Gazzetta n. 6 del 9 gennaio 2017 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERA 10 agosto 2016
Riqualifica e potenziamento s.p. ex s.s. 415 «Paullese» da Peschiera Borromeo a Spino' D'Adda (escluso Ponte sull'Adda) 2° lotto, 1° stralcio, tratte A e B - Riapprovazione progetto definitivo ai fini dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della dichiarazione di pubblica utilita'. (Delibera n. 35/2016).


IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

Visto il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, e visti in particolare:
l'art. 200, comma 3, che prevede che, in sede di prima individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti effettua una ricognizione di tutti gli interventi gia' compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque denominati, vigenti alla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale di pianificazione (DPP) di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228, che sostituisce tutti i predetti strumenti;
l'art. 201, comma 9, che prevede che, fino all'approvazione del primo DPP, valgono come programmazione degli investimenti in materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti di pianificazione e programmazione e i piani, comunque denominati, gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di entrata in vigore dello stesso decreto legislativo o in relazione ai quali sussiste un impegno assunto con i competenti organi dell'Unione europea;
l'art. 214, comma 2, lettera d) e f), in base al quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvede alle attivita' di supporto a questo Comitato per la vigilanza sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e della successiva realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e cura l'istruttoria sui progetti di fattibilita' e definitivi, anche ai fini della loro sottoposizione alla deliberazioni di questo Comitato in caso di infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo del paese, proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni per l'approvazione del progetto;
l'art. 214, comma 11, che prevede che in sede di prima applicazione restano comunque validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti ed i rapporti giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto legislativo n. 163/2006;
l'art. 216, comma 1 e comma 27, che prevedono rispettivamente che, fatto salvo quanto previsto nel suddetto decreto legislativo n. 50/2016, lo stesso si applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano pubblicati successivamente alla data della sua entrata in vigore, e che le procedure per la valutazione di impatto ambientale delle grandi opere avviate alla data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo n. 50/2016 secondo la disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al decreto legislativo n. 163/2006, sono concluse in conformita' alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per le varianti;
Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, concernente il «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e s.m.i.;
Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle sopracitate disposizioni, e in particolare di quanto previsto all'art. 216, commi 1 e 27, del decreto legislativo n. 50/2016, risulta ammissibile all'esame di questo Comitato e ad essa sono applicabili le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163/2006;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 S.O.), con la quale questo Comitato ha approvato il primo Programma delle infrastrutture strategiche, che in allegato riporta, nell'ambito dei sistemi stradali e autostradali del «Corridoio Plurimodale Padano», l'infrastruttura «Riqualifica SS 415 Paullese» e vista la delibera 1° agosto 2014, n. 26 (supplemento Gazzetta Ufficiale n. 1/2015), con la quale questo Comitato ha espresso parere sull'XI Allegato infrastrutture al DEF 2013, che include, nella «Tabella 0 Programma infrastrutture strategiche», nell'ambito dell'infrastruttura «Riqualifica SS 415 Paullese», l'intervento «SS 415 Paullese - Peschiera Borromeo-Spino' d'Adda»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', e s.m.i.;
Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 9 giugno 2015, n. 194, con il quale e' stata soppressa la Struttura tecnica di missione istituita con decreto dello stesso Ministro 10 febbraio 2003, n. 356, e s.m.i. e i compiti di cui agli articoli 3 e 4 del medesimo decreto sono stati trasferiti alle direzioni generali competenti del Ministero alle quali e' demandata la responsabilita' di assicurare la coerenza tra i contenuti della relazione istruttoria e la relativa documentazione a supporto;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel Programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di progetto (CUP) e, in particolare:
la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione» che, all'art. 11, dispone che ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un CUP;
la legge 13 agosto 2010, n. 136, come modificata dal decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187, convertito dalla legge 17 dicembre 2010, n. 217, che, tra l'altro, definisce le sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento;
le delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige nella Gazzetta Ufficiale n. 140/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con le quali questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che all'art. 1, comma 5, istituisce presso questo Comitato il «Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici» (MIP), con il compito di fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle politiche di sviluppo e funzionale all'alimentazione di una banca dati tenuta nell'ambito di questo stesso Comitato;
Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, concernente «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti»;
Visto l'art. 36 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, che regolamenta il monitoraggio finanziario dei lavori relativi alle infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi di cui agli articoli 161, comma 6-bis e 176, comma 3, lettera e), del citato decreto legislativo n. 163/2006, e visto in particolare il comma 3 dello stesso articolo, cosi' come attuato con delibera di questo Comitato 28 gennaio 2015, n. 15, (Gazzetta Ufficiale n. 155/2015), che aggiorna le modalita' di esercizio del sistema di monitoraggio finanziario di cui alla delibera 5 maggio 2011, n. 45 (Gazzetta Ufficiale n. 234/2011, errata corrige Gazzetta Ufficiale n. 281/2011);
Visto il decreto 14 marzo 2003, emanato dal Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e s.m.i., con il quale e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere (CCASGO) e vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il Coordinatore del predetto CCASGO ha esposto le linee guida varate dal Comitato stesso nella seduta del 27 ottobre 2004;
Vista la delibera 2 dicembre 2005, n. 149 (Gazzetta Ufficiale n. 247/2006), con la quale questo Comitato ha approvato il progetto definitivo dell'intervento «Riqualifica viabilita' ex S.S. 415 Paullese - Potenziamento della tratta Peschiera Borromeo - Spino' d'Adda (escluso ponte sull'Adda)»;
Viste le note 18 marzo 2016, n. 11263, 29 aprile 2016, n. 4816, 1° giugno 2016, n. 6047 e 29 luglio 2016, n. 8159, con le quali il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha rispettivamente richiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima seduta utile di questo Comitato dell'argomento «Riqualifica e potenziamento della S.P. ex S.S. 415 «Paullese» - Progetto definitivo Lotto 2 - I stralcio funzionale tratte A e B.
Riapprovazione del progetto definitivo anche ai fini della dichiarazione di pubblica utilita' e del vincolo preordinato all'esproprio e trasmesso la relativa documentazione istruttoria;
Vista la nota 7745 del 27 luglio 2016 del Ministero dei beni e delle attivita' culturali, Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, con la quale viene richiesto l'inserimento di una prescrizione relativa alla sorveglianza delle attivita' di scavo da parte di ditta specializzata nel settore archeologico, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza competente, con oneri non a carico della Soprintendenza stessa;
Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e in particolare:
sotto l'aspetto tecnico:
che il progetto definitivo di riqualifica e potenziamento della S.P. ex S.S. 415 «Paullese» nella tratta Peschiera Borromeo - Spino d'Adda (escluso il nuovo ponte sull'Adda), approvato con la citata delibera n. 149/2005, prevedeva l'ammodernamento in sede dell'esistente infrastruttura e l'eliminazione degli incroci a raso, con realizzazione di due carreggiate separate per i due sensi di marcia e spartitraffico centrale, in conformita' alla sezione tipo B «Strade Extraurbane Principali» di cui decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001;
che il suddetto progetto si articolava nei seguenti due lotti:
lotto 1: da Peschiera Borromeo allo svincolo con la S.P. n. 39 «Cerca»;
lotto 2: dallo svincolo con la S.P. n. 39 «Cerca» a Spino d'Adda, ponte sull'Adda escluso;
che il lotto 2 e' stato suddiviso nel 2008 nei seguenti due stralci funzionali:
I stralcio: dallo svincolo con la S.P. n. 39 «Cerca» allo svincolo di Zelo Buon Persico incluso;
II stralcio: dallo svincolo di Zelo Buon Persico a Spino d'Adda (ponte sull'Adda escluso);
che nel 2012, a seguito delle mutate condizioni infrastrutturali intervenute con la realizzazione della Tangenziale est esterna di Milano (T.E.E.M.) e con le opere ad essa connesse, il progetto del lotto 2 - I stralcio e' stato rivisitato e suddiviso a sua volta nelle seguenti due tratte:
tratta A: dallo svincolo con la S.P. n. 39 «Cerca» all'innesto con la T.E.E.M. (dal km 9+827 al km 12+746);
tratta B: svincolo di Zelo Buon Persico, su cui si innesta il casello intermedio della T.E.E.M. (dal km 13+300 al km 14+071);
che, rispetto al progetto definitivo gia' approvato con la citata delibera n. 149/2005, sono state apportate le seguenti modifiche, tutte ricadenti nel lotto 2 - I stralcio - tratta A, che non assumono rilievo localizzativo ai sensi dell'art. 169, comma 3, del decreto legislativo n. 163/2006 e in quanto tali sono state approvate dal soggetto aggiudicatore:
1. nuova rotatoria sulla S.P. 39 «Cerca» e controstrada a doppio senso di marcia tra la suddetta strada provinciale e lo svincolo di Settala per consentire una maggiore accessibilita' alle attivita' commerciali che attualmente hanno accesso diretto sulla «Paullese»;
2. viabilita' di accesso ad una attivita' commerciale altrimenti interclusa senza mutare le proprieta' oggetto di esproprio;
3. rotatoria a nord dello svincolo di Settala, richiesta dal Comune di Settala a seguito della realizzazione della variante alla S.P. 161 di Caleppio di Settala quale opera compensativa della T.E.E.M., che non richiede nuovi espropri;
che, per quanto riguarda il lotto 2 - I stralcio tratta B, non sono state apportate modifiche rispetto al progetto definitivo approvato con la citata delibera n. 149/2005;
che il progetto del lotto 2 - I stralcio - tratte A e B e' stato, altresi', aggiornato alle piu' recenti normative di settore, il che ha comportato i seguenti adeguamenti:
adeguamento alla nuova normativa antisismica del 2008 «Nuove Norme Tecniche per le costruzioni» delle opere d'arte maggiori e minori presenti nel lotto;
adeguamento alla normativa vigente per gli aspetti relativi alla raccolta, trattamento e smaltimento delle acque di piattaforma;
adeguamento normativo degli impianti di illuminazione pubblica;
aggiornamento dei computi tecnico estimativi al nuovo elenco prezzi della Provincia di Milano;
che il suddetto progetto e' stato inoltre integrato dei seguenti completamenti:
illuminazione di due tratti della succitata controstrada tra Cerca e Settala;
risistemazione delle aree a verde;
che alcune delle prescrizioni poste dalla citata delibera n. 149/2005 sono state recepite mentre altre sono ancora da recepire in quanto riferite a successive fasi di progettazione;
sotto l'aspetto procedurale e amministrativo:
che il progetto definitivo del lotto 2 - I stralcio - tratta A e' stato approvato dalla Provincia di Milano (ora Citta' Metropolitana di Milano) con deliberazione di giunta provinciale 20 dicembre 2013, n. 543, recependo le predette modifiche;
che la Regione Lombardia, con nota 1° marzo 2016, n. 2303, conferma la favorevole volonta' di intesa relativamente alla localizzazione dell'opera;
che la Provincia di Milano (ora Citta' Metropolitana di Milano) ha presentato, con note 21 dicembre 2012, n. 249688, 4 aprile 2013, n. 90636, e 7 febbraio 2014, n. 28609, richiesta al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio e proroga della dichiarazione di pubblica utilita';
che la Provincia di Milano (ora Citta' Metropolitana di Milano), con note 9 dicembre 2014, n. 252551, e 15 dicembre 2014, n. 257018, ha trasmesso il nuovo progetto definitivo del lotto 2 - I stralcio per la riapprovazione del medesimo da parte di questo Comitato anche ai fini della apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della dichiarazione di pubblica utilita', allegando le pubblicazioni relative all'avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilita', avvenute l'8 settembre 2014 su un quotidiano a tiratura nazionale e il 9 settembre 2014 su un quotidiano a tiratura locale;
che il RUP dell'opera, con apposita dichiarazione, evidenzia che sono state espletate le procedure pubblicistiche relative ai nuovi mappati occorrenti e non sono pervenute osservazioni ostative alla acquisizione delle corrispondenti aree;
che, con nota 22 luglio 2015, n. 187562, Citta' Metropolitana di Milano ha richiesto alla Regione Lombardia una nuova autorizzazione paesaggistica per il lotto 1 - tratte A e B ai sensi dell'art. 146, commi 2 e 4, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
che, in relazione alla suddetta istanza, la Direzione generale ambiente, energia e sviluppo sostenibile della Regione Lombardia, con decreto 8 marzo 2016, n. 1605, ha espresso autorizzazione paesaggistica favorevole senza ulteriori nuove prescrizioni rispetto a quelle individuate nell'ambito della delibera n. 149/2005;
sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto aggiudicatore e' Citta' Metropolitana di Milano;
che il cronoprogramma di progetto del lotto 2 - I stralcio prevede la messa in esercizio per la tratta A in 104 settimane lavorative e per la tratta B in 50 settimane lavorative;
che il 12 maggio 2015 e' stato pubblicato il bando di gara per l'appalto integrato del lotto 2 - I stralcio - tratta A;
che il CUP per il lotto 2 - I stralcio - tratta A e' J94E13000460005 mentre il CUP per il lotto 2 - I stralcio - tratta B e' da richiedere da parte del soggetto aggiudicatore;
sotto l'aspetto economico:
che il costo del progetto aggiornato del lotto 2 - I stralcio e' pari a 58 milioni di euro, IVA inclusa, articolato come segue:
41 milioni di euro, IVA inclusa, per la Tratta A, di cui 22.084.000 euro per lavori a corpo e misura incluse spese tecniche per progettazione esecutiva, 657.000 euro per oneri relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso, 13.255.980 euro per somme a disposizione dell'Amministrazione, 5.003.020 euro per IVA, altre imposte e contributi dovuti per legge;
17 milioni di euro, IVA inclusa, per la Tratta B, di cui 10.466.556 euro per lavori a corpo e misura, 700.000 euro per oneri relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso, 3.340.193,68 euro per somme a disposizione dell'Amministrazione, 2.493.250,32 euro per IVA, altre imposte e contributi dovuti per legge;
che il finanziamento dei suddetti importi e' interamente a carico della Regione Lombardia e di Citta' Metropolitana di Milano, come indicato di seguito:
per la Tratta A sono previsti 40 milioni di euro a carico del bilancio della Regione Lombardia, come si evince dall'Allegato A alla delibera di Giunta regionale della Regione Lombardia 16 novembre 2015, n. X/4313, recante l'aggiornamento 2015 del Programma degli interventi prioritari sulla rete viaria di interesse regionale, e 1 milione di euro a carico di Citta' Metropolitana di Milano, come si evince dalla delibera di Giunta provinciale della Provincia di Milano 20 dicembre 2013, n. 543;
per la Tratta B sono previsti 21 milioni di euro a carico del bilancio della Regione Lombardia, come si evince dall'Allegato A alla citata delibera di Giunta regionale 16 novembre 2015, n. X/4313;
che i risparmi dovuti al minor costo dell'opera in fase di esecuzione lavori saranno destinati al finanziamento dei lotti restanti e/o a finanziare ammodernamenti o risoluzione di situazioni di pericolo lungo il restante tratto della «Paullese»;
Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del vigente regolamento di questo Comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012, n. 62);
Vista la nota 10 agosto 2016, n. 3939, predisposta congiuntamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) e dal Ministero dell'economia e delle finanze e posta a base dell'esame della presente proposta nell'odierna seduta del Comitato, contenente le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera;
Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
Acquisito in seduta l'avviso favorevole dei Ministri e Sottosegretari di Stato presenti;

Delibera:
1. Approvazione progetto definitivo.
1.1 Ai sensi e per gli effetti del combinato disposto dell'art. 216, commi 1 e 27, del decreto legislativo n. 50/2016 e del decreto legislativo n. 163/2006 e s.m.i., da cui deriva la sostanziale applicabilita' della previgente disciplina, di cui al decreto legislativo in ultimo citato, a tutte le procedure, anche autorizzative, avviate prima del 19 aprile 2016, e in particolare dell'art. 167, comma 5, del decreto legislativo n. 163/2006, e degli articoli 10 e 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001 e s.m.i., e' riapprovato, ai soli fini della apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e della dichiarazione di pubblica utilita', con le prescrizioni e raccomandazioni di cui alla delibera n. 149/2005 non ancora recepite, richiamate al successivo punto 1.4, e con l'aggiunta della prescrizione richiesta dal Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, concordata con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e citata in premessa, il progetto definitivo dell'intervento «Riqualifica e potenziamento della S.P. ex S.S. 415 «Paullese» - lotto 2 - I stralcio - tratte A e B».
1.2 La suddetta approvazione sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato. E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico e edilizio, l'intesa Stato Regione sulla localizzazione dell'opera.
1.3 L'importo di 58 milioni di euro IVA inclusa, costituisce il limite di spesa dell'intervento di cui al punto 1.1.
1.4 Le prescrizioni citate al precedente punto 1.1, cui e' subordinata l'approvazione del progetto, sono riportate nella prima parte dell'Allegato 1 alla presente delibera, che forma parte integrante della medesima, mentre le raccomandazioni sono riportate nella seconda parte del predetto allegato. L'ottemperanza alle suddette prescrizioni non potra' comunque comportare incrementi del limite di spesa di cui al precedente punto 1.3. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito a qualcuna di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Disposizioni finali.
2.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto di cui al precedente punto 1.1.
2.2 Il soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori previsti nel citato progetto, a fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento delle prescrizioni riportate nel menzionato Allegato 1. Il medesimo Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
2.3 Il soggetto aggiudicatore inviera' al Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo il progetto esecutivo ai fini della verifica di ottemperanza delle prescrizioni riportate nel suddetto Allegato 1 poste dallo stesso Ministero.
2.4 In relazione alle linee guida esposte nella citata nota del Coordinatore del comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, i contratti per l'affidamento della progettazione esecutiva e l'esecuzione delle opere dovranno contenere una clausola che ponga a carico dell'appaltatore adempimenti ulteriori rispetto alla vigente normativa, intesi a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente dai limiti d'importo previsti dalla vigente normativa, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi: i contenuti di detta clausola sono specificati nell'Allegato 2, che forma parte integrante della presente delibera.
2.5 Ai sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, articoli 5, 6 e 7, e in osservanza del principio che le informazioni comuni ai sistemi debbano essere inviate una sola volta, nonche' per minimizzare le procedure e i connessi adempimenti, il soggetto aggiudicatore dell'opera dovra' assicurare a questo Comitato flussi costanti di informazioni coerenti per contenuti con il sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici, di cui all'art. 1 della legge n. 144/1999.
2.6 Ai sensi della richiamata delibera n. 15/2015, prevista all'art. 36, comma 3, del decreto-legge n. 90/2014, le modalita' di controllo dei flussi finanziari sono adeguate alle previsioni della medesima delibera.
2.7 Ai sensi della delibera n. 24/2004, il CUP assegnato all'opera dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera stessa, e a tal fine si invita il soggetto aggiudicatore a richiedere il CUP per il lotto 2 - I stralcio - tratta B dell'intervento.
Roma, 10 agosto 2016

Il Presidente: Renzi Il segretario: Lotti

Registrato alla Corte dei conti il 29 dicembre 2016 Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev. n. 3355


 
Allegato 1
Lavori di riqualifica e potenziamento a Spino d'Adda - Lotto 2 - 1ª stralcio funzionale tratte A e B riapprovazione del progetto ai fini della dichiarazione di pubblica utilita' e del vincolo preordinato all'esproprio. Prescrizioni e raccomandazioni delibera CIPE n.
149/2005 non ancora recepite.

PRESCRIZIONI - PARTE PRIMA
Prescrizioni di carattere progettuale
1. Si dovranno effettuare, in fase di progettazione esecutiva, le opportune verifiche geometriche per gli innesti sulla nuova rotatoria in prossimita' dello svincolo di Settala (modifica 3) per garantire adeguate condizioni di funzionalita' e sicurezza. Particolare attenzione andra' posta alla contiguita' dell'innesto della suddetta rotatoria con la nuova controstrada e con quello a servizio all'area commerciale. Prescrizioni di carattere ambientale
2. Dovranno essere inserite nei documenti progettuali relativi agli oneri contrattuali dell'appaltatore dell'infrastruttura (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere.
3. Si dovra' predisporre quanto necessario per adottare, prima della data di consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale dei cantieri secondo i criteri di cui alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (regolamento CEE n. 761/2001).
4. Gli elaborati dovranno essere redatti in conformita' alle specifiche del Sistema cartografico di riferimento.
5. Le opere di sistemazione a verde, di ripristino ambientale e di rinaturazione previste in progetto dovranno essere sviluppate applicando le tecniche dell'ingegneria naturalistica, assumendo come riferimento:
«Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero dell'ambiente, Servizio VIA, settembre 1997, e altri manuali qualificati quali, ad esempio;
«Quaderno delle opere tipo di ingegneria naturalistica» della Regione Lombardia, 2000;
«Manuale di ingegneria naturalistica» della Regione Lazio, 2001 e 2003;
«Atlante delle opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002.
6. Al progetto esecutivo dovranno essere allegate schede tecniche di dettaglio delle cave individuate con la caratterizzazione progettuale e ambientale, in relazione al loro potenziale utilizzo nelle fasi di costruzione del tracciato di progetto. Paesaggio
7. Dovra' essere approfondita l'analisi dell'inserimento paesaggistico dell'opera nei tratti piu' sensibili con particolare riferimento agli svincoli e alle zone di maggiore sensibilita' ambientale.
8. Riguardo ai tratti del tracciato in rilevato, il rimodellamento delle scarpate, da eseguirsi con materiale vegetale, dovra' essere eseguito preferibilmente ricorrendo a pendenze limitate, con raccordi che consentano una migliore e piu' dolce congiunzione con il piano di campagna, laddove cio' non comporti impatti rilevanti legati al maggior consumo di suolo, in particolare in zone agricole.
9. Dovra' essere prevista la sistemazione a verde delle aree occupate dai cantieri dismessi, delle scarpate e dei suoli comunque denudati nel corso dei lavori.
10. Il progetto dovra' contenere un'analisi dell'intervisibilita' degli svincoli in viadotto, corredata di opportuna cartografia e fotosimulazioni, che evidenzino le aree potenzialmente esposte ad impatto visivo. Acque superficiali e sotterranee
11. Si dovranno approfondire, anche attraverso opportune indagini idrogeologiche di dettaglio, gli effetti determinati dalla realizzazione dell'opera sulla circolazione idrogeologica, soprattutto nelle aree dove la falda e superficiale o affiorante, descrivendone le caratteristiche e prevedendo - nel caso si accerti una elevata vulnerabilita' degli acquiferi - tutti gli interventi tecnici atti a garantirne la tutela.
12. Nelle successive fasi di progettazione si dovranno sviluppare, come previsto dallo SIA, indagini idrogeologiche di dettaglio per la verifica della compatibilita' delle opere in progetto con l'utilizzo potabile delle acque, con eventuale riperimetrazione delle zone di rispetto dei punti di captazione intercettati.
13. In caso di presenza di aree esondabili, dovra' essere sviluppato lo studio per la valutazione della compatibilita' idraulica delle opere, secondo i criteri e le metodologie contenuti nel PAI (Direttiva contenente i «criteri per la valutazione della compatibilita' idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all'interno delle fasce A e B» - Deliberazione del comitato istituzionale n. 2 dell'11 maggio 1999).
14. Dovra' ulteriormente essere approfondito il sistema di raccolta delle acque di piattaforma e verificare la realizzabilita' di bacini di fitodepurazione per il trattamento delle acque di piattaforma.
15. Riguardo al sistema di raccolta - ferma restando la necessita' di curare con attenzione il dimensionamento nel progetto esecutivo - e opportuno approfondire in sede di progettazione esecutiva:
l'opportunita' di introdurre filtri terminali a coalescenza, in grado di separare eventuali emulsioni;
l'eventuale previsione, per le situazioni di emergenza, di valvole dl intercettazione rapida atte a bloccare il materiale raccolto e impedirne la tracimazione in attesa dell'intervento di recupero. Suolo e sottosuolo
16. In fase di redazione del progetto esecutivo si dovranno estendere le indagini geotecniche all'intero tracciato, allo scopo di definire in dettaglio, in conformita' alle disposizioni di cui all'art. 16.4 della legge n. 109/1994 e del decreto ministeriale dell'11 marzo 1998, le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione. Rumore e vibrazioni
17. Il progetto esecutivo dovra' contenere le indicazioni di cui al decreto Presidente della Repubblica n. 142/2004 relativo all'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare.
18. Dovranno essere effettuate rilevazioni fonometriche post operam, finalizzate alla verifica del conseguimento del rispetto dei limiti di rumore, alla verifica della efficacia delle soluzioni mitigative adottate e, ove necessario, al dimensionamento e progettazione di eventuali ulteriori mitigazioni che si dovessero rendere necessarie per conseguire il rispetto dei limiti stessi.
19. Le azioni di monitoraggio acustico dovranno essere svolte sulla base di specifico piano operativo da verificare e approvare da parte della Regione, sentita l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA).
20. Si dovranno indagare in particolare quei punti in cui i livelli previsti si avvicinano a meno di 1,5 dB(A) dai limiti, o li superano.
21. Per i casi in cui non vi e alternativa tecnicamente ed economicamente sostenibile alla mitigazione con opere di fonoisolamento al recettore, si dovra' comunque assicurare all'interno dell'ambiente abitativo livelli di rumore compatibili con la sua fruizione, nonche' un adeguato ricambio d'aria.
22. Riguardo agli specifici casi di criticita' relativa ai livelli acustici, segnalati dallo SIA e dallo studio di ARPA di Lodi, Cremona e Citta' di Milano/Melegnano, prot. n. 97 del 30 maggio 2003, in sede di progettazione esecutiva si dovranno verificare i risultati delle simulazioni previsionali, ed eventualmente ridimensionare le opere di mitigazione.
23. Si dovra' prevedere che le barriere fonoassorbenti siano realizzate con tecniche e materiali che garantiscano un buon inserimento paesaggistico, impiegando, per quanto possibile, le tecniche di ingegneria naturalistica, compresa la fase di cantiere e adottando di preferenza, ove previste, negli attraversamenti dei centri abitati e nei tratti prospicienti attivita' commerciali - in particolare nel territorio del Comune di Zelo Buon Persico - barriere antirumore trasparenti, purche' le stesse consentano l'abbattimento dell'inquinamento acustico entro i limiti previsti dalla vigente normativa. Flora e fauna
24. E' necessario approfondire la conoscenza dei corridoi potenziali delle diverse specie faunistiche, per meglio adattare la tipologia costruttiva dei sottopassi per la fauna. Occorre verificare l'eventuale effettiva interferenza dell'opera con specie «protette» (appartenenza a «Liste Rosse» o alle norme comunitarie di difesa della biodiversita'), delle quali peraltro nello stesso SIA e segnalata la possibile presenza, ed attuare i necessari interventi di mitigazione, compensazione e di monitoraggio.
25. Dovranno essere tenuti in debita considerazione i possibili impatti - soprattutto riguardo alla componente avifauna - sui SIC prossimi all'opera. Una prima azione mitigativa per ridurre l'impatto sull'avifauna consiste nell'effettuare i lavori, in prossimita' del fiume Adda, nel periodo di svernamento dell'avifauna stessa (15 settembre - 1° maggio), per impedire un impoverimento di tali popolazioni.
26. Dovra' essere attuato un programma di monitoraggio, ante e post operam, degli ecosistemi e delle specie, in particolare faunistiche, sensibili e autoctone, con particolare attenzione al corridoio fluviale dell'Adda, per valutare e verificare, in termini di qualita' ambientale complessiva, l'adeguatezza e l'esito degli interventi di mitigazione e compensazione.
27. Gli interventi sui corsi d'acqua dovranno essere condotti in modo da salvaguardarne la biodiversita' e le funzioni di corridoi ecologici, risolvendo tutte le interferenze con le risorgive e i numerosi corsi d'acqua (rogge e canali d'irrigazione) intersecati, garantendo ovunque possibile manufatti idraulici che consentano il passaggio della fauna presente sul territorio (rettili, canidi, mustelidi, ecc.).
28. Si prescrive di realizzare n. 2 attraversamenti faunistici in corrispondenza delle aree agricole del Comune di Mediglia in prossimita' della roggia Serbellona e del Comune di Paullo in prossimita' della Muzza.
29. Laddove la realizzazione del tracciato comporti l'inevitabile abbattimento di vegetazione naturale preesistente, dovranno essere necessariamente previste misure compensative del danno determinato. Mitigazioni e compensazioni ambientali
30. Gli interventi di mitigazione e le opere di compensazione - cosi' come proposti nello Studio d'impatto ambientale e sue integrazioni - andranno sviluppati e completati alla luce delle presenti prescrizioni e raccomandazioni, redigendo insieme all'esecutivo un progetto, da concordare con la Regione Lombardia, i Consorzi dei Parchi regionali attraversati e con i comuni interessati, che' ne dettagli la localizzazione, la tipologia, le modalita' di esecuzione. Scopo principale degli interventi e' la riconnessione ecologica e il miglioramento funzionale degli ecosistemi, al fine di incrementare la funzione ecologica e la biodiversita' dei corridoi fluviali e la connettivita' ecologica diffusa della rete idrica maggiore e minore. Una tale adeguata progettazione deve necessariamente prendere inizio dalla sostituzione delle specie vegetali alloctone con specie autoctone dell'area, e fare riferimento alla rete ecologica della Provincia di Milano, anche con la previsione di interventi di compensazione degli impatti residui.
31. Per la realizzazione di tali opere occorre il reperimento e la rinaturalizzazione di significative superfici nell'intorno della strada Paullese. Le aree andranno reperite, (indicativamente tra le residuali o comunque di scarso valore agricolo) in accordo e su indicazione del Parco agricolo sud Milano e del Parco Adda Sud, mediante accordi con i proprietari dei terreni e/o acquisizioni nell'ambito dell'area di studio. Indicazioni per il rischio di incidente rilevante
32. Dovra' essere effettuata in sede di progetto esecutivo, specifica e dettagliata verifica in merito alla presenza, lungo il tracciato di progetto, di aziende a rischio d'incidente rilevante ricadenti nel campo di applicazione del decreto legislativo n. 334/1999, anche in relazione agli adempimenti previsti dal decreto legislativo stesso (v. in particolare l'art. 14) e dal decreto ministeriale lavori pubblici del 9 maggio 2001. Tutela beni architettonici, paesaggistici ed archeologici
33. Il progetto esecutivo, nell'attraversamento del Canale della Muzza, corredato dalle opportune simulazioni di fotoinserimento e dalla indicazione dei materiali previsti, dovra' essere trasmesso per conoscenza alla Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Milano.
34. Si dovranno individuare soluzioni architettoniche di pregio per le opere d'arte quali sovrappassi, ponti e viadotti ricercando anche, ove possibile, un'omogeneita' nelle tipologie strutturali e nelle lunghezze delle campate di ponti e viadotti. Altre prescrizioni
35. Sono necessari approfondimenti, da sviluppare in sede di progetto esecutivo:
di tipo qualitativo e quantitativo sull'utilizzo di materiali inerti, al fine di poter valutare piu' dettagliatamente sia il fabbisogno che le effettive possibilita' di riutilizzo dei volumi di scavo;
sull'ubicazione dei siti e sulle modalita' di approvvigionamento e di conferimento dei materiali di risulta. Cantierizzazione
36. In sede di progetto esecutivo dovra' essere elaborato un piano della cantierizzazione che definisca l'approntamento, la gestione (rumore, polveri, governo delle acque, stoccaggio dei materiali e dei rifiuti, collocazione di eventuali distributori di carburante per i mezzi d'opera, impatti sugli ecosistemi all'intorno) e la sistemazione finale delle aree da utilizzare, la viabilita' di accesso e il cronoprogramma dei lavori.
37. Si dovra' tener conto dei seguenti elementi:
a. circa l'ubicazione e sistemazione delle aree di cantiere (per le quali in linea generale e prevista l'utilizzazione delle zone degli svincoli):
l'eventuale localizzazione in zone di rispetto di pozzi per uso potabile e subordinata ad una verifica della compatibilita' dell'intervento con lo stato di vulnerabilita' delle risorse idriche sotterranee; e' da escludere la collocazione di cantieri e depositi nelle zone di tutela assoluta (v. art. 21 del decreto legislativo n. 152/1999); si dovra' porre, in ogni caso, la massima attenzione nello smaltimento delle acque provenienti da lavorazioni, lavaggio di materiali inerti prodotti negli impianti di frantumazione e selezione, lavaggio di automezzi;
al fine di garantire la tutela del suolo e sottosuolo, al termine dei lavori dovra' essere verificata l'assenza di contaminazioni nei terreni occupati dai cantieri e se necessario si dovra' procedere a tempestiva bonifica, prima dell'accurata sistemazione finale.
b. durante le fasi di costruzione dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti e le cautele necessarie a garantire la massima protezione della falda.
c. al fine della tutela della salute dei lavoratori e della popolazione, dovra' essere condotta un'analisi puntuale delle caratteristiche dei siti di cantiere, con l'indicazione: dei tempi e delle modalita' di esecuzione dei lavori, delle emissioni previste in termini di rumore, vibrazioni, polveri e gas di scarico, delle conseguenti misure di mitigazione e protezione attive e passive, delle possibili sovrapposizioni degli effetti di altri cantieri eventualmente operativi in contemporanea.
d. nella documentazione di appalto dovranno essere inseriti impegni a:
limitare l'attraversamento da parte dei mezzi pesanti di aree secche e polverose, mantenere queste ultime a regime umido, coprire i materiali trasportati, lavare le ruote degli autocarri;
contenere le immissioni di rumore e vibrazioni, anche con la realizzazione di specifiche barriere antirumore lungo il perimetro dei cantieri qualora necessario;
attivare tutte le procedure atte alla salvaguardia delle acque di falda nei confronti di accidentali sversamenti di sostanze inquinanti sul suolo e/o nel sottosuolo e disciplinare l'emungimento e lo scarico delle acque provenienti dalla falda sub superficiale, qualora ne sia previsto l'aggottamento.
e. si dovra' porre attenzione al carico generato sulla viabilita' locale, e quindi alla minimizzazione degli impatti, soprattutto mediante una opportuna scelta e verifica - in accordo con i Comuni - degli itinerari dei mezzi d'opera.
38. Le aree di cantiere dovranno essere rigorosamente delimitate per proteggere l'ambiente esterno dalla dispersione di polveri e rumori, strettamente limitate allo spazio e al tempo strettamente necessario alle lavorazioni, e prontamente ripristinate allo stato ante operam.
39. Le attivita' di scavo saranno condotte con la sorveglianza effettuata da ditta specializzata nel settore archeologico sotto la direzione scientifica della Soprintendenza competente, con oneri non a carico della Soprintendenza stessa. Esercizio
40. Il piano di manutenzione dell'opera dovra' prevedere che sia evitato, in fase di esercizio, l'uso di fitofarmaci per limitare lo sviluppo vegetativo delle aree di pertinenza stradale, effettuando un controllo costante delle essenze infestanti ed, eventualmente, prevedendo un programma di eradicazione.
41. Il gestore dell'infrastruttura dovra' curare la manutenzione delle opere di mitigazione, provvedendo a sostituire le parti deteriorate o danneggiate con altre di prestazioni acustiche non inferiori, in modo da assicurare il perdurare nel tempo dell'efficacia dell'azione mitigante.

RACCOMANDAZIONI - PARTE SECONDA

1. Nel programma lavori si raccomanda di anticipare, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto.
2. Si raccomanda di assicurarsi che il realizzatore dell'infrastruttura possegga, o acquisisca, per le attivita' di cantiere anche dopo la consegna dei lavori e nel piu' breve tempo possibile la Certificazione ambientale 14001 o la registrazione ai sensi del regolamento CEE n. 761/2001 (EMAS).


 
Allegato 2

Clausola Antimafia

Contenuti della clausola antimafia, da inserire nel bando di gara, indicati dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere di cui ai DD.II. 14 marzo 2003 e 8 giugno 2004.
L'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, prevede l'acquisizione di informazioni antimafia, oltre che nei confronti del soggetto appaltatore, anche nei confronti dei subcontraenti quando l'importo del subappalto superi i limiti di valore precisati al comma 1 dello stesso art. 10, mentre l'art. 118 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e s.m.i., pone a carico dell'appaltatore l'obbligo di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti.
La necessita' di analoga estensione delle verifiche preventive antimafia, ad esse applicando le piu' rigorose informazioni del Prefetto, deriva dalla constatazione della particolare pericolosita', sotto il profilo del rischio di infiltrazione criminale, dei subappalti e dei cottimi, nonche' di talune tipologie esecutive attinenti a una serie di prestazioni (trasporto e movimento terra, noli a caldo e a freddo, ecc.) comunque ricorrenti nella fase realizzativa a prescindere dalla finalizzazione dell'intervento (di tipo viario, ferroviario, acquedottistico, ecc.).
Pertanto nel bando di gara per l'appalto dei lavori di cui al progetto definitivo approvato con la presente delibera dovra' essere inserita apposita clausola che - oltre all'obbligo di conferimento dei dati relativi a tutti i sub-contratti di cui al citato art. 118 del decreto legislativo n. 163/2006 - preveda che:
1) tutti gli affidamenti a valle dell'aggiudicazione principale siano, subordinati all'espletamento delle informazioni antimafia e sottoposti a clausola risolutiva espressa, in maniera da procedere alla revoca dell'autorizzazione del sub-contratto e alla automatica risoluzione del vincolo, con conseguente estromissione dell'impresa, in caso di informazioni positive. A fini di accelerazione potra' prevedersi che per i sub-contratti oggetto dell'estensione - vale a dire di importo inferiore a quello indicato nel richiamato art. 10, comma 1, lettera c) del decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998 - l'autorizzazione di cui all'art. 118 del decreto legislativo n. 163/2006 possa essere rilasciata previa esibizione del certificato camerale con l'apposita dicitura antimafia, ferma restando la successiva acquisizione delle informazioni prefettizie con gli eventuali effetti rescissori sopra indicati. Tenuto conto dell'ulteriore estensione di tali verifiche anche a tipologie di prestazioni non inquadrabili nel sub-appalto, ai sensi delle norme richiamate, si potra' inoltre prevedere una fascia di esenzione dall'espletamento delle verifiche antimafia per gli acquisti di materiale di pronto reperimento fino all'importo di 50.000 euro (fermo restando l'obbligo di conferimento dei dati del fornitore);
2) nel caso di attivazione della clausola risolutiva espressa, l'appaltatore principale applichi, quale ulteriore deterrente, una penale, a titolo di liquidazione forfettaria dei danni, pari al 10% del valore del sub-contratto, salvo il maggior danno;
3) il soggetto aggiudicatone valuti le cd. informazioni supplementari atipiche - di cui all'art. 1-septies del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726, e successive integrazioni - ai fini del gradimento dell'impresa sub-affidataria, per gli effetti di cui all'art. 11, comma 3, del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998;
4) vengano previste apposite misure di monitoraggio relative alla fase di cantierizzazione dell'opera dirette a:
a) controllare gli assetti societari delle imprese sub-affidatarie, fino a completamento dell'esecuzione dell'opera stessa, fermo restando che, in caso di variazioni, dovranno essere aggiornati i dati gia' forniti in attuazione dell'obbligo di comunicazione di cui si e' detto;
b) assicurare, anche attraverso apposite sanzioni che possono arrivare fino alla revoca degli affidamenti, che i tentativi di pressione criminale sull'impresa affidataria e su quelle sub-affidatarie, nella fase di cantierizzazione (illecite richieste di denaro, «offerta di protezione», ecc.), vengano immediatamente comunicati alla Prefettura, fermo restando l'obbligo di denuncia alla Autorita' giudiziaria.


 
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