Gazzetta n. 192 del 18 agosto 2012 (vai al sommario)
CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
ACCORDO 25 luglio 2012
Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano concernente la diffusione nelle scuole di ogni ordine e grado dei progetti e delle azioni di innovazione didattica. Accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. (Repertorio atti n. 118/CSR del 25 luglio 2012).


LA CONFERENZA PERMANENTE
PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI
E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO

Nella odierna seduta del 25 luglio 2012:
Visti gli articoli 2, comma 2, lettera b), e 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, che danno facolta' a questa Conferenza di promuovere e sancire accordi tra Governo e regioni, in attuazione del principio di leale collaborazione, al fine di coordinare l'esercizio delle rispettive competenze e svolgere attivita' di interesse comune;
Visto l'art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni, secondo cui le Amministrazioni Pubbliche possono sempre concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attivita' di interesse comune;
Visto l'art. 21 della legge del 15 marzo 1997, n. 59, che attribuisce alle istituzioni scolastiche l'autonomia, sulla base della quale realizzare le opportune interazioni con le autonomie locali, i settori economici e produttivi e le associazioni del territorio, al fine di un'integrazione efficace fra realta' territoriali e offerta formativa;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, recante norme in materia di autonomia didattica e organizzativa delle istituzioni scolastiche, ai sensi del citato art. 21 della legge 59/97, che tra l'altro finalizza l'autonomia organizzativa alla realizzazione della flessibilita', della diversificazione, dell'efficienza e dell'efficacia del servizio scolastico, alla integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale;
Vista la legge 28 marzo 1991 n. 113, concernente iniziative per la diffusione della cultura scientifica cosi' come successivamente modificata dalla legge 10 gennaio 2000, n. 6 ed, in particolare, l'art. 1 che prevede per il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca la possibilita' di «promuovere accordi e stipulare intese con le altre amministrazioni dello Stato, le universita' ed altri enti pubblici e privati» per la realizzazione di iniziative atte a sviluppare la ricerca e la sperimentazione delle metodologie per un'efficace didattica della scienza e della storia della scienza, con particolare attenzione all'impiego di nuove tecnologie;
Visto l'art. 47 del decreto-legge 9 del febbraio 2012, n. 5, convertito dalla legge 4 aprile 2012, n. 35 che prevede, nel settore dell'innovazione tecnologica e nel quadro delle indicazioni dell'Agenda digitale europea, l'Agenzia digitale italiana;
Rilevato che tra gli obiettivi dell'Agenda digitale italiana rientra la modernizzazione dei rapporti tra Pubblica Amministrazione, cittadini e imprese, attraverso azioni dirette a sostenere lo sviluppo di prodotti e servizi digitali innovativi;
Considerato che il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, ha inviato, con nota pervenuta il 18 maggio 2012, la proposta di accordo concernente l'argomento indicato in oggetto, che e' stata diramata alle Regioni e alle Province autonome il successivo 21 maggio 2012;
Considerato che, nella riunione, a livello tecnico, tenutasi il 29 maggio 2012, le Regioni hanno proposto alcune modifiche al testo e hanno altresi' chiesto di acquisire le tabelle di riparto tra le Regioni, chiedendo di rivedere il meccanismo premiale destinato alle Regioni che cofinanziano il PNSD;
Considerato che, al riguardo il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca ha convenuto sulle richieste formulate dalle Regioni impegnandosi a fornire chiarimenti ed inviare le tabelle di riparto;
Considerato altresi' che, nella medesima sede tecnica, il Ministero dell'economia e delle finanze, si e' riservato una valutazione in attesa della relazione tecnico-finanziaria;
Vista la nota del 1° giugno 2012 con la quale il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca ha inviato, a seguito della citata riunione tecnica del 29 maggio 2012, una riformulazione dello schema di accordo che e' stato diramato, il 4 giugno 2012, al Ministero dell'economia e delle finanze ed alle Regioni e alle Province autonome;
Vista la successiva nota del 6 giugno 2012 con la quale il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca ha trasmesso una nuova versione del provvedimento in argomento, che e' stato diramato, in pari data, alle Regioni e alle Province autonome;
Vista la successiva nota del 19 giugno 2012, diramata il 20 giugno 2012, con la quale il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca ha trasmesso la versione definitiva del provvedimento che recepisce tutte le modifiche richieste dal Ministero dell'economia e delle finanze;
Rilevato che l'accordo, iscritto all'ordine del giorno della seduta di questa Conferenza del 6 giugno 2012, non e' stato esaminato;
Rilevato che l'accordo e' stato nuovamente iscritto all'ordine del giorno della seduta di questa Conferenza del 21 giugno 2012 che non ha avuto luogo e del 5 luglio 2012, che e' stata rinviata su richiesta delle Regioni;
Rilevato che nell'odierna seduta di questa Conferenza, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano hanno espresso avviso favorevole al perfezionamento dell'accordo indicato in oggetto;
Acquisito, quindi, l'assenso del Governo, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano;
Premesso:
che la domanda di competenze digitali e' in continuo e significativo aumento, soprattutto nel mondo del lavoro, e che risulta pertanto necessario potenziare ed indirizzare le attitudini dei giovani in questo ambito;
che, sebbene il 93% dei ragazzi usi internet quotidianamente, come rivelano recenti indagini statistiche, e la maggior parte abbia assoluta familiarita' con le nuove tecnologie, il mondo scolastico e' popolato prevalentemente da contenuti cartacei e setting didattici tradizionali;
che con Atto di Indirizzo del 3 aprile 2012, il Ministro Francesco Profumo ha individuato, tra le priorita' politiche del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca per l'anno in corso, lo sviluppo dell'Agenda Digitale Italiana, prevedendo azioni volte a riqualificare la scuola come uno dei principali motori di crescita del Paese, allo scopo di rendere l'offerta educativa e formativa coerente con l'evoluzione in senso digitale di tutti gli altri settori della societa';
che, ai fini dell'attuazione degli obiettivi dell'Agenda Digitale Italiana, sono stati istituiti, con D.I. del 28 marzo 2012, una Cabina di Regia, presso il Ministero dello sviluppo economico, e sei gruppi di lavoro interministeriali;
che tra gli obiettivi del gruppo di lavoro interministeriale «competenze digitali», coordinato dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, c'e' il radicale cambiamento degli ambienti di apprendimento attraverso l'attivazione di una serie di azioni/interventi, tra cui l'adozione di soluzioni di cloud computing, per garantire un utilizzo flessibile e ottimale di risorse ed offrire a docenti e studenti aree riservate, aree servizi e repository di contenuti digitali;
che la scuola, luogo di conoscenza, sperimentazione, crescita, inclusione e innovazione, rappresenta senz'altro un raccordo fondamentale tra gli attori del tessuto cittadino ed e' fattore indiscusso di crescita, con ricadute positive sull'intera comunita' territoriale, considerato che non puo' esserci progresso nella societa' (economico e sociale) senza un adeguato livello culturale;
che il modello che si va configurando e' quello delle «smart school» all'interno delle «smart communities», realta' virtuose centrate sul cittadino, a governance partecipata, attente all'ambiente, al patrimonio culturale, all'economia, all'innovazione;
che, gia' da qualche anno, nell'ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca sta sviluppando varie iniziative finalizzate ad avvicinare il setting didattico al linguaggio dei «nativi digitali», a modificare gli ambienti di apprendimento e ad integrare le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione nella didattica quotidiana;
che per ambiente di apprendimento si intendono gli «ambienti sociali» dove si svolgono delle attivita' che hanno per scopo quello di stimolare e sostenere la costruzione di conoscenze, abilita', competenze, motivazioni, atteggiamenti anche attraverso l'uso di idonei strumenti;
che molte Regioni hanno intrapreso, ciascuna nella propria autonomia, con tempi e strategie specifiche, interventi finalizzati ad introdurre le tecnologie nelle scuole;

Sancisce accordo
tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano nei seguenti termini;
Considerato:
che quella in cui viviamo e' una societa' digitale, permeata dalle tecnologie che hanno influenzato, modificandoli, i linguaggi e le modalita' di interazione tra le persone;
che la scuola, che ne e' un pilastro, non puo' esimersi dal raccogliere la sfida del cambiamento e deve quindi evolversi offrendo ai giovani la possibilita' di acquisire conoscenze utili nella societa' dell'informazione e della comunicazione, abilita' e competenze che oggi invece sono apprese prevalentemente in contesti extrascolastici;
che i ragazzi spesso sentono inevitabilmente il disagio di una realta' che procede a due velocita': quella atavica delle classi e quella spedita e dinamica dell'ambiente esterno, con la conseguenza di non vivere la scuola con entusiasmo, curiosita', vivacita';
che un ripensamento incisivo degli ambienti di apprendimento e' quindi necessario; occorrono impianti educativi e didattici che siano all'altezza delle aspettative degli studenti e consoni alle istanze della societa' contemporanea;
che i punti chiave di questo processo improcrastinabile si snodano attraverso un percorso che prevede, in primis, la progettazione di tecnologie specifiche per la didattica e la loro diffusione capillare nelle scuole;
che da questo impegno scaturisce la necessita' di prevedere un'azione di formazione degli insegnanti, chiamati a misurarsi e a fare propri strumenti, contenuti e codici nuovi, affinche' si creino le condizioni di un loro utilizzo efficace e proficuo e vengano integrati nell'insegnamento in modo significativo;
che la scuola verso la quale tendere deve essere un luogo aperto, come aperto e' il paradigma della rete, quel villaggio globale in cui i ragazzi vivono e si riconoscono, che permetta di affrontare, proponendo nuove prospettive e opportunita', il difficile confronto con le attuali necessita' del dimensionamento della rete scolastica, con i problemi del digital divide, con i limiti di isolamento in cui versano molte scuole isolane e montane.

Si conviene

Art. 1
Obiettivi

Il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano si impegnano a promuovere, sostenere e sviluppare in sinergia iniziative volte a garantire l'adeguata realizzazione degli obiettivi di seguito indicati e ad ottimizzare le risorse disponibili in termini finanziari e progettuali.
Obiettivi del presente accordo sono:
a) superare la divergenza esistente tra l'attuale linguaggio didattico e quello della societa' digitale, di cui i ragazzi sono protagonisti; questa finalita' scaturisce dalla considerazione che la scuola del futuro debba fornire, attraverso pratiche pedagogiche innovative, le conoscenze, competenze ed abilita' spendibili nella societa' dell'informazione e della comunicazione e quindi adeguate ai suoi codici;
b) modificare gli ambienti di apprendimento in modo da renderli adeguati alle esigenze descritte sub a);
c) sviluppare la propensione all'uso abituale delle tecnologie nelle attivita' didattiche per favorire la crescita e lo sviluppo dell'informazione e della conoscenza;
d) introdurre nelle scuole le tecnologie, in quanto strumenti capaci di generare un effetto moltiplicatore delle conoscenze, dare valore aggiunto alla didattica, permettere l'interazione anche verso l'esterno;
e) incrementare le azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) dotando sempre piu' classi di Lavagne Interattive Multimediali (LIM), aumentando il numero di classi 2.0 e di scuole 2.0;
f) favorire la produzione di contenuti digitali per la didattica e il loro utilizzo nelle classi;
g) portare la connettivita' a banda larga nelle scuole;
h) sfruttare le potenzialita' della rete, delle tecnologie e dell'apprendimento online, secondo modelli gia' sperimentati dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca anche attraverso l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica (ANSAS), per aiutare la didattica presso le piccole scuole montane e isolane, che vivono in situazione di isolamento e rischiano la chiusura;
i) provvedere ad una adeguata, capillare ed omogenea formazione dei docenti;
j) rendere le scuole ambienti multifunzionali, capaci di coinvolgere i cittadini tutti e offrire opportunita' di interazione con la societa', le amministrazioni, le imprese anche favorendo nuove pratiche organizzative e gestionali;
k) fare dell'innovazione della scuola un motore di sviluppo economico che consenta nuove relazioni con gli altri soggetti pubblici e privati presenti sul territorio;
l) garantire un dispiegamento di attivita' e servizi per la scuola in modo integrato e partecipato con le politiche regionali in tema di societa' della informazione e della conoscenza.
Tali obiettivi potranno essere ulteriormente declinati in considerazione delle specificita' dei singoli contesti nell'ambito degli accordi di cui al successivo art. 3.
 
Art. 2
Impegni delle parti

Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano si impegnano a perseguire gli obiettivi indicati all'art. 1, ed in particolare a:
a) diffondere su tutto il territorio regionale, il modello di scuola digitale attraverso l'attivazione delle iniziative del PNSD, attraverso appositi finanziamenti;
b) sostenere il PNSD attraverso la messa a disposizione di risorse per l'investimento in tecnologie e software per la didattica o investimenti sulla formazione dei docenti, a seconda delle esigenze peculiari delle singole Regioni e di eventuali vincoli finanziari che emergeranno dalle specifiche analisi di contesto e che saranno definiti negli accordi di cui al successivo art. 3;
c) fare propri i principi, i criteri e i parametri tecnici che caratterizzano le azioni del PNSD;
d) concordare con il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca la destinazione d'uso dei fondi.
Il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca si impegna a:
a) sostenere le Regioni nel perseguimento degli obiettivi di cui all'art. 1, ivi compreso l'implementazione del PNSD, attraverso l'acquisto di tecnologie e software didattici o la formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, con appositi finanziamenti, ripartiti tra le Regioni sulla base della popolazione scolastica, nell'arco del triennio di riferimento, per una quota di 20 milioni, come da tabella allegata, e per una ulteriore quota premiale di 4 milioni di euro, da ripartirsi in modo commisurato alla popolazione scolastica, qualora le Regioni, ognuna per le parti di propria competenza, cofinanzino il Piano suddetto con almeno il 40% dei finanziamenti ministeriali, ivi previsti, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente;
b) fornire la documentazione relativa ai principi e ai criteri che sorreggono le azioni del PNSD, alla individuazione di standard qualitativi delle tecnologie e dei software e alle caratteristiche dei contenuti digitali;
c) progettare l'impianto formativo, attraverso un piano nazionale di riferimento per la formazione dei docenti, e assicurare la formazione dei formatori, anche con soluzioni di blended learning e di coaching, avvalendosi delle strutture centrali e periferiche degli USR e dell'ANSAS, nell'ambito delle risorse disponibili per la formazione;
d) dare supporto per l'organizzazione di iniziative di collaborazione internazionale alle scuole della regione;
e) raccordare l'iniziativa di innovazione tecnologica con la riforma della scuola secondaria di secondo grado, in particolare tenendo conto delle nuove indicazioni nazionali e degli assi culturali individuati dall'Unione Europea;
f) mettere a disposizione delle scuole le soluzioni di cloud computing e i repository di contenuti digitali che saranno realizzati all'interno dell'Agenda digitale italiana.
 
Art. 3
Accordi tra MIUR e Regioni

Il presente atto diviene esecutivo attraverso Accordi specifici fra Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca e ogni singola Regione, finalizzati a definire nel dettaglio le coperture finanziarie e i piani di riparto, le procedure operative e i contenuti particolari, sulla base delle peculiarita' e delle esigenze di ogni singolo contesto.
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 2, comma 109, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, le quote di riparto riferite alle Province autonome di Trento e di Bolzano sono rese indisponibili.
 
Art. 4
Monitoraggi e diffusione risultati

La Conferenza Stato-Regioni si impegna a raccogliere, dalle singole Regioni coinvolte e dalla Province autonome di Trento e di Bolzano, i risultati delle azioni e dei progetti rilevati dai monitoraggi che le stesse saranno chiamate a compiere, condividendone i dati con il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca e concordando le modalita' di diffusione.
 
Art. 5
Durata

Il presente Accordo ha validita' triennale dalla data di sottoscrizione e trova attuazione nel limite delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente e puo' essere modificato in qualunque momento e rinnovato alla scadenza, salvo diverso avviso di una delle parti.
In ogni caso, gli interventi previsti dal presente Accordo devono svolgersi ad invarianza di spesa, con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente.

Roma, 25 luglio 2012

Il Presidente: Gnudi
Il segretario: Siniscalchi
 


Parte di provvedimento in formato grafico

 
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