente "Disciplina delle modalita' di presentazione, valutazione e finanziamento dei progetti di azioni positive per la parita' uomo-donna nel lavoro di cui alla legge 10 aprile 1991, n. 125", successivamente modificato dal decreto interministeriale 22 settembre 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 21 dicembre 2005; CONSIDERATO che le caratteristiche del programma-obiettivo riguardano:
• un investimento qualitativo su un numero piu' limitato di progetti di azioni positive; • la promozione di azioni positive rivolte alle donne nel mondo del lavoro; • la promozione di azioni positive nell'ambito di interventi di sviluppo locale e derivanti dalla programmazione negoziata; CONSIDERATO che per quanto riguarda gli aspetti di qualita' e la necessaria ottica di genere e' essenziale incidere sui fattori che creano condizioni di disparita' al fine di eliminarli per favorire l'inserimento, la permanenza, il consolidamento e l'avanzamento professionale delle donne attraverso:
• azioni di sistema che tengano conto del complesso contesto in cui le donne agiscono; • azioni intensive che continuino nel tempo; • azioni innovative rispetto agli obiettivi che si vogliono perseguire; • azioni di sistema che tengano conto delle indicazioni delle strategie comunitarie e nazionali: in particolare, del Piano Italia 2020, della Carta delle Pari Opportunita' e dell'Avviso Comune del 7 marzo 2011 sottoscritto dalle Parti Sociali il Comitato Nazionale di parita' e pari opportunita' nel lavoro formula per l'anno 2011 il "Programma Obiettivo per l'incremento e la qualificazione della occupazione femminile, per il superamento delle disparita' salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete." Si tratta di azioni positive che hanno l'obiettivo di:
1. Promuovere, al proprio interno, la presenza delle donne negli ambiti dirigenziali e gestionali mediante la realizzazione di specifici percorsi formativi volti all'acquisizione di competenze di vertice e/o di responsabilita' e l'attuazione di buone e nuove prassi, per un piano di concreto inserimento nelle strutture esecutive entro i termini di conclusione del progetto. Il piano va validato da lettera di impegno del legale rappresentante. Per gli organismi di carattere elettivo e' vincolante la stesura del piano di inserimento, con l'individuazione di interventi mirati ad aumentare la rappresentanza di genere (quali, ad esempio, l'introduzione di quote rosa); Destinatarie/i delle azioni sono: occupate/i, iscritte/i, associate/i. 2. Modificare l'organizzazione del lavoro, del sistema di valutazione delle prestazioni e del sistema premiante aziendale, sperimentando nuove prassi per favorire la conciliazione e attuando azioni integrate che producano effetti concreti misurabili e documentabili in termini di:
• rimozione delle discriminazioni di genere anche attraverso il superamento del differenziale retributivo tra donne e uomini; • progressione delle carriere femminili che apporti concreti cambiamenti nel modello organizzativo; • attuazione di azioni finalizzate al raggiungimento di un'equa e paritaria distribuzione degli incarichi; • adozione di strumenti di valutazione nei sistemi organizzativi aziendali per misurare i livelli di attuazione di politiche di pari opportunita' (per esempio certificazione SA 8000). I progetti dovranno prevedere almeno due delle azioni sopraelencate. Tali azioni dovranno concretizzarsi entro i termini di chiusura del progetto stesso. Destinatarie/i delle azioni sono: occupate/i 3. Sostenere iniziative per: a. lavoratrici con contratti di lavoro non a tempo indeterminato in particolare giovani neolaureate e neodiplomate. Le azioni proposte dovranno mirare a stabilizzare la situazione occupazionale, in una percentuale non inferiore al 50% delle destinatarie dell'azione, favorendo anche la crescita professionale e implementando percorsi formativi qualificanti, che ne migliorino le competenze e l'occupabilita'. La stabilizzazione, validata con lettera di impegno del legale rappresentante, va effettuata entro i termini di chiusura del progetto; b. disoccupate, inattive, in cassa integrazione e/o in mobilita', con particolare attenzione a quelle di eta' maggiore di 45 anni. Il progetto puo' essere proposto da aziende, o per conto di aziende, o da quanti intendano effettivamente attuare iniziative mirate all'inserimento e/o reinserimento lavorativo di almeno il 50% delle destinatarie di questo specifico target attraverso azioni di formazione, orientamento e accompagnamento. L'assunzione va effettuata entro i termini di chiusura del progetto: a tal fine, e' richiesta specifica lettera di impegno del legale rappresentante; c. agevolare l'inserimento e/o il reinserimento lavorativo di donne attraverso azioni di formazione, di qualificazione/riqualificazione, orientamento e accompagnamento finalizzate all'acquisizione di competenze per la creazione di imprese da costituirsi entro i termini di chiusura del progetto. Nel progetto devono essere specificati la forma giuridica dell'impresa che si intende costituire, il mercato di riferimento e il piano di start-up. Destinatarie delle azioni sono giovani laureate e neodiplomate, lavoratrici in situazioni di precarieta', disoccupate madri, donne di eta' maggiore di 45 anni, immigrate. I progetti dovranno prevedere solamente una tra le azioni sopraelencate. 4. Consolidare una o piu' imprese a titolarita' e/o prevalenza femminile nella compagine societaria attraverso:
• studi di fattibilita' per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e mercati anche in settori emergenti come la Green Economy; • azioni di supervisione, supporto e accompagnamento secondo la tecnica del mentoring (imprenditori/imprenditrici che accompagnano altre imprenditrici), e con supporto all'accesso al credito; • counselling alla gestione di impresa; • formazione, mirata all'attivita' che si intende svolgere, altamente professionalizzante rivolta alla titolare o alla compagine societaria; • iniziative tra piu' imprese femminili per la definizione e la promozione dei propri prodotti/servizi anche attraverso la fruizione in comune di servizi di supporto; la creazione e la promozione di marchi; la creazione di sistemi consorziati di distribuzione e promozione nel mercato. I progetti dovranno prevedere almeno due delle azioni sopraelencate. Le azioni dovranno concretizzarsi entro i termini di chiusura del progetto stesso. Destinatarie delle azioni sono: imprese femminili attive da almeno due anni, preventivamente identificate e individuate nel progetto. Qualora il destinatario delle azioni non coincida con il proponente e' necessaria lettera di adesione al progetto sottoscritta in originale dal rappresentante legale della/delle aziende coinvolte.
5. Promuovere la qualita' della vita personale e professionale, anche per le lavoratrici migranti, a partire dalla rimozione dei pregiudizi culturali, attraverso la rimozione degli stereotipi, in un'ottica di pari opportunita', con azioni di sistema integrate che tengano conto delle indicazioni delle strategie comunitarie, che producano effetti concreti sul territorio (incidendo anche sui tempi delle citta'), concordate e attuate da almeno tre tra i seguenti differenti soggetti, (la rete deve essere formalizzata da un protocollo di intesa sottoscritto dai rappresentanti legali dei soggetti partecipanti): associazioni di genere, organizzazioni sindacali, organizzazioni datoriali, enti pubblici, associazioni di migranti, ordini professionali. L'associazione femminile e l'ente pubblico dovranno essere obbligatoriamente tra i soggetti proponenti. Destinatarie/i delle azioni sono persone che risiedono nell'ambito del territorio/i di riferimento dell'ente pubblico. Le azioni dovranno concretizzarsi entro i termini di chiusura del progetto stesso. I soggetti finanziabili sono i datori di lavoro pubblici e privati, le cooperative e i loro consorzi, i centri di formazione professionale accreditati, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, le associazioni. All'istanza di ammissione a finanziamento in formato cartaceo deve essere necessariamente allegato un supporto informatico contenente la proposta progettuale e tutti i documenti allegati in formato digitale. La durata massima dei progetti non potra' essere superiore a ventiquattro mesi. Il progetto dovra' riferirsi ad un unico punto del Programma Obiettivo e il punto prescelto deve essere espressamente indicato dopo il titolo del progetto. La descrizione del Progetto, articolato nelle sue varie fasi e comprensivo della scheda finanziaria, dovra' essere contenuta in un testo massimo di 20 pagine. Non possono essere presentati progetti da parte di Enti Pubblici, sia come soggetti proponenti che come soggetti partner, qualora non abbiano approvato il piano triennale di azioni positive: tale piano deve essere allegato alla domanda presentata. Nel progetto devono essere documentate le competenze specifiche del personale impegnato (in particolare formatori e mentor), rilevabili dai curricula allegati e firmati in originale. Gli accordi sindacali sulla cui base sono presentati i progetti devono essere allegati al progetto stesso. Nei processi formativi devono essere definite le competenze in entrata e in uscita. Tenuto conto delle risorse a disposizione e per poter soddisfare un maggior numero di proposte e' previsto un tetto massimo di finanziamento per progetto di € 120.000,00 (eurocentoventimila/00). Nell'esame dei progetti si terra' conto della seguente griglia di valutazione:
• Il progetto risulta adeguato rispetto al punto obiettivo indicato
0 1 2 3 4
• I problemi che si intendono risolvere sono correttamente evidenziati
0 1 2 3 4
• Sono specificati gli obiettivi concreti che si intendono raggiungere e le attivita'/strumenti che consentiranno il raggiungimento degli stessi, in tempi definiti.
0 1 2 3 4
• Raggiunti gli obiettivi indicati e' verosimile attendersi un miglioramento della situazione di partenza
0 1 2 3 4
• La modificazione attesa/intervenuta e' concretamente e quantitativamente misurabile
0 1 2 3 4
• Sono espressi gli indicatori di verifica e valutazione
0 1 2 3 4
• Sono identificati possibili effetti moltiplicatori delle azioni realizzate
0 1 2 3 4
• I costi fanno riferimento ai massimali adottati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nelle circolari relative alle azioni cofinanziate dal FSE
0 1 2 3 4
• Congruita' costi benefici
0 1 2 3 4
• Capacita' di produrre effetti di sistema.
0 1 2 3 4
Per essere ammessi in graduatoria i progetti dovranno ottenere un punteggio minimo di 21 punti.
• I progetti saranno finanziati secondo l'ordine della graduatoria risultante dal punteggio attribuito in applicazione della sopraindicata griglia di valutazione. • Qualora, applicati i criteri sopraindicati, l'ammontare dei finanziamenti relativi ai progetti utilmente collocati in graduatoria, superi la previsione della somma stanziata, si procedera' nei limiti delle risorse disponibili. • Qualora, al termine della graduatoria dei progetti finanziabili, siano collocati progetti con lo stesso punteggio, si procedera' secondo i seguenti criteri: a) In prima istanza, sara' data priorita' ai progetti presentati da soggetti proponenti che non hanno mai beneficiato di finanziamenti concessi ai sensi della normativa in premessa. b) In seconda istanza, le risorse disponibili saranno distribuite proporzionalmente tra i progetti che avranno riportato il medesimo punteggio. La concessione di tale finanziamento, proporzionalmente ridotto, comportera' la riformulazione del progetto da parte del soggetto beneficiario in conformita' al contributo finale. Roma, 24 giugno 2011
Il Presidente del comitato: Sacconi |
|
|
|