Gazzetta n. 256 del 31 ottobre 2013 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 21 ottobre 2013 |
Scioglimento del consiglio comunale di Sedriano e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel comune di Sedriano (Milano) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009; Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento dell'ente locale per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 15 ottobre 2013;
Decreta:
Art. 1
Il consiglio comunale di Sedriano (Milano) e' sciolto.
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| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il comune di Sedriano (Milano), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009, presenta forme d'ingerenza da parte della criminalita' organizzata, che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione, nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica. Nell'ambito di un procedimento penale avviato dalla DDA di Milano, che ha portato, in data 26 settembre 2012, all'emanazione di un provvedimento cautelare a carico, tra gli altri, del sindaco del comune di Sedriano, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, sono emersi elementi circa possibili infiltrazioni della 'ndrangheta nell'ente, che hanno indotto il Prefetto di Milano, con decreto del 3 aprile 2013, successivamente prorogato, a disporre l'accesso presso il comune, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, per gli accertamenti di rito. Al termine delle indagini effettuate, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, alla luce delle quali il Prefetto, sentito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del Procuratore capo della Repubblica di Milano, ha redatto l'allegata relazione in data 24 luglio 2013, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per lo scioglimento del consiglio comunale, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Le indagini condotte dai competenti organi investigativi hanno evidenziato la capacita' delle organizzazioni criminali di insinuarsi anche in realta' territoriali storicamente non afflitte da fenomeni di stampo mafioso, intessendo legami d'interesse con operatori economici e con pubblici amministratori, i quali, per tornaconto elettorale o comunque personale, offrono disponibilita' a concedere favori. L'attivita' ispettiva ha riscontrato elementi di continuita' tra l'amministrazione eletta nel 2009 e quella eletta nelle precedenti consultazioni del 2004. Secondo quanto si evince anche da prove tecniche, l'attuale sindaco, sul cui conto, cosi' come sul conto di altri membri della compagine amministrativa, risultano documentate frequentazioni con soggetti controindicati, ha esercitato un ruolo di dominus nei confronti degli organi di Governo e dell'apparato burocratico dell'ente, dando vita ad una gestione personalistica ed interessata della cosa pubblica, con grave pregiudizio dei principi di imparzialita' e regolarita' dell'azione amministrativa. L'inchiesta giudiziaria ha fatto emergere l'esistenza di un'intesa tra alcuni amministratori pubblici, tra i quali appunto l'organo di vertice di Sedriano, ed esponenti delle consorterie malavitose, finalizzata ad assicurare ai primi l'appoggio elettorale delle organizzazioni localmente dominanti, in cambio di benefici non solo economici. Sotto tale profilo, emblematica e' la posizione di un consigliere comunale, eletto nella stessa lista del sindaco. Il predetto amministratore e' legato da uno stretto rapporto di parentela ad un elemento di spicco della 'ndrangheta, in favore del quale il primo cittadino ha garantito il proprio interessamento in relazione ad investimenti sul territorio ed in vista dell'affidamento di appalti pubblici. Quale corrispettivo del supporto ricevuto in occasione delle consultazioni amministrative del 2009 e di quello promesso in previsione di futuri sostegni elettorali, il sindaco ha posto in essere condotte finalizzate a stringere accordi con soggetti controindicati, anche attraverso l'intermediazione di un imprenditore locale, pure coinvolto nella suddetta indagine. Negli atti giudiziari particolare rilievo e' attribuito al ruolo svolto dal citato imprenditore, quale elemento di collegamento tra esponenti della criminalita' organizzata, politici ed amministratori, interessato ad ottenere l'aggiudicazione di appalti da parte dell'ente e capace di condizionare fortemente le scelte dell'amministrazione. Allo stesso, infatti, pure legato da un rapporto di parentela ad altro consigliere comunale di maggioranza, su indicazione del sindaco, e' stato affidato un ruolo di primo piano nell'ambito della gestione del settore urbanistico. In base alle risultanze dell'attivita' d'indagine condotta dalla DDA milanese, su espressa assicurazione di esponenti della compagine amministrativa, al detto imprenditore sono stati promessi i lavori di ristrutturazione di un manufatto di proprieta' dell'ente e, considerati i rapporti personali e d'affari del medesimo con soggetti controindicati, ne avrebbero beneficiato anche imprese collegate alla criminalita' organizzata. E' stata delineata una generalizzata ed illegittima ingerenza degli organi politici sull'operato di quelli burocratici, tra l'altro in settori particolarmente delicati e strategici per i sottesi interessi economici, con conseguente grave compromissione del principio di separazione dei poteri di indirizzo e programmazione, propri della compagine elettiva, da quelli gestionali imputabili all'apparato dirigente. Ne costituisce eloquente esempio, insieme ad altri pure riferiti dalla commissione d'indagine, quanto accertato relativamente ad un appalto di lavori concernenti la costruzione di opere di riqualificazione urbana e la realizzazione di aree verdi, per i quali le ditte da invitare alla procedura negoziata di affidamento, di cui una risultata aggiudicataria, sono state indicate al responsabile del procedimento direttamente da un componente dell'organo esecutivo. Al riguardo, merita altresi' fare riferimento alla riorganizzazione degli uffici comunali operata dall'amministrazione eletta nel 2009 ed, in specie, alla riorganizzazione dell'area tecnica, suddivisa in due settori, dei quali uno e' stato assegnato alla responsabilita' di soggetti individuati senza preventiva procedura selettiva ovvero vicini ad ambienti controindicati, nonche' in violazione delle norme che disciplinano il pubblico impiego. Ne e' emerso un intreccio politico-affaristico connotato da un consolidato rapporto di mutuo soccorso e da interrelazioni economiche e personali tra esponenti della malavita organizzata, soggetti privati ed amministratori pubblici in forza del quale le norme poste a presidio di una corretta conduzione della res publica sono state sistematicamente pretermesse, in spregio dei principi che devono ispirare l'azione dei titolari di pubbliche funzioni. Tra le irregolarita' riscontrate in sede d'accesso, assume un carattere emblematico di anomale cointeressenze il trattamento di favore riservato a due societa', i cui titolari hanno potuto beneficiare di agevolazioni non dovute e di affidamenti di lavori pubblici in violazione della normativa di settore. Tanto sarebbe anche in stretta connessione ai legami intercorrenti tra i predetti titolari ed un soggetto controindicato. Sotto il primo profilo, rilevano le modalita' di gestione dell'ingente esposizione debitoria dei menzionati imprenditori nei confronti dell'amministrazione comunale, conseguente al mancato pagamento di tributi, oneri ovvero corrispettivi per servizi resi dall'ente. Nella relazione conclusiva si evidenzia che sono state concesse rateazioni illegittime e, su indicazione del sindaco, e' stata talvolta disposta la restituzione di quanto gia' versato, in assenza di adeguata motivazione. In alcuni casi, il procedimento di riscossione non e' stato attivato o e' stato attivato con ingiustificato ritardo. Nonostante la citata esposizione debitoria e la posizione di irregolarita' contributiva, alle societa' in questione sono stati aggiudicati lavori di manutenzione del verde cittadino, sia in economia sia in esito a procedure negoziate costellate di molteplici violazioni. In particolare, gli accertamenti svolti dall'organo ispettivo hanno messo in rilievo che le delibere e le determine a contrarre risultano prive di adeguata motivazione in ordine alla scelta di ricorrere alla procedura negoziata, caratterizzata dalla mancata pubblicazione di un bando di gara. Inoltre, il comune non ha richiesto alcuna documentazione antimafia ed ha omesso di accertare in capo alle stesse il possesso dei requisiti prescritti dal codice dei contratti pubblici. Dall'esame degli atti concernenti le predette procedure negoziate e' altresi' risultato che non e' stato redatto l'atto di validazione del progetto esecutivo e che non e' stata acquisita, da parte dell'esecutore dei lavori, la polizza di assicurazione per danni di esecuzione e responsabilita' civile verso terzi. Irregolarita' sono state riscontrate anche nella formulazione della lettera d'invito e le ditte da invitare sono state individuate senza dare conto dell'osservanza dei principi di non discriminazione, parita' di trattamento, proporzionalita' e trasparenza. Ulteriori anomalie sono state riscontrate nella tenuta della contabilita' e nella liquidazione dei corrispettivi. In un caso, e' stata rilevata l'assenza di un progetto, di una planimetria o di una descrizione dei punti interessati dall'intervento, con conseguente impossibilita' di stabilire come sia stato determinato il valore a base d'asta, nonche' la mancanza di un capitolato o di una stima dei lavori. In un altro caso, non e' stato rinvenuto agli atti del comune alcun verbale di consegna dei lavori eseguiti. In relazione ad un piano di lottizzazione, nell'ambito del quale il titolare della convenzione si e' impegnato a realizzare determinate opere di urbanizzazione, l'ente locale non ha espletato la dovuta vigilanza, al fine di rilevare eventuali anomalie procedurali, tanto che una delle imprese di che trattasi risulta aver eseguito dei lavori in assenza di un valido titolo legittimante l'affidamento. Anche per gli affidamenti in economia, di cui ha beneficiato una delle predette societa', sono state riscontrate irritualita', sia con riferimento alla procedura sia in quanto deliberati in carenza del regolamento comunale concernente l'aggiudicazione di lavori e l'acquisizione di beni e servizi. Ulteriori elementi sintomatici di cointeressenze tra compagine amministrativa e consorterie malavitose sono rinvenibili nella procedura di aggiudicazione in via d'urgenza dei lavori di messa in sicurezza di un manufatto di proprieta' comunale, assegnati ad una impresa i cui soci presentano legami con soggetti controindicati e che si e' servita per alcuni subappalti di una societa', a sua volta, vicina alla criminalita' organizzata di matrice 'ndranghetista. La commissione d'indagine ha altresi' analizzato la documentazione relativa alle restanti procedure di appalto promosse dall'amministrazione in carica, rilevando un generale contesto di illegalita' ed il diffuso ricorso agli strumenti delle perizie suppletive e delle varianti in corso d'opera, in assenza dei presupposti di legge. Dette modalita' hanno comportato un artificioso frazionamento degli affidamenti e la conseguente elusione delle procedure di appalto, che in relazione all'importo complessivo si sarebbero dovute applicare; con conseguente affievolimento degli strumenti tesi a prevenire eventuali pregiudizi e a garantire il migliore perseguimento degli interessi della collettivita'. Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del Prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Sedriano, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, con pregiudizio dei principi di buon andamento, imparzialita' e trasparenza, che rendono necessario l'intervento dello Stato per recidere il veicolo delle infiltrazioni e per assicurare il risanamento dell'ente. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Sedriano (Milano), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 11 ottobre 2013
Il Ministro dell'interno: Alfano Parte di provvedimento in formato grafico
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| Art. 2
La gestione del comune di Sedriano (Milano) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott.ssa Adriana Sabato - viceprefetto; dott. Stefano Simeone - viceprefetto aggiunto; dott. Rosario Guercio Nuzio - funzionario economico finanziario.
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| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 21 ottobre 2013
NAPOLITANO
Letta, Presidente del Consiglio dei ministri
Alfano, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 23 ottobre 2013 Interno, registro n. 6, foglio n. 78
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