Gazzetta n. 139 del 18 giugno 2014 (vai al sommario)
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
COMUNICATO
Attivita' antincendio boschivo per la stagione estiva 2014. Individuazione dei tempi di svolgimento e raccomandazioni per un piu' efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi conseguenti.


Al Presidente della Regione Abruzzo

Al Presidente della Regione Basilicata

Al Presidente della Regione Calabria

Al Presidente della Regione Campania

Al Presidente della Regione Emilia-Romagna

Al Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia

Al Presidente della Regione Lazio

Al Presidente della Regione Liguria

Al Presidente della Regione Lombardia

Al Presidente della Regione Marche

Al Presidente della Regione Molise

Al Presidente della Regione Piemonte

Al Presidente della Regione Puglia

Al Presidente della Regione Sardegna

Al Presidente della Regione Siciliana

Al Presidente della Regione Toscana

Al Presidente della Regione Umbria

Al Presidente della Regione Valle d'Aosta

Al Presidente della Regione Veneto

Al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano

Al Presidente della Provincia Autonoma di Trento

e, p.c. Al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie

Al Presidente dell'Unione delle Province Italiane

Al Presidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani
L'art. 1, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2005, n. 90, convertito con modificazioni dalla legge 26 luglio 2005, n. 152 attribuisce allo scrivente il compito di individuare, nel periodo estivo ed invernale, i tempi di svolgimento delle attivita' antincendio boschivo che, per la prossima campagna estiva, avranno inizio il 16 giugno e termineranno il 30 settembre 2014.
Cio' premesso, ritengo doveroso condividere con le SS.LL. le riflessione che seguono, affinche' si possano promuovere ed adottare tutte le azioni e le iniziative per prevenire e fronteggiare gli incendi boschivi e di interfaccia, oltre che ogni situazione di emergenza conseguente, soprattutto nell'ottica della salvaguardia delle persone e dei beni.
In vista della prossima campagna estiva, i cui esiti sono anche conseguenza della recente stagione invernale, si evidenzia come quest'ultima sia stata caratterizzata da un regime di precipitazioni superiori alla media su quasi tutto il territorio nazionale, tale da favorire un'abbondante crescita della vegetazione che potrebbe incidere sullo sviluppo degli incendi boschivi e di interfaccia in relazione alle condizioni meteo-climatiche che si andranno a determinare, pur nella consapevolezza che il fenomeno e' determinato sostanzialmente da cause di natura antropica sia di tipo doloso o colposo come gli incendi causati durante la ripulitura di zone agricole e forestali, nonche' da imprudenze e disattenzioni in aree boscate ed in zone rurali.
Come per l'anno 2013, anche per quest'anno si pone l'accento sull'importanza, culturale oltre che etica, che le azioni di mitigazione dei fenomeni in parola e dei danni conseguenti debbano comprendere campagne di sensibilizzazione e di educazione all'ambiente, nonche' attivita' di prevenzione e di monitoraggio continuo del territorio che consentano di mettere in atto un tempestivo e piu' efficace primo intervento.
Quest'ultimo inoltre, come sottolineato ogni anno, deve essere fondato principalmente sull'intervento di squadre di spegnimento da terra che sono indispensabili e determinanti nella lotta attiva; pertanto l'intervento del mezzo aereo deve essere considerato una misura complementare per le situazioni piu' gravi e di difficile gestione.
Tale considerazione, che trae origine da una corretta impostazione strategica della lotta attiva, assume in questo momento ancora piu' importanza per obiettive ragioni legate alla notevole riduzione degli assetti della flotta aerea di Stato, gia' operata nel 2013 a causa del taglio delle risorse rese disponibili per tale finalita'.
Nel 2013 infatti lo schieramento era composto da 15 aeromobili Canadair, ai quali si sono aggiunti un elicottero AB-412 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e, solo per un limitato periodo di tempo, due elicotteri Erickson S-64 del Corpo Forestale dello Stato ed un elicottero AB-412 del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, poco piu' della meta' degli anni precedenti.
L'analisi della campagna estiva AIB 2013 dimostra, in maniera abbastanza evidente, che grazie alle particolari e positive condizioni meteo-climatiche, da considerarsi anomale se confrontate con i dati statistici disponibili, si e' registrata una notevole diminuzione a livello nazionale del numero di incendi totali, della superficie complessivamente percorsa dal fuoco e, conseguentemente del numero di richieste di concorso aereo di Stato pervenute e gestite dal Dipartimento della protezione civile. Non potendo conoscere in anticipo l'andamento della campagna estiva, si e' reso necessario allora, visti gli assetti disponibili e lo sbilanciamento tra mezzi ad ala fissa e ad ala rotante, intervenire con una opportuna dislocazione strategica dei velivoli disponibili per poter intervenire adeguatamente su tutto il territorio nazionale.
E' doveroso richiamare l'attenzione delle SS.LL. sul fatto che, anche per la prossima campagna estiva antincendio boschivo 2014, le attuali condizioni economiche permetteranno di avere a disposizione della flotta aerea antincendio di Stato un numero di velivoli inferiore rispetto al 2013; con ogni probabilita' saranno disponibili, per l'estate del 2014, allo stato attuale, sostanzialmente i CL-415 (Canadair) e gli elicotteri Erickson S-64F, rendendo quindi necessario, proseguire nello sforzo comune e sinergico per ottimizzare l'impiego, innanzitutto, delle flotte aeree antincendio regionali e quella di Stato.
Alla luce di quanto delineato, risulta evidente l'opportunita' che le Regioni, nella programmazione delle attivita' di lotta attiva, provvedano ad attivare ed innovare le strategie di impiego delle proprie risorse, anche mettendo a fattor comune, in particolare con le Regioni limitrofe, i mezzi disponibili e integrando la composizione delle flotte con velivoli che abbiano caratteristiche di impiego differenziate. Solo attraverso un approccio integrato a livello di Sistema Paese ed a tutti i livelli di responsabilita', al tema degli incendi boschivi e di interfaccia, si potra' cercare di contrastare il fenomeno incendi che rappresenta un'emergenza di carattere sia ambientale che economico, che puo' minacciare tanto le infrastrutture quanto gli insediamenti urbani, con possibili perdite di vite umane assolutamente inaccettabili.
Come negli anni passati, auspico pertanto che si prosegua con una sinergica attivita' di sorveglianza del territorio e di avvistamento che coinvolga risorse regionali e statali, anche attraverso specifici accordi formalizzati a livello territoriale, come quelli tra Regioni confinanti, per garantire un efficace e tempestivo intervento di spegnimento da terra oltre che di bonifica, una puntuale attivita' di prevenzione e di pianificazione anche di protezione civile, nonche' un adeguato coordinamento del flusso delle informazioni tra i diversi soggetti competenti per garantirne la corretta circuitazione.
A livello territoriale, le SS.LL. vorranno promuovere e sostenere iniziative volte all'istituzione e all'aggiornamento dei catasti dei soprassuoli percorsi dal fuoco, per dare applicazione dei vincoli e dei divieti previsti dall'art. 10 della legge n. 353/2000, nonche' cooperare in sinergia, nel rispetto delle competenze attribuite dalla Legge, con i soggetti incaricati delle attivita' investigative e di ricerca, anche di carattere preventivo, degli autori degli incendi.
Le SS.LL, inoltre, vorranno proseguire nella promozione, ai diversi livelli territoriali, della diffusione della cultura di protezione civile tra i cittadini e delle corrette norme di comportamento per la salvaguardia dell'ambiente per mettere in evidenza le gravi conseguenze derivanti dagli incendi boschivi e di interfaccia. Sono convinto che negli anni gli investimenti in tale direzione daranno i loro frutti.
Si coglie l'occasione per ribadire che anche quest'anno, sul sito istituzionale del Dipartimento della protezione civile, verra' reso disponibile un riepilogo degli assetti regionali e statali dedicati all'AIB. Si invitano quindi le SS.LL. a volere verificare che le proprie strutture abbiano gia' provveduto all'invio delle informazioni richieste, secondo le modalita' gia' comunicate dallo stesso Dipartimento.
Alla luce della disamina del fenomeno incendi in Italia negli ultimi anni, rivolgo infine alle SS.LL. le seguenti raccomandazioni per un piu' efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi conseguenti per la stagione estiva 2014, al fine di garantire una risposta tempestiva, nel rispetto di quanto previsto dalla vigente legislazione nazionale e regionale.
a) Attivita' di previsione e prevenzione:
• favorire e garantire un adeguato scambio di informazioni fra le varie strutture locali, regionali e statuali impiegate a vario titolo nelle attivita' AIB ed a quelle conseguenti di protezione civile;
• utilizzare le informazioni disponibili presso i Centri Funzionali Decentrati, di cui alla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004, oltre che nella fase di monitoraggio e sorveglianza delle condizioni meteo, anche nelle attivita' di previsione delle condizioni di rischio incendi e favorire, qualora non presente, la produzione di uno specifico bollettino incendi cosi' come previsto dal D.M. 20 dicembre 2001. Allo scopo si rammenta che, in carenza di ulteriori strumenti previsionali, potra' essere adottato il modello previsionale in uso presso il Dipartimento della Protezione Civile e gia' reso disponibile ai Centri Funzionali Decentrati;
• incentivare e sensibilizzare Enti e Societa' che gestiscono le infrastrutture, affinche' attuino le necessarie attivita' di manutenzione mirate alla riduzione delle condizioni favorevoli all'innesco ed alla propagazione degli incendi, indicando come prioritari gli interventi e le fasce perimetrali delle zone antropizzate, delle infrastrutture strategiche e della rete viaria e ferroviaria;
• supportare e promuovere presso le Amministrazioni comunali le attivita' di prevenzione indiretta tra cui prioritaria e' l'istituzione e l'aggiornamento del catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco, cosi' come previsto dall'art. 10, comma 2 della legge n. 353 del 2000, strumento di primaria importanza per l'applicazione dei vincoli dettati dalla predetta legge. Allo scopo, si rammenta che il Corpo Forestale dello Stato, per le proprie attivita' di istituto, effettua i rilievi delle aree percorse dal fuoco, rendendole fruibili alle amministrazioni comunali attraverso il Sistema Informativo della Montagna;
• definire con le Prefetture - Uffici Territoriali di Governo ed i Comuni a maggior rischio l'eventuale attivita' di controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine, anche attraverso la definizione di specifiche procedure di comunicazione tra le Sale Operative cosi' da attivare, in particolare nelle aree e nei periodi a maggior rischio, un efficace dispositivo deterrente, anche solo potenziale, delle possibili cause di innesco;
• favorire e promuovere ogni azione necessaria a potenziare ed ottimizzare l'organizzazione ed il coordinamento del personale appartenente alle organizzazioni di volontariato, riconosciute secondo la vigente normativa, ed impiegate, ai diversi livelli territoriali, nelle attivita' di sorveglianza, vigilanza e presidio del territorio, nelle aree e nei periodi di maggior rischio;
• stabilire, ai sensi dell'art. 7, comma 6, della legge n. 353 del 2000, anche sulla scorta delle positive esperienze in tal senso adottate in alcune realta' italiane, forme di incentivazione per il personale stagionale utilizzato, strettamente correlate ai risultati ottenuti in termini di riduzione delle aree percorse dal fuoco.
b) Attivita' di pianificazione ai sensi della legge quadro sugli incendi boschivi:
• provvedere alla revisione annuale del Piano regionale per la programmazione delle attivita' di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, di cui all'art. 3, comma 3, della legge n. 353 del 2000, redatto secondo le linee guida di cui al D.M. 20 dicembre 2001, evidenziando inoltre le procedure ed il modello di intervento da adottare anche in situazioni complesse che possono interessare sia le aree boscate che quelle di interfaccia e che possono richiedere l'impiego di forze facenti capo a diversi soggetti;
• assicurare il fondamentale raccordo tra il suddetto Piano regionale ed i Piani per i Parchi e le Riserve Naturali dello Stato, predisposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi dall'art. 8, della legge n. 353 del 2000;
• definire, con le societa' di gestione o gli enti interessati, un adeguato modello di intervento per le aree particolarmente sensibili agli incendi come viabilita' principale ed altre infrastrutture strategiche che, in caso di evento, possa limitare i rischi per l'incolumita' pubblica e privata.
c) Attivita' di pianificazione di protezione civile:
• sollecitare e sostenere i Sindaci nella predisposizione e nell'aggiornamento dei piani comunali o intercomunali di protezione civile, anche di carattere speditivo, con particolare riferimento al rischio di incendi di interfaccia, oltreche' nella definizione delle procedure di allertamento del sistema locale di protezione civile, nella mappatura del territorio secondo i diversi livelli di tale rischio di incendi e nelle attivita' di informazione alla popolazione. Stante la peculiarita' del periodo estivo, si raccomanda, altresi', la promozione dell'elaborazione di specifici piani di emergenza per gli insediamenti, le infrastrutture e gli impianti turistici, anche temporanei, prossimi ad aree boscate;
• provvedere, ove possibile, alla definizione di specifiche intese ed accordi tra Regioni e Province Autonome, anche limitrofe, nell'ambito delle quali trovare un'appropriata e coordinata sintesi delle iniziative volte ad assicurare una pronta ed efficace cooperazione e condivisione di uomini e mezzi, in particolare del volontariato, nonche' di mezzi aerei da destinare ad attivita' di vigilanza e di lotta attiva agli incendi boschivi, sia in caso di eventi particolarmente intensi sia durante i periodi ritenuti a maggior rischio.
d) Attivita' di lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia e di gestione dell'emergenza:
• si rammenta l'importanza dei dispositivi regionali nella prima risposta e contenimento degli incendi boschivi e di interfaccia e della necessita' di adeguarli al regime degli eventi che interessano il territorio regionale, anche eventualmente modulandoli e potenziandoli sia con forze di terra che aeree;
• porre il massimo sforzo nel diversificare con mezzi ad ala rotante e ad ala fissa la flotta regionale; tale concetto e' piu' che mai attuale vista l'effettiva composizione della flotta aerea di Stato, sia in termini di assetti disponibili sia in termini di tipologia;
• assicurare la piena integrazione procedurale e operativa con le amministrazioni statali, centrali e periferiche, in relazione all'impiego di risorse strumentali e di conoscenze specialistiche, valutando, altresi', il ricorso ad accordi per l'utilizzo di figure professionali adeguate alle esigenze operative, ove non presenti nella struttura regionale o provinciale;
• garantire, altresi', l'indispensabile presenza, di un adeguato numero di direttori/responsabili delle operazioni di spegnimento - dotati di professionalita' e profilo di responsabilita' tali da consentire l'ottimale coordinamento delle attivita' delle squadre medesime con quelle dei mezzi aerei;
• garantire un costante collegamento tra le Sale Operative Unificate Permanenti (SOUP), di cui all'art. 7, della legge n. 353 del 2000, e le Sale operative regionali di protezione civile, laddove non gia' integrate, nonche' il necessario e permanente raccordo con il Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) e la Sala Situazione Italia del Dipartimento della protezione civile, ai fini, rispettivamente, della richiesta di concorso aereo e del costante aggiornamento sulla situazione a livello regionale delle emergenze derivanti dagli incendi di interfaccia. In proposito e' indispensabile che il COAU abbia immediata, piena e costante visibilita' dell'impiego tattico degli assetti regionali al fine di poter far intervenire le risorse strategiche aeree statali ove piu' necessario in ogni momento. Cio' al fine di evitare diseconomie in continui spostamenti attraverso la Penisola e di rendere piu' tempestivo ed efficace l'intervento;
• assicurare, cosi' come previsto dall'art. 7 comma 3, della legge n. 353 del 2000, un adeguato assetto della propria SOUP prevedendone un'operativita' di tipo continuativo nei periodi di maggior rischio di incendio boschivo, ed integrando le proprie strutture con quelle del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale dello Stato e dei Corpi Forestali Regionali e/o Provinciali, nonche', ove necessario, con personale delle organizzazioni di volontariato riconosciute, delle Forze Armate, delle Forze dell'ordine e delle altre componenti e strutture operative di cui alla legge n. 225 del 1992;
• valutare la possibilita' di definire gemellaggi tra Regioni, e tra queste e le Province Autonome, per l'attivita' di lotta attiva agli incendi boschivi, intesi non solo come scambio di esperienze e conoscenze tra strutture ed operatori ma, soprattutto, come strumento di potenziamento del dispositivo di intervento. Il Dipartimento della protezione civile assicurera' il proprio supporto alle iniziative di gemellaggi tra le Regioni che coinvolgono le organizzazioni di volontariato, nei limiti dei fondi disponibili;
• assicurare la diffusione e la puntuale attuazione delle «Disposizioni e procedure per il concorso della flotta aerea dello Stato nella lotta attiva agli incendi boschivi», emanate dal Dipartimento della protezione civile, onde garantire la prontezza, l'efficacia e la tempestivita' degli interventi, nonche' l'impiego ottimale dei mezzi aerei rispetto alle tipologie di evento;
• provvedere alla razionalizzazione delle richieste di spegnimento indirizzate al COAU del Dipartimento della protezione civile, per situazioni di reale necessita' rispetto all'attivita' di contrasto a terra;
• promuovere un'attivita' di sensibilizzazione presso gli aeroclub presenti sul territorio affinche', nell'ambito delle normali attivita' di volo e di addestramento, i piloti svolgano anche attivita' di avvistamento, segnalando prontamente eventuali principi di incendio boschivo all'Ente preposto alla gestione del traffico aereo;
• adottare tutte le misure necessarie, compresa l'attivita' di segnalazione all'Ente nazionale per l'aviazione civile ai sensi dell'art. 712 del Codice della Navigazione, affinche' impianti, costruzioni ed opere che possono costituire ostacolo per il volo degli aeromobili antincendio ed intralcio alle loro attivita', siano provvisti di segnali, incrementando in tal modo la sicurezza dei voli;
• ampliare per quanto possibile la disponibilita' di fonti idriche idonee al prelievo di acqua da parte degli aeromobili impiegati in AIB; fornire il continuo aggiornamento delle informazioni, con particolare riferimento alla presenza anche temporanea di ostacoli e pericoli per la navigazione aerea ed al carico d'acqua;
• definire opportune intese con le Capitanerie di Porto sia per identificare e garantire aree a ridosso delle coste idonee per il pescaggio dell'acqua a mare da parte dei mezzi aerei e sicure anche per le attivita' di pesca e balneazione, sia per assicurare l'eventuale intervento da mare per il soccorso alle popolazioni qualora minacciate da incendi prossimi alla linea di costa.
Confido vivamente nella tempestiva e puntuale attuazione delle presenti raccomandazioni, anche con il concorso di tutte le diverse componenti istituzionali chiamate ad intervenire a diverso titolo, al fine di garantire il coordinamento della risposta organizzativa ed operativa nell'imminente stagione estiva 2014.

Roma, 17 giugno 2014

Il Presidente del Consiglio dei ministri: Renzi
 
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