Gazzetta n. 209 del 7 settembre 2016 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 agosto 2016
Scioglimento del consiglio comunale di Tropea e nomina della commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel comune di Tropea (Vibo Valentia) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 25 maggio 2014;
Considerato che, dall'esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale di Tropea, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 10 agosto 2016;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di Tropea (Vibo Valentia) e' sciolto.


 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il comune di Tropea (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 25 maggio 2014, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
In relazione ad alcune segnalazioni su presunte irregolarita' riguardanti l'attivita' amministrativa ed in particolare a seguito dell'atto intimidatorio dalle modalita' tipicamente mafiose, perpetrato nella notte tra il 18 ed il 19 gennaio 2015, a danno dell'autovettura del primo cittadino, il prefetto di Vibo Valentia, con decreto del 22 ottobre 2015, successivamente prorogato, ha disposto, per gli accertamenti di rito, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
All'esito dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Vibo Valentia, sentito nella seduta del 25 maggio 2016 il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del Procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro e del Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, ha redatto in pari data l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando pertanto i presupposti per lo scioglimento del consiglio comunale ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
I lavori svolti dalla commissione d'accesso hanno preso in esame, oltre all'intero andamento gestionale dell'amministrazione comunale, la cornice criminale ed il contesto ove si colloca l'ente locale, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e la locale consorteria.
Il territorio del comune di Tropea, rinomato centro turistico balneare, e' caratterizzato dalla radicata e pervasiva presenza di locali organizzazioni criminali che, come anche emerso da indagini condotte dalla D.D.A. di Catanzaro, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, hanno esteso la propria influenza sulla maggior parte dei comuni costieri, gestendo di fatto le piu' importanti strutture turistico alberghiere e condizionando gli appalti pubblici allo scopo di ottenere indebiti finanziamenti.
Sono stati, al riguardo, riscontrati i forti legami a diverso titolo intercorrenti tra alcuni amministratori e dipendenti dell'amministrazione comunale, molti dei quali con gravi precedenti di natura penale, ed esponenti di ambienti controindicati; tali rapporti, consolidatisi nel tempo, hanno prodotto uno sviamento dell'attivita' amministrativa dell'ente in funzione degli illeciti interessi e delle regole della criminalita' organizzata.
Alcuni degli amministratori eletti nel 2014 hanno fatto parte delle precedenti compagini amministrative, in particolare l'attuale primo cittadino ha ricoperto il ruolo di vice-sindaco ed assessore all'urbanistica ed ai lavori pubblici nell'amministrazione eletta nel 2010.
Fonti di prova hanno posto in rilievo che alcuni accordi preelettorali, decisivi per l'elezione del primo cittadino, sono maturati alla presenza di soggetti riconducibili alla locale criminalita' organizzata.
In particolare e' emerso che nel mese di aprile 2014 veniva organizzato un incontro presso un albergo sito in un luogo limitrofo al comune di Tropea al quale erano presenti, oltre a colui che sarebbe stato eletto primo cittadino all'esito della competizione elettorale, il titolare della struttura ricettiva, legato per rapporti parentali ad un soggetto riconducibile alla locale cosca, ed altri soggetti parimenti riconducibili ad ambienti criminali. Durante la riunione veniva decisa parte del futuro assetto della giunta comunale, con l'assicurazione, ad uno dei candidati sindaco che, se avesse ritirato la propria candidatura e avesse sostenuto la lista del primo cittadino, avrebbe ottenuto in cambio del proprio sostegno un incarico assessorile. E' significativo che tale circostanza si sia realizzata.
L'ingerenza della criminalita' organizzata e la sua capacita' di incidere sugli assetti organizzativi dell'ente e' altresi' attestata, come meglio sara' precisato in seguito, dagli episodi intimidatori occorsi all'indomani di alcune iniziative del vertice politico dell'ente.
La relazione del prefetto di Vibo Valentia pone in rilievo i fatti accaduti in occasione dell'evento «il bagno nelle acque tropeane» che si svolge, ogni anno, la mattina del 1° gennaio. Uno dei principali promotori della manifestazione e' un noto pregiudicato con precedenti per reati associativi, all'epoca dei fatti sottoposto a sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, e strettamente legato, in quanto affine, al capo della locale cosca.
Viene evidenziata la facilita' di contatti tra il menzionato pregiudicato e componenti della giunta comunale atteso che, come rilevato nella relazione redatta dalla commissione d'indagine, l'assessore al turismo, su richiesta dell'esponente malavitoso, si attivava prontamente per la promozione della manifestazione richiedendo formalmente l'intervento di una troupe televisiva della RAI per le riprese.
A tale iniziativa diede il proprio benestare anche il sindaco.
L'evento veniva ripreso da una troupe televisiva dell'emittente pubblica che intervistava, tra gli altri, l'esponente malavitoso alla presenza del citato assessore e di altri amministratori comunali.
Il locale comando dei Carabinieri avviava un'attivita' di indagine considerato che all'evento partecipava il piu' volte menzionato pregiudicato, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, indagine da cui scaturiva il deferimento del predetto alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia in quanto responsabile della violazione ex art. 75, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159.
Solo a seguito dell'avvio delle predette indagini, il primo cittadino emetteva un provvedimento di revoca della nomina dell'assessore al turismo.
La relazione del prefetto pone in rilievo come le dichiarazioni rese dal sindaco e dagli altri componenti della giunta nel corso delle audizioni disposte dalla commissione d'indagine evidenzino le superficiali modalita' di gestione della cosa pubblica atteso che la presenza di un esponente della criminalita' organizzata ad un evento pubblico, diffuso dalla RAI, rappresenta un chiaro messaggio mediatico per dimostrare il dominio della locale cosca agli occhi del pubblico.
La limitata estensione territoriale del comune e la sua contenuta dimensione demografica, elementi che favoriscono una capillare conoscenza delle dinamiche territoriali, avrebbero dovuto indurre coloro che rivestono cariche pubbliche ad esercitare un adeguato controllo sociale e ad adottare non solo prudenziali scelte politico-amministrative ma anche, per quanto attiene alla sfera relazionale, un'effettiva presa di distanza dalle locali organizzazioni criminali.
La relazione del prefetto sottolinea, a tal riguardo, come sia significativa la coincidenza temporale dell'atto intimidatorio ai danni del sindaco con l'adozione da parte dello stesso di alcuni provvedimenti tra i quali la revoca del suddetto incarico assessorile che era stato oggetto dell'accordo preelettorale di cui si e' detto.
Ulteriori concreti elementi che attestano una gestione dell'ente non in linea con i principi di legalita' e buon andamento sono emersi a seguito dell'analisi delle attivita' svolte dall'area tecnica.
Viene posta in rilievo un'illegittima ed anomala commistione nella gestione degli affidamenti di lavori pubblici, con un'indebita ingerenza degli organi politici sull'operato degli organi amministrativi, in contrasto con il principio di separazione dei poteri di indirizzo e programmazione, propri degli organi politici, da quelli gestionali dell'apparato dirigente.
La relazione della commissione d'indagine evidenzia che in occasione degli eccezionali eventi atmosferici che hanno interessato il comune nel mese di giugno 2014, il sindaco, avvalendosi della motivazione della «somma urgenza», ha direttamente conferito incarichi ad alcune ditte di proprieta' di persone appartenenti o riconducibili alla locale criminalita' organizzata.
Dalla relativa documentazione e' emersa la mancata indicazione delle date di inizio e fine lavori - elementi indispensabili per legittimare il ricorso alla procedura di somma urgenza - nonche' anomalie e irregolarita' per le liquidazioni di spesa. E' stato infatti evidenziato che, senza alcuna giustificazione, alcuni interventi, identici per tipologia dei lavori effettuati, per i mezzi e per i materiali utilizzati sono stati liquidati per importi diversi. Detti lavori peraltro, si sono rivelati inidonei atteso che, a distanza di pochi giorni dall'atto di regolare esecuzione, si e' reso necessario chiedere l'ulteriore intervento di un'altra azienda, anche quest'ultima indicata direttamente dal primo cittadino, circostanza che ha comportato un consistente aumento della spesa complessiva.
Ulteriori elementi che attestano il mancato rispetto del principio di legalita' nelle procedure amministrative sono stati posti in rilievo in relazione all'affidamento dei lavori per la realizzazione di uno spazio verde in un'area antistante un edificio di culto.
Sebbene nella determina dirigenziale emessa su direttiva della giunta comunale venga riportato che era stato richiesto il relativo preventivo dei lavori a quattro ditte specializzate, nella documentazione agli atti non e' stata rinvenuta alcuna traccia di tali richieste.
Come emerso all'esito dell'accesso ispettivo, la procedura di gara ha evidenziato irregolarita' e violazioni di legge atteso che alcuni componenti dell'organo esecutivo avevano, preventivamente, individuato la ditta alla quale affidare i lavori, in totale elusione dei principi di legalita' e trasparenza e, ancora una volta, delle disposizioni dettate dall'art. 107 T.U.O.E.L. in materia di funzioni e compiti dell'apparato burocratico.
Elementi rilevanti che evidenziano una gestione dell'ente comunale disinvolta e finalizzata a favorire ambienti controindicati sono emersi dall'esame della procedura seguita per l'affidamento della gestione dell'impianto di depurazione.
La relativa gara avrebbe dovuto essere effettuata dalla stazione unica appaltante della provincia di Vibo Valentia; tuttavia, a causa del ritardo con il quale l'amministrazione comunale trasmetteva alla menzionata stazione appaltante la documentazione necessaria per l'avvio della procedura e degli ulteriori ritardi che si sono susseguiti, non e' stato possibile svolgere la gara in tempo utile. Tale circostanza ha consentito che venisse prorogato, per quasi un anno, l'affidamento del servizio contravvenendo, anche in questo caso, alle disposizioni della normativa di settore.
Le verifiche disposte hanno peraltro consentito di accertare che uno dei soci dell'azienda che ha gestito l'impianto e' stato coinvolto in un'operazione di polizia a seguito della quale il predetto e altre 43 persone, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica imputati, tra gli altri, del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti tossici.
Ulteriori, univoci elementi attestanti uno sviamento dell'attivita' amministrativa in favore di ambienti controindicati sono emersi dall'esame delle attivita' svolte all'interno del porto di Tropea, area turistico commerciale sulla quale, come anche accertato all'esito di operazioni di polizia condotte in anni precedenti dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, si concentrano gli interessi economici delle locali organizzazioni criminali.
La relazione della commissione d'indagine pone in rilievo che l'amministrazione comunale - dopo aver approvato, con delibera di giunta, un protocollo d'intesa con la Capitaneria di Porto, con il quale si decideva il posizionamento delle biglietterie in strutture mobili - consentiva l'occupazione degli spazi ad uso commerciale previo pagamento del solo canone di occupazione di suolo pubblico, senza il preventivo rilascio del titolo autorizzativo e l'acquisizione delle certificazioni antimafia.
In tal senso rileva la circostanza, come emerso dalle indagini esperite dalla commissione d'indagine, che alcuni dei titolari delle aziende che occupano le predette aree sono riconducibili al locale contesto criminale.
Anomalie e vizi procedurali sono stati riscontrati relativamente ai provvedimenti di concessione dei lidi balneari.
Il comune di Tropea, contravvenendo a quanto previsto dalla normativa di settore, ha provveduto al rinnovo dei titoli concessori ai soggetti interessati, alcuni dei quali riconducibili alle locali organizzazioni criminali, senza richiedere le attestazioni dell'avvenuta registrazione della proroga presso la competente Agenzia delle entrate e del pagamento del prescritto tributo. In alcuni casi, peraltro non e' stata nemmeno richiesta la prescritta certificazione antimafia al fine di verificare la presenza di eventuali provvedimenti interdittivi intervenuti successivamente al rilascio delle concessioni.
La relazione della commissione d'indagine rileva peraltro che la proroga delle concessioni e' stata accordata sebbene alcuni dei concessionari non avessero provveduto al pagamento dei canoni annuali per l'occupazione del suolo demaniale.
Ulteriori concreti elementi, che attestano l'incapacita' del vertice dell'apparato politico di resistere alle pressioni di ambienti controindicati, sono emersi dall'esame della vicenda concernente una struttura in muratura posta all'interno di un parco comunale ed adibita ad attivita' commerciale per la somministrazione di alimenti e bevande. Tale attivita', come meglio evidenziato nella relazione della commissione d'indagine, e' «di fatto» gestita da un noto pregiudicato, gia' sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. e piu' volte indagato per associazione a delinquere di tipo mafioso.
Alcuni sopralluoghi disposti dal comando di polizia municipale facevano emergere la presenza di opere abusive, realizzate per l'ampliamento dell'area commerciale per la cui rimozione il responsabile dell'Area tecnica emetteva un'ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi. A seguito della mancata ottemperanza venivano adottate altre ordinanze di demolizione delle strutture e della vicenda veniva data comunicazione alla competente Procura della Repubblica con conseguente iscrizione dell'intimato nel registro degli indagati. Successivamente, nel marzo del 2015, veniva disposta l'immediata chiusura dell'esercizio commerciale.
Il ricorso avverso il menzionato provvedimento dirigenziale era rigettato dal competente T.A.R. sebbene l'amministrazione comunale non si fosse costituita in giudizio per la difesa del provvedimento emesso. Ciononostante, il giorno antecedente l'udienza del Consiglio di Stato, presso il quale era stata impugnata la menzionata sentenza, il primo cittadino di Tropea ingerendosi ancora una volta nell'attivita' di gestione, formalizzava alla parte soccombente la volonta' dell'ente di giungere ad una soluzione transattiva della controversia. La proposta di transazione trovava il dissenso del responsabile dell'Area tecnica, che non era a conoscenza dell'iniziativa del sindaco e non sottoscriveva il relativo parere tecnico.
Dalla descritta vicenda emerge, come precisato nella relazione della commissione d'indagine, come le condotte del primo cittadino abbiano tentato di favorire un noto pregiudicato, gia' intestatario di beni confiscati riconducibili alla locale consorteria.
Parimenti emblematica e' la vicenda concernente un contratto sociale, sottoscritto sul finire del 2013 dalla precedente amministrazione, con il quale il comune di Tropea si impegnava affinche' un pregiudicato svolgesse, nel periodo compreso tra dicembre 2013 e dicembre 2014, lavori di pubblica utilita' presso l'amministrazione quale pena alternativa alla reclusione.
E' un dato fattuale che l'amministrazione comunale non ha adottato, in quel contesto ambientale notoriamente caratterizzato da un'elevata presenza di esponenti della criminalita' organizzata, dovuti e idonei criteri per assicurare il corretto e puntuale rispetto degli impegni assunti.
Infatti, come emerso dalle verifiche ispettive, l'ufficio deputato alla vigilanza sull'attivita' che avrebbe dovuto prestare il beneficiario della misura alternativa comunicava, con grave ritardo e solo dopo le contestazioni formulate dall'Autorita' giudiziaria sulle assenze dal lavoro non giustificate del condannato, al competente Ufficio esecuzione penale di non avere a disposizione una struttura operativa tale da consentire la giornaliera sorveglianza del pregiudicato.
Nel mese di marzo 2016, il Tribunale di Vibo Valentia in funzione di Giudice dell'Esecuzione revocava il beneficio concesso al condannato, ponendo in rilievo, nel corpo del provvedimento, le discutibili modalita' di controllo e vigilanza poste in essere dal comune di Tropea.
La relazione del prefetto evidenzia che senza l'intervento dell'Ufficio esecuzioni penali, le omissive condotte dell'amministrazione comunale avrebbero consentito che un condannato, con precedenti anche per reati associativi, fruisse del beneficio pur non svolgendo le attivita' alternative alla pena.
Ulteriori concreti elementi che evidenziano una gestione dell'ente comunale disinvolta e finalizzata a favorire ambienti controindicati sono emersi dall'esame delle procedure concernenti contributi economici elargiti dall'ente in occasione di manifestazioni sportive.
La commissione d'indagine riferisce della vicenda concernente un torneo calcistico patrocinato, sia nel 2014 che nel 2015, dall'amministrazione comunale attraverso un contributo economico elargito annualmente agli organizzatori.
Le audizioni disposte dalla commissione d'indagine straordinaria hanno evidenziato come gli amministratori, pur nella consapevolezza che tra gli organizzatori della manifestazione vi fossero soggetti con precedenti per gravi reati anche associativi e riconducibili alla locale criminalita' organizzata, non hanno posto in essere le piu' opportune iniziative per la salvaguardia dei principi di legalita'.
Le circostanze analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti, nell'amministrazione comunale di Tropea, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Tropea (Vibo Valentia), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.

Roma, 4 agosto 2016

Il Ministro: Alfano


 
PREFETTURA DI VIBO VALENTIA
Organo esecutivo di sicurezza
Prot. n. 11/2-2/N.C./16/O.P.S.

Vibo Valentia, 30 maggio 2016
All'On.le Ministro dell'interno

ROMA Oggetto: Comune di Tropea (VV). Relazione ai sensi dell'art. 143 del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 come modificato
dall'art. 2, comma 30, della legge 15 luglio 2009, n. 94.
Questa Prefettura, a seguito di segnalazioni su presunte irregolarita' riguardanti l'attivita' amministrativa ed in particolare a seguito dell'atto intimidatorio dalle modalita' tipicamente mafiose, con cui ignoti la notte tra il 18 ed il 19 gennaio 2015, mediante la deflagrazione di un ordigno, danneggiavano l'autovettura in sosta nel pieno centro abitato di Tropea, Audi A4 SW di proprieta' ed in uso al Sindaco omissis, ha avviato un approfondito monitoraggio sul Comune di Tropea, i cui organi sono stati eletti nel corso delle consultazioni amministrative tenutesi il 25 maggio 2014.
L'attivita' svolta in proposito dalle Forze di Polizia ha evidenziato la sussistenza di rapporti di parentela e/o di frequentazione di alcuni amministratori e dipendenti comunali con persone affiliate o collegate alle consorterie criminali.
Sono stati, in particolare, accertati i rapporti di parentela del vice Sindaco (in seguito dimessosi dall'incarico) nonche' assessore con delega all'Attuazione del programma, all'ambiente, all'arredo ed al decoro urbanistico, al commercio ed allo sport, omissis con soggetti legati al contesto criminale del territorio.
Per quanto concerne i dipendenti comunali, le Forze di Polizia hanno evidenziato che:
l'attuale Responsabile dell'Ufficio tecnico di Tropea, architetto omissis, a seguito della nota operazione di Polizia denominata «Odissea», che nel 2006 ha visto il coinvolgimento e l'arresto di numerosi elementi di spicco delle famiglie «Mancuso» da Limbadi e «La Rosa» di Tropea, e' stato indagato per il reato di concussione, aggravata dalle modalita' mafiose ex art. 7 legge n. 203/1991. Risulta altresi' che la posizione di omissis sia stata stralciata e trasmessa per competenza alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. Inoltre nell'Operazione di Polizia denominata «Peter Pan» conclusasi nel 2012 con all'arresto di diversi elementi di spicco della cosca «La Rosa», emerge la figura del predetto funzionario, come autore di procedure irregolari in relazione all'aggiudicazione di appalti pubblici;
nell'attivita' d'indagine tra il 2007 ed il 2013, correlata alla nota Operazione di Polizia denominata «Purgatorio», a seguito della quale sono stati tratti in arresto diversi elementi di spicco della 'ndrina dei Mancuso da Limbadi, viene indicato quale loro uomo di riferimento all'interno dell'Ufficio tecnico del Comune di Tropea, tale «omissis», da identificarsi presumibilmente nell'architetto omissis classe 1979, dal 30 dicembre 2002 a tutt'oggi in servizio presso l'Ente e deferito nel 2010 dal Comando tutela patrimonio culturale di Cosenza per abuso d'ufficio in concorso, unitamente al suddetto Responsabile dell'U.T.C. di Tropea, architetto omissis, al dipendente U.T.C. omissis ed all'ex-Sindaco del Comune di Ricadi, recentemente sciolto per infiltrazione mafiosa, omissis.
Conclusivamente, atteso che i fatti e gli atti segnalati nei rapporti delle Forze di Polizia, evidenziavano la sussistenza di rapporti tra l'amministrazione in carica ed il sodalizio criminale dei La Rosa e dei Mancuso, e' stata chiesta delega all'accesso ritenendosi che il quadro delineato necessitasse di un approfondimento della situazione esistente al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione del provvedimento di rigore di cui all'art. 143 del TUEL.
L'attivita' di indagine ha tenuto conto delle risultanze emerse dalle informative degli organi di polizia propedeutiche all'accesso, che, laddove necessario, sono state sviluppate. Sono stati, altresi', approfonditi aspetti attinenti agli organi amministrativi e gestionali dell'Ente, finalizzati alla ricostruzione del contesto ambientale che ha caratterizzato l'Amministrazione comunale eletta nelle consultazioni del 25 maggio del 2014, nonche' acquisita la documentazione necessaria all'individuazione di quelle attivita' amministrative meritevoli di ulteriore approfondimento.
Particolare attenzione, considerati gli esiti delle attivita' investigative propedeutiche all'accesso, e' stata dedicata all'Area tecnica.
Preliminarmente, e' opportuno rammentare che Tropea, rinomato comune costiero della Provincia di Vibo Valentia, e' dotato di un porto turistico, inaugurato nell'estate 2003, da cui e' possibile raggiungere le vicine Isole Eolie e le coste limitrofe costituite da falesie d'arenaria, piccole baie, scogliere e spiagge quasi incontaminate.
Sul territorio tropeano risiedono 6441 abitanti; le presenze aumentano sensibilmente nel periodo primaverile/estivo.
Il boom turistico ha inevitabilmente attirato gli interessi nella gestione delle attivita' economiche connesse alle strutture turistiche della criminalita' organizzata, specificatamente della 'ndrina locale dei La Rosa, e di una delle piu' potenti cosche della 'ndrangheta calabrese, quella dei Mancuso da Limbadi (comune distante solo pochi Km), operante oramai sull'intero territorio nazionale ed all'estero.
Nelle aree della provincia a maggiore vocazione turistico-alberghiera, cui Tropea rappresenta il vertice con l'appellativo di «Perla del Mediterraneo», la famiglia mafiosa dei «La Rosa», forte della stretta alleanza con la famiglia «Mancuso», ha acquisito sul territorio costiero un ruolo predominante, particolarmente in relazione al fenomeno estorsivo. Nel settembre 2006, l'ordinanza di custodia cautelare frutto dell'indagine «Odissea», coordinata dalla D.D.A. di Catanzaro, ricostruisce l'ascesa della cosca «La Rosa» di Tropea, satellite dei «Mancuso», sotto le direttive dei quali ha esteso la propria influenza nella maggior parte dei comuni costieri del vibonese, gestendo di fatto importanti strutture turistico-alberghiere come il «omissis» di Pizzo ed il «omissis» di Tropea, oggetto dell'Omonima Operazione di Polizia del 2013, coordinata dalla D.D.A di Catanzaro, i cui destinatari sono stati i vertici della 'ndrina «La Rosa», omissis nato a Tropea il 7 luglio 1962 ed il fratello omissis nato a Tropea il 29 novembre 1971, che avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, imponevano di fatto le loro scelte sulle assunzioni del personale e sulle forniture dei prodotti.
Emerge, inoltre dalle attivita' di Indagine «Odissea», la capacita' della cosca di infiltrare gli apparati pubblici, anche allo scopo di ottenere indebiti finanziamenti e trattamenti giudiziari di favore.
La straordinaria capacita' dei Mancuso di infiltrarsi e condizionare la politica e le istituzioni emerge dall'inchiesta denominata «Dinasty 2» del 2006 e relativa al progetto omissis. Nella vicenda risalta il ruolo di un magistrato del Tribunale di Vibo Valentia, quale socio in affari in alcuni investimenti (omissis srl) e garante e punto di riferimento delle cosche vibonesi. Un vero e proprio sistema di commistione tra esponenti politici, imprenditori e rappresentanti del clan Mancuso.
Di fatto, anche attraverso i legami nei diversi comuni, e le relazioni nei diversi campi di attivita' sia lecita che illecita, la cosca dei Mancuso esercita una diffusa egemonia su tutta la provincia ed i La Rosa su Tropea e Comuni Limitrofi, quale 'ndrina satellite.
Attualmente, dunque, il territorio del Comune di Tropea e' sottoposto al controllo criminale della cosca mafiosa dei Mancuso la quale, attraverso la cosca La Rosa, gestisce gli «affari» legati anche alle estorsioni ed al traffico di sostanze stupefacenti, assai fiorenti nella zona, considerata la notevole affluenza di turisti durante il periodo estivo.
Piu' in particolare, dalle risultanze delle piu' recenti operazioni di polizia (Black Money), emerge un controllo soffocante nei settori piu' redditizi della locale economia, con particolare riferimento al settore alberghiero, da parte delle cosche operanti nel territorio; controllo esercitato anche attraverso l'imposizione di guardiania, di manodopera o, in caso di esecuzione di lavori, di imprese referenti.
Siffatta triste realta' era emersa anche nell'ambito dell'operazione di Polizia «Odissea», le cui indagini, gia' nel 2006, avevano evidenziato «uno spaccato desolante delle attivita' economiche pubbliche e private svolte nel contesto territoriale sopraindicato: tutte le piu' significative ed importanti realta' produttive e commerciali appaiono dominate dal potere mafioso che annienta la liberta' di iniziativa economica privata, inquina la gestione della cosa pubblica, in una parola impedisce il reale sviluppo del territorio, le cui risorse naturali, lungi dall'essere patrimonio della collettivita', in realta' diventano strumento di arricchimento e consolidamento dei componenti del gruppo criminale dalla valutazione complessiva delle risultanze emerge in modo chiaro l'esistenza e l'operativita' di una pericolosa organizzazione mafiosa ... denominata cosca La Rosa, stanziata nel territorio di Tropea e nella vicina zona costiera... - e legata da solidi legami di affiliazione alla cosca Mancuso e, precisamente, alla articolazione diretta e capeggiata da Pantaleone Mancuso, detto Luni... Tale articolazione, grazie all'appoggio e alla protezione della cosca maggiore, domina in modo incontrastato nel predetto ambito territoriale, controllando, o meglio soggiogando, le piu' significative attivita' economiche ed imprenditoriali che ivi sono svolte, soprattutto nel settore turistico.
In occasione delle elezioni del 25 maggio 2014 per il rinnovo del Consiglio comunale di Tropea sono state presentate le seguenti liste:
1) Tropea Futura - omissis Sindaco (candidato a sindaco omissis);
2) Forza Tropea (candidato a sindaco omissis);
3) Progettiamo Tropea con omissis Sindaco (candidato a sindaco omissis) I risultati elettorali hanno registrato l'elezione a Sindaco di omissis e della lista allo stesso collegata, che ha ottenuto 1.651 voti, pari al 39,2 % dei voti validi.
La lista collegata al candidato a Sindaco omissis ha invece registrato n. 1.595 voti, pari al 37,88% dei voti validi.
Infine, la lista collegata al candidato a Sindaco omissis ha registrato n. 965 voti, pari al 22,92% dei voti validi.
Dagli accertamenti effettuati e' emerso che il Sindaco omissis e' cugino di primo grado dell'Avv. omissis, nato a Reggio Calabria il 29 giugno 1959, con studio legale in Tropea, via Tondo, indagato nell'ambito del Proc.Pen. n. 689/2007 R.G.N.R. della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Salerno per corruzione in atti giudiziari e falsita' ideologica aggravate dalle modalita' mafiose, per aver commesso il fatto al fine di agevolare l'attivita' della consorteria mafiosa dei «Mancuso» di Limbadi. I predetti reati venivano contestati al suddetto legale in concorso con Mancuso Domenico cl'75 alias «Micu nij» e Mancuso Pantaleone cl'61 alias «Scarpuni», esponenti di primo piano dell'omonima cosca.
L'attuale dimora del Sindaco omissis insiste in Tropea, viale Tondo n.8 3, nello stesso immobile in cui si trova lo studio legale del cugino omissis.
A carico di omissis sono emerse inoltre le seguenti risultanze:
...11 aprile 1987: R.G. n. 87/1-1 del Comando Stazione Carabinieri di Joppolo, nell'ambito del Procedimento Penale n. 81/87 della Pretura di Nicotera per illeciti relativi la realizzazione di una discarica;
...15 novembre 1988: Pretore di Nicotera, per esercizio abusivo di discarica ed inquinamento - assolto perche' il fatto non costituisce reato;
...21 agosto 1989: con R.G. n. 160/1 del Comando Stazione Carabinieri di Joppolo, in esito a missiva n. 157/89 RA datata 17 luglio 1989 della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, deferito in stato di liberta' alla Predetta A.G. per presunti illeciti nella refezione scolastica per l'anno 1987;
...22 novembre 1989: Pretore di Nicotera per inquinamento invia atti al P.M. Vibo Valentia per N.C.P.P. (R.G. n. 118/1-1989 del Comando Stazione Carabinieri di Joppolo);
...5 gennaio 1990: con Provvedimento n. 350/89 dell'Ufficio G.I.P. del Tribunale di Vibo Valentia, disposta archiviazione querela per presunti abusi cui al R.G. n. 193/1 del Comando Stazione Carabinieri di Joppolo, perche' non ravvisati estremi di reato;
...10 marzo 1990: Con f.n. 44/1-2 del Comando Stazione Carabinieri di Joppolo, deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per abuso di potere (in qualita' di Sindaco di Joppolo);
...9 maggio 1990: Con informativa di reato n. 117/1 del Comando Stazione Carabinieri di Joppolo, deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per presunti illeciti edilizi;
...7 luglio 1990: Con informativa di reato n. 21/42 del Comando Stazione Carabinieri di Spilinga, deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per abuso d'ufficio;
...27 ottobre 1990: Con informativa di reato n. 202/1-1 del Comando Stazione Carabinieri di Joppolo, deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per presunti illeciti edilizi;
...2 settembre 1992: Con informativa di reato n. 4/72 del Comando Stazione Carabinieri di Joppolo, deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per presunti abusi d'Ufficio ed illeciti amministrativi;
...18 novembre 1992: Con informativa di reato n. 4/83 del Comando Stazione Carabinieri di Joppolo, deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per falsita' di atti in concorso;
...3 dicembre 1992: Con informativa di reato n. 4/86 del Comando Stazione Carabinieri di Joppolo, deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per presunti abusi d'ufficio;
...14 aprile 1993: Con Atto n. 33/41 del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Tropea, deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per presunti addebiti, a seguito di esposto nei confronti di omissis, in merito a licenze edilizie;
...24 luglio 1995: Deferito dal Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro per falsi in genere e violazioni di norme sulle imposte dirette;
...2 febbraio 1998: Con informativa Cat. 1000/II/98 della D.I.G.O.S. della Questura di Vibo Valentia e del Posto Fisso di P.S. di Tropea, deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato ed interruzione di pubblico servizio, in relazione a fatti accertati in Tropea tra il 26 gennaio 1998 ed il 2 febbraio 1998.
Con la medesima informativa e per le stesse ipotesi di reato venivano deferiti in stato di liberta' anche la coniuge omissis, nata a Joppolo il 2 dicembre 1956 e omissis, nato a Tropea il 1° gennaio 1960, contiguo ad esponenti delle cosche mafiose Mancuso e La Rosa;
...13 ottobre 2011: Con informativa n. 326152/11/26 del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, deferito in stato di liberta', in qualita' all'epoca di Assessore all'urbanistica ed ai lavori pubblici del Comune di Tropea, per abuso d'ufficio e rifiuto/omissione di atti d'ufficio, nell'ambito di attivita' di Polizia Giudiziaria relativa l'acquisto di parcometri a pagamento e l'assegnazione del servizio di gestione dei parcheggi a pagamento mediante parcometri nel Comune di Tropea, per aver procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale a due Societa' in violazione del decreto legislativo n. 163/2006 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture). A seguito della medesima attivita' d'indagine venivano deferiti anche omissis, attualmente Assessore agli affari generali e contenzioso ed il Responsabile dell'Area Tecnica omissis;
...16 maggio 2013: Con informativa n. 144213/13 TE del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per peculato nell'ambito del Procedimento Penale n. 3048/2012 R.G.N.R. Mod. 21, per aver erogato nel 2010/2011 risorse dell'Amministrazione provinciale di Vibo Valentia, destinati per altri scopi, a favore dei gruppi consiliari;
...23 ottobre 2013: A seguito di ulteriore attivita' d'Indagine nell'ambito del Procedimento Penale n. 3048/2012 R.G.N.R. Mod. 21 della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, con Informativa n. 135567/13/TE del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, deferito in stato di liberta' per abuso d'ufficio, falsita' ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsita' ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata, in relazione alla determinazione dei gettoni di presenza mensile e dei rimborsi chilometrici a favore dei consiglieri.
L'indagine condotta dalla Commissione d'accesso ha consentito di fare emergere quanto di seguito.
1. Alcuni degli accordi pre-elettorali, decisivi per l'insediamento di omissis e della sua Giunta al Comune di Tropea, siano maturati alla presenza di soggetti presumibilmente vicini alle cosche mafiose dei Mancuso di Limbadi e dei La Rosa di Tropea.
2. La coincidenza temporale dell'atto intimidatorio ai danni del Sindaco omissis, ad oggi ad opera di ignoti con:
la revoca della delega di assessore al omissis, il cui ruolo all'interno della Giunta era stato oggetto di accordi preelettorali alla presenza di soggetti presumibilmente vicini al contesto della criminalita' organizzata;
la estromissione della ditta omissis a favore della ditta, omissis quest'ultima indicata, come risulta dalla audizione dell'Arch. omissis, direttamente dal Sindaco.
3. Il provvedimento di revoca della nomina di Assessore da parte del Sindaco omissis nei confronti del omissis sia stato conseguenza dell'interessamento delle Forze di Polizia alla vicenda e non della presa di coscienza della gravita' dell'evento in se' (Tuffo di Capodanno) in quanto manifestazione pubblicizzata mediaticamente a livello nazionale, grazie ad un'esplicita richiesta dell'Assessorato al Turismo con il benestare del Sindaco omissis, ed organizzata dal pregiudicato omissis notoriamente esponente di rilievo della cosca La Rosa, nonche' genero del suo vertice omissis cl'62. Manifestazione che ha visto inoltre la presenza anche del vicesindaco omissis e del Presidente del consiglio omissis.
4. Il Comune di Tropea, con ingerenze del Sindaco omissis nelle competenze dell'Area Tecnica, a seguito dei danni riportati in localita' Gurnella durante le precipitazioni atmosferiche del 19 e 20 giugno 2014, senza consultare altre ditte, dietro la motivazione della «somma urgenza», abbia consentito la destinazione di fondi pubblici a ditte verosimilmente vicine ad espressioni del contesto criminale locale e non, interessando direttamente:
la Ditta «omissis» di Vibo Marina, il cui titolare e' ritenuto prestanome della cosca mafiosa «Tripodi», operante da tempo e notoriamente nelle zone marine di Vibo Valentia;
la Ditta omissis,
la cui titolare omissis e' nipote di omissis, capo della 'ndrina «omissis», radicata sul territorio del comune di omissis e zone limitrofe, espressione in Lombardia della cosca mafiosa «Mancuso» di Limbadi;
di cui il socio, omissis (coniuge di omissis), e' indagato, quale appartenente alla cosca omissis, per associazione a delinquere di tipo mafioso nell'Operazione «Quadrifoglio» della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano;
la Ditta omissis, il cui socio, nonche' coniuge della titolare, omissis, gravato da precedenti penali e di polizia, risulta avere frequentazioni lavorative e non, con esponenti della cosca «omissis», notoriamente egemone proprio nel territorio del Comune di Tropea.
Dall'esame degli atti non e' inoltre comprensibile e giustificato l'impiego di due ditte (omissis) per interventi di manutenzione della stessa tipologia sulla rete idrica e sulla rete fognaria della medesima localita'; interventi di manutenzione rivelatisi inidonei o quanto meno insufficienti e tali da richiedere il successivo intervento di una quinta Ditta, la Ditta omissis (i cui collegamenti con la cosca omissis, sono stati sopra evidenziati) con un'ulteriore spesa di € 8.384,83, a seguito di un secondo sopralluogo dell'U.T.C., avvenuto il 9 febbraio 2015, a distanza di soli sei giorni dall'Atto di Regolare Esecuzione Lavori, emesso il 3 febbraio 2015 dalla stessa Area Tecnica relativamente ai lavori effettuati dalla omissis.
Da un controllo degli Atti di Regolare Esecuzione e degli altri Atti emessi dall'Area Tecnica in relazione ai lavori effettuati dalle cinque ditte interessate, non e' inoltre possibile addivenire alle date di inizio e fine lavori perche' non indicate, dato da ritenere oggettivamente indispensabile proprio nell'ottica di interventi in «Somma Urgenza» la cui definizione, nonostante l'importo complessivo finale di spesa sia risultato pari ad € 48.384,99, ha consentito all'Ente di non dover procedere ad un bando di gara, veicolando quindi tale somma di fondi pubblici direttamente alle suddette Ditte.
5. In relazione alla realizzazione di un'aiuola dinanzi Marina Dell'Isola, emergono gravi violazioni anche di natura penale ad opera di alcuni soggetti dell'Amministrazione Comunale, in concorso con il Responsabile dell'Area Tecnica omissis, quali verosimilmente:
la turbativa degli incanti e la falsita' ideologica del Pubblico Ufficiale in atto pubblico, commesso nella procedura di gara, il cui aggiudicatario era stato gia' preventivamente individuato;
la violazione dell'art. 107 T.U.E.L. con le ingerenze del vicesindaco omissis e del Consigliere omissis nell'individuazione della ditta aggiudicataria dei lavori;
la scelta della Giunta di procedere ad una spesa di € 8.169,00, pur essendovi la possibilita' di eseguire tali lavori gratuitamente mediante il sistema della sponsorizzazione.
6. Il Comune di Tropea, in relazione alla gestione dell'impianto di depurazione, abbia trasmesso gli atti necessari all'espletamento di una nuova gara, alla Stazione Unica Appaltante della Provincia di Vibo Valentia, solo il 7 maggio 2015 e quindi tre settimane prima della scadenza del contratto, corrispondente alla data del 30 maggio 2015.
Con tale ritardo, a cui se ne aggiungevano ulteriori, il Comune di Tropea consentiva la prosecuzione del servizio alla ditta omissis per quasi un anno, pur non essendosi poi rivelata la stessa ditta aggiudicataria nella nuova gara, per come affermato dallo stesso Sindaco omissis.
A conclusione di cio' il Comune in assenza di contratto destinava alla ditta omissis, per il solo canone bimestrale di conduzione ordinaria, la somma complessiva stimabile di € 110.302,35, a cui vanno aggiunti gli importi relativi le manutenzioni straordinarie.
Non si puo' escludere, allo stato, che il protrarsi del servizio ad opera omissis abbia recato un aggravio economico all'Ente.
7. Le carenze del Comune di Tropea nelle procedure di rilascio delle concessioni delle aree demaniali, nonche' nelle attivita' di vigilanza e controllo del settore, che nei fatti hanno potuto agevolare direttamente o indirettamente alcune societa' legate al contesto criminale locale.
Infatti, l'iter di concessione o di rinnovo delle stesse e' stato effettuato in alcuni casi senza istruire le dovute richieste di certificazione antimafia ed in altri omettendo di emanare i provvedimenti ingiuntivi finalizzati al ripristino dello stato dei luoghi, a seguito alle violazioni penali contestate dall'Ufficio Locale Marittimo.
8. Le ingerenze del Sindaco omissis e di parte della sua Giunta nella scelta delle ditte affidatarie di lavori e forniture, attraverso il ricorso alle procedure degli affidamenti diretti e in somma urgenza.
Anche per scongiurare questo fenomeno, il legislatore vieta espressamente tale ingerenza con l'art. 107 del TUEL il quale sancisce che gli organi di Governo possono solamente esercitare poteri di indirizzo politico-amministrativo nei confronti degli organi tecnici, mentre, la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica e' attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa. Infatti, competono ai Dirigenti tutti..... i compiti, compresa l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi che impegnano l'amministrazione verso l'esterno.....
La pessima gestione del S.U.A.P., dovuta all'assenza del suo responsabile ed al mancato rimpiazzo dello stesso da parte dell'Amministrazione con un professionista in possesso delle necessarie competenze, ha permesso molto probabilmente l'apertura di attivita' imprenditoriali in difformita' di leggi e regolamenti, rendendo facile l'eventuale stratificazione di denaro di provenienza illecita nel consistente flusso economico che interessa la cittadina particolarmente nel periodo estivo.
Non e' da escludere che l'irregolarita' diffusa nella gestione delle procedure unita ai difetti di attribuzione, aggravata in alcuni casi anche dalla commissione di reati, possa favorire l'infiltrazione della criminalita' organizzata all'interno dell'Ente;
9. Nella vicenda relativa all'attivita' commerciale lo «Chalet dei Fiori», le condotte del Sindaco e della sua Giunta al momento hanno tentato di favorire di fatto il noto pregiudicato omissis, gia' intestatario di beni confiscati riconducibili alla consorteria dei omissis egemone in tutta la provincia, e della locale 'ndrina dei omissis.
Si richiamano di seguito gli aspetti piu' rilevanti della vicenda:
l'immobile in muratura e le adiacenti strutture afferenti l'attivita' commerciale «Chalet dei Fiori», nella cui gestione appare chiara la figura preponderante di omissis, vicino alla cosca omissis di Tropea ed alla cosca omissis di Limbadi, insistono sull'area pubblica di Villa Ghirlanda, con conseguente occupazione abusiva del suolo ed avvenuta realizzazione in assenza di alcun titolo autorizzativo;
la mancata disponibilita' dell'arch. omissis ad apporre un parere favorevole nella vicenda, veniva indicata dallo stesso come uno dei motivi per cui il Sindaco omissis caldeggiava il suo allontanamento dal Comune di Tropea.
Trova conferma di cio', anche l'atteggiamento del Sindaco nei confronti dell'arch. omissis il quale nell'ultimo decreto di nomina di Responsabile U.T.C. del 31 dicembre 2015, indicava il professionista come insufficiente, dimezzando - quasi - il suo compenso annuale, infatti lo stesso poi si e' messo in congedo per il periodo di un anno.
Appaiono evidenti le condotte poste in essere da parte della Giunta comunale e nello specifico dal Sindaco omissis e dall'Assessore omissis per agevolare il omissis i quali hanno:
interferito sull'operato della Polizia Municipale, che in diverse occasioni ha rilevato e contestato violazioni amministrative e penali, relative gli abusi edilizi e l'occupazione abusiva di suolo pubblico;
interferito sull'operato dell'Area Tecnica, che ha intimato con piu' Ordinanze la demolizione di quanto abusivamente realizzato e lo sgombero dell'area da cose e persone;
tenuto allo scuro delle trattative in corso tra le parti, la Competente Area Tecnica, quantomeno sino al momento in cui si e' reso necessario un parere del Responsabile dell'Area, mai ottenuto in conseguenza della consapevolezza da parte dello stesso, della probabile illiceita' della vicenda;
interferito sull'operato dello Sportello SUAP, che ha ordinato la chiusura dell'esercizio ed ha vietato la prosecuzione dell'attivita' di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico;
sminuito l'operato e l'autorita' della Polizia Municipale, dell'Area Tecnica e dello Sportello SUAP in un territorio cosi' difficile ed insofferente alle Istituzioni;
ignorato l'osservanza di norme in materia edilizio-urbanistica, igienico-sanitaria e paesaggistico-architettonico;
ignorato quanto chiaramente determinato dal T.A.R. Calabria che si e' pronunciato in favore dell'Ente, rigettando il ricorso, con anche l'espressione «..., non potendosi ammettere alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva, che il tempo non puo' aver legittimato, ...»;
palesato la volonta' di rinunciare all'obbligo dell'Ente di far rivalere il proprio interesse su un bene della Comunita', quale una Villa posta al centro del contesto urbano;
manifestato la volonta' di essere disposti a consentire la permanenza delle violazioni accertate.
10. Una condotta omissiva da parte del omissis, del Sindaco e del Segretario comunale pro tempore, che senza l'intervento del funzionario dell'Ufficio Esecuzioni Penali Esterne (ex Servizi Sociali) avrebbe di fatto permesso ad un condannato di scontare una pena senza di fatto espiarla.
Da segnalare infatti che:
il Responsabile dell'Area Tecnica, arch. omissis, solo in data 5 agosto 2014 (ad otto mesi dell'inizio dei lavori di pubblica utilita') e solo a seguito delle prime constatazioni di assenza del condannato da parte dell'A.G., ha comunicato all'Ufficio esecuzione penale esterna di Vibo Valentia, di «non avere a disposizione una struttura operativa tale da consentire la continua e giornaliera sorveglianza del Marchese»;
il Responsabile dell'Area Amministrativa omissis il 29 settembre 2014 rilasciava Atto Ufficiale con il quale, in netto contrasto con quanto rilevato dal Tribunale di Vibo Valentia nel Provvedimento del 2 marzo 2016, ha certificato la prestazione, quale lavoratore di pubblica utilita', di Marchese Giuseppe dal 9 dicembre 2013 al 26 settembre 2014.
Emerge altresi', che di parte delle assenze dal posto di lavoro del condannato e quindi delle condotte di mancata vigilanza dei due Responsabili dell'Area Tecnica e dell'Area Amministrativa del Comune di Tropea, fosse a conoscenza anche il Sindaco omissis e l'allora Segretario Generale omissis.
Un'importante episodio che coinvolge il nominato omissis e' quanto accaduto al termine delle consultazioni elettorali 2010, quando nel cortile di una scuola adibita a seggio, alla notizia dell'affermazione di omissis e conseguentemente di omissis poi nominato in quell'Amministrazione vicesindaco ed Assessore all'urbanistica ed ai lavori pubblici, nel primo discorso non ufficiale alla folla cola' riunita per l'occasione da parte del Neo-Primo Cittadino, alla sinistra di quest'ultimo si trovava omissis ed alla destra sempre del omissis un entusiasta omissis, secondo quanto visibile su un audio-video dell'epoca, a tutt'oggi disponibile su Youtube, avente titolo «Sindaco di Tropea omissis - filmato di omissis».
11. In relazione al «Memorial omissis», che i contributi deliberati dalla Giunta Comunale, sulla scorta di istanze di terzi, siano stati elargiti anche in favore di soggetti legati al contesto criminale. La mancanza di trasparenza nella presentazione delle richieste del contributo (non si riesce a capire chi sia realmente l'istante), fa presupporre ancora una volta una anomala superficialita' da parte della Giunta nella gestione della res pubblica.
Sulla base dell'analisi svolta, non possono non trovare peso quelle situazioni che sono tali da rendere plausibili, nella concreta realta' contingente ed in base a dati dell'esperienza, l'ipotesi di un condizionamento degli amministratori da parte della criminalita' organizzata.
Alla luce degli elementi emersi ed acquisito il parere favorevole del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del Procuratore Distrettuale Antimafia di Catanzaro e del Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, espresso in forma unanime nella seduta del 25 maggio u.s., di cui si allega stralcio del verbale, si ritiene di dover proporre lo scioglimento del Consiglio Comunale di Tropea ex art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000, cosi' come modificato dalla legge n. 94 del 15 luglio 2009.
Alla presente relazione si allegano:
1. stralcio del verbale della riunione del COSP in data 19 e 25 maggio 2016;
2. relazione redatta dalla Commissione di indagine;
3. Cd-rom EAD n. 18 (contenente i documenti dal n. 1 al n. 2, la presente relazione «riservato» e la relazione «non classificato»).


 
Art. 2

La gestione del comune di Tropea (Vibo Valentia) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dr. Salvatore Concetto Francesco Fortuna - viceprefetto;
dr. Giuseppe Di Martino - viceprefetto aggiunto;
dr. Emilio Saverio Buda - dirigente Area 1.


 
Art. 3

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.

Dato a Selva di Val Gardena, addi' 12 agosto 2016

MATTARELLA
Renzi, Presidente del Consiglio dei
ministri

Alfano, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 22 agosto 2016 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa reg.ne prev. n. 1582


 
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