Gazzetta n. 176 del 29 luglio 2013 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 luglio 2013 |
Scioglimento del consiglio comunale di Taurianova e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel comune di Taurianova (Reggio Calabria) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011; Considerato che, dall'esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale di Taurianova, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 5 luglio 2013;
Decreta:
Art. 1
Il consiglio comunale di Taurianova (Reggio Calabria) e' sciolto.
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| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Nel comune di Taurianova (Reggio Calabria) sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che hanno compromesso la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi eletti nelle consultazioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011, nonche' il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi. Al termine di un monitoraggio disposto per verificare l'attivita' svolta dall'ente e le frequentazioni di amministratori e dipendenti comunali con soggetti riconducibili ad ambienti controindicati, il prefetto di Reggio Calabria ha disposto, con decreto del 3 settembre 2012, successivamente prorogato, l'accesso presso il comune, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, per gli accertamenti di rito. All'esito dell'accesso ispettivo il prefetto, su conforme parere del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del Procuratore della Repubblica f.f. presso il Tribunale di Reggio Calabria, ha redatto l'allegata relazione in data 11 aprile 2013, che costituisce parte integrante della presente proposta. Con la citata relazione il Prefetto di Reggio Calabria da atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali al tempo in carica con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando pertanto i presupposti per l'applicazione della misura prevista dall'art. 143 del citato decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. I lavori svolti dalla commissione d'indagine hanno preso in esame, oltre all'intero andamento gestionale dell'amministrazione comunale, la cornice criminale e l'humus ambientale nel quale si colloca l'ente locale, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le locali cosche, evidenziando come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, nel favorire soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambienti malavitosi. Cio' e' comprovato da una fitta ed intricata rete di parentele, affinita', amicizie e frequentazioni, che lega alcuni amministratori ad esponenti delle locali consorterie criminali o a soggetti ad esse contigui. Il comune di Taurianova, situato sul versante tirrenico della provincia di Reggio Calabria, e' caratterizzato da un'economia essenzialmente fondata sull'agricoltura e su piccole ditte a gestione familiare, mentre sono pressoche' inesistenti gli insediamenti di tipo industriale; il suo territorio e' ricompreso in un'area notoriamente caratterizzata dalla radicata e pervasiva presenza di locali organizzazioni criminali con un raggio di azione che si estende anche ad altri comuni della provincia, per i quali lo Stato e' dovuto recentemente intervenire disponendo lo scioglimento dei relativi consigli, ai sensi dell'ari 143 del citato decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. L'amministrazione comunale di Taurianova e' gia' stata interessata dal provvedimento di cui all'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nel 1991 e nel 2009. All'esito della tornata elettorale del 2011, cessata la gestione commissariale disposta ai sensi del citato art 143 del decreto legislativo n. 267/2000, sono stati nuovamente eletti lo stesso sindaco e molti componenti della compagine politica destinataria del provvedimento dissolutorio del 2009. E' stato rilevato come il radicato intreccio di rapporti e cointeressenze tra amministratori locali e ambienti controindicati sia stato presente, anche attraverso la sottoscrizione delle liste elettorali da parte di propri esponenti, sin dalla fase di presentazione delle candidature con l'appoggio da parte della criminalita' organizzata dei due schieramenti che poi giunsero alla fase di ballottaggio. Molti degli amministratori eletti, infatti, alcuni dei quali con pregiudizi penali, sono strettamente contigui ad ambienti controindicati. Nella relazione prefettizia viene posta in rilievo un'illegittima ed anomala commistione nella gestione degli affidamenti di lavori e servizi pubblici, rappresentata da un'indebita ingerenza degli organi politici sull'operato degli organi amministrativi, in contrasto con il principio di separazione dei poteri di indirizzo e programmazione, propri degli organi politici da quelli gestionali propri della sfera di responsabilita' amministrativa dirigenziale. L'esame dei vari provvedimenti concernenti lavori o forniture di beni ha evidenziato come gli organi politici siano intervenuti direttamente in tale ambito ponendo in essere atti in violazione dei suddetti principi e risoltisi a favore di soggetti gravati da pregiudizi penali o collegati ad ambienti controindicati. La relazione redatta dalla commissione d'indagine ha evidenziato un diffuso quadro di illegalita', in diversi settori dell'ente locale che si e' rivelato funzionale al mantenimento di assetti predeterminati con soggetti organici o contigui all'organizzazione camorristica egemone. Tali modalita' operative risultano evidenti in una serie di procedure irregolari, concernenti i lavori disposti facendo ricorso alle procedure di somma urgenza, l'affidamento di lavori e servizi pubblici, le anomalie riscontrate nel settore finanziario contabile. Per quanto attiene al primo degli aspetti evidenziati, diffuse e sistematiche irregolarita' sono state accertate nell'ambito dei lavori affidati facendo ricorso alle procedure di somma urgenza. L'esame delle determine e della relativa documentazione ha rivelato come sia stato fatto ricorso a tali procedure in assenza dei presupposti richiesti dal legislatore e, invero, per fare fronte ad una non corretta e negligente gestione o pianificazione dei necessari e prevedibili interventi di riparazione o manutentivi, in larga parte abituali, che ben avrebbero potuto essere inseriti nell'attivita' programmatica dell'ente e quindi realizzabili con procedure ordinarie. La relazione prefettizia ha messo in rilievo che il complessivo quadro delle anomalie e irregolarita' si e' risolto in uno sviamento dell'attivita' amministrativa e si e' concretizzato anche nel favorire soggetti o aziende riconducibili ad ambienti controindicati. Per quanto attiene ai lavori pubblici, l'accesso ispettivo ha reso possibile una serie di controlli presso i cantieri in cui, erano in corso lavori al fine di verificare l'eventuale impiego di mezzi o maestranze diversi da quelli delle ditte aggiudicatarie. Gli accertamenti disposti hanno posto in rilievo come l'amministrazione comunale si sia sostanzialmente astenuta dall'effettuare i dovuti controlli nella fase di esecuzione delle opere; infatti, sebbene il responsabile dell'ufficio tecnico comunale abbia attestato di non aver mai autorizzato sub appalti o sub affidamenti di lavori, le verifiche svolte presso cantieri hanno accertato la presenza di automezzi appartenenti a ditte diverse da quelle appaltatrici. E' stato accertato, in particolare, il mancato adempimento degli obblighi connessi alla legge n. 136/2010, concernente il piano straordinario contro le mafie in relazione ai contratti stipulati con le societa' appaltatrici, i quali prevedono che l'appaltatore e' obbligato a comunicare all'amministrazione aggiudicatrice i dati relativi a societa' di cui intende avvalersi per l'affidamento di alcuni servizi inerenti l'appalto. L'amministrazione, infatti, non ha mai ritenuto opportuno effettuare controlli, sebbene non avesse ricevuto alcuna comunicazione da parte degli appaltatori di avvalersi di altre ditte per dette forniture, circostanza che avrebbe comportato la richiesta di verifiche antimafia anche su queste ultime. Tale mancato riscontro, oltre ad attestare l'incapacita' o la mancanza di volonta' dell'amministrazione comunale di effettuare le opportune e dovute verifiche, ha consentito che aziende o societa' controindicate partecipassero all'esecuzione di appalti pubblici. L'esame delle diverse procedure concernenti detti lavori ha inoltre evidenziato il frequente ricorso alle varianti in corso d'opera, procedura che, per alcuni contratti, non e' risultata in linea con il relativo dettato normativo atteso che risultano autorizzate varianti suppletive, il cui importo in aumento supera il limite del 5% dell'importo originario cosi' come imposto dal codice. Concreti elementi, che pongono in rilievo la scarsa attitudine della compagine amministrativa al rispetto dei principi di buon andamento sono emersi dalla verifica della procedura concernente la costruzione delle c.d. «serre fotovoltaiche» in zona agricola per la cui realizzazione sono state riscontrate accese divergenze tra la compagine politica e il responsabile dell'area tecnica che, tenuto conto delle vigenti disposizioni normative in materia, si era mostrato contrario alla realizzazione delle strutture. L'avvio dei relativi lavori e' stato disposto sulla base di una delibera consiliare recante un atto di indirizzo al responsabile del competente settore affinche' procedesse con l'istruttoria di due specifiche pratiche. I relativi progetti, entrambi curati dallo stesso architetto, sono stati presentati da parte di rappresentanti di due societa' nominalmente diverse ma con medesima sede e domicilio fiscale, ambedue con lo stesso unico dipendente, riconducibile per vincoli di parentela ad un locale amministratore. Elementi concreti che attestano il condizionamento dell'attivita' amministrativa sono stati evidenziati in relazione al servizio di custodia ed assistenza cani randagi. Viene posto in rilievo che la giunta comunale aveva disposto, con delibera del gennaio 2012, l'avvio di una nuova procedura di gara per l'affidamento di tale servizio stabilendo che, nelle more dell'affidamento, l'espletamento dello stesso doveva essere proseguito dalla societa' in quel momento affidataria. Sebbene nel mese di aprile 2012 il responsabile del settore competente avesse segnalato al sindaco che la societa' affidataria del servizio era risultata positiva ai controlli antimafia, con la conseguente necessita' di revocare l'affidamento in questione, il servizio, al momento della redazione della relazione prefettizia, era ancora svolto dalla predetta societa'. Ulteriore rilevante elemento che attesta significativamente la pervicace volonta' della compagine politica di non assumere una chiara e determinata presa di distanza da ambienti controindicati ed offrire un segnale concreto di cambiamento e' rappresentato dal dato fattuale che l'amministrazione comunale ha proceduto alla revoca delle deliberazioni a suo tempo adottate dal commissario straordinario e successivamente dalla commissione straordinaria, con le quali era stata prevista la costituzione di parte civile dell'ente in presenza di reati di tipo mafioso o di reati contro la pubblica amministrazione. Nel mese di luglio 2011, infatti, a nemmeno due mesi dall'avvenuto insediamento, la giunta comunale, atteso quanto previsto dallo statuto comunale approvato con deliberazione del mese di marzo 2011 in materia di costituzione di parte civile del comune, ha ritenuto necessario revocare le delibere suddette stabilendo che, nelle more dell'adozione di un apposito regolamento, sarebbe stata valutata di volta in volta l'opportunita' di costituirsi nei citati procedimenti. L'annullamento delle menzionate delibere appare quindi tanto piu' inopportuno e significativo tenuto conto che, ad oggi, l'amministrazione non ha ancora provveduto ad adottare il citato regolamento attuativo delle disposizioni statutarie, circostanza che, di fatto, comporta una sostanziale elusione delle disposizioni statutarie ed un conseguente assenza di una linea direttrice sull'argomento. Ulteriori elementi che evidenziano una gestione dell'ente comunale disinvolta e finalizzata a favorire ambienti controindicati sono rinvenibili nella complessiva procedura concernente la gestione del servizio mensa scolastica per l'anno scolastico 2011/2012. Sono state rilevate numerose irregolarita' sia per quanto attiene alla documentazione richiesta per la partecipazione alla gara sia per le modalita' procedimentali seguite che hanno portato all'esclusione delle due ditte posizionatesi ai primi due posti. Anche la gara relativa all'anno scolastico 2012/2013 e' stata aggiudicata alla stessa societa' i cui amministratori presentano pregiudizi di natura penale. Viene altresi' posta in rilievo l'anomala durata dell'appalto, cosi' come previsto nei relativi bandi, conferito in entrambi i casi solamente per un anno. Cio' ha consentito di evitare che la gara venisse effettuata dalla stazione unica appaltante provinciale. Significative irregolarita' hanno caratterizzato anche la vicenda concernente il noleggio di attrezzature per la realizzazione di manifestazioni da svolgersi nel corso dell'estate 2011. In palticolare la lettera di invito a partecipare alla gara e' stata redatta in giorni successivi a quello in cui tutti gli impianti erano gia' stati installati. La societa' aggiudicataria, inoltre, non e' risultata in regola con il documento unico di regolarita' contabile e nemmeno iscritta nel registro delle imprese al momento in cui e' stata aggiudicata la gara. Ulteriore anomalia e' stata riscontrata per quanto attiene alla liquidazione del compenso per il noleggio delle attrezzature in questione, di importo inferiore a quello preventivamente stabilito ed inferiore a 10.000,00 euro, importo che avrebbe imposto, sulla base della vigente normativa, di effettuare i dovuti controlli presso l'agente di riscossione Equitalia nei confronti del quale la ditta affidataria, come verificato, risultava debitrice. Criticita' che contribuiscono a definire la situazione di precarieta' dell'ente locale hanno interessato anche il settore tributario finanziario. L'accesso ispettivo ha rivelato la mancanza di un'adeguata politica di indirizzo, ed un carente esercizio del potere di impulso e controllo da parte degli amministratori locali. In particolare, per quanto attiene al settore tributi, e' emersa la scarsa capacita' di riscossione delle entrate proprie dell'ente e come, nonostante tali difficolta', l'amministrazione non abbia inteso rafforzare o comunque assumere alcuna iniziativa volta a migliorare l'attivita' svolta dall'ufficio tributi. Viene posto in rilievo che numerosi amministratori e dipendenti comunali sono titolari di posizioni debitorie, per un rilevante importo complessivo, nei confronti dell'ente per omesso versamento di tributi. Alcuni dipendenti comunali risultano addirittura sconosciuti all'anagrafe dei contribuenti. L'incapacita' o la mancanza di volonta' di adottare positive iniziative volte ad incrementare la capacita' di riscossione dell'ente ha comportato gravi criticita' sull'intera situazione finanziaria, come e' stato anche rilevato dalla sezione regionale di controllo della Corte dei conti, con particolare riferimento agli squilibri di cassa ed al non corretto utilizzo dell'anticipazioni di tesoreria. Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Taurianova, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che determinano lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare il risanamento dell'ente. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Taurianova (Reggio Calabria), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 3 luglio 2013
Il Ministro dell'interno: Alfano Parte di provvedimento in formato grafico
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| Art. 2
La gestione del comune di Taurianova (Reggio Calabria) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott. Aldo Lombardo - viceprefetto; dott.ssa Anna Aurora Colosimo - viceprefetto aggiunto; dott. Antonino Gaglio - funzionario economico finanziario.
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| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 9 luglio 2013
NAPOLITANO Letta, Presidente del Consiglio dei ministri
Alfano, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 16 luglio 2013 Interno, registro n. 4, foglio n. 374
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