Gazzetta n. 155 del 5 luglio 2016 (vai al sommario)
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
DECRETO 16 giugno 2016
Approvazione delle Linee guida 2016 per lo sviluppo del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN).


IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

Visto l'art. 15 della legge 4 giugno 1984, n. 194, con il quale e' stato istituito il SIAN Sistema informativo agricolo nazionale e s.m.i.;
Visto il decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143 recante il conferimento alle regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e pesca e riorganizzazione dell'Amministrazione centrale;
Visto il decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173, che ha previsto l'unificazione nel SIAN dei servizi erogati dall'AIMA nonche' l'obbligo per gli enti e le agenzie vigilate dal Ministero, le regioni e gli enti locali nonche' le altre amministrazioni pubbliche operanti a qualsiasi titolc nel comparto agricolo, agroalimentare e della pesca, di avvalersi dei servizi del SIAN intesi quali servizi di interesse pubblico;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 1 dicembre 1999 n. 503 recante norme per l'istituzione della Carta dell'agricoltore e del pescatore e dell'Anagrafe delle aziende agricole in attuazione dell'art. 14, comma 3 del decreto legislativo 30 aprile 1998 n. 173;
Visto il decreto legislativo 27 maggio 1999, n. 165, come modificato e integrato dal decreto legislativo 15 giugno 2000, n. 188, che ha disposto la soppressione dell'AIMA e l'istituzione della Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ed il subentro all'AIMA in tutti i rapporti attivi e passivi;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante riforma dell'organizzazione del Governo a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modifiche e integrazioni;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e le successive integrazioni e modifiche;
Visto il decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, ed in particolare l'art. 14, commi 9 e 10, concernenti il trasferimento all'AGEA dei compiti di coordinamento e di gestione per l'esercizio delle funzioni di cui all'art. 15 della legge 4 giugno 1984, n. 194;
Visto il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2006, n. 233 ed in particolare l'art. 1, commi 1 2, 9, 9-bis, l 1 e 23;
Visto il decreto-legge 5 maggio 2015, n. 51 recante "disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali, convertito con modificazione dalla legge 2 luglio 2015, n. 91 ed in particolare l'art. 1, comma 6-bis;
Visto il decreto del Presidente della Consiglio dei ministri 27 febbraio 2013, n. 105 recante organizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a norma dell'art. 2, comma 10-ter, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135;
Visto il decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali 26 ottobre 2005 recante "Adempimenti relativi alla gestione dei servizi del sistema informativo agricolo nazionale - SIAN";
Visto il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 11 marzo 2008 recante l'approvazione delle Linee guida per lo sviluppo del Sistema informativo agricolo nazionale - SIAN e relativo allegato;
Visto il DM 29 aprile 2015 con il quale e' stato costituito il gruppo di lavoro per l'elaborazione di proposte di riassetto complessivo che tengano conto dell'esigenza di aggiornare le Linee Guida per lo sviluppo del SIAN da sottoporre all'approvazione della Conferenza Stato - Regioni;
Visto il contratto di servizio quadro, sottoscritto il 30 gennaio 2006, con il quale l'Agenzia per l'erogazione in Agicoltura affida alla SIN S.r.l. la gestione e lo sviluppo del SIAN, ai sensi dell'art. 4 del decreto legge 9 settembre 2005, n. 182, convertito con modificazioni con legge 11 novembre 2005, n. 231, la Societa' dovra' operare con l'obiettivo di garantire la fruizione nell'interesse pubblico dei servizi del SIAN migliorando la qualita' e la quantita' dei servizi erogati;
Ritenuto necessario adottare un aggiornamento delle suddette Linee Guida per lo sviluppo del Sistema informativo agricolo nazionale - SIAN in considerazione dell'evoluzione normativa di riferimento nonche' delle innovazioni tecnologiche attuali e futuribili;
Acquisita l'intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi dell'art. 4, comma 3, della legge 29 dicembre 1990, n. 428, sancita nella riunione del 5 maggio 2016;

Decreta:

Art. 1

1. Sono approvate le Linee Guida 2016 per lo sviluppo del Sistema informativo agricolo nazionale - SIAN di cui all'allegato 1 del presente decreto.
Il presente decreto e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 16 giugno 2016

Il Ministro: Martina


 
Allegato

Linee Guida 2016 per lo sviluppo
del Sistema Informativo Agricolo Nazionale SIAN

Aprile 2016

Glossario

a) AGEA/AGEA Coordinamento: il soggetto incaricato di svolgere le funzioni di coordinamento di cui all'art. 7 del Reg. (UE) 1306/2013, o altro soggetto individuato a seguito delle attivita' di riordino di AGEA, come da delega al Governo, prevista all'art. 15, comma 1, lettera d), del disegno di legge n. 1328-B c.d. Collegato Agricolo;
b) Anagrafe Unica delle Aziende Agricole: l'Anagrafe costituita nell'ambito del Sian in attuazione dell'art. 1 del decreto del Presidente della Repubblica 1° dicembre 1999, n. 503, comprensiva delle Anagrafi regionali e delle Province autonome ove costituite, definita altresi' dal decreto ministeriale 12 gennaio 2015 n. 162 come «Anagrafe Nazionale delle Aziende Agricole»;

Sintesi del documento

Le Linee Guida SIAN del 2007 individuano direttrici dei servizi SIAN ancora efficaci e conservano tutt'oggi una validita' di impostazione e di visione del sistema.
Tuttavia l'esistenza di numerosi sistemi informativi eterogenei presso Regioni e PPAA ed Organismi Pagatori comporta la realizzazione delle medesime funzioni software tante volte quanti sono i sistemi informativi e costringe ad aggregare i dati sul SIAN a posteriori e solo attraverso complessi meccanismi di interscambio.
Il nuovo contesto normativo e tecnologico offre l'opportunita' di riorientare il SIAN verso nuovi obiettivi in un modello di servizio in cui il SIAN assume un ruolo di «gestore unico» di servizi «core« (Fascicolo e GIS) messi a fattor comune ma progettati e realizzati secondo paradigmi partecipativi e di condivisione.
Le componenti «line» sono curate e realizzate dai soggetti competenti (Regioni e PPAA e Organismi Pagatori) nella piena salvaguardia della loro autonomia gestionale e tenendo presente gli investimenti gia' attuati.
Sono definiti tre modelli di servizio (distribuito, centralizzato e misto) in cui, pur individuando nel modello centralizzato la soluzione che presenta complessivamente maggiori vantaggi, si prevede l'adesione e l'evoluzione progressiva ed incrementale da parte degli OP.
A livello organizzativo, viene costituito un Comitato Tecnico al quale partecipano MiPAAF, AGEA Coordinamento, il Coordinamento Tecnico Interregionale, le Regioni e gli Organismi Pagatori, con il compito di definire i contenuti e i requisiti funzionali della componente comune «core» del SIAN e definire regole comuni per i flussi di interscambio.
Parallelamente, viene introdotto un nuovo modello tecnologico e di fruizione dei dati con impostazione «open» che valorizzi l'importante patrimonio informativo del SIAN.
Sono individuati in 4 punti gli obiettivi di sviluppo del SIAN (allegato)
Premessa
L'approccio proposto e' volto al soddisfacimento dell'esigenza di riorientare il SIAN verso nuovi obiettivi, cogliendo l'occasione dell'attuazione della nuova PAC e, soprattutto, del piano di crescita digitale, dove e' delineata una strategia dinamica che si adegua alle nuove sfide, all'evoluzione tecnologica e al mercato, alla cui realizzazione e' chiamata tutta la Pubblica amministrazione.
Il SIAN costituisce un sistema di servizi complesso ed interdisciplinare a supporto degli organi centrali e locali per le funzioni di indirizzo, coordinamento e gestione del settore e coopera con i sistemi con i quali le Regioni e le Province autonome e gli Organismi Pagatori svolgono gli adempimenti di propria competenza nel comparto, disponendo di una infrastruttura di dati e di servizi in cui sono detenute e costantemente aggiornate le informazioni relative alla conoscenza, alla consistenza e qualita' delle produzioni agricole, agroalimentari, forestali e della pesca ed all'utilizzo del territorio.
Sia la nuova regolamentazione comunitaria sulla PAC, sia gli obiettivi di crescita digitale del Sistema Paese richiedono l'attuazione di procedimenti amministrativi che devono essere «semplici per il cittadino utente, anche se oggettivamente «complessi», poiche' le fasi sono in tutto o in parte svolte da soggetti diversi (ad esempio gli Organismi Pagatori Regionali o le Regioni e PPAA) e si basano su un tempestivo allineamento dei dati e delle informazioni.
Atteso che oramai lo svolgimento dei procedimenti amministrativi e' completamente informatizzato e che il SIAN costituisce la dorsale principale del comparto agricolo, agroalimentare forestale e della pesca, e' ineludibile l'obiettivo strategico che il SIAN sia progettato e realizzato con un metodo «partecipativo» da parte degli attori coinvolti, facendo tesoro della esperienza maturata in questi anni e soprattutto nell'ultimo esercizio. Nel 2015, infatti, con l'avvio della PAC 2015-2020 e con l'attuazione del Decreto Agricoltura 2.0, e' stata realizzata una prima fase della gestione partecipata tra AGEA e gli Organismi Pagatori Regionali.
Gli interventi di semplificazione assunti dal Governo (Campolibero), il Piano Agricoltura 2.0 e il Programma «Agricoltura Digitale» incluso nell'Agenda Digitale del Governo nonche' la concomitante Riforma della PAC, sono elementi che concorrono alla piena attuazione della strategia dell'Unione Europea denominata «Europa 2020» (1)
Sono state pertanto gia' intraprese alcune iniziative comuni atte a valorizzare il patrimonio informativo del SIAN, in senso unitario a livello nazionale, come la realizzazione delle Anagrafe Unica delle Aziende (che al momento ha assunto particolare importanza risultando Banca Dati di interesse nazionale).
Il patrimonio informativo del SIAN, inoltre, rappresenta un unicum informativo nel panorama nazionale: l'approfondita conoscenza del territorio, dell'ambiente rurale e delle capacita' produttive, la geolocalizzazione delle produzioni, i controlli qualitativi unitamente alle numerosissime banche dati disponibili (pesca, fitofarmaci, biologico, biomasse, registri di filiera, ecc.) possono agire da volano, se opportunamente valorizzati, per la realizzazione di servizi a valore aggiunto per il mercato privato.
In ultimo deve essere presa in considerazione la scarsita' di risorse finanziarie che gli Enti coinvolti nel SIAN devono fronteggiare e che dovrebbe stimolare una maggiore integrazione e cooperazione dei Sistemi Informativi sviluppati - pur mantenendo inalterate le responsabilita' sui domini informativi di propria competenza -, ricercando sinergie ed economie di scala ed una maggiore condivisione delle soluzioni da adottare.
Per tali motivi e' indispensabile procedere ad una revisione delle Linee Guida del SIAN aggiornandole alle nuove necessita' dell'Amministrazione ma soprattutto in riguardo alle esigenze delle aziende agricole che devono essere maggiormente supportate limitando gli adempimenti burocratici e assicurando certezza e tempestivita' dell'intervento pubblico.
La gestione del SIAN e dell'Anagrafe Unica e' in capo ad AGEA Coordinamento, il soggetto incaricato di svolgere le funzioni di coordinamento di cui all'art. 7 del Reg. (UE) 1306/2013, o altro soggetto individuato a seguito delle attivita' di riordino di AGEA, come da delega al Governo, prevista all'art. 15, comma 1, lettera d), del disegno di legge n. 1328-B c.d. Collegato Agricolo.
Il presente documento espone i seguenti contenuti:
1. Linee guida del SIAN 2007: breve analisi;
2. Il nuovo Modello di SIAN: descrive le nuove modalita' organizzative del SIAN e le modalita' tecniche di utilizzo del SIAN, con particolare riferimento a:
Il Nuovo Modello del Servizio: descrive le modalita' di funzionamento del SIAN basato sulle componenti core del SIAN;
Il Nuovo Modello di Governance: descrive come il SIAN deve essere gestito e gli attori coinvolti;
Il Nuovo Modello Tecnologico: descrive lo scenario tecnologico a tendere;
Il Nuovo Modello di fruizione delle informazioni e dei servizi del SIAN: descrive le modalita' di accesso e fruizione del SIAN da parte di altre Pubbliche amministrazioni e dal mondo privato;
3. Nuove linee di intervento di evoluzione : descrive in 4 punti gli obiettivi di sviluppo del SIAN (in allegato).
Le linee guida SIAN del 2007
Una rilettura delle attuali Linee Guida SIAN del 2007 rileva come l'impostazione originaria del documento sia per molti aspetti ancora attuale.
In sostanza le Linee Guida del SIAN del 2007 prevedevano alcuni solidi concetti di base su cui costruire un sistema unitario a livello nazionale e condiviso. Tali componenti prevedevano in particolare che il SIAN fosse un sistema:
inter-organizzativo aperto e preordinato ad un uso condiviso da parte dei diversi attori istituzionali, «risultante» appunto dell'insieme dei sistemi informativi dei soggetti pubblici agricoli;
«aperto» non influenzabile dalle scelte tecnologiche dei singoli;
con un interlocutore unico per sviluppare l'interscambio dati con le altre PA e per la diffusione delle informazioni agli operatori del comparto agricolo ed in quanto tale «garante» dei processi di certificazione delle informazioni di diversa titolarita' amministrativa;
di supporto alla «semplificazione amministrativa» come obiettivo strategico legato allo sviluppo dell'e-Government ed alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione;
contenente un catalogo di schemi di dati, di servizi, di applicazioni e di procedure da rendere disponibili nell'ambito dello sviluppo degli interventi di automazione, al fine di favorire ottimizzazioni basate sul riuso di applicazioni e dati.
Obiettivo del SIAN era inoltre fornire un sistema in cui la completezza e la fruibilita' «universale» dei dati e dei servizi del SIAN comportasse una semplificazione degli adempimenti per i produttori agricoli e, piu' in generale, per gli utenti del comparto agroalimentare, forestale e della pesca, e la nascita della «Azienda Agricola Digitale».
Il principale elemento di riflessione e' quindi costituito, piu' che dalla obsolescenza degli obiettivi, dall'esame della parziale o mancata attuazione degli stessi.
I limiti del modello attuale
Esistono 8 sistemi informativi differenti per i 7 Organismi Pagatori Regionali e per AGEA Pagatore (unica eccezione la Calabria ARCEA che utilizza il sistema di AGEA).
L'attuale moltiplicazione dei sistemi informativi eterogenei genera potenziali diseconomie principalmente per due ordini di motivi:
le funzioni software vengono realizzate tante volte quanti sono i sistemi informativi, con rischi di disallineamenti funzionali oltre che di inefficienza della spesa;
l'aggregazione dei dati sul SIAN viene effettuata a posteriori e, in particolare, l'allineamento dei dati viene oggi realizzato solo attraverso complessi meccanismi di interscambio (web services e la c.d. «sincronizzazione» di recente introduzione).
La complessita' dell'operazione e' amplificata dalla presenza di banche dati degli OP che seppur definite teoricamente in relazione alle medesime esigenze informative, di fatto presentano difformita' importanti nei modelli dei dati.
Il modello attuale e' schematizzato nella figura seguente:

Parte di provvedimento in formato grafico


Nel modello attuale ogni OP ha:
specifiche banche dati, applicazioni e meccanismi di interscambio;
liberta' ed autonomia nelle scelte architetturali, tecnologiche ed applicative;
liberta' ed autonomia su quando e cosa trasferire o leggere al sistema centrale.
Ne risulta una situazione di interscambio dati complesso per disomogeneita' della struttura dei DB e della gestione dei dati nonche' di costi complessivi elevati. Inoltre, alcuni ambiti applicativi risultano ripetuti e gestiti in modo diverso da ciascun OP.
Al punto di vista della business continuity ogni OP e' autoconsistente; in caso di malfunzionamento di un sistema informativo di un OP locale, il resto del sistema nazionale continua a funzionare; nella fase di recovery i dati non trasferiti durante il guasto dovranno essere esplicitamente allineati.
Il nuovo contesto
Rispetto alla situazione del 2007, oggi si delinea un nuovo contesto dal punto di vista normativo, dell'azione di governo nazionale e, non da ultimo, tecnologico.
E' cambiato il quadro regolamentare comunitario con l'avvio della nuova Riforma della PAC, l'Anagrafe delle Aziende Agricole Nazionale e' stata inserita tra le Banche Dati di interesse nazionale, vanno tenuti in considerazione recenti interventi del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali quali «Campolibero» e la «Rete del Lavoro Agricolo di Qualita'» finalizzati alla emersione del lavoro «nero».
Inoltre c'e' l'azione strategica del Governo, volta in generale alla semplificazione che, nell'ambito del comparto ha sviluppato «Agricoltura Digitale» come Linea specifica del piu' ampio programma di Governo per la Crescita Digitale e, soprattutto, il progetto pluriennale «Agricoltura 2.0», che ha gia' visto nel 2015 le prime attuazioni.
C'e' infine un nuovo contesto tecnologico, totalmente rivoluzionato rispetto al 2007, nel quale sono cambiati i dispositivi informatici (il primo tablet e' stato introdotto nel 2010), la potenza elaborativa e le velocita' di rete sono cresciute di diversi ordini di grandezza.
In tale contesto il cittadino e le imprese sono abituate ad accedere ai servizi di proprio interesse interagendo attraverso le applicazioni per smartphone, ad utilizzare comunicazioni di tipo social, e si aspettano di avere agile accesso ai dati della PA, avendo a disposizione strumenti di facile utilizzo e di rapida risposta.
Le linee guida 2016 e il nuovo modello di SIAN
Le nuove Linee Guida 2016 sono quindi un'opportunita' per riorientare il SIAN nel senso di completare l'integrazione tra le diverse istituzioni che operano nel comparto al fine di evitare duplicate realizzazioni e gestioni di software analoghi e per risolvere gli attuali problemi di integrazione centro-periferia.
Il raggiungimento di detti obiettivi si ottiene individuando nuovi paradigmi di progettazione e realizzazione da attuare attraverso un progressivo percorso condiviso, tale da garantire l'effettiva rispondenza del sistema agli interessi dei vari soggetti coinvolti.
Si introduce quindi un nuovo modello del SIAN articolato come segue:
il Modello del Servizio;
il Modello di Governance;
il Modello Tecnologico;
il Modello di fruizione dei dati e dei servizi del sistema.
Il nuovo modello del servizio
Il nuovo modello di servizio si caratterizza per i seguenti aspetti peculiari:
il SIAN assume un ruolo di «gestore unico» di servizi a favore di tutti;
sono individuate le componenti «core» del SIAN da mettere a fattor comune a tutti gli OP;
vengono introdotti nuovi paradigmi di progettazione e realizzazione condivisa;
il modello deve rendere possibile l'adesione progressiva e incrementale al modello di riferimento da parte degli OP.
Il SIAN assume un ruolo di «gestore unico» di servizi a favore di tutti
Il quadro normativo comunitario e nazionale gia' riconosce al SIAN un ruolo di gestore centrale che deve essere consolidato ed reso maggiormente efficiente.
Il Regolamento UE 1306/2013 e i Regolamenti Delegati e di Esecuzione attualizzano il sistema Integrato di Gestione e Controllo (SIGC), istituito dal Regolamento (CEE) n. 3508/92 per tutti gli Stati membri; gli Organismi Pagatori dello Stato Membro stesso devono conformarvisi ai fini del pagamento degli aiuti unionali previsti per l'ambito agricolo. Il Sistema LPIS-SIPA (Land Parcel Identification System - Sistema di Identificazione delle Parcelle Agricole) e' parte integrante del sistema SIGC e deve anch'esso essere unico ed indifferenziato a livello nazionale.
A partire dal 2016 la Riforma della PAC, come noto, impone l'utilizzo di informazioni fotocartografiche e geospaziali a supporto delle aziende agricole in fase di compilazione della domanda di aiuto (Domanda Grafica e Piano Colturale Grafico).
A quanto decritto si aggiungono le attivita' gia' svolte a livello centrale dall'AGEA in qualita' di Organismo di Coordinamento che annualmente esegue trasversalmente alcune attivita' a fattor comune di tutti gli OP, con particolare riferimento alla esecuzione delle riprese aeree, alla produzione di ortofoto digitali, alla fornitura dello strato cartografico e degli strati tematici del «Refresh», del Registro dei Titoli e dei Prati Permanenti.
Annualmente, inoltre, alcune importanti attivita' di controllo vengono eseguite dall'AGEA e rese disponibili tramite il SIAN, su delega degli organismi pagatori.
Per quanto detto finora, si delinea quindi la necessita' di un rafforzamento del ruolo del SIAN secondo un modello in cui il SIAN stesso, finalmente, possa rappresentare un «broker» di servizi centralizzato in favore gli OP, integrando al livello nazionale le banche dati e mettendo loro a disposizione di tutti gli OP prodotti, servizi, regole e componenti infrastrutturali comuni.
Sono individuate le componenti «core» del SIAN da mettere a fattor comune a tutti gli OP
Le componenti «core» devono evolvere sul SIAN in modo da essere messe a fattor comune per tutti gli Organismi Pagatori in modalita' tali da essere utilizzate come strumento/servizio principale (on line) e non solamente aggiornate ex-post.
La realizzazione e l'aggiornamento generale di tali componenti e' posta finanziariamente a carico di AGEA Coordinamento.
Rimangono a carico degli Organismi Pagatori, o delle Regioni e PPAA, la realizzazione e gestione delle componenti specifiche di «line» (ad esempio domande di aiuto, di sostegno e pagamento, ...), oltre alle ulteriori esigenze di personalizzazione funzionali a ciascun OP.
Le prime componenti «core» del SIAN sono:
Fascicolo Aziendale (piano di coltivazione grafico e alfanumerico, anagrafe, etc. come previsto dal decreto ministeriale Semplificazione del 12 gennaio 2015);
GIS - Sistema Informativo Geografico (ortofoto digitali, immagini da satellite, catasto, refresh - uso del suolo, EFA - aree di interesse ecologico, etc).
Ulteriori componenti «core» potranno essere individuate:
Registri nazionali (Registro Nazionale Titoli, Registro Nazionale Debiti, ecc.)
Applicazioni orientate alla gestione delle funzioni attualmente delegate dagli Organismi Pagatori ad AGEA Coordinamento (SIGECO, piattaforma CAI, etc.)
Ulteriori applicazioni per l'erogazione di servizi informatici che abbiano alta valenza di riuso o di orchestrazione inter-amministrativa (ad esempio Piano Assicurativo Individuale nonche' il servizio di collegamento a banche dati di altri Enti e Amministrazioni -ad es. Camere di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura, Agenzia delle Entrate, Enti contributivi, ecc..-).

Parte di provvedimento in formato grafico

Il Fascicolo Aziendale rappresenta la principale banca dati del SIAN racchiudendo al suo interno la totalita' delle informazioni afferenti ciascuna azienda agricola: consistenza aziendale, colture prodotte, numero dei capi di bestiame detenuti, superfici e riferimenti catastali, titoli di conduzione, EFA, strutture aziendali, ecc., sono tracciati nella banca dati, permanentemente disponibili ed elaborati al fine di verificarne e certificarne la valenza tecnico amministrativa.
Attraverso le informazioni del Fascicolo vengono eseguite numerose funzioni a supporto del processo amministrativo quali i controlli amministrativi previsti dal SIGC, l'effettuazione dei pagamenti, il calcolo dei Titoli, la gestione dei Piani di Coltivazione e i Piani Assicurativi,
Vengono altresi' aggiornati i Registri (Quote Latte, Debiti, ecc.), gestiti i Diritti di Impianto e le iscrizioni agli Albi DO, classificate le aziende (es. Agricoltore attivo) verificata l'eleggibilita' degli aiuti richiesti, ecc.
A partire dalla campagna 2016, secondo le prescrizioni della regolamentazione comunitaria, nel Fascicolo Aziendale verranno integrati nativamente i dati fotocartografici del SIAN a supporto della gestione del Piano di Coltivazione Grafico e della Domanda Grafica per almeno il 25% del territorio italiano. In quest'ottica il Fascicolo risultera' sempre piu' centrale nei processi amministrativi del SIAN.
In altri termini il fascicolo aziendale e' l'insieme delle informazioni relative ai soggetti tenuti all'iscrizione all'Anagrafe delle aziende agricole, controllate e certificate dagli Organismi pagatori e, ai sensi dell'art. 25, comma 1, del decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5 convertito, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1 della legge 4 aprile 2012, n. 35, delle informazioni residenti nelle banche dati della Pubblica amministrazione e in particolare del SIAN e comprese quelle del Sistema Integrato di Gestione e Controllo (SIGC), istituito ai sensi dell'art. 67 del reg. UE 1306/2013 con gli elementi di cui all'art. 68 del medesimo regolamento. Il fascicolo aziendale, facendo fede nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni come previsto dall'art. 25, comma 2, del citato decreto legge n. 5/2012, e' elemento essenziale del processo di semplificazione amministrativa per i procedimenti previsti dalla normativa dell'Unione europea, nazionale e regionale.
Il fascicolo contiene le informazioni certificate dei soggetti iscritti all'Anagrafe, incluse le informazioni costituenti il patrimonio produttivo dell'azienda agricola reso in forma dichiarativa e sottoscritto dall'agricoltore:
a) composizione strutturale;
b) piano di coltivazione;
c) composizione zootecnica;
d) composizione dei beni immateriali;
e) adesioni ad organismi associativi;
f) iscrizione ad altri registri ed elenchi compresi i sistemi volontari di controllo funzionali all'ottenimento delle certificazioni.
Per i soggetti diversi dagli agricoltori viene costituito un fascicolo semplificato il cui contenuto informativo e documentale obbligatorio e' limitato alle informazioni anagrafiche e, ove pertinenti ai procedimenti attivati, alle informazioni relative al patrimonio produttivo dell'azienda, a seconda del soggetto richiedente e ai procedimenti attivati.
L'accesso ai dati del fascicolo aziendale contenuti nel SIAN e' consentito ai soggetti e alle Pubbliche Amministrazioni di cui all'art. 15, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173, ovvero alle Istituzioni competenti dell'Unione Europea ed alle Autorita' Giudiziarie e di Pubblica Sicurezza, in adempimento a disposizioni comunitarie e nazionali.
I dati contenuti nel Fascicolo Aziendale e integrati con i dati contenuti nell'Anagrafe delle aziende agricole, sono trattati in particolare per le seguenti finalita':
a) svolgimento di attivita' connesse e strumentali alla gestione ed elaborazione delle informazioni relative all'azienda, per lo svolgimento dei compiti istituzionali della pubblica amministrazione, la gestione dei procedimenti relativi ad istanze per la richiesta aiuti, il controllo e l'erogazione di contributi e premi;
b) accertamenti amministrativi, accertamenti in loco e gestione del contenzioso;
c) adempimento di disposizioni comunitarie, nazionali e regionali anche attraverso l'incrocio con altre banche dati;
d) obblighi di ogni altra natura comunque connessi alle finalita' di cui ai precedenti punti, ivi incluse richieste di dati da parte di altre amministrazioni pubbliche ai sensi nella normativa vigente e per altre finalita' istituzionali;
e) gestione delle autorizzazioni all'accesso ai servizi del SIAN ed invio comunicazioni relative ai servizi istituzionali, anche mediante l'utilizzo di posta elettronica.
I trattamenti dei dati personali vengono effettuati in modo tale da garantire la riservatezza e la sicurezza dei dati personali in relazione ai procedimenti amministrativi gestiti.
I dati e le informazioni presenti nel fascicolo aziendale sono rese fruibili a tutte le Pubbliche Amministrazioni secondo le modalita' di cui all'art. 58 e la cooperazione applicativa di cui all'art. 72, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni e integrazioni.
Sono resi pubblici i dati aggregati a livello comunale secondo le disposizioni di cui all'art. 68, comma 3, del decreto legislativo n. 82/2005, nonche' quelli relativi ai beneficiari degli stanziamenti, regionali, nazionali e unionali con riferimento agli importi percepiti che debbono essere consultabili con semplici strumenti di ricerca sul portale del SIAN, e possono essere trattati da organismi di audit e di investigazione della Unione Europea e degli Stati membri ai fini della tutela degli interessi finanziari dell'Unione.
Il GiS del SIAN rappresenta una componente strategica del SIAN in quanto attua e gestisce il sistema LPIS che rappresenta una parte integrante del Sistema Integrato di Gestione e Controllo. Mette a disposizione degli OP una serie di prodotti e di servizi a fattor comune assicurando alla UE l'uniformita' dei materiali utilizzati per l'esecuzione dei controlli, in particolare:

===================================================================== | Prodotto  | Descrizione  | Caratteristiche tecniche  | +==============+========================+===========================+ | |Riprese aeree del | | | |territorio nazionale | | | |finalizzate al controllo| | | |dell'uso del suolo delle| | | |aziende agricole; le | | | |riprese aeree | | | |interessano annualmente | | | |circa il 30% del | | | |territorio italiano in | | | |modo tale che ogni | | | |triennio sia disponibile| | | |una copertura aggiornata| | | |a livello nazionale. Le | | | |riprese aeree vengono | | | |eseguite nel periodo | | | |dell'anno (estate) piu' |* Riprese: a colori * | | |idoneo all'esecuzione |Precisione massima: pixel | |Riprese aeree |dei controlli. |20 cm | +--------------+------------------------+---------------------------+ | |Immagini satellitari, | | | |messe a disposizione | | | |dalla Commissione UE, | | | |relative a porzioni di | | | |territorio finalizzate | | | |al controllo | | | |dell'eleggibilita' | | |Immagini |dell'aiuto alle aziende |Immagini VHR a diversi | |Satellitari |agricole. |livelli di risoluzione | +--------------+------------------------+---------------------------+ | |Ortofoto relative al |* Ortofoto a colori * Scala| | |territorio nazionale |1:5.000 * 100.000 km²/anno | | |derivanti dalle riprese |(ogni tre anni viene | | |aeree eseguite |ricoperto tutto il | |Ortofoto |nell'anno. |territorio nazionale) | +--------------+------------------------+---------------------------+ | |Aggiornamento delle | | | |mappe catastali | | | |vettoriali relative al | | | |territorio oggetto di |* Mappe catastali in | | |riprese aeree ed |formato .cxf * Scala | | |aggiornamento delle |1:2.000, 1:1.000, 1:500 * | |Cartografia |informazioni catastali |Sistema di interscambio | |Catastale |alfanumeriche. |SIAN-MEF | +--------------+------------------------+---------------------------+ | |Rilevazione e | | | |aggiornamento dell'uso | | | |del suolo a diversi | | | |livelli di | | | |approfondimento sulla | | | |base delle ortofoto | | | |prodotte nell'anno in | | | |corso. Le EFA | | | |(Ecological Focus Area) | | | |vengono rilevate | | | |annualmente tramite | | | |fotointerpretazione nel | | | |corso delle operazioni | | | |di aggiornamento | | | |dell'uso del suolo per | | | |le aziende con | | | |superficie maggiore di | | | |15 ettari. Le EFA | | | |rappresentano alcune | | | |aree aziendali aventi | | | |specifiche | | | |caratteristiche quali i | | | |terreni a riposo, i | | | |terrazzamenti, elementi | | | |caratteristici del | | | |paesaggio, fasce | | | |tampone, superfici | | | |oggetto di | | | |imboschimento, ai sensi | | | |dei PSR, superfici con |Informazioni tematiche | | |colture azotofissatrici,|digitali relativi ai | |Refresh e EFA |ecc. |macroutilizzi del suolo | +--------------+------------------------+---------------------------+ | |Prodotti cartografici di| | | |base per la gestione dei| | | |dati geografici. | | | |Comprendono prodotti | | | |digitali relativi a | | | |diversi tematismi | | | |territoriali ovvero | | | |prodotti digitali | | | |intermedi necessari alle| | | |diverse fasi di | | | |lavorazione. Rientrano | | | |tra questi prodotti ad | | | |esempio le aree | | | |interessate da colture a| | | |Denominazione di | | | |Origine, le are di | | | |interesse comunitario, i| | | |modelli digitali | | | |derivanti dalla | | | |produzione delle |DEM Centroidi DTM Aree SIC,| |Cartografia |ortofoto, ecc. |ZPS, DOC, DOP, ecc. | +--------------+------------------------+---------------------------+

Vengono introdotti nuovi paradigmi di progettazione e realizzazione condivisa che garantiscano l'effettiva interazione e partecipazione degli OP.
Se da un lato l'attuazione del nuovo modello di servizio prevede componenti realizzate a fattor comune ed una sola volta (la realizzazione spetta ad AGEA in quanto soggetto responsabile della gestione e dello sviluppo del SIAN), e' d'altro canto indispensabile che tutti i fruitori del sistema partecipino alla pianificazione ed alla progettazione, compresa la definizione dei requisiti.
Il modello deve rendere possibile l'adesione progressiva e incrementale al modello di riferimento da parte degli OP
Sono definiti tre possibili modelli di servizio (distribuito, centralizzato e misto) descritti di seguito:
Modello distribuito:
il centro sviluppa, aggiorna e distribuisce in riuso le applicazioni e le banche dati «core» agli OP;
interscambio semplificato dall'omogeneita' delle strutture dati e dal metodo di sincronizzazione;
costi contenuti sulla parte «core» perche' esiste un solo software di gestione distribuito; rimangono costi hardware, di integrazione e di gestione su ogni OP; va gestito il versioning ed il delivery degli applicativi sugli OP
ogni OP e' «autoconsistente»; in caso di «guasto» di un OP locale il resto del sistema nazionale continua a funzionare; nella fase di recovery i dati non trasferiti durante il guasto dovranno essere esplicitamente allineati.


Parte di provvedimento in formato grafico

Modello centralizzato
Ogni OP ha banche dati ed applicazioni «core» identiche a quelle del centro; il meccanismo di interscambio e' basato sulla sincronizzazione delle basi dati. Ogni OP ha anche applicazioni specifiche. In particolare:
il centro sviluppa, aggiorna e rende disponibile agli OP le applicazioni e le banche dati «core»;
interscambio semplificato: sugli OP i dati «core» vengono scaricati dal centro e sono in sola lettura; gli altri dati, non «core», sono gestiti con il metodo della sincronizzazione;
costi contenuti sulla parte «core» perche' i dati e gli applicativi agiscono solo al centro;
ogni OP dipende per i dati e le applicazioni «core» dal centro; il centro e' un single point of failure, per tale motivo va adeguatamente dimensionato e garantito con meccanismi di business continuity; nella eventuale fase di recovery i dati «core» non letti dal centro ed i dati non «core», non trasferiti durante il guasto, verranno allineati dai meccanismi di sincronizzazione.

Parte di provvedimento in formato grafico

Modello misto
Un modello misto tra i due modelli precedenti

Parte di provvedimento in formato grafico

Pur individuando nel modello centralizzato la soluzione che presenta complessivamente maggiori vantaggi, si prevede l'adesione e l'evoluzione progressiva ed incrementale da parte degli OP sulla base di fattori che possono essere organizzativi, finanziari, tecnologici.
Cio' anche perche' occorre considerare che sul territorio si sono nel tempo sviluppati sistemi informativi molto eterogenei, per lo sviluppo dei quali i diversi attori hanno investito notevoli risorse economiche, che devono essere salvaguardate.
Di riflesso il modello funziona al meglio solo se a fronte di una condivisione nella pianificazione e progettazione c'e' il massimo sforzo degli OP ad utilizzare la funzione SIAN in via principale.
Il nuovo modello di Governance
Tale aspetto e' strettamente legato al precedente. Per l'attuazione del nuovo modello di servizio in cui si prevede che la componente «core» del sistema, nonche' le eventuali ulteriori componenti, siano realizzate a fattor comune ed una sola volta, e' al contempo indispensabile che tutti i fruitori di tale componente «core» partecipino alla pianificazione ed alla progettazione, compresa la definizione dei requisiti.
Infatti, se da un lato si vuole evitare, anche per evidenti motivi di efficienza della spesa, che vengano duplicate, da parte degli OP, realizzazioni e gestioni di software analoghi e di banche dati, dall'altro devono essere inseriti nel processo di definizione dei requisiti e di progettazione i vari fruitori (OP) delle componenti «core» realizzate a fattor comune.
La fase di pianificazione e progettazione deve essere condivisa e la realizzazione spetta ad AGEA in quanto soggetto responsabile della gestione e dello sviluppo del SIAN.
A livello organizzativo, devono essere adottati strumenti operativi che assicurino la partecipazione/cooperazione di tutte le componenti.
Viene quindi costituto un Comitato Tecnico al quale partecipino il MiPAAF, l'AGEA Coordinamento, le Regioni e PPAA e gli Organismi Pagatori che utilizzano le componenti «core» a fattor comune.
Tale Comitato, che dovra' dotarsi di un proprio regolamento in modo da assicurare l'assunzione di decisioni in tempi compatibili con il rispetto dei termini comunitari e nazionali, ha il compito di:
definire i contenuti e i requisiti funzionali della "componente comune (core)" del SIAN, nel rispetto dei livelli di autonomia gestionale e di responsabilita' dei diversi attori che partecipano al suo aggiornamento.
definire i flussi di interscambio in tempo reale, tra il SIAN ed i diversi attori coinvolti, comprese le regole di correttezza e completezza della trasmissione ed i vincoli temporali che ciascun soggetto e' tenuto a rispettare
proporre eventuali «regole comuni» o «standard di progettazione» che devono essere adottati da tutti gli OP, anche con un piano progressivo di attuazione.
coordinare e armonizzare le componenti «core» rispetto alle esigenze informative dei processi di line e rispetto alle eventuali personalizzazioni nell'ottica della valorizzazione delle best practices gia' realizzate sia a livello nazionale che territoriale.
Il nuovo modello tecnologico
Il nuovo SIAN dovra' essere un sistema in grado di integrare «a impatto minimo» i vari sistemi informativi presenti nel comparto. Tale concetto e' diffusamente espresso nelle linee di intervento allegate, ma dovra' acquisire una dignita' superiore, rispetto alla semplice esigenza di evoluzione dell'attuale livello tecnologico del SIAN.
In altri termini, va ridotto al minimo l'impatto dell'integrazione. Se il nuovo modello del servizio ed il nuovo modello di Governance contribuiscono in tal senso, si ritiene che la tecnologia possa giocare un ruolo determinante.
Le scelte tecnologiche di sviluppo del SIAN dovranno essere improntate ad ottenere un sistema aperto che faciliti l'integrazione funzionale ed informativa, ad esempio individuando «soluzioni open», in grado di minimizzare i costi a livello locale.
Come detto in precedenza, cio' faciliterebbe da parte degli OP l'adozione degli standard tecnologici individuati dal Comitato tecnico.
Considerato che sul datacenter SIAN e' stato appena avviato un importante intervento di potenziamento, consolidamento e virtualizzazione, si ritiene che un modello di riferimento possibile per il SIAN sia quello del cloud privato o del cloud ibrido, intendendo in tal modo salvaguardare l'investimento fatto ed, al contempo, coniugare i benefici derivanti dall'adozione delle tipiche tecnologie di «cloud computing».
Tipicamente gli aspetti tecnologici riguardano la virtualizzazione delle risorse e dei servizi, la standardizzandone della gestione, l'adozione di modelli operativi «IT agili», l'apertura all'interscambio dei dati e comportano vantaggi immediati quali ad esempio:
maggiore flessibilita' e scalabilita', intese come possibilita' di un rapido e semplice adeguamento dell'infrastruttura di supporto ai servizi in funzione di specifiche esigenze contingenti;
provisioning semplificato e configurabile, inteso come possibilita' di servire on-demand gli utenti (unita' aziendali, clienti, ...) in base alle loro effettive necessita';
accesso in mobilita', inteso come possibilita' di accedere facilmente ai dati «anywhere & anytime»;
indipendenza dai dispositivi, intesa come possibilita' per qualsiasi dispositivo fisso o mobile di connettersi ai dati.
Dall'altra parte, poter operare su sistemi gia' di proprieta', comunque adeguati in termini di capacita' computazionale e di alta affidabilita', oltre alla salvaguardia degli investimenti consente un controllo diretto dell'infrastruttura ed induce ulteriori vantaggi quali ad esempio:
Governance dei dati e policy di sicurezza proprietarie
in generale minore rischio di violazione della privacy
L'evoluzione del datacenter del SIAN verso un cloud privato o ibrido permette di offrire pieno e agile supporto a tutte le nuove tipologie di servizi illustrate precedentemente, in quanto si tratta di un'architettura nativamente aperta ad integrazioni tecnico-funzionali, a logiche di condivisione e riuso, a semplificazioni gestionali ed operative, all'adozione di smart technologies e prodotti innovativi. Il tutto sempre mantenendo l'appropriato livello di sicurezza, di certificazione e di garanzia del servizio che il particolare patrimonio informativo del SIAN richiede.
Sul versante Sicurezza, tale impostazione consente di affrontare poi in maniera trasversale il tema del Disaster Recovery che rappresenta un intervento evolutivo fondamentale e indispensabile per il SIAN, anche e soprattutto ai sensi di quanto previsto dal Codice dell'Amministrazione Digitale «di cui al decreto legislativo. n. 235/2010 che obbliga le Amministrazioni Pubbliche a «stabilire le misure tecniche e organizzative per garantire il funzionamento dei centri di elaborazione dati e delle procedure informatiche rilevanti in siti alternativi a quelli di produzione».
In merito vale osservare come il processo, sopra indicato, di consolidamento dell'infrastruttura e di virtualizzazione del parco sistemi rappresenti di fatto uno step propedeutico e fondamentale a favore, in generale, della continuita' operativa e, in particolare, del nuovo modello di Disaster Recovery prevedibile per il CED del SIAN.
Il principale obiettivo e' il ripristino operativo pressoche' «a caldo» e su sito secondario di tutte le banche dati e le procedure (batch e interattive) del SIAN a fronte di eventi disastrosi che portano all'indisponibilita' dell'intero CED.
Il nuovo modello di fruizione delle informazioni e dei servizi
Il SIAN detiene certamente un patrimonio informativo di prim'ordine. Poche altre Amministrazioni dispongono di un tale patrimonio di dati e, soprattutto, di servizi atti a gestirli ed a fruirne. Cio' nonostante, il SIAN e' ancora un «sistema chiuso»: e' difficile interrogare il sistema, ricevere i dati, avere gli aggiornamenti.
Si ritiene pertanto che la componente di «apertura» e «fruizione» del sistema sia cruciale per referenziare il nuovo SIAN, finalmente, come un sistema aperto e comunicante, in grado di rendere disponibili le informazioni ed i dati non solamente agli «addetti ai lavori», ma anche ad una platea di soggetti potenzialmente interessati.
5. Nuove linee guida di intervento e di evoluzione
In base all'attuale quadro normativo ed all'impostazione fin qui descritta, sono identificati 4 macro -obiettivi di evoluzione e sviluppo del SIAN, come da tabella seguente:


===============================================================
| | Agricoltura Digitale: Impostazione di "Agricoltura |
| | Digitale" nell'ambito della Agenda Digitale del |
|  1 | Governo. |
+=======+=====================================================+
| |I dati del SIAN: Interscambio, Certificazione e |
| |Diffusione: Reimpostazione tecnica, funzionale ed |
| |organizzativa dell'interscambio tra SIAN centrale e |
| |sistemi informativi agricoli periferici (OP, Regioni |
| |e PPAA). Certificazione dei dati del SIAN, e dei |
| |sistemi agricoli con esso integrati, al fine di |
| |conferire "validita' amministrativa" alle |
| |informazioni detenute dal sistema. Nuovo modello di |
| |diffusione dei dati con adeguata capacita' di creare |
| |e rendere fruibili "servizi a valore aggiunto" per |
| |l'utenza sia aggregata (PP.AA., enti) che diffusa |
|  2 |(cittadini e imprese). |
+-------+-----------------------------------------------------+
| |Sistema Territoriale e Ambientale: Reale centralita' |
| |di processo e tecnica del dato territoriale, |
| |disponibilita' alle altre PP.AA. esterne al comparto.|
| |Ampliamento della componente "ambientale" del sistema|
| |sia per i dati gestiti/prodotti che per i servizi |
|  3 |erogati. |
+-------+-----------------------------------------------------+
| |Infrastruttura del SIAN: Evoluzione |
| |dell'infrastruttura informatica finalizzata ad |
| |un'architettura tecnica innovativa, in grado di |
| |integrarsi "a costi aggiuntivi minimi" con i vari |
| |sistemi informativi. Sistema di gestione della |
| |sicurezza delle informazioni conforme alla ISO27001. |
| |Il Codice dell'Amministrazione digitale, decreto |
| |legislativo n. 82/2005 (CAD) ha subito diverse |
| |integrazioni e modifiche rispetto alle quali occorre |
| |mantenere la conformita' (SPID, Pagamenti elettronici|
|  4 |alla PA, etc). |
+-------+-----------------------------------------------------+

Ciascuno dei quattro macro-oiettivi viene descritto nel documento allegato.

Allegato 1

Obiettivi del SIAN



===============================================================
| | Agricoltura Digitale:Impostazione di "Agricoltura |
| | Digitale" nell'ambito della Agenda Digitale del |
|  1 | Governo. |
+=======+=====================================================+
| |I dati del SIAN: Interscambio, Certificazione e |
| |Diffusione: Reimpostazione tecnica, funzionale ed |
| |organizzativa dell'interscambio tra SIAN centrale e |
| |sistemi informativi agricoli periferici (OP, Regioni |
| |e PPAA). Certificazione dei dati del SIAN, e dei |
| |sistemi agricoli con esso integrati, al fine di |
| |conferire "validita' amministrativa" alle |
| |informazioni detenute dal sistema. Nuovo modello di |
| |diffusione dei dati con adeguata capacita' di creare |
| |e rendere fruibili "servizi a valore aggiunto" per |
| |l'utenza sia aggregata (PP.AA., enti) che diffusa |
|  2 |(cittadini e imprese). |
+-------+-----------------------------------------------------+
| |Sistema Territoriale e Ambientale: Reale centralita' |
| |di processo e tecnica del dato territoriale, |
| |disponibilita' alle altre PP.AA. esterne al comparto.|
| |Ampliamento della componente "ambientale" del sistema|
| |sia per i dati gestiti/prodotti che per i servizi |
|  3 |erogati. |
+-------+-----------------------------------------------------+
| |Infrastruttura del SIAN: Evoluzione |
| |dell'infrastruttura informatica finalizzata ad |
| |un'architettura tecnica innovativa, in grado di |
| |integrarsi "a costi aggiuntivi minimi" con i vari |
| |sistemi informativi. Sistema di gestione della |
| |sicurezza delle informazioni conforme alla ISO27001. |
| |Il Codice dell'Amministrazione digitale, decreto |
| |legislativo n. 82/2005 (CAD) ha subito diverse |
| |integrazioni e modifiche rispetto alle quali occorre |
| |mantenere la conformita' (SPID, Pagamenti elettronici|
|  4 |alla PA, etc). |
+-------+-----------------------------------------------------+

1. Agricoltura digitale
In data 25 febbraio il progetto «Agricoltura Digitale» veniva integrato nell'ambito del programma «Strategia per la Crescita Digitale» curata dalla Presidenza del Consiglio. Il programma comprendeva al suo interno una serie di interventi finalizzati all'ammodernamento del comparto agricolo attraverso il ricorso a strumenti tecnologi ed innovativi nonche' alla informatizzazione di processi gestititi manualmente.
In particolare Agricoltura Digitale prevede 3 diverse linee di intervento:
agricoltura 2.0
servizi di innovazione per l'Amministrazione
servizi di innovazione per le imprese agricole

Agricoltura 2.0
Il Piano «Agricoltura 2.0» e la relativa norma attuativa «D.M. Semplificazione» n. 162 del 12 gennaio 2015 applicativo prevedono i seguenti interventi:
a. anagrafe unica delle aziende agricole;
b. domanda PAC precompilata;
c. pagamento anticipato fondi europei;
d. integrazione Fascicolo aziendale, Piano di coltivazione e Quaderno di campagna;
e. Repository unico dei certificati;
f. domanda unificata;
g. Rete rurale nazionale;
h. osservatorio meteorologico;
i. monitoraggio apistico-ambientale
j. monitoraggio dell'agricoltura - AGRIT;
k. monitoraggio unitario fondi SIE;
l. zone agricole svantaggiate per l'agricoltura;
m. domanda di aiuto PSR;
n. produzione integrata (SQNPI);
o. servizi di OpenData.
La Campagna 2015 e' stata la prima in cui si e' registrata una prima applicazione di quanto previsto dal Piano Agricoltura 2.0. A partire dal gennaio 2015 sono state infatti avviate alcune attivita' tra quelle previste, in particolare e' stato possibile per le imprese agricole presentare per la prima volta la dichiarazione precompilata anche accedendo direttamente dai servizi del SIAN (senza recarsi al Centro di Assistenza Agricola) e sono state avviate con gli Organismi Pagatori Regionali le attivita' di sincronizzazione delle base dati.
Nel seguito una descrizione dei progetti previsti dal Piano.
a. Anagrafica unica delle Aziende agricole
In data 21 dicembre 2014 e' stato emanato dal Ministro delle Politiche Agricole un apposito Decreto di semplificazione della gestione della Politica agricola comune 2014-2020 finalizzato all'attuazione degli interventi previsti nel Piano Agricoltura 2.0. Tra gli interventi previsti dal DM di semplificazione e' prevista la realizzazione dell'Anagrafe Unica delle Aziende Agricole attraverso la realizzazione di una Anagrafe Unica a livello nazionale, integrata dalle Anagrafi regionali, finalizzata ad una maggiore efficienza del sistema di controllo delle domande di aiuto. Ciascun OP regionale tuttavia mantiene inalterata la responsabilita' sui domini informativi di propria competenza.
Inoltre con specifica disposizione normativa e' stato modificato l'articolo 60, comma 3-bis, del Codice dell'Amministrazione Digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82: dopo la lettera f-bis) e' aggiunta la seguente:
«f-ter) Anagrafe delle Aziende Agricole di cui all'articolo 1, comma 1, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1º dicembre 1999, n. 503». Pertanto a far data dal Dicembre 2014 l'Anagrafe delle Aziende Agricole e' una delle banche dati di interesse nazionale.
Sulla base del quadro normativo sopra delineato a partire dal gennaio 2016 e' stato attivato un progetto condiviso da tutti gli Organismi Pagatori attraverso il quale interscambiare le diverse informazioni disponibili sui diversi sistemi degli OP.
I vantaggi che conseguono sono:
informazioni sempre aggiornate sia al centro sia in periferia;
completa disponibilita' delle informazioni di pertinenza per ogni singolo OP (compresi ad esempio i terreni delle aziende ricadenti fuori del territorio provinciale);
efficientamento del sistema di controllo degli aiuti;
autonomia gestionale delle banche dati;
piena e corretta applicazione delle disposizioni unionali relative alla Riforma della PAC per la programmazione 2015-2020.
E' pertanto stata individuata la soluzione tecnica piu' adeguata ad assicurare real time l'integrazione delle diverse banche dati, realizzando una gestione informativa unificata ed orientata a soddisfare nel contempo le esigenze dei diversi OP.

Parte di provvedimento in formato grafico

b. Domanda PAC Precompilata
Per l'accesso agli aiuti previsti dalla normativa comunitaria ciascun anno i produttori devono obbligatoriamente presentare una domanda di aiuto agli OP comprendente le informazioni comprovanti il diritto all'aiuto.
Il servizio oggi disponibile sul portale AGEA consente di presentare la DU precompilata, accedendo alle informazioni gia' presenti nel Fascicolo Aziendale e con la semplice accettazione della proposta fornita dal sistema.
Nel corso del 2015 su iniziativa di AGEA e del MiPAAF le piccole aziende (circa 550.000 su un totale di circa 1.000.000) sono state iscritte d'ufficio al regime dei «piccoli agricoltori» (potranno percepire fino a 1.250 euro di aiuti - o fino a 5.000 euro in zone svantaggiate -) e saranno sottoposte, in base alla normativa comunitaria, a minori controlli obbligatori nell'ambito del Sistema Integrato di Gestione e Controllo.
Gli aderenti al regime dei piccoli agricoltori potranno presentare la Domanda Unica Precompilata e avranno la possibilita' di confermare i dati pre-inseriti, oppure integrare o perfezionare le informazioni in modo tale da completare la domanda con tutti i dati richiesti.
In tutti i casi la dichiarazione e' soggetta ad una prima dematerializzazione infatti, la domanda non viene stampata ma firmata direttamente on line - con un meccanismo basato su firma elettronica a norma.
c. Pagamento anticipato Fondi europei
Le sovvenzioni comunitarie rappresentano un importante voce del bilancio aziendale costituendone parte sostanziale.
La disponibilita' dei fondi e' tuttavia subordinata alla tempistica indicata dai Regolamenti comunitari che prevedono un pagamento di «anticipo» ed un pagamento di «saldo». Per alcune aziende (in particolare per le aziende «a campione») soggette ad un maggior numero di controlli, comprese le verifiche in situ, l'erogazione dell'aiuto puo' avvenire anche ad un anno dalla presentazione della domanda.
Sulla base di cio' e' previsto un meccanismo per cui sara' possibile per le imprese agricole che richiedono aiuti diretti accedere ad un sistema di pagamento anticipato delle proprie domande.
d. Integrazione Fascicolo aziendale, Piano di coltivazione e Quaderno di campagna
Il Piano di Coltivazione, per tutti gli adempimenti conseguibili nell'ambito della politica agricola comunitaria, descrive l'utilizzo agricolo annuale delle superfici aziendali suddiviso per coltura praticata. In sostanza per ciascun anno e per ciascuna particella coltivata, viene indicata la specie presente oppure quella che si intende seminare nel corso dell'annata agraria. Il Piano Colturale rappresenta una foto della diversificazione colturale pratica dall'azienda agricola ed indirizza le scelte della stessa per l'accesso agli aiuti previsti.
Il Decreto attuativo della Riforma della PAC prevede l'inserimento obbligatorio del Piano Colturale dell'azienda agricola all'interno del Fascicolo Aziendale.
Il «Fascicolo Aziendale» rappresenta l'atto amministrativo propedeutico alla presentazione di un qualsiasi Atto Dichiarativo volto al riconoscimento di un premio/contributo/diritto ed e' sostanziato dalla raccolta dei necessari documenti presentati dall'imprenditore agricolo. La conservazione del Fascicolo, e quindi dei documenti che lo compongono, avviene a cura del CAA (Centro di Assistenza Agricola) a cui l'imprenditore agricolo conferisce mandato.
Il Piano di Coltivazione e' pertanto Unico per tutte le domande di aiuto nazionali e comunitarie e per tutti gli altri adempimento previsti dai regolamenti comunitari e normativa nazionale per le quali le aziende devono dichiarare l'utilizzo delle superfici agricole, quali ad esempio il Piano Individuale di Assicurazione necessario per accedere alle misure comunitarie previste nell'ambito della Gestione del Rischio.
Il Quaderno di campagna (QdC) descrive gli interventi eseguiti dell'agricoltore nella propria azienda, nel corso dell'annata agraria, dalla semina alla raccolta. Al fine di facilitare le attivita' dell'agricoltore e migliorare l'azione di controllo dell'Amministrazione, il QdC viene definito a partire dal Piano di Coltivazione realizzato dall'agricoltore nell'ambito del Fascicolo Aziendale. Il Piano di Coltivazione rappresenta quindi la base informativa a partire dalla quale l'agricoltore puo', coltura per coltura, particella per particella, registrare tutte le operazioni agronomiche eseguite in azienda (trattamenti, fertilizzazioni, irrigazioni, lavorazioni, ecc.).
Tale modalita' operativa comporta il vantaggio di gestire in maniera omogenea e congruente la base informativa dell'azienda in termini di colture praticate e superfici coltivate.
Il Quaderno di Campagna integra al suo interno il Registro dei Trattamenti, obbligatorio per le aziende agricole che cedono la propria produzione a terzi, ai sensi del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150. La conservazione del Registro dei Trattamenti persegue finalita' di verifica nell'ambito dei piani di monitoraggio e controllo ufficiale realizzati sul territorio.
Per quanto riguarda specificatamente l'impiego dei prodotti fitosanitari l'applicazione software accede alla banca dati relativa al Registro dei Fitofarmaci del MiPAAF in modo da facilitare e controllare l'immissione dei nomi dei prodotti fitosanitari utilizzati in azienda che in tal modo risultano standardizzati a livello nazionale.
e. Repository Unico dei Certificati
L'attuazione della Politica agricola comunitaria e' basata su un sistema di controllo estremamente articolato che richiede alle aziende di produrre tutta la documentazione comprovante il diritto all'aiuto. Ogni anno ciascuna azienda e' tenuta a produrre e consegnare all'Amministrazione, direttamente o tramite i CAA, un gran numero di documenti, spesso piu' volte, costringendo le aziende stesse a lunghe file agli sportelli e a sostenere costi elevati. Poiche' il carico burocratico a carico delle imprese agricole e' ormai giunto a livelli non piu' sostenibili viene proposta una soluzione che semplifichi al massimo la presentazione dei certificati e dei documenti richiesti attraverso il reperimento diretto presso le Amministrazioni ed eliminando le «doppie» consegne.
Attualmente la maggior parte dei certificati e documenti che vengono presentati dalle aziende a supporto di una domanda o ad un integrazione/modifica del fascicolo vengono presentati al CAA che ne certifica l'acquisizione a sistema e ne conserva la copia cartacea.
Altri documenti invece vengono acquisiti direttamente dai funzionari delle Autorita' di Gestione, dell'Organismo Pagatore o della Regione durante i processi di istruttoria e/o approvazione (es. antimafia).
Oltre ai documenti e certificati prodotti ad uso delle domande o del Fascicolo, esiste un grande numero di documenti di differenti tipologie che potrebbero essere messi a fattor comune in un repository unico nel SIAN, in modo tale da poter essere utilizzati da tutti gli Organismi Pagatori e dalle altre Amministrazioni dell'ambito agricolo che a diverso titolo operano nel SIAN.
L'intervento prevede quindi la realizzazione di una Banca Dati Unica dei Certificati che possa essere utilizzata nell'ambito del SIAN da tutte le Amministrazione coinvolte e consentire l'immediato e facile reperimento dei documenti in ogni fase del procedimento amministrativo in formato digitale.
Anche le imprese agricole conseguiranno dei vantaggi dal sistema in quanto non dovranno piu' presentare la stessa documentazione nello stesso anno ad Amministrazioni diverse.
Cio' e' particolarmente vero nel caso in cui i certificati siano reperiti attraverso servizi di cooperazione applicativa con altri enti oppure possono essere caricati a sistema dalle componenti amministrative che operano nel SIAN che ne certificano cosi' la validita'. Anche questi una volta caricati nel repository unico potranno essere facilmente consultati dai diversi OP.
f. Domanda Unificata
L'intervento delinea una strategia finalizzata ad una concreta semplificazione per le imprese agricole basata sulla «unificazione» dei procedimenti, degli strumenti e dei controlli e su una ripartizione dei ruoli istituzionali della PA orientata a sfruttare economie di scala negli adempimenti amministrativi.
La Domanda Unificata consiste in una comunicazione annuale una tantum da parte dell'azienda agricola al SIAN per l'accesso al sistema degli aiuti previsti nell'ambito agricolo dalla normativa nazionale e comunitaria. Il sistema attuale prevede che l'azienda presenti domande separate per ciascuna misura a cui intende aderire (es. Domanda Unica, Sviluppo Rurale, OCM vino, UMA, ecc.). La presentazione di istanze diverse all'Amministrazione richiede all'azienda non solo di recarsi piu' volte presso gli uffici competenti (CAA o Provincia/Regione) ma di fornire le medesime informazioni e presentare la stessa documentazione (es. DURC, certificati catastali, contratti di affitto, ecc.) con un inutile incremento del carico burocratico e dei costi relativi.
Attraverso la Domanda Unificata e' invece possibile fornire una sola volta le informazioni necessarie (nonche' i relativi documenti richiesti) all'espletamento dei procedimenti a cui l'azienda e' interessata, attraverso:
l'aggiornamento del Fascicolo aziendale;
il Piano unico di coltivazione;
il Piano assicurativo individuale (eventuale)
il Quaderno di campagna.
L'obiettivo principale e' quello di facilitare la richiesta di aiuti riducendo il carico burocratico alle aziende; in particolare l'intervento prevede di:
1. Uniformare i modelli di richiesta degli aiuti razionalizzando la raccolta delle informazioni nonche' delle relative certificazioni;
2. Realizzare un workflow dei processi amministrativi attraverso i quali provvedere a suddividere le domande alle diverse Amministrazioni coinvolte e a monitorare lo stato avanzamento delle pratiche in maniera trasversale a tutte le Amministrazioni;
3. Integrare il sistema di gestione delle domande per fornire al punto di accesso prescelto dall'azienda le informazioni richieste.
g. Rete Rurale Nazionale
La Rete Rurale Nazionale e' il programma con cui l'Italia partecipa al piu' ampio progetto europeo (Rete Rurale Europea - RRE) che accompagna e integra tutte le attivita' legate allo sviluppo delle aree rurali.
Il programma punta a supportare le politiche di sviluppo delle aree agricole con il fine ultimo di favorire scambi di esperienze e conoscenze tra gli operatori del settore e le istituzioni e di tutti i soggetti che operano e vivono nelle aree rurali.
La Rete Rurale Nazionale (RRN), gestita dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, prevede una serie di attivita' obbligatorie, come da normativa comunitaria (articolo 68 del regolamento CE 1698/05) ed altre necessarie per superare la frammentazione e l'isolamento delle politiche di sviluppo rurale. Tra le attivita' cosiddette obbligatorie, vi sono: l'identificazione e l'analisi delle buone pratiche, l'organizzazione di scambi di esperienze e competenze, la preparazione di programmi di formazione per i Gruppi di Azione Locale (GAL), l'assistenza tecnica alla cooperazione interterritoriale e transnazionale.
Le altre attivita' previste dal Programma svolgono un importante ruolo collegando la strategia nazionale, definita con il Piano Strategico Nazionale ed attuata da 21 Programmi regionali di Sviluppo Rurale (PSR), con gli obiettivi comuni stabiliti dagli Orientamenti Strategici Comunitari e dalla Rete Rurale Europea.
La Rete Rurale Nazionale vuole essere un veicolo di informazioni condivise e, allo stesso tempo, un luogo di connessione e convergenza tra le tante realta' esistenti nell'ambito rurale. Se da un lato rappresenta una risorsa in grado di valorizzare le potenzialita' del nostro territorio, dall'altro ne individua i punti critici, consentendo un miglioramento della Governance.
Il primo programma RRN ha avuto esecuzione nel periodo 2007-2013.
A partire dal 2014 l'Unione Europea ha dato avvio al secondo programma RRN per il periodo 2014-2020.
La strategia descritta dal Mipaaf nelle linee di indirizzo della Rete rurale nazionale per il periodo 2014-2020, prevede un approccio strategico focalizzato:
sugli obiettivi regolamentari di cui all'art. 54 del Reg. UE 1305/14,
sulle esigenze espresse dai soggetti coinvolti nella gestione dei PSR e dal sistema produttivo e territoriale;
nonche' sugli aspetti di fondo che differenziano l'impostazione del ciclo 2014-2020 dalla programmazione 2007-2013, finalizzati al rafforzamento della valenza strategica nel contesto amministrativo-territoriale e della capacita' di indirizzo del Programma.
La strategia e' orientata fortemente alla governance del programma attraverso un forte coordinamento tra Centro e Regioni+PPAA, per garantire un disegno unitario nell'attuazione degli interventi delle Politiche dello Sviluppo Rurale e, alle funzioni di indirizzo del programma, che individuano i tre target di destinatari principali delle azioni della RRN, i quali rappresentano i soggetti beneficiari a cui sono ricollegabili le azioni e i fabbisogni di intervento, contenuti nel Programma di Sviluppo Rurale.
La strategia e' articolata secondo Priorita' Strategiche che concorrono al raggiungimento degli obiettivi regolamentari; secondo Obiettivi Specifici da perseguire, definiti sulla base dei fabbisogni di intervento emersi e secondo Azioni che rappresentano il mezzo con cui si intende raggiungere i risultati attesi.
21 diversi Piani di Sviluppo Rurale gestiti da 21 Autorita' di Gestione (AdG) corrispondenti agli uffici regionali;
1 Programma Rete Rurale Nazionale gestito dall'Autorita' di Gestione centrale del MiPAAF;
1 Programmi di Sviluppo Rurale Nazionale anch'esso gestito dall'AdG centrale del MiPAAF per le misure di Gestione del Rischio, Biodiversita' e Gestione delle Infrastrutture Irrigue;
8 OP che operano a livello regionale (6 regioni e 2 Province Autonome);
1 OP centrale (AGEA) che opera sulle restanti 13 regioni oltre che sui programmi nazionali.
h. Osservatorio meteorologico
Le nuove tecniche agronomiche propongono soluzioni compatibili con il modello di sviluppo rurale incentivato dall'UE tramite il FEASR (Reg. (CE) 1305/2013). L'uso efficiente delle nuove tecnologie offerte dall'industria e le applicazioni di specifici processi di coltivazione e di allevamento zootecnico richiedono una maggiore preparazione tecnica dell'agricoltore e dell'allevatore e un'adeguata conoscenza dello stato agrometeorologico locale e dell'evoluzione a breve tempo di alcune variabili meteorologiche quali, per esempio, la temperatura e le precipitazioni. La conoscenza di queste due importanti variabili meteorologiche e' necessaria per ottimizzare l'irrigazione, i trattamenti fitosanitari e le concimazioni ma anche nella lavorabilita' del terreno e l'attivazione dei sistemi di condizionamento delle stalle.
L'obiettivo e', riusando le banche dati gia' esistenti nel SIAN e quelle degli Enti Istituzionali Italiani (Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare, Servizi Agrometeorologici Regionali, ecc.), realizzare un sistema prototipale per il monitoraggio meteorologico italiano, a scala nazionale e regionale, con particolare focus alle pratiche agronomiche e zootecniche.
L'intervento prevede di realizzare servizi per:
l'interscambio continuo dei dati meteorologici tra il SIAN e i servizi agrometeorologici regionali;
il controllo di qualita' dei dati agrometeorologici acquisiti dal SIAN;
la ricostruzione delle variabili meteorologiche al suolo per il monitoraggio nazione e regionale del sistema atmosfera-superficie terrestre;
la previsione meteorologica a scala nazionale e regionale;
la diffusione e la pubblicazione dei risultati del monitoraggio agrometeorologico.
i. Monitoraggio apistico-ambientale
La rete di monitoraggio si estende su tutto il territorio nazionale ed e' costituita da un apparato organizzativo composto da una sessantina di moduli con circa 300 postazioni di rilevamento, costituite da 10 alveari ciascuna, per un totale di circa 3.000 alveari dislocati in tutte le regioni e province autonome italiane. L'impostazione e il controllo operativo delle attivita' del monitoraggio apistico sono eseguiti dalle seguenti istituzioni: l'Unita' di ricerca di Apicoltura e Bachicoltura del CREA (CREA-API), il Dipartimento di Scienze Agraria «Alma Mater Studiorum» Universita' di Bologna (DipSA-BO), l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVE); mentre la SIN assicura i servizi informativi a supporto delle attivita' di monitoraggio.
Per l'uniforme distribuzione geografica delle postazioni apistiche, il MiPAAF ha chiesto al CREA-API di riusare l'apparato organizzativo di cui si dispone per supportare le indagini sulla biodiversita' degli insetti impollinatori e della flora mellifera, oltre che per continuare ad assicurare il monitoraggio apistico. A partire dal 2016 la rete di monitoraggio BeeNet sara', quindi, utilizzata sia per misurare le variazioni delle popolazioni di apoidei sia per l'indagine sulla biodiversita' degli insetti impollinatori e della flora mellifera.
Le attivita', a supporto del monitoraggio apistico, assicureranno:
l'adeguamento dei servizi informativi al nuovo protocollo di rilevamento e allo sviluppo di nuovi servizi informativi per la sperimentazione nella rete BeeNet delle arnie tecnologiche per il rilevamento automatico di alcune variabili biofisiche, sulla base di quanto definito dal CREA-API e dal DipSA-BO;
lo sviluppo di servizi informativi per il censimento degli pronubi insetti impollinatori e della flora mellifera e per il calcolo di indicatori di biodiversita';
lo sviluppo di servizi informativi per il monitoraggio fenologico e la previsione della fioritura delle specie nettarifere (Robinia pseudoacacia e la Castanea sativa);
lo sviluppo di servizi informativi per la diffusione e la pubblicazione dei risultati delle indagini apistico-ambientali (tendenze geografiche e temporali delle variabili rilevate e degli indicatori calcolati). Rientra nell'intervento la realizzazione di una nuova sezione del portale internet della Rete Rurale per la diffusione dei risultati delle indagini alle Amministrazioni, agli apicoltori e cittadino.
j. Monitoraggio dell'agricoltura - AGRIT
L'intervento prevede di costituire nell'ambito dei progetti sviluppati dalla RRN 2014-2020, un nuovo servizio che trova il suo fondamento nel riuso e nell'evoluzione dell'indagine statistica AGRIT.
Adoperando in maniera sinergica le basi dati della pubblica amministrazione residenti nel SIAN si implementa lo sviluppo di strumenti che grazie ad una solida base statistica consentono l'integrazione delle informazioni territoriali non rilevabili con le normali attivita' di fotointerpretazione, con le banche dati del SIAN ed in particolare con i dati dichiarativi relativi ai piani di coltivazione (definiti nel Decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 12 gennaio 2015 n.162 relativo alla semplificazione della gestione della PAC 2014-2020).
L'insieme di queste informazioni opportunamente integrate ed elaborate con strumenti innovativi consente, di ottenere informazioni rappresentative utili per indagini volte alla conoscenza del territorio, per la stima delle superfici agricole, della produzione e delle rese di alcune colture.
L'obiettivo fondamentale e' quello di fornire ai vari target group previsti nel Programma della RRN, informazioni rappresentative utili per la valutazione dell'impatto previste della PAC, con particolare riferimento alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla biodiversita', alle emissioni di gas serra, al suolo e alle acque, nonche' a quelle climatiche.
Servizi per lo sviluppo della cooperazione con enti intermedi che svolgono attivita' di presidio sul territorio - Consorzi.
Nell'ambito del Programma RRN 2007-2013 sono stati realizzati servizi per l'interscambio di dati territoriali tra il SIAN e i Consorzi di Bonifica. L'accesso ai servizi d'interscambio dati territoriali e' riservato ai soli utenti registrati nel SIAN.
I servizi messi a disposizione dei Consorzi di Bonifica e delle Amministrazioni permettono di fornire la necessaria assistenza tecnica specialistica ai Consorzi di Bonifica gia' registrati nel SIAN e affiancare e supportare i nuovi Consorzi di Bonifica, che chiederanno di accedere ai servizi d'interscambio territoriale con il SIAN per le operazioni di delimitazione geografica e per la registrazione del dominio amministrativo di competenza del consorzio.
L'uso della Base Dati Catastale del SIAN (geometrie e titolarita' delle particelle catastali interne al dominio geografico di competenza) avviene coerentemente con le condizioni riportate nell'Atto di proroga del protocollo d'intesa tra l'Agenzia delle Entrate e il MiPAAF del 17-12-2013 con scadenza Gennaio 2017.
Servizi per l'uso dei droni in agricoltura
La necessita' di disporre di informazioni «territoriali» ad altissima risoluzione, estremamente dettagliate e a costi contenuti, ha consentito l'utilizzo dei droni in agricoltura
L'intervento proposto prevede:
la definizione di un piano di sperimentazioni volte a espandere i possibili ambiti di utilizzo di tecnologie avanzate atte a identificare e controllare ambiti considerati strategici quali: cambiamenti climatici, agroambiente, biodiversita', sostenibilita', come gia' accaduto in cooperazione con JRC di ISPRA,
l'esecuzione di rilievi di precisione che consentano accuratezza del rilievo non apprezzabili con le attuali ortofoto,
l'utilizzo delle riprese come supporto cartografico per la compilazione delle domande aumentandone considerevolmente la precisione, al fine di sostituire la modalita' dichiarativa passando dall'elencazione di dati alla rappresentazione grafica degli stessi;
il controllo di manufatti al servizio dell'agricoltura quali le infrastrutture irrigue (canali di irrigazione, pipeline, ecc.).
Servizi per migliorare l'applicazione della politica agricola dello sviluppo rurale
k. Monitoraggio unitario fondi SIE
L'intervento si compone di due attivita' complementari e parallele finalizzate alla realizzazione e promozione di servizi atti ad alimentare il sistema di monitoraggio unitario, per fornire una visione integrata dell'andamento complessivo degli interventi nell'ambito della Politica Comunitaria attuata attraverso il finanziamento dei Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (di seguito SIE).
La prima attivita' rappresenta la partecipazione attiva al gruppo di lavoro costituito in ambito RRN, per supportare il MiPAAF e gli altri soggetti attuatori del programma della RRN, durante le sessioni organizzate in seno al MEF-IGRUE per la definizione del Protocollo Unico di Colloquio, delle regole di trasmissione delle informazioni dai sistemi regionali/centrale del FEASR verso il sistema di Monitoraggio degli Investimenti Pubblici (di seguito MIP) e al Sistema Unico di Monitoraggio di IGRUE, delle attivita' di analisi e valutazione delle differenti realta' procedurali ed informatiche adottate dalle Amministrazioni regionali del PSR, nonche' della progettazione e condivisione degli output richiesti dalla normativa vigente comunitaria e nazionale in materia di monitoraggio degli interventi.
L'altra attivita' riguarda un supporto tecnico-informatico che assicurando una storicizzazione delle informazioni fornite dal Monitoraggio unitario consenta la realizzazione di un repository degli Output, fruibile da diverse tipologie di utenti e contenente informazioni omogenee rappresentabili ai diversi livelli di governance, adempiendo laddove possibile, alle comunicazioni previste dalla normativa comunitaria.
Cio' premesso, si prevede un intervento articolato nelle seguenti componenti:
servizi di cooperazione applicativa con il sistema unitario di monitoraggio di IGRUE del PUC;
servizi informativi volti all'acquisizione di un sub-set informativo composto da output predefiniti e metadati relativi a progetti finanziabili e finanziati con il fondo FEASR e di interesse per le Autorita' di Gestione dei Piani di Sviluppo Rurale e Nazionale e per gli Organismi Pagatori regionali e nazionale;
servizi per la costituzione di un repository, atto alla raccolta degli output prodotti dal Sistema Unitario di Monitoraggio, al fine di riusi specifici per valutazioni di dettaglio;
servizi dedicati alla pubblicazione/consultazione delle informazioni contenute nel repository, in modalita' servizi open;
servizi software di business intelligence per la rappresentazione integrata delle informazioni alfanumeriche e geografiche, attraverso soluzioni di infografica.
l. Zone agricole svantaggiate per l'agricoltura
Il Regolamento (UE) 1305/2013 prevede un'indennita' a favore degli agricoltori delle zone di montagna e delle zone soggette a vincoli naturali o altri vincoli specifici (art. 31 del Reg. (CE) 1305/2013) per compensare l'incremento sistematico dei costi di produzione e l'altrettanta sistematica riduzione della resa agraria (riduzione dei ricavi per l'agricoltore). Lo stesso regolamento prescrive agli Stati membri di applicare i criteri biofisici definiti dagli uffici tecnici della CE per caratterizzare i territori nazionali non di montagna al fine d'individuare le nuove zone soggette a vincoli naturali per l'agricoltura e, eventualmente, estendere l'analisi territoriale per aggiornare le zone soggette a vincoli specifici (art. 32 del Reg. (CE) 1305/2013).
L'obiettivo dell'intervento e' realizzare un sistema informativo completamente integrato, riusando le banche dati del SIAN per la mappatura degli indicatori biofisici e la stima della percentuale di superficie agricola comunale con handicap naturali (Less Favoured Areas).
L'intervento riguardera' la realizzazione della banca dati del Sistema Informativo delle Zone Svantaggiate per l'agricoltura, nonche' la realizzazione dei servizi connessi al suddetto sistema per:
stimare la percentuale di superficie agricola
stimare gli indicatori agrometeorologici;
acquisire gli indicatori chimico-fisici sullo svantaggio pedologico (dati elaborati e forniti dal Centro di Ricerca per l'Agrobiologia e la Pedologia del CREA);
stimare l'indicatore morfologico (territorio con pendenza massima maggiore del 15%);
stimare la percentuale di superficie agricola comunale svantaggiata;
diffondere e pubblicare i risultati dell'analisi territoriale per lo svantaggio biofisico in modalita' servizi open.
m. Domanda di aiuto PSR
L'intervento, collegato agli interventi «Verificabilita' e controllabilita' delle misure dei PSR - VCM2» e al «Monitoraggio dei fondi SIE», e' indirizzato al miglioramento del sistema di gestione utilizzato nella programmazione 2007-2013, anche in considerazione delle osservazioni avanzate dai servizi della Commissione UE nel corso degli audit eseguiti e riguarda:
lo sviluppo di funzionalita' a supporto della presentazione delle domande di aiuto, che consentano una veloce istruttoria dei progetti presentati, un'efficace gestione delle graduatorie relative ai progetti da ammettere al finanziamento sulla base dei criteri previsti dal bando e/o presenti nel sistema «VCM», semplici strumenti di consultazione dei procedimenti e del singolo progetto finanziabile;
il sistema di monitoraggio del procedimento amministrativo, ai sensi dell'art. 67 del Reg. (UE) n. 1503/2013, che ad integrazione di quanto previsto nell'intervento di monitoraggio dei fondi SIE, rende disponibile l'insieme delle informazioni di base per poter seguire l'andamento delle pratiche in tutte le fasi a cui sono sottoposte;
il sistema di elaborazione delle informazioni desumibili sia dal monitoraggio unitario fondi SIE sia dal monitoraggio dei procedimenti amministrativi che consentono la predisposizione della Relazione Annuale ai sensi del Reg. (UE) n. 1503/2013;
servizi di cooperazione con i sistemi regionali preesistenti.
L'intervento ha come obiettivo di contribuire al rafforzamento della capacita' istituzionale delle autorita' pubbliche e delle parti interessate per un'amministrazione pubblica efficiente, descritto nell'Obiettivo tematico 11, al fine di:
migliorare la qualita' dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione;
rafforzare la capacita' degli organismi coinvolti nella gestione ed erogazione dei Fondi FEASR, non solo con riferimento alle Autorita' di Gestione al Coordinamento e agli Organismi pagatori, ma anche agli Organismi Intermedi ed ai Beneficiari.
n. Produzione integrata (SQNPI)
Il Sistema di Qualita' Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI), istituito con la legge del 3 febbraio 2011 n. 4, che precrive le tecniche di coltivazione delle specie erbacee e arboree e di produzione agroalimentare per garantire la qualita' del prodotto a tutela della salute pubblica e dell'ambiente, e' stato attuato dal (MiPAAF) con i DM n. 4890 dell'8 maggio 2014 e DM n. 1347 del 28 aprile 2015. L'adesione al SQNPI consente alle aziende di ottenere un riconoscimento finanziario nell'ambito delle misure agro-climatico-ambientale dello Sviluppo Rurale e di etichettare i propri prodotti con uno specifico marchio per distinguerli nella commercializzazione dai prodotti ordinari.
Tale sistema e' quindi utilizzato da alcune Autorita' di Gestione (AdG) Regionali e dall'Agea quale strumento di controllo per le aziende che aderiscono allo stesso ai fini del riconoscimento del premio. Detta utilizzazione e' fondata dalla comunanza dei principi ecosostenibili che hanno ispirato sia il SQNPI sia il modello di sviluppo delle zone rurali, per ridurre l'impatto dell'agricoltura sull'ambiente incentivato dallo Sviluppo Rurale (Reg. (CE) 1305/2013). Pertanto in alcune regionali il rispetto dei requisiti fissati dal SQNPI consentira' alle aziende che aderiscono alle misure agro-climatiche-ambientali di ottenere un riconoscimento finanziario nell'ambito dello Sviluppo Rurale.
L'obiettivo dell'intervento, in continuita' con quanto gia' realizzato nell'ambito del Programma della Rete rurale della precedente programmazione, e' di realizzare ulteriori servizi atti a favorire la diffusione delle tecniche agronomiche e agroindustriali ecosostenibili e promuovere i prodotti certificati commercializzati dalle aziende agricole e agroindustriali italiane.
In particolare, gli ulteriori servizi riguardano:
la registrazione degli autocontrolli per la verifica del processo di certificazione adottato dalle Organizzazioni di Produttori per controllare le aziende associate. Il servizio sara' integrato nel servizio di registrazione dei controlli per la verifica di conformita' dei processi di produzione agricola e agroindustriale;
la registrazione dei lotti certificati delle produzioni agricole e agroindustriali;
l'interscambio di informazioni con il servizio di presentazione delle domande di pagamento e di aiuto dello Sviluppo Rurale sulle misure agro-climatiche-ambientali;
la diffusione delle produzioni certificate e la pubblicazione di un bollettino periodico con le statistiche sulla produzione integrata.
Comunicazione al grande pubblico
o. Servizi di OpenData
Per rendere consapevoli dei vantaggi generati dalla politica di sviluppo rurale, attraverso elementi visibili e concreti rivolti ai cittadini potenziali beneficiari, agli Stakeholder, nonche' alla societa' civile, la soluzione proposta consente di rendere disponibili liberamente le informazioni relative alla Programmazione dello Sviluppo Rurale (FEASR), nonche' dei servizi intelligenti di navigazione che permettono di indagare in profondita' lo stato di avanzamento con diversi criteri di approfondimento conoscitivo.
Tale intervento, peraltro, e' sviluppato in sinergia con quanto prodotto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che da alcuni anni si e' dotato di uno specifico portale
«Opendata Agricoltura» disponibile all'indirizzo:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/ IT/IDPagina/699
Tutte le informazioni verranno pubblicate nel pieno rispetto della privacy secondo quanto regolamentato dall'art. 111 del REG (UE) n. 1306/13.
Per la pubblicazione degli Open Data, che di volta in volta sono citati nei diversi paragrafi del presente documento, ci si avvale di quanto gia' disponibile nell'ambito dell'infrastruttura del SIAN, (portale «Opendata Agricoltura») progettato per ospitare i dati nei formati aperti secondo i paradigmi dei Linked Open Data.
La situazione consta quindi di 8 OP che operano su un rapporto di 1:1 tra OP e ADG del PSR, mentre per l'AGEA ci sono 13 ADG coinvolte, ciascuna per il rispettivo PSR. Ne consegue che il sistema informativo di AGEA deve essere predisposto in maniera parametrica, tale da accogliere le domande di diversi PSR mentre gli restanti 8 sistemi sono definiti per la gestione dello specifico PSR della regione di pertinenza dell'OP.
Servizi di innovazione per l'amministrazione
Rientrano all'interno dei servizi innovativi previsti a supporto dell'Amministrazione i seguenti:
a. domanda di Aiuto grafica;
b. semplificazione dei Piani di Sviluppo Rurale (sistema ex ante di verifica dei bandi regionali);
c. semplificazione Piani di Sviluppo Rurale (sistema unico per la gestione delle domande di aiuto regionali);
d. Semplificazione e automazione del Piano Assicurativo individuale;
e. Innovazione dei processi (Enterprise Architecture);
f. Promozione sui mercati dei Paesi esteri dell'OCM Vino;
g. Riconoscimento e controllo delle Organizzazioni dei produttori(O.P.), delle loro associazioni (A.O.P.) e degli organismi interprofessionali(O.I.).
a. Domanda di Aiuto Grafica
Il Regolamento (UE) n. 809/2014 stabilisce che, ai fini dell'identificazione di tutte le parcelle agricole dell'azienda e/o terreni non agricoli, l'Amministrazione fornisca al beneficiario il materiale grafico - attraverso un'interfaccia basata su GIS -, per consentire la verifica «grafica» e «preventiva» delle superfici dichiarate.
La Domanda Grafica ai sensi del Reg. 1306/13 e' compilata dall'agricoltore mediante uno specifico «modulo per le richieste di aiuto basate su strumenti geospaziali» come previsto dal Reg. 640/2014.
Il Reg.UE 1306/2013 stabilisce che, ai fini dell'identificazione di tutte le parcelle agricole dell'azienda, l'amministrazione fornisca al beneficiario il materiale grafico - attraverso una interfaccia basata sul GIS per consentire la verifica «grafica« e preventiva delle superfici dichiarate.
Dalla lettura poi del Reg 809/2014 risulta Inoltre, che «le informazioni spaziali piu' accurate fornite tramite i moduli per le domande di aiuto basate su strumenti geospaziali forniranno dati piu' affidabili ai fini del monitoraggio e della valutazione
A partire dal 2016, su disposizione della Commissione UE almeno il 25% delle domande di aiuto diretto (in termini di superficie) presentate dalle imprese agricole dovra' essere effettuato «a partire dalla grafica» e non - come e' oggi - essere semplicemente «supportato» da una applicazione grafica. In altri termini, la base di partenza della dichiarazione e' il territorio (ortofoto, catasto con overlapping, refresh, EFA) e non e' possibile dichiarare in domanda una superficie che non e' presente nella base informativa territoriale della Amministrazione.
Il radicale «cambio di logica dichiarativa» consentira' una eliminazione ex ante dei motivi di contenzioso/anomalia, ma e' subordinata alla efficiente gestione dei dati territoriali della Amministrazione.
La Domanda Grafica si sostanzia nella elaborazione di un Piano Colturale Grafico sulla base del quale vengono predisposte le domande dei beneficiari.
Il Piano Colturale Grafico si sostanzia nel dettagliare i poligoni corrispondenti alle coltivazioni previste nell'azienda individuando per ciascuno di essi le informazioni previste dal D.M. 162/2015 e dagli atti applicativi successivi. Come definito dal decreto ministeriale 162/2015 art. 9 i poligoni disegnati costituiscono la «parcella agricola» come definito dal Reg. (UE) n. 1306/2013, art 67. Il dettaglio del Piano Colturale grafico e' previsto in relazione alle informazioni necessarie per la compilazione delle domande sulla base del catalogo nazionale di occupazione del suolo.
I poligoni di ciascuna parcella agricola sono disegnati all'interno di una isola derivata dal riporto grafico indicativo dei mappali relativi alle particelle catastali presenti in fascicolo.
Il disegno dei poligoni di ciascuna parcella agricola e' inoltre supportato dai layer georeferenziati disponibili e di volta in volta necessari, ad esempio: uso del suolo all'interno del SIPA (refresh), delimitazione zone svantaggiate, delimitazione aree protette, delimitazione zone DOP o IGP, EFA etc. in ottemperanza a quanto disposto dal Reg. (UE) 640/2014 relativo alla predisposizione della domanda supportata da informazioni geospaziali e alla Direttiva INSPIRE n. 2/2007.
Secondo le diverse disposizioni nazionali e regionali, il Piano Colturale grafico potra' essere utilizzato per le domande riferite a:
Regime Pagamenti Diretti (Reg. (UE) 1307/2013);
Misure a Superficie PSR (misure 10, 11, 13);
Rilascio autorizzazione carburante ad accisa agevolata (UMA);
PAI Piano Assicurativo Individuale;
Altri procedimenti unionali, nazionali e regionali che fanno riferimento al Piano Colturale per l'identificazione delle colture (es. agriturismo, IAP).
b. Semplificazione dei Piani di Sviluppo Rurale (sistema ex ante di verifica dei bandi regionali)
L'intervento nasce come naturale evoluzione della piattaforma VCM realizzata nel 2014 dalla Rete Rurale Nazionale, in risposta a quanto disposto dall'art. 62 del Reg. 1305/2013, per supportare gli OP nelle loro attivita' di valutazione della controllabilita' e verificabilita' delle Misure PSR predisposte per il periodo 2014-2020 ed in linea con le esigenze di miglioramento della capacita' amministrativa e di semplificazione della Pubblica amministrazione.
A questo scopo e' necessario attivare un unico Sistema Informativo a livello nazionale con nuovi moduli applicativi e gestionali, con priorita' legate all'implementazione di un Sistema Unico Nazionale per la gestione del Tasso di Errore, al fine di non incorrere nella riduzione/sospensione degli aiuti dei PSR per le Regioni coinvolte.
L'approccio di integrare la piattaforma VCM, che gia' opera per la Nuova Programmazione UE 2014-2020 in ottica di riduzione e semplificazione delle procedure dei PSR, con i nuovi sistemi gestionali, consentira' di conseguire anche significativi risparmi in termini di riuso delle soluzioni gia' adottate in termini architetturali e di funzioni di base gia' disponibili.
c. Semplificazione dei Piani di Sviluppo Rurale (sistema unico per Ia gestione delle domande di aiuto regionali)
Per la gestione del secondo pilastro della PAC, il Sostegno allo Sviluppo Rurale, e' necessario sviluppare un sistema informativo complesso per consentire l'erogazione di contributi comunitari, nazionali e regionali per le diverse Regioni e PPAA, attraverso la raccolta delle richieste di finanziamento, il loro controllo e pagamento, nonche' il monitoraggio dell'andamento dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) regionali.
L'attuale congiuntura economica, ma anche le performance sempre piu' stringenti richieste dalla nuova regolamentazione comunitaria, impongono una tempistica di gestione delle domande, di concessione dei finanziamenti e di liquidazione dei contributi estremamente ridotta. Questi elementi comportano la necessita' di realizzare un sistema informativo per il PSR al fine di evitare, come accaduto nel corso della precedente programmazione, che molte misure fossero gestite prevalentemente in modalita' «cartacea» e manuale, in modo particolare nella fase di concessione dei finanziamenti.
d. Semplificazione e automazione del Piano Assicurativo Individuale
La principale novita' introdotta nel Sistema di Gestione del Rischio in agricoltura (Reg. UE 1306/2014) e' rappresentata dalla predisposizione, per ciascuna campagna, di uno o piu' Piani Assicurativi Individuali (PAI) strettamente vincolati al Piano di Coltivazione e piu' in generale alle informazioni del Fascicolo Aziendale.
Proprio questo legame tra Fascicolo Aziendale e PAI garantisce la coerenza tra prodotti assicurati e consistenza aziendale, eliminando le discordanze che si rilevano frequentemente nell'attuale sistema di gestione delle Assicurazioni Agricole Agevolate in cui tali controlli di congruenza vengono fatti successivamente alla presentazione.
Ciascun produttore che intende stipulare una polizza, ai fini del rimborso del contributo sul premio pagato, deve quindi preventivamente aggiornare il proprio Fascicolo Aziendale, compilare il proprio Piano di Coltivazione Annuale, certificare e sottoscrivere la consistenza zootecnica e strutturale che intende assicurare. Il produttore deve inoltre configurarsi come «Agricoltore Attivo», secondo quanto previsto dalla Riforma della Politica Agricola Comune 2014 - 2020.
Solo dopo aver svolto tali adempimenti l'agricoltore viene guidato nella compilazione dei propri Piani Assicurativi, a partire dalla predisposizione automatica del proprio potenziale assicurabile (Piano dei Rischi Individuale).
Il Piano dei Rischi Individuale ha lo scopo di proporre all'agricoltore tutti le produzioni aziendali assicurabili predisponendo le informazioni gia' in possesso del sistema e guidando l'agricoltore nelle scelte degli ulteriori elementi, in modo da ridurre al minimo la possibilita' di errore. Le informazioni proposte nel Piano dei Rischi vengono prese, oltre che dal Fascicolo Aziendale e dal Piano di Coltivazione, dai cataloghi degli interventi assicurabili, delle avversita' assicurabili, dei Prezzi/Varieta', delle rese regionali e delle basi associative degli Organismi di difesa. Quest'ultime sono tenute aggiornate dagli organismi di difesa e vincolano l'agricoltore nella scelta dell'Organismo di difesa indicato nel PAI.
Nell'ambito del sistema di gestione dei rischi (SGR), di cui all'art. 11 del decreto ministeriale 12 gennaio 2015, dovranno transitare anche le polizze assicurative a copertura dei rischi sulle strutture aziendali e dei costi di smaltimento delle carcasse animali; in particolare, la predisposizione ed il rilascio del piano assicurativo agricolo individuale, il caricamento delle polizze a sistema, il ricevimento delle domande, i controlli amministrativi per l'ammissibilita' al sostegno, la determinazione della spesa ammessa ed il pagamento dell'aiuto, verranno gestiti all'interno del sistema (non essendo possibile imputare ad altra fonte di finanziamento il costo del sistema, ed essendo necessario demarcare il costo dell'attivita' svolta su questa misura di aiuto dalle altre misure finanziate con risorse unionali, e' necessario prevedere questa attivita' separatamente, sostenendone i costi con risorse nazionali).
Un analogo discorso va fatto per quanto concerne la quota parte del costo del sistema informativo afferente le polizze a copertura dei rischi sull'uva da vino finanziata con l'Ocm Vitivinicola (art. 49 del Reg. (UE) n. 1308/2013) fino alla completa utilizzazione delle risorse disponibili e poi finanziate con la misura 17.1 del PSRN (il costo da imputare alla gestione dell'Ocm sarebbe circa 1/3 di quello complessivo delle polizze uva da vino)
e. Innovazione dei processi (Enterprise Architecture)
L'Enterprise Architecture (di seguito EA) e' una disciplina che studia come descrivere la struttura di un'organizzazione, raccogliendo in un unico repository, conoscenze complesse sui suoi processi, i sistemi informativi a supporto, i flussi informativi e le tecnologie utilizzate, consentendo di tradurre in maniera efficiente ed efficace le scelte strategiche in effettivi e reali cambiamenti.
L'allineamento tra i processi di business e il portfolio delle applicazioni IT e' un fattore di successo nella business transformation. Process Modelling e mappe architetturali si integrano per tradurre il piano strategico di business nel piano strategico IT.
Attraverso la conoscenza architetturale di un'organizzazione complessa, quale un ente istituzionale, e' possibile:
regolare i processi di crescita ed efficientamento, incrementando la coerenza fra gli obiettivi di business e gli investimenti IT;
controllare e gestire i rischi operativi;
garantire la qualita' dei processi, identificando da un lato come incrementare i benefici derivanti dall'innovazione e dall'altro le aree in cui poter ridurre i costi;
verificare la conformita' alle normative;
migliorare la capacita' decisionale del management, gestendo al meglio i cambiamenti di strategia e le attivita' di trasformazione del business.
Per gestire le informazioni architetturali di un ente, e' necessario avere a disposizione un framework architetturale di riferimento. La metodologia proposta, il TOGAF (The Open Group Architecture Framework) e' un insieme di best practices di supporto per descrivere, ottimizzare e consolidare l'Enterprise Architecture di un ente, basato sullo sviluppo di quattro domini architetturali:
Business Architecture - strategia, governance, organizzazione e processi chiave di business;
Data Architecture - struttura degli strumenti di gestione dei dati fisici e logici di un'organizzazione;
Application Architecture - panoramica sulle singole applicazioni di sistema, le loro interazioni e relazioni con i processi di business dell'organizzazione;
Technology Architecture - funzionalita' software e hardware che sono necessarie per sostenere l'implementazione di attivita', dati e servizi applicativi.
Il supporto metodologico dovra' favorire la progettazione, la valutazione e la realizzazione dell'architettura applicativa del contesto istituzionale ICT dell'ente. Inoltre, dovra' sostenere l'attivita' di definizione del futuro assetto ottimale del sistema informatico e descrivere il formalismo di comparazione tra stato attuale e stato futuro, supportando infine la produzione del piano di evoluzione per il raggiungimento degli obiettivi.
f. Promozione sui mercati dei Paesi esteri dell'OCM Vino
In attuazione della misura «Promozione sui mercati dei Paesi esteri» dell'OCM Vino (Regolamento (CE) 555/2008), stante la numerosita' degli utenti e l'entita' delle risorse attivate, e' necessario procedere alla:
standardizzazione delle procedure di selezione dei beneficiari;
standardizzazione dei criteri di valutazione dei programmi di promozione;
semplificazione degli oneri a carico delle aziende.
Occorre pertanto informatizzare le predette procedure atteso l'elevato coinvolgimento delle strutture regionali attraverso un portale di gestione di tutte le fasi del procedimento amministrativo, dalle istanze presentate dai soggetti interessati alle agevolazioni previste, alla stipula del contratto, alle fasi di rendicontazioni e alle attivita' di monitoraggio dell'intero regolamento.
g. Riconoscimento e controllo delle Organizzazioni dei produttori(O.P.), delle loro associazioni (A.O.P.) e degli organismi interprofessionali(O.I.).
In attuazione della normativa nazionale e comunitaria relativa al riconoscimento delle Organizzazioni dei produttori(O.P.), delle loro associazioni (A.O.P.) e degli organismi interprofessionali(O.I.) (Regolamento (UE) 1308/2013) , e' necessario disporre di un sistema informatico a supporto delle attivita' di riconoscimento e controllo delle Organizzazioni dei produttori e loro forme associate.
L'applicativo e' finalizzato alla gestione di tutte le organizzazioni dei produttori (non solamente per quelle delle O.C.M. ) volto alla verifica:
a. delle basi associative;
b. dei criteri e requisiti di riconoscimento;
c. delle provvidenze percepite;
d. delle ulteriori attivita' indicate nella normativa nazionale di recepimento ed attuazione dei regolamenti comunitari.
Servizi di innovazione per le imprese agricole e agroalimentari
Rientrano all'interno dei servizi innovativi previsti a supporto dell'imprese agricole i seguenti interventi:
a. Carta AgriPay;
b. Servizi a valore aggiunto per le imprese (Farmer's Tool: Managing Support System, Business Plan);
c. Gestione sistemi di qualita' ( Sistema di qualita' integrata, Sistema di produzione biologica, Portale DOP-IGP; altri regimi di qualita');
d. Portale e servizi e-commerce;
e. Comunicazione e innovazione;
a. Carta AgriPay.
L'intervento, gestito da ISMEA, consiste nel rilascio di una carta di credito, a titolo gratuito, a circa 1.000.000 di agricoltori del tipo «PostePay».
La Carta, oltre alle funzioni standard, integra al proprio interno una Identita' Digitale (di tipo SPID) e servizi di firma elettronica e pagamento anche attraverso l'integrazione di una SIM telefonica.
La Carta di Credito gestita, del genere PostePay, viene rilasciata a tutte le aziende agricole dal CAA di appartenenza che effettuano anche il riconoscimento del produttore per l'attribuzione dell'Identita' Digitale.
Attraverso la Carta, a discrezione del produttore, possono essere accreditati gli importi, o parte di essi, spettanti in base alle domande presentate. La Carta oltre all'uso corrente di una Carta prepagata standard, consente di effettuare pagamenti anche verso quelle PA che si sono dotate di un sistema di pagamento elettronico.
b. Servizi a valore aggiunto per le imprese (Farmer's Tool)
I Farmer's tool sono rappresentati da una serie di servizi, disponibili sul portale SIAN e utilizzabili delle aziende agricole, per supportare e facilitare l'operativita' dell'azienda stessa e per fornire strumenti per la valutazione delle opportunita' offerte dalla normativa comunitaria.
In particolare questi strumenti sono pensati da un lato per fornire alle aziende una serie di indicatori necessari per «pesare» e collocare le stesse aziende nel mercato di riferimento, fornendo altresi' gli strumenti per poter migliorare il proprio posizionamento e ricercare le possibili e migliori opportunita' offerti dalle politiche comunitarie; dall'altro lato tali strumenti agevolano per quanto possibile le attivita' burocratiche delle aziende attraverso servizi web che consentano un facile accesso ed elaborazione delle informazioni acquisite.
La disponibilita' degli strumenti aziendali nel sistema del SIAN, e quindi in ambiente congruente ed omogeneo, consente di limitare gli errori, acquisire le informazioni di base in modo univoco, accedere via internet alle proprie informazioni, conseguire economicita' relative alla mancata acquisizione di pacchetti software equivalenti.
L'obiettivo e' quello di raccogliere un insieme di informazioni sui cicli produttivi, sui controlli applicati al fine di avere tempestivita' sugli andamenti e sui correttivi da apportare per ottimizzare i processi e quindi risparmiare tempo e denaro. In questo ambito rientrano, per esempio, i servizi di rilevamento dei prezzi settimanali di alcuni cereali sulle principali piazze italiane e delle carcasse bovine comunicati dagli stabilimenti di macellazione oppure l'individuazione dei centri di imballaggio uova autorizzati sul territorio nazionale
Vanno anche annoverati taluni sistemi gia' in essere come le banche dati dei mezzi tecnici per l'agricoltura (fertilizzanti, fitofarmaci e registri delle varieta' vegetali) viene regolato nei suoi diversi ambiti dall'Amministrazione che ha reso disponibile una serie di servizi informatici di registrazione e tracciatura di aziende, prodotti e sostanze utilizzabili nonche' varieta' vegetali interessate.
Nel seguito viene fornita una descrizione dei servizi che saranno resi disponibili sul Portale del SIAN per le aziende agricole.
Managing Support System: E' rappresentato da un sistema evoluto che elabora le informazioni aziendali disponibili nel SIAN al fine di fornire alle aziende suggerimenti personalizzati per l'accesso agli aiuti comunitari, la gestione delle pratiche agricole e il supporto alle scelte colturali.
Attraverso questo strumento risulta possibile pertanto, a partire dai dati aziendali del Fascicolo Aziendale e da quelli disponibili nel SIAN, classificare l'azienda e fornire suggerimenti in merito alle migliori scelte per quanto riguarda l'accesso ai Fondi europei. All'azienda verra' fornito un cruscotto informativo contenente le diverse opportunita' offerte in base alle caratteristiche aziendali, attraverso il quale potra' selezionare l'ambito di intervento piu' opportuno e le misure a cui accedere.
Attraverso lo stesso strumento potra' poi analizzare la propria situazione aziendale in merito ai contributi ricevuti e conseguentemente ottimizzare le scelte colturali con particolare riferimento alle modifiche del Piano di Coltivazione dal quale dipende la modalita' di accesso agli aiuti. Inoltre tramite la stessa simulazione l'azienda sara' in grado di verificare la possibilita' di essere soggetta a vincoli o meno (es. greening).
Sara' possibile valutare le opportunita' offerte dai diversi Bandi regionali attraverso l'analisi delle misure adottate e scegliere in tal modo gli investimenti maggiormente remunerativi dal punto di vista dei finanziamenti comunitari.
Business Plan: il Business Plan, una cui prima realizzazione e' stata effettuata nell'ambito del Programma RRN 2007-2013, e' un servizio dedicato alla redazione di Business Plan per progetti di impresa nel settore agricolo ed agroalimentare che offre la possibilita' ricostruire e archiviare i bilanci delle aziende. Il BP e' stato adottato come strumento obbligatorio per l'accesso ad alcune misure previste nei Piani di sviluppo rurale 2007-2013 ed il suo utilizzo e' previsto anche dalla nuova programmazione 2014 - 2020.
c. Gestione sistemi di qualita'
Sistema di qualita' integrata
L'agricoltura integrata e' un sistema agricolo di produzione a basso impatto ambientale, in quanto prevede l'uso coordinato e razionale di tutti i fattori della produzione allo scopo di ridurre al minimo il ricorso a mezzi tecnici che hanno un impatto sull'ambiente o sulla salute dei consumatori.
Sistema di Produzione Biologica
Il settore biologico italiano unisce la qualita' dell'immenso patrimonio agroalimentare del paese con un sistema produttivo che rispetta i cicli naturali e il benessere animale. In base alla normativa comunitaria e nazionale, a partire dal 2009 il Mipaaf ha avviato un processo di informatizzazione del settore Biologico teso all'istituzione e gestione di un Elenco Nazionale delle aziende riconosciute idonee all'attivita' Biologica.
Portale DOP/IGP
Il Portale ha come obiettivo semplificare e standardizzare le informazioni riguardanti le DOP e IGP al fine valorizzazione il patrimonio produttivo e semplificare le attivita' di controllo a tutela del consumatore. In particolare, l'intervento si pone l'obiettivo di trasformare quella che e' oggi una mera attivita' amministrativa con costi onerosi per le imprese, in strumento di valorizzazione e tutela del consumatore di produzioni che sono rigorosamente controllate.
Altri sistemi di qualita' riconosciuti
Il riferimento e' ai regimi di qualita' indicati all'l'articolo 16, lettera b) e c) del Regolamento (UE) 1305/2013, ivi compresa la gestione informatizzata dei controlli e della attivita' di vigilanza sugli organismi di certificazione.
Trasformare, quindi, un «onere burocratico» in asset di promozione commerciale sui mercati internazionali. L'accesso sul portale da parte di consumatori, in area appositamente dedicata, consente la piena conoscenza dei processi e delle attivita' di controllo e certificazione dallo Stato.
d. Portale e servizi e-commerce
Fino ad oggi l'e-commerce e' stato inteso, semplicemente, come un servizio veloce grazie al quale un cliente poteva accedere in un sito e realizzare un acquisto. Nell'ultimo periodo e' maturato un nuovo approccio, che sta interessando sempre piu' le organizzazioni: il Social - Commerce (s-commerce).
Il Social-Commerce e' tutto cio' che riguarda l'interesse, l'acquisto, la scoperta ed eventualmente il «passa-parola» di un prodotto. Di prodotti se ne discute sui social e gli utenti sono interessati ad ascoltare i consigli dei propri followers, a cui spesso rilanciano ulteriori richieste di consigli all'acquisto. Oltre che alla ricerca della qualita', del biologico e di specifici target, gli utenti sono interessati all'acquisto tramite deals, coupons che arrivano direttamente sul loro device mobile. Tutta questa attivita' di engagement e di promozione coinvolge direttamente le aziende e le amministrazioni, desiderose di innescare uno sviluppo economico sempre piu' crescente e competitivo delle proprie aree geografiche di riferimento
Il Social commerce, abbreviato in «s-ecommerce», e' un termine usato per descrivere modelli di vendita on-line che incorporano social networks a servizi di e-commerce; viene generalmente definito «social media meets shopping». Secondo Gartner (USA) il 74% dei consumatori utilizza i pareri espressi sui social networks per indirizzare i propri acquisiti.
Le piattaforme di social commerce possono essere usate con successo a realta' rurali connotate da caratteristiche peculiari ed omogenee (es. Chianti, Langhe, Cinqueterre, ecc.). L'iniziativa consiste nel creare un «gruppo» di utenti interessato alle produzioni nazionali (prodotti tipici, agriturismo, eventi culturali, ecc.) e un gruppo di imprese ed operatori interessati a valorizzare e/o a far conoscere la propria presenza sul territorio in termini di offerta turistica, commerciale e di produzione, eventi, ecc.
Le piattaforme di Social Commerce offrono una soluzione moderna ed efficace per le aziende agricole consentendo a gruppi di persone di interagire su argomenti di proprio interesse e acquistare prodotti di eccellenza agroalimentare, direttamente dal territorio, senza intermediazione commerciale; in sostanza un marketplace dedicato alla commercializzazione e promozione del prodotto agroalimentare made in Italy.
Attraverso la Piattaforma sara' possibile creare uno spazio on line dove poter enfatizzare la qualita' insita nei prodotti agricoli, anche in termini di sicurezza, eticita' e sostenibilita'. Grazie al sistema proposto le aziende potranno:
operare in piena autonomia una gestione digitale della propria produzione sul mercato nazionale ed internazionale in un ambito rigorosamente dedicato al mondo produttivo toscano (o di una particolare zona: es. Chianti, Garfagnana, Casentino, ecc.)
condividere idee, buone prassi, progetti innovativi, ecc., mentre i consumatori saranno in grado di poter acquistare in modo sicuro e controllato, scambiare opinioni sui prodotti, offrire consigli sugli acquisti, valutare l'azienda con la quale vengono in contatto («farmer reputation»), da un punto di vista sia della qualita' del prodotto, sia delle politiche di commercializzazione, enfatizzando la coerenza dei comportamenti dell'impresa con i segnali inviati e contenuti nel sito web, nelle campagne pubblicitarie, ecc.
e. Comunicazione e innovazione
Il ricorso diffuso alle piu' moderne tecnologie informatiche e di comunicazione, per quanto riguarda le modalita' di accesso ai dati del SIAN, consentira' di migliorare la trasparenza dell'operato della PA e fornire informazioni aggiornate ed in tempo reale alle aziende agricole. A tal proposito dovranno essere realizzati appositi strumenti di informazione e comunicazione attraverso il ricorso ai piu' moderni strumenti e tecnologie presenti sul mercato in modo tale da far conoscere alle aziende con tempestivita' le opportunita' offerte dalla normativa comunitaria nonche' la propria situazione aziendale in ogni momento della Campagna.
2. I dati del SIAN: interscambio, certificazione e diffusione
L'interscambio e la cooperazione applicativa
Nel SIAN e' presente un sistema di cooperazione estremamente articolato che consente di eseguire lo scambio di informazioni tra il SIAN stesso ed altri enti/organismi.
L'architettura informativa tra gli OP e SIAN, che rappresenta la parte piu' consistente e critica del sistema, prevede un'infrastruttura di web services correlati con cui vengono scambiati i dati del fascicolo: atti amministrativi, titoli, polizze assicurative, controlli in campo, lavorazioni grafiche. In totale i ws di interscambio con gli OP sono circa 300 e trattano soltanto informazioni alfanumeriche (quelle grafiche sono scambiate utilizzando lo standard GML di OpenGIS). I servizi di cui sopra sono utilizzati solo su richiesta, per cui nel tempo la banca dati centrale «Fascicolo Aziendale Nazionale» dell'Organismo di Coordinamento risulta incompleta e non aggiornata. Le informazioni alla situazione attuale vengono fornite dagli OP in modo parziale ed intempestivo cio' puo' comportare che i dati pervengano al centro anche dopo oltre 1 anno la loro acquisizione.
A partire dal 2015, proprio per ovviare a quanto sopra rappresentato, la componente di interscambio con le Regioni/OP ha subito una evoluzione attraverso l'adozione di strumenti di Master Data Management che consentono la «sincronizzazione» delle informazioni near real time.
Per il deployment del nuovo modello funzionale e' stato necessario adottare un nuovo modello organizzativo e di ridisegno dei processi - per lo scambio delle informazioni con valore amministrativo - reso possibile dal Piano Agricoltura 2.0 e da una fattiva collaborazione tra tutti i diversi OP coinvolti nello scambio dati.
La Riforma della PAC, relativa al periodo 2014 - 2020, ha introdotto nuove modalita' di accesso e fruizione dei principali Fondi comunitari (FEAGA e FESR) previsti per il comparto agricolo e conseguentemente richiesto all'Amministrazione ed alle imprese agricole nuovi modelli da seguire. La nuova PAC comporta inoltre un notevole incremento del carico burocratico alle aziende agricole per la presentazione delle domande di accesso ai Fondi comunitari. Si fa riferimento in particolare ai vincoli comunitari imposti per l'accesso agli aiuti quali, il «capping» (tetto ai premi ottenibili annualmente da ciascuna impresa agricola) e la possibilita' di accedere agli aiuti solo nel caso in cui il conduttore sia «Agricoltore Attivo». Quindi ciascun agricoltore in base alla normativa comunitaria avrebbe dovuto fornire gli elementi comprovanti il diritto all'aiuto ovvero il diritto ad avere un «tetto» piu' alto. Al fine di semplificare l'attivita' di presentazione delle domande l'AGEA ha avviato un processo di colloquio con altre PA al fine di reperire le informazioni direttamente presso le PA detentrici dell'informazione. In particolare sono stati firmati protocolli di interscambio con alcune Amministrazioni con l'INPS (DURC, numero salariati), la Camera di Commercio (iscrizione), il MEF (reddito derivante dall'attivita' agricola) per la determinazione dei parametri da applicare alle aziende agricole per l'acceso ai fondi.
Il modello di interscambio adottato ha sicuramente portato ad un minor carico burocratico alle aziende agricole e una minore necessita' di controllo per l'Amministrazione tento conto che le informazioni fornite sono certificate direttamente dalle Amministrazioni detentrici dell'informazione. L'accesso alle banche dati di altre Amministrazioni (INPS, MEF - Agenzia del Territorio e Anagrafe Tributaria -, Ministeri della Giustizia, Interno e Salute) ha quindi rappresentato una componente indispensabile e strategica per la certificazione delle informazioni per il comparto agricolo e per la sburocratizzazione del sistema.
E' inoltre necessario individuare ulteriori percorsi per l'acquisizione di informazioni in modo da semplificare notevolmente le informazioni che l'azienda dichiarante deve fornire.
Si ritiene che lo stesso modello possa essere applicato anche generando un flusso inverso dal SIAN ad altre Pubbliche Amministrazioni.
Il Ministero, inoltre, in attuazione a quanto previsto dall'art. 50 del decreto legislativo n. 82/2005, rende disponibili appositi «Servizi di Cooperazione Applicativa» per l'accesso e l'interscambio delle informazioni presenti nelle banche dati del SIAN.
Tali servizi, erogati nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 19 del Decreto legislativo n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali), sono messi a disposizione, previa sottoscrizione di apposita convenzione, alle Pubbliche amministrazioni ed Enti di diritto privato che in forza di disposizioni normative devono cooperare con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
L'accreditamento dell'Ente e' il primo passo da effettuare per poter procedere alla richiesta e successiva stipula di Convenzione per l'accesso ai servizi standard di Cooperazione informatica erogati dal Ministero. Per accedere ai servizi di cooperazione applicativa occorre effettuare la «Richiesta di Convenzione», indicando la norma di riferimento, che prevede il diritto a fruire dei dati nonche' le finalita' istituzionali cui i dati richiesti sono strumentali.
Per operare un decisivo cambio di passo nell'ottica della dematerializzazione, dell'interscambio e della cooperazione e' tuttavia necessario rafforzare la collaborazione tra le Amministrazioni a vario titolo coinvolte nel sistema tale da mettere a fattor comune i servizi e le informazioni esistenti e creare le massime sinergie operative ed economie di scala possibili.
Oggi la grande disponibilita' di informazioni presenti nel SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) ed i servizi da esso erogati rappresentano una straordinaria opportunita' di condivisione e collaborazione con altre Amministrazioni. Basti pensare che l'Anagrafe delle Aziende Agricole e' tra le banche dati di interesse nazionale individuate dal Codice dell'Amministrazione Digitale e rappresenta la piu' completa, aggiornata e organica raccolta di dati analitici, certi e certificati, disponibili in ambito agricoltura a livello nazionale. Attraverso le informazioni gestite vengono erogati oltre 8 miliardi di aiuti comunitari ogni anno. Tale banca dati contiene, in serie storica, infatti per oltre 1.500.000 aziende agricole, la consistenza aziendale in termini di superfici coltivate, numero di capi bestiame, coltivazioni effettuate, aiuti percepiti, informazioni catastali, macchine agricole, ecc. sono altresi' disponibili informazioni georiferite dell'uso del suolo a livello nazionale, elaborate sulla base di materiali fotocartografici (foto aeree ad alta risoluzione) aggiornati ogni tre anni.
La disponibilita' di informazioni gioca quindi un ruolo essenziale per le P.A.: e' necessario considerare le informazioni non come semplice risultato dell'attivita' istituzionale ma come potenziale risorsa a disposizione delle Amministrazioni da utilizzare per realizzare, a costi marginali, azioni di efficientamento della macchina pubblica.
Il reperimento e la conseguente successiva valorizzazione delle informazioni e' pertanto fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi strategici dell'Agenda Digitale, e rappresenta una opportunita' reale per la creazione di valore aggiunto per la P.A, la diminuzione dei costi ed il contenimento dell'illegalita'.
Poiche' la cooperazione applicativa tra Amministrazione e' regolata a livello istituzionale attraverso specifici Accordi di Servizio, che contengono in modo strutturato e concordato tra le parti i diversi impegni e modalita' di scambio delle informazioni, risulta evidente che la sottoscrizione di Protocolli di Intesa rappresenta una componente fondamentale per il reperimento delle informazioni e lo scambio inter amministrativo.
Processo di certificazione dei dati
Le linee Guida del SIAN del 2008 indicavano un modello di certificazione delle informazioni basato sull'identificazione delle Amministrazioni pubbliche «titolari» di ciascuna categoria di dati e di conseguenza responsabili della certificazione dei dati stessi. Il valore aggiunto del SIAN dovra' concretizzarsi nella sua capacita' di «mettere a sistema le informazioni», ma soprattutto nel certificare il livello qualitativo e di controllo delle stesse, perseguendo contemporaneamente il contenimento dei costi necessari ai controlli mediante una loro razionalizzazione e sinergia. In tale contesto, in particolare, si dovra': sviluppare un modello che metta a sistema e coordini l'insieme delle attivita' di controllo e certificazione eseguite dalle varie PA per la realizzazione di un sistema unico di controllo e certificazione dei dati sanitari, territoriali e ambientali derivanti dalle attivita' istituzionali; definire regole comuni di controllo e di certificazione dei dati compresi nel SIAN; contribuire, negli opportuni contesti istituzionali, a rilevare le esigenze di utilizzo delle informazioni e dei servizi del SIAN da parte delle altre amministrazioni, esterne al comparto agricolo e rurale, per i fini istituzionali delle stesse.
Lo strumento amministrativo identificato e' rappresentato dagli Accordi di Servizio che contengono in modo strutturato e concordato tra le parti i diversi impegni e modalita' di scambio delle informazioni oggetto di certificazione, individuando anche percorsi che possono semplificare notevolmente le informazioni che l'azienda dichiarante deve fornire.
Tale sistema di certificazione tuttavia, dipendendo esclusivamente dalla fornitura di dati detenuti da un'altra Amministrazione, esclude la certificazioni delle informazioni quando derivanti da altra fonte. Pertanto risulta indispensabile adottare un modello che consenta di definire un sistema unico basato su regole e procedure coordinate di controllo e certificazione dei dati affinche' il SIAN possa conferire "validita' amministrativa" a diversi livelli di certificazione, a tutte le informazioni contenute nel sistema.
Tale modello dovra' definire le regole comuni di controllo e di certificazione dei dati del SIAN stabilendo un livello «gerarchico» della certificazione stessa in base alla fonte del dato; in sostanza potranno convivere all'interno del SIAN informazioni a diverso gradiente di certificazione. Ogni livello di certificazione dovra' esser reso noto all'utenza in modo tale che l'utente stesso possa aver piena percezione del livello di affidabilita' dell'informazione nel momento che l'utilizzo del dato sia relativo ad applicazioni esterne al SIAN.
Diffusione dei dati
Il SIAN dispone di un vastissimo patrimonio informativo che dovra' essere reso fruibile all'esterno e che rappresenta un potenziale volano per la realizzazione di "servizi a valore aggiunto" per il mercato. Inoltre e' opportuno dare visibilita', negli opportuni contesti istituzionali, a tutte quelle informazioni che possono essere fornite alle altre Pubbliche amministrazioni (es. INPS), anche esterne al comparto agricolo, e che possono rappresentare un importante valore aggiunto per attivita' di verifica e controllo di specifici settori ovvero a supporto delle attivita' necessarie all'espletamento di propri fini istituzionali.
Le modalita' previste per la diffusione delle informazioni del SIAN possono essere suddivise nelle seguenti 2 categorie:
Open data: attraverso la pubblicazioni in formato open sul sito pubblico del MiPAAF e/o dell'AGEA;
Accesso diretto per autorita' competenti;
Interscambio con le altre PA: Attraverso cooperazione applicativa con altre amministrazioni (es. INPS, MEF, ecc.) a supporto dei fini istituzionali delle stesse.
Open data
Obiettivo dell'intervento e' la pubblicazione delle banche dati afferenti al contesto della AGEA secondo i paradigmi degli Open Data, cosi' come definiti dalla Agenda Digitale del Governo Italiano, intende rispondere alla doppia esigenza di:
incrementare una maggiore diffusione delle informazioni garantendo i criteri di accessibilita' e trasparenza propri dell'Open Government;
favorire la creazione di nuovo valore a partire da dati pubblici tramite la pubblicazione degli stessi con licenze d'uso orientate al riutilizzo e in formati non proprietari e processabili in modo automatico da elaboratori elettronici.
Un fondamentale beneficio per l'Amministrazione che pubblica i dati sono i risparmi derivanti dalla minore richiesta di applicazioni e servizi da parte dei propri stakeholder - ovvero l'apertura delle banche dati consente lo sviluppo di un «mercato» esterno alla PA che puo' soddisfare le necessita' informative del comparto a costi marginali per l'Amministrazione. Tali azioni possono portare vantaggi in termini di maggiore efficacia ed efficienza degli stessi processi interni della PA, ma anche potenzialmente maggiori entrate derivanti da «vendita» parziale/totale dei dati.
Come benefici «non monetari» possono essere individuati un incremento della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali ed una spinta alla innovazione da parte di soggetti imprenditoriali (imprese, cittadini, organizzazioni) presenti nella societa'.
I principi alla base del concetto di Open Data sono:
Disponibilita' e accesso: i dati devono essere disponibili nel loro complesso, ad un prezzo non superiore a un ragionevole costo di riproduzione, preferibilmente mediante scaricamento da Internet. I dati devono essere inoltre disponibili in un formato utile e modificabile.
Riutilizzo e ridistribuzione: i dati devono essere forniti a condizioni tali da permetterne il riutilizzo e la ridistribuzione. Cio' comprende la possibilita' di combinarli con altre basi di dati.
Partecipazione universale: tutti devono essere in grado di usare, riutilizzare e ridistribuire i dati. Non devono essere poste discriminazioni di ambiti di iniziativa in riferimento a soggetti o gruppi. Per esempio, il divieto di utilizzare i dati per scopi commerciali o le restrizioni che permettono l'uso solo per determinati fini (quale quello educativo) non sono contemplabili.
Per garantire il rispetto di tali principi e' necessario che i dati siano:
Completi, primari e tempestivi: con tutte le componenti che consentano di esportarli, utilizzarli on-line e off-line, integrarli e aggregarli con altre risorse e diffonderli in rete; strutturati in modo che possano essere utilizzati dagli utenti per integrarle e aggregarle con altri dati e contenuti in formato digitale; messi a disposizione in modo rapido e immediato, massimizzando il valore e l'utilita' derivanti da accesso e uso di queste risorse.
Accessibili, leggibili da computer e ricercabili: resi disponibili al maggior numero possibile di utenti (es. HTTP) senza barriere all'utilizzo e senza il ricorso a piattaforme proprietarie; processabili in automatico da computer (machine-readable); facilmente identificabili in rete, grazie a cataloghi e archivi indicizzabili dai motori di ricerca.
In formati non proprietari e liberi da limitazioni d'uso: codificati in formati aperti e pubblici, sui quali non vi siano entita' (aziende o organizzazioni) che ne abbiano il controllo esclusivo. I dati aperti devono essere caratterizzati da licenze che non ne limitino l'uso, la diffusione o la redistribuzione.
Sara' pertanto opportuno identificare attentamente il formato in cui pubblicare i diversi dataset limitando la pubblicazione nei formati piu' complessi a quelli con maggiore valenza per il contesto dei possibili utilizzatori esterni.
La finalita' e' quindi quella di pubblicare i dataset di informazioni identificati nell'ambito della esistente infrastruttura di pubblicazione in formati aperti del MiPAAF (Open agricoltura) in cui risultano gia' presenti alcuni dataset pubblicati dal MiPAAF stesso.
3. Sistema territoriale ed ambientale
Evoluzione degli strumenti di rilievo del territorio
Le informazioni territoriali disponibili nel SIAN, utilizzate oggi quasi esclusivamente per la verifica di ammissibilita' delle superfici agricole ai diversi regimi di aiuto comunitari, costituiscono senz'altro la piu' vasta e qualificata base dati geografica esistente a livello nazionale, anche in ragione della frequenza di aggiornamento dei dati stessi.
Il mantenimento del livello qualitativo delle basi dati territoriali del SIAN comprende la pianificazione degli interventi, il continuo monitoraggio delle attivita', ed un lavoro costante finalizzato all'aggiornamento ed alla verifica della qualita' delle informazioni. I dati territoriali sono gestiti in ambito SIAN in quanto parte integrante del Sistema di Gestione e Controllo (SIGC) richiesto dalla normativa comunitaria. In particolare i dati territoriali costituiscono una parte fondamentale del SIGC: il LPIS (Land Parcel Identification System). Le specifiche tecniche di contesto del LPIS sono determinate dalla UE e il sistema e' costantemente controllato dai servizi tecnici della Commissione UE (JRC di ISPRA).
A partire dal 2016 i dati territoriali del SIAN assumono una importanza particolare in quanto la Riforma della PAC ribalta la logica finora adottata di utilizzo ex-post dei dati territoriali per l'esecuzione dei controlli prevedendone un utilizzo anticipata gia' in fase di compilazione della domanda di aiuto del I Pilastro. Infatti per il 25% del territorio italiano, dalla prossima campagna la determinazione delle superfici eleggibili e quindi dichiarabili potra' avvenire esclusivamente attraverso la Domanda Grafica che sara' realizzata proprio a partire dai dati territoriali del SIAN. In quest'ottica la componente territoriale assume una importante strategica fondamentale in quanto consente l'anticipazione dei controlli con evidenti economie per l'Amministrazione e aumenta per l'azienda la possibilita' di ottenere l'aiuto richiesto.
Entro la data del 2018 il 100% delle domande di aiuto del I Pilastro dovranno essere presentate secondo la modalita' descritta.
L'adozione di questo nuovo sistema dichiarativo consentira' di avere dati sempre piu' aggiornati e rispondenti alla realta' in particolare per quanto riguarda la destinazione dell'uso del suolo aziendale.
Le banche dati del SIAN utilizzabili per la gestione del territorio sono:
Ortofoto digitali HD a colori: ogni anno il territorio italiano viene volato per un terzo della sua estensione cio' significa che ciascuna zona geografica dispone ogni tre anni di riprese aggiornate di altissima qualita'. Oltre a quello agricolo le ortofoto possono essere utilizzate per numerose attivita' cartografiche trasversali ai diversi settori delle Amministrazioni (Agricoltura, Urbanistica, Ambiente, Demanio, ecc.);
Uso del suolo (Refresh): i dati di aggiornamento tecnico dell'uso del suolo riguardano tutto il territorio italiano e vengono elaborati in modo coerente con le ortofoto digitali, pertanto un aggiornamento del territorio e' disponibile ogni 3 anni;
Controlli oggettivi: le attivita' di controllo riguardano ogni anno l'1% delle aziende che presentano la Domanda Unica; ulteriori controlli sono realizzati nell'ambito delle domande PSR.
Ecological Focus Area (EFA): vengono rilevate annualmente tramite fotointerpretazione nel corso delle operazioni di aggiornamento dell'uso del suolo per le aziende con superficie maggiore di 15 ettari.
Rilievi in campo, foto di campo, rilievi GPS: nell'ambito del SIAN sono disponibili le informazioni relative alle indagini in loco richieste dalla normativa comunitaria nell'ambito dei diversi controlli. In particolare le informazioni acquisite riguardano gli esiti delle verifiche in campo (es. accertamenti della esistenza della coltura), le foto realizzate nel corso dei controlli in campo, i tracciati GPS rilevati nel corso delle visite in campo.
Dati catastali: rappresentano lo strato cartografico-amministrativo a base per la realizzazione del sistema LPIS. Attraverso i servizi d interscambio attivi con il MEF - Dipartimento del Territorio vengono continuamente aggiornati nel SIAN. Per l'utilizzo corrente del SIAN lo strato catastale viene sovrapposto alle ortofoto digitali al fine di relazionare lo strato oggettivo dell'ortofoto con lo strato amministrativo del Catasto e consentire al corretta identificazione delle superfici aziendali oggetto di controllo. A partire dal 2015 la sovrapposizione tra ortofoto digitale e strato catastale sara' disponibile con una migliore coerenza topologica in seguito ad operazioni di eliminazione di fenomeni di overlapping (sovrapposizione tra particelle catastali contigue) presenti in passato.
I dati territoriali del SIAN rappresentano uno strumento unico a livello nazionale tenuto conto della copertura offerta (tutto il territorio ad esclusione delle aree ubicate oltre ai 2.000 slm) e della qualita' offerta; inoltre i dati vengono aggiornati su base triennale e sono altresi' disponibili su base storica a almeno a partire dagli primi anni 2000. Pertanto potranno essere messi a disposizione a tutti gli utenti istituzionali interessati al mero costo di riproduzione ovvero attraverso specifici servizi a valore aggiunto il cui costo potra' essere determinato in base alle richieste pervenute. I possibili utenti sono:
Regioni e PPAA per migliorare la pianificazione territoriale non solo nell'ambito dello Sviluppo Rurale;
MISE per le attivita' connesse allo sviluppo e diffusione della Banda Larga;
MEF - Agenzia delle Entrate - per l'aggiornamento catastale grafico e reddituale. Per la ricognizione dei beni di proprieta' pubblica, per la verifica dei fabbricati non censiti, ecc.
Ministero dell'Ambiente per gli aggiornamenti del Geoportale nazionale;
ISTAT per le attivita' statistiche e per quelle connesse al censimento dell'agricoltura;
Forze di polizia, VVFF e GdF per il supporto nelle attivita' di intervento e monitoraggio del territorio.
Oltre agli utenti istituzionali i servizi potranno essere estesi in maniera capillare alle aziende agricole a supporto delle attivita' di pianificazione, ed ai professionisti che operano sul territorio.
Sviluppo degli aspetti ambientali
Il SIAN contiene numerose informazioni di valore ambientale che possono essere messe a disposizione di altre Amministrazioni per la gestione di numerosi contesti e per la definizione di strategie e politiche ambientali. Di sicuro interesse e' pertanto l'ampliamento della platea e degli utenti della componente «ambientale» del SIAN sia con riferimento al patrimonio informativo gia' disponibile anche attraverso un incremento dei servizi erogati.
L'agricoltura italiana ha subito negli ultimi anni profonde trasformazioni di tipo economico, tecnologico, produttivo e sociale; cresce in particolare una visione multifunzionale dell'agricoltura come nesso fondamentale tra agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare, equilibrio sociale e territoriale, conservazione del paesaggio e dell'ambiente, nonche' garanzia dell'approvvigionamento alimentare. In questo senso, i dati raccolti nel SIAN possono fornire, ad una granularita' di livello sub-aziendale, una serie di informazioni da cui ricavare indicatori e politiche di sviluppo ambientale complete a livello nazionale.
Sulla base di quanto ottenibile dall'analisi dei materiali fotocartografici (immagini aeree e satellitari, mappe catastali, DEM e DTM, ecc.) disponibili nel SIAN, anche a livello storico, e' possibile ottenere un contributo determinante per l'analisi di alcuni fenomeni ambientali (e anche urbanistici).
In particolare nel SIAN annualmente vengono raccolte e gestite le seguenti informazioni a valore ambientale:
Aree di interesse ecologico (EFA): si tratta di superfici aziendali (cfr. paragrafo precedente) digitalizzate (tematismo GIS) non sottoposte a coltivazione intensiva ovvero interessate da colture miglioratrici del suolo. La loro importanza da un punto di vista ambientale risiede nel fatto che occupano porzioni di territorio particolari (es. in prossimita' di boschi o scoline) che possono fornire un habitat ideale a numerose specie di animali concorrendo al mantenimento della biodiversita'. Inoltre rappresentano elementi caratteristici del paesaggio agrario (es. terrazzamenti) e concorrono a limitare il depauperamento della sostanza organica nei terreni e l'inquinamento delle falde non essendo interessate da trattamenti chimici e concimazioni minerali. Tali aree sono disponibili in formato digitale (tematismo GIS) nel SIAN e riguardano tutto il territorio nazionale.
Greening: Il greening o pagamento ecologico e' una delle sette componenti introdotte dalla Riforma della PAC e rientra nel cosiddetto processo di inverdimento del sostegno all'agricoltura. Ciascuna azienda per accedere a tale pagamento e' tenuta ad applicare alle proprie superfici coltivate tre pratiche agricole benefiche per il clima e l'ambiente: 1) diversificazione delle colture; 2) mantenimento dei prati permanenti; 3) presenza di aree di interesse ecologico (EFA). Tali aree sono disponibili in formato digitale (tematismo GIS) nel SIAN e riguardano tutto il territorio nazionale.
Condizionalita': puo' essere definita come un insieme di regole da applicare per una gestione dell'azienda agricola rispettosa dell'ambiente e attenta alla salubrita' dei prodotti e del benessere degli animali e rappresenta uno dei principali pilastri della Politica Agricola Comunitaria. Attiva dal 2005, essa si articola in una serie di impegni riguardanti rispettivamente i Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e le Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA). Una delle caratteristiche peculiari della «Condizionalita'» e' la multidisciplinarieta', in quanto mette in relazione il fattore produttivo agricolo con le tematiche ambientali e sanitarie, ponendo al centro la salvaguardia delle risorse primarie come il suolo, l'acqua, il paesaggio. Tali informazioni sono disponibili in formato digitale alfanumerico e riguardano le sole aziende oggetto di controllo a campione della condizionalita'.
Fitopatie e calamita' naturali: occorre definire un sistema di rilevazione e gestione delle informazioni annuali inerenti le fitopatie, le epizoozie e le calamita' naturali dichiarate. Il carattere ricorrente di detti eventi comporta l'attivazione di una banca dati che supporti i relativi livelli decisionali.
Materiali fotocartografici: si tratta dei prodotti realizzati dall'AGEA a supporto dei controlli oggettivi, consistenti in immagini aeree o satellitari digitali a colori ad alta definizione (HD), cartografia catastale (mappe catastali, Quadri di Unione), prodotti della fotointerpretazione (Tematismi relativi all'uso del suolo) e di prodotti da questi derivati come il Modello Digitale del Terreno (DTM) ed il Modello Digitale di Elevazione (DEM). Tutti i materiali fotocartografici sono aggiornati su base triennale e referenziati in un sistema unico di riferimento (coordinate Gauss-Boaga) e digitalizzate.
Il SIAN dovra' promuovere l'utilizzo di tali dati attraverso la messa a disposizione tal quale delle informazioni alle Amministrazioni interessate ovvero attraverso lo sviluppo di servizi che elaborando gli elementi disponibili possano fornire un valore aggiunto per gli utenti.
I possibili utenti del sistema sono:
Regioni e PPAA ed Agenzie regionali per l'Ambiente per migliorare il controllo e la pianificazione territoriale;
Ministero dell'Ambiente per gli aggiornamenti del Geo-portale nazionale e per la definizione di policy ambientali;
Forze di polizia, VVFF e GdF per il supporto nelle attivita' di monitoraggio del territorio.
Universita' per lo svolgimento di attivita' di ricerca.
4. Infrastruttura del SIAN
Evoluzione dell'infrastruttura SIAN
E' stato predisposto un progetto complessivo per l'adeguamento del CED SIAN, su base pluriennale, con interventi di evoluzione articolati secondo tre direttrici principali: Infrastruttura, Sicurezza e Servizi CED, con maggiore focalizzazione su alcuni argomenti:
rinnovo tecnologico della Server Farm con azioni consistenti di consolidamento e virtualizzazione
potenziamento della componete dedicata alle banche dati
adeguamento servizi di Rete e Sicurezza perimetrale
potenziamento e ridisegno delle componenti di Disaster Recovery, anche alla luce dei risultati della BIA (Business Impact Analysis) al fine di garantire la continuita' dei servizi in caso di emergenze.
Alle azioni sopracitate si affianca il monitoraggio applicativo finalizzato ad una significativa evoluzione del monitoraggio applicativo tradizionale verso un nuovo modello di monitoraggio con approccio olistico orientato al servizio/business, forte incremento delle funzionalita' offerte ed ampliamento delle applicazioni controllate, in aderenza alle best practices proprie dell'Application Performance Management (APM).
Il punto di partenza del percorso di adeguamento e' rappresentato dal consolidamento dell'infrastruttura fisica e dalla virtualizzazione, soluzione che consente di non compromettere e, anzi, dove possibile valorizzare, gli investimenti fin qui effettuati anche con l'obiettivo di rendere tutta l'infrastruttura server virtuale (a meno di specifici vincoli applicativi).
Si prevede la realizzazione di una architettura tecnologica innovativa, potenziata e razionalizzata secondo le linee guida Agid (Consolidamento, Virtualizzazione, Continuita' operativa) con il fine di perseguire i seguenti vantaggi:
gestione semplificata delle risorse indipendentemente dalla loro caratteristica tecnologica
semplificazione tecnologica che migliora la disponibilita' e fruibilita' dei servizi
riduzione dei consumi del data center
automazione e rapido «provisioning» delle risorse
ridondanza nelle componenti fisiche per garantire la continuita' dei servizi.
Sicurezza del sistema per la gestione delle informazioni
Il Regolamento Delegato (2) n. 907/2014 della Commissione Europea dell'11 marzo 2014 ed il decreto ministeriale 12 gennaio 2015, n. 162 (3) relativo alla semplificazione della gestione della PAC 2014- 2020, come ribadito dalla Commissione Europea nella nota «Memorandum trasmesso al comitato dei fondi agricoli - Certificazione degli organismi pagatori secondo la norma ISO 27001» (nota AGRI/2015/agri.ddg4.j.1(2015)1359224-IT-MEMO - AGRI-2015-61091-00-00-IT-TRA-00), prevedono la certificazione ISO 27001:2013 dei sistemi di gestione delle informazioni degli Organismi Pagatori. L'obiettivo di tale certificazione e' quello di garantire che le informazioni inerenti gli aiuti comunitari gestite dall'OP, sia direttamente che tramite organismi delegati (CAA, Regioni e PPAA, ecc), siano gestite attraverso processi e procedure atti a minimizzare i rischi associati alla perdita di riservatezza (es: divulgazione non autorizzata), di integrita' (es: perdita di dati) e di disponibilita' (es: accessibilita') delle informazioni.
L'obiettivo del Sistema di gestione della sicurezza delle informazioni e' quindi quello di garantire un adeguato livello di sicurezza dei dati e delle informazioni gestite nell'ambito dei diversi processi, anche attraverso l'identificazione, la valutazione e il trattamento dei rischi ai quali le informazioni sono soggette
Il SIAN deve quindi evolvere in modo da garantire una sempre maggiore conformita' ai requisiti ISO27001, sia in termini di infrastruttura tecnologica che in termini di software applicativo e sicurezza delle banche dati, nonche' dei processi di gestione ed evoluzione a supporto, al fine di mantenere la certificazione ISO27001 degli OP che ne utilizzano le funzionalita'. Tale obiettivo, per le sue finalita', e' strettamente connesso con l'obiettivo di prevenzione delle frodi e con quello di data mask di seguito descritti.
E' attualmente in corso il progetto per la certificazione ISO27001 dell'OP AGEA, anche attraverso un opportuno risk assettment, che vede anche l'adeguamento delle procedure organizzative e tecniche del SIAN. Tale progetto dovra' essere mantenuto ed esteso ai servizi di business ritenuti critici per la sicurezza delle informazioni.
E' necessario inoltre affrontare in maniera trasversale il tema del Disaster Recovery che rappresenta un intervento evolutivo fondamentale e indispensabile per il SIAN, anche e soprattutto ai sensi di quanto previsto dal Codice dell'Amministrazione Digitale» di cui al decreto legislativo n. 235/2010 che obbliga le Amministrazioni pubbliche a «stabilire le misure tecniche e organizzative per garantire il funzionamento dei centri di elaborazione dati e delle procedure informatiche rilevanti in siti alternativi a quelli di produzione». A tale proposito e' necessario valutare la possibilita' di assumere il ruolo di nodo nazionale di Disaster Recovery (art. 50-bis del Codice dell'amministrazione digitale).
Antifrode
Il sistema agricolo rappresenta, considerata la numerosita' dei settori di intervento, la complessita' e interdisciplinarieta' dei processi amministrativi, l'eterogeneita' dell'utenza e la sua articolazione territoriale nonche' la rilevanza dell'intervento economico complessivamente erogato, una opportunita' concreta per le potenziali frodi interne ed esterne.
Il contesto amministrativo-organizzativo e tecnico-infrastrutturale in cui opera il SIAN delinea infatti a questo riguardo uno scenario di rischio particolarmente significativo, sia per la numerosita' dei soggetti coinvolti (Organismi Comunitari, Pubbliche Amministrazioni operanti nel comparto agricolo, forestale, agroalimentare e della pesca, AGEA, MIPAAF, Forze di Polizia, Ispettorato Centrale Controllo Qualita' Prodotti Agroalimentari, Regioni e Province Autonome, Enti Locali, Organismi pagatori riconosciuti, soggetti con i quali AGEA e MIPAAF stipulano contratti di servizio), che per le variabili che potrebbero influenzare l'operativita' dell'Amministrazione (come, ad esempio, la gestione di ingenti somme di denaro, l'eterogeneita' degli aiuti in agricoltura e la polverizzazione delle somme erogate, il numero elevato di attori coinvolti).
La difficolta' di accesso ad informazioni detenute da altre Amministrazioni (es. INPS, Conservatorie) unitamente alla enorme disponibilita' di informazioni territoriali a disposizione dell'utenza, ha permesso inoltre nel passato recente il verificarsi di frodi in numerosi settori che accurate indagini di Polizia hanno successivamente evidenziato.
Tale complessita' di contesto determina concrete possibilita' di compiere frodi che in estrema sintesi si possono sviluppare su due principali direttrici:
furto di informazioni e di risultanze dalle banche dati del SIAN;
erogazione di aiuti a soggetti non aventi titolo.
Il SIAN dovra' pertanto evolvere la soluzione di tracciabilita' e antifrode attualmente disponibile su tutti i procedimenti e le aree critiche del SIAN soggette a rischio di frode. In questo perimetro le fasi dell'intervento dovranno riguardare:
approfondimento delle criticita' rilevate;
verifica delle politiche, codici etici e di condotta per gli operatori;
analisi delle motivazioni e delle opportunita' che caratterizzano la tipologia delle frodi commesse nel passato (indagine sulle c.d. «precondizioni» della frode);
estensione e messa in opera, per tutte le applicazioni (bacth e online) che afferiscono alle aree critiche, della soluzione tecnologica antifrode del SIAN per una prevenzione completa dei fenomeni fraudolenti e per consentire di evidenziare real time eventuali incidenti su tutta la possibile superficie di attacco;
analisi completa delle anomalie e degli eventi critici rilevati dalla piattaforma allo scopo di confermare o confutare tentativi di frode;
comunicazione con gli enti istituzionali preposti per l'eventuale denuncia di illeciti.
Riservatezza dei dati
In determinate circostanze la normativa comunitaria richiede precise misure di sicurezza che riguardano la limitazione, l'offuscamento o l'anonimizzazione per gli accessi che gli utenti effettuano su particolari dati (intesi come contenuti).
In particolare tali misure vanno applicate nel caso di:
trattamento dei dati personali e sensibili ai sensi della normativa sulla privacy negli ambienti di sviluppo e test delle applicazioni del sistema informativo;
necessita' di offuscamento/mascheramento dei dati per andare incontro a specifici requisiti normativi.
Il SIAN dovra' pertanto dotarsi di una soluzione infrastrutturale di Data Masking che consenta il mascheramento selettivo statico dei dati/documenti in ambiente di esercizio, sviluppo e test sulla base di regole predefinite. La soluzione deve consentire la gestione di workflow in grado di definire per ogni tipologia di dato un processo che permetta di mitigare i rischi di accesso da parte di utenti non autorizzati a determinate classi di dati appartenenti alle tipologie sopra delineate.
Riuso e messa a disposizione di servizi comuni
I recenti aggiornamenti del Codice dell'Amministrazione Digitale (decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e smi) relativi, in particolare, al Capo VI «Sviluppo, acquisizione e riuso di sistemi informatici nelle pubbliche amministrazioni», hanno dato nuovo impulso alla pratica del riuso:
estendendo l'istituto del riuso a «parti» di programmi informatici ed alle pratiche tecnologiche ed organizzative adottate dalle pubbliche amministrazioni;
obbligando le PA a comunicare tempestivamente a DigitPA l'adozione di applicazioni informatiche e delle pratiche tecnologiche ed organizzative adottate e dei risultati ottenuti anche per favorire il riuso;
prevedendo:
la definizione di linee guida da utilizzare nella redazione di capitolati per l'acquisizione di software riusabile da parte di altre amministrazioni;
la verifica della presenza dei requisiti per il riuso di cui sopra in sede di redazione del parere degli atti di gara da parte di DigitPA;
allargando la valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico tra le soluzioni disponibili sul mercato che le amministrazioni pubbliche devono eseguire prima della acquisizione di programmi informatici, ai programmi informatici appartenenti alla categoria del software libero.
Nello scenario attuale di evoluzione dei sistemi informativi pubblici il riuso di programmi informatici o di parte di essi (di seguito «Oggetti»), siano essi programmi di proprieta' della PA, o moduli appartenenti alla categoria del software libero o a Codice sorgente aperto, e' considerato un tema prioritario dato che le pubbliche amministrazioni italiane dispongono di un patrimonio applicativo esteso a molteplici settori dell'azione amministrativa che rappresenta un bene pubblico rilevante sotto il profilo economico e tecnologico.
Incentivare la pratica del riuso significa quindi favorire la riduzione dei costi di acquisto di prodotti e servizi in ambito ICT nella pubblica amministrazione e la disponibilita' di software di qualita'.
Attuazione del cad
E' in vigore, dal 25 gennaio 2011, il nuovo CAD, il Codice dell'Amministrazione Digitale (Decreto legislativo n. 235/2010) che fornisce gli elementi necessari al processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione. Il nuovo Codice, in continua evoluzione, ha introdotto nel tempo un insieme di innovazioni normative che vanno a incidere concretamente sui comportamenti e sulle prassi delle amministrazioni e sulla qualita' dei servizi resi. E' pertanto fondamentale che l'Amministrazione mantenga la conformita' alle nuove disposizioni per le iniziative gia' intraprese e che introduca gli elementi non presenti. In particolare gli interventi da prevedere riguardano l'introduzione del Sistema Pubblico per la gestione dell'Identita' Digitale (SPID) e la possibilita' di eseguire Pagamenti Elettronici.
Sistema Pubblico di Identita' digitale
L'esigenza di un sistema unico a livello nazionale per la gestione delle Identita' Digitali nasce da Cittadini e Imprese che sperimentano quotidianamente la necessita' di semplificare l'interazione in rete con la Pubblica Amministrazione, sia Centrale sia Locale, per esigenze informative o transazionali nell'ambito di diversi eventi nell'ambito della propria vita personale e/o lavorativa. Finora infatti ogni entita' che offre servizi in rete (pubblica amministrazione centrale e locale, servizi finanziari, di trasporto o energia, servizi di acquisti online, etc.) richiede tipicamente un proprio sistema di riconoscimento proprietario e differente da quello degli altri, moltiplicando cosi' strumenti e metodi di accesso e di verifica dell'identita' che ogni utente deve utilizzare, dalla userid e password, al token che genera una one time password, alla firma elettronica, ai sistemi biometrici o smart card con certificati digitali.
Per dare una risposta alla esigenza di semplificazione, alla fine del 2014 il Governo ha pubblicato il DPCM 24.10.2014 che definisce le caratteristiche, i tempi e le modalita' di adozione del Sistema Pubblico per la gestione dell'Identita' Digitale di cittadini e imprese (SPID). Tale Sistema e' stato istituito proprio per favorire la diffusione di servizi in rete e agevolarne l'accesso da parte di cittadini e imprese, anche in mobilita'. Con Identita' Digitale si intende la rappresentazione informatica della corrispondenza biunivoca tra un utente e i suoi attributi identificativi, verificata attraverso l'insieme dei dati raccolti e registrati in forma digitale e secondo modalita' stabilite.
SPID costituisce un ecosistema aperto di soggetti pubblici e privati che, previo accreditamento da parte dell'AGID, gestiscono i servizi di registrazione e di messa a disposizione delle credenziali e degli strumenti di accesso in rete nei riguardi di cittadini e imprese per conto delle pubbliche amministrazioni in qualita' di erogatori di servizi in rete. Ai fini dell'erogazione dei propri servizi in rete anche le imprese possono di avvalersi del sistema SPID per la gestione dell'identita' digitale dei propri utenti per quanto riguarda gli accessi ai propri servizi. I soggetti che partecipano al Sistema sono:
gli utenti,
i gestori dell'identita' digitale,
i fornitori di servizi,
i gestori di attributi qualificati,
AGID.
Con l'adozione di SPID sara' quindi possibile accedere in maniera sicura a qualsiasi fornitore di servizio attraverso l'utilizzo di una Identita' Digitale SPID.
L'Amministrazione agricola e' impegnata in un importante Progetto di semplificazione dei servizi del comparto agricolo che prevede sia l'implementazione di soluzioni tecnologiche innovative sia l'adeguamento del piano normativo attuale attraverso l'emanazione di leggi/decreti ad hoc. Gli interventi previsti riguardano principalmente la realizzazione di servizi in rete tra cui la messa a disposizione delle domande di aiuto precompilate (in analogia con il mod. 730 previsto dal MEF per il 2015), le anticipazioni degli aiuti integrando nel sistema i servizi creditizi e informativi erogati da enti quali Ismea e altri servizi specifici per le aziende agricole (Piano di coltivazione unico, Quaderno di Campagna, Business Plan, ecc.).
La numerosita' degli utenti coinvolti dal sistema agricolo (circa 1.400.000 aziende) rappresenta uno dei punti critici del Progetto; gli utenti del SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) per poter accedere in modo sicuro ai nuovi servizi in rete devono infatti poter disporre di una propria identita' digitale.
Il «sistema agricoltura» si candida quindi a rappresentare un banco di prova estremamente rilevante a livello nazionale a disposizione di AgID dove poter verificare e sperimentare le soluzioni piu' opportune su un insieme significativo di utenti, in tempi anche anticipati rispetto a quanto previsto per il pieno dispiegamento dell'intero Sistema per l'Identita' Digitale a livello nazionale.
Pagamenti elettronici alla PA
AgID ha predisposto le Linee Guida che definiscono regole e modalita' di effettuazione dei pagamenti elettronici e ha realizzato il Nodo dei Pagamenti-SPC, la piattaforma tecnologica che assicura l'interoperabilita' tra pubbliche amministrazioni e Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), gia' operativa e funzionante dal giugno 2012. Cio' consente a cittadini e imprese di effettuare qualsiasi pagamento verso le pubbliche amministrazioni e i gestori di servizi di pubblica utilita' in modalita' elettronica.
Il sistema di offrire a cittadini e imprese nuove possibilita' di pagamento che consentono:
semplicita' ed economicita' di fruizione dei servizi, grazie ai nuovi canali telematici.
liberta' di scelta del canale e del PSP attraverso il quale eseguire l'operazione;
trasparenza sui costi e garanzia dell'importo da pagare sempre attualizzato;
valore liberatorio della ricevuta rilasciata.
Significativi sono anche i vantaggi per le amministrazioni interessate:
efficientamento dei sistemi di riscossione nel rispetto della normativa vigente;
rapidita' degli incassi, rendicontazione in tempo reale e riconciliazione certa ed automatica;
riduzione dei costi e dei tempi di sviluppo, grazie all'utilizzo di soluzioni/esperienze riusabili;
eliminazione della necessita' di stipulare specifici accordi con i prestatori di servizi di pagamento.

(1) L'UE si e' data cinque obiettivi quantitativi da realizzare entro
la fine del 2020. Riguardano l'occupazione, la ricerca e
sviluppo, il clima e l'energia, l'istruzione, l'integrazione
sociale e la riduzione della poverta'. La strategia comporta
anche sette iniziative prioritarie che tracciano un quadro entro
il quale l'UE e i governi nazionali sostengono reciprocamente i
loro sforzi per realizzare le priorita' di Europa 2020, quali
l'innovazione, l'economia digitale, l'occupazione, i giovani, la
politica industriale, la poverta' e l'uso efficiente delle
risorse. Altre leve dell'UE, come il mercato unico europeo, il
bilancio europeo e le politiche estere contribuiscono al
raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020.

(2) Reg.UE 907/2014 - Allegato I, punto 3., parte B), punto ii): «A
decorrere dal 16 ottobre 2016 la sicurezza dei sistemi
d'informazione e' certificata in conformita' con l'Organizzazione
internazionale per la standardizzazione 27001: Sistemi di
gestione della sicurezza delle informazioni - Requisiti (ISO)».

(3) decreto ministeriale 12 gennaio 2015 n. 162 all'art. 2 comma 2
recita: «A tale fine, gli Organismi Pagatori hanno l'obbligo, dal
2016, di attuare la certificazione delle informazioni secondo la
norma ISO/IEC 27001.


 
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