Al Ministero dell'economia e delle finanze
Al Ministero della difesa
Al Ministero dello sviluppo economico
Al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
Al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
Al Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca
Al Ministero dei beni, delle attivita' culturali e del turismo
Al Ministero della salute
Alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano
e, per conoscenza
Al segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri
Ai componenti della Cabina di regia di cui all'art. 1, comma 703, lettera c) della legge 23 dicembre 2014 n. 190
IL MINISTRO PER LA COESIONE TERRITORIALE E IL MEZZOGIORNO
Visto il documento recante «Strategia nazionale di specializzazione intelligente dell'Italia»; Vista la nota Ares (2016)1730825 - 12 aprile 2016 della Commissione europea che formalizza, con riferimento al documento della Strategia nazionale di specializzazione intelligente dell'Italia, il soddisfacimento, a livello nazionale, della condizionalita' ex ante 1.1: «Ricerca e innovazione: esistenza di una strategia di specializzazione intelligente nazionale» in linea con il programma di Riforma nazionale, relativamente ai programmi operativi nazionali «Ricerca e Innovazione» 2014-2020 e «Imprese e Competitivita'» 2014-2020; Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di Stabilita' 2015), il cui art. 1, comma 703, disciplina l'utilizzo del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) per il ciclo di programmazione 2014/2020 e indica la necessita' di coordinamento e integrazione con i piani strategici della Strategia nazionale di specializzazione intelligente; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2016, recante istituzione della Cabina di regia di cui all'art. 1, comma 703, lettera c), della legge 23 dicembre 2014, n. 190; Vista la delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica n. 25 del 10 agosto 2016 concernente «Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 - aree tematiche nazionali e obiettivi strategici - ripartizione ai sensi dell'art. 1, comma 703, lettere b) e c) della legge n. 190/2014»; Visto il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio; Considerata l'esigenza di far convergere nell'attuazione della Strategia nazionale di specializzazione intelligente le eventuali utili risorse dei programmi operativi nazionali, inclusi quelli diversi dal programma o dai programmi di cui e' titolare l'Amministrazione capofila, nonche' le eventuali risorse dei programmi operativi regionali; Vista la legge 27 dicembre 2006 n. 296 il cui art. 1, comma 846, che istituisce una sede stabile di concertazione composta dai rappresentanti delle regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano e delle amministrazioni centrali dello Stato, di cui uno designato dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali per pronunciarsi: a) sul monitoraggio dello stato di attuazione dei progetti di innovazione industriale; b) sulla formulazione delle proposte per il riordino del sistema degli incentivi; c) sulla formulazione di proposte per gli interventi per la finanza di impresa. Visto il decreto del Presidente della Repubblica 12 dicembre 2016, con il quale il professore Claudio De Vincenti e' stato nominato Ministro senza portafoglio; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 dicembre 2016, con il quale al predetto Ministro senza portafoglio e' stato conferito l'incarico per la coesione territoriale e il Mezzogiorno; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 gennaio 2017, recante «Delega di funzioni al Ministro senza portafoglio professore Claudio De Vincenti», ed in particolare l'art. 1, comma 1, che delega il Ministro all'«l'esercizio delle funzioni di coordinamento, indirizzo, promozione d'iniziative, anche normative, vigilanza e verifica, nonche' ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei ministri, relativamente alla materia delle politiche per la coesione territoriale e per gli interventi finalizzati allo sviluppo del Mezzogiorno», nonche' l'art. 3, comma 1, lettera b) che nelle materie di cui allo stesso decreto delega il Ministro a «curare il coordinamento tra le amministrazioni competenti per l'attuazione dei progetti nazionali e locali, nonche' tra gli organismi nazionali operanti nelle medesime materie»; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante «Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche»; Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»; Visto il parere della Conferenza Stato-Regioni espresso nella seduta del 4 maggio 2017;
Emana la seguente direttiva
recante indirizzi generali per l'attivita' amministrativa e la gestione connessa con l'attuazione della Strategia nazionale di specializzazione intelligente anche attraverso il ricorso alle risorse dei Programmi operativi nazionali, inclusi quelli diversi dal programma o dai programmi di cui e' titolare l'Amministrazione capofila, nonche' le eventuali risorse regionali anche cofinanziate. A) Attivita' amministrativa Attuazione della Strategia nazionale di specializzazione intelligente L'attuazione della Strategia nazionale di specializzazione intelligente, ad eccezione delle misure generali e di contesto e di quelle specifiche individuate dai programmi Operativi nazionali «Ricerca e Innovazione» e «Imprese e Competitivita'», avviene attraverso la predisposizione di piani strategici che sono approvati dalla Cabina di regia di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2016 e integrano i piani operativi del Fondo sviluppo e coesione (FSC). L'amministrazione centrale capofila per area o sub-area tematica nazionale della Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI), dopo l'approvazione del piano strategico o del piano operativo FSC da parte della Cabina di regia, istituisce, con propria delibera, un Comitato con funzioni di sorveglianza, come previsto dalla delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica n. 25 del 10 agosto 2016, che rappresenta il partenariato pubblico-istituzionale coinvolto ed individua un responsabile unico del piano strategico o del piano operativo FSC. Il Comitato di sorveglianza (di seguito Comitato) e' composto da un rappresentante dell'Amministrazione capofila che lo presiede, da due rappresentanti nominati dalla conferenza delle regioni e delle province autonome, uno per le regioni del mezzogiorno ed uno per le regioni del centro-nord, da un rappresentante del Dipartimento per le politiche della coesione, da un rappresentante del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, da un rappresentante dell'Agenzia della coesione territoriale, da un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze, da un rappresentante per ciascuna delle eventuali amministrazioni centrali coinvolte che abbiano contribuito alla definizione e realizzazione della politica strategica dell'area o sub-area tematica ed eventualmente da un rappresentante dell'Ente o degli Enti pubblici di ricerca (EPR) operanti nell'ambito dell'attivita' considerata. Il Comitato puo' essere integrato da ulteriori membri al fine di assicurare la rappresentanza delle Regioni che partecipano finanziariamente all'attuazione del Piano strategico. Il Comitato ha il compito di elaborare ed approvare, sulla base del piano strategico, le chiamate a manifestare interesse per la realizzazione del piano stesso, con l'eventuale supporto degli EPR rilevanti per la predisposizione dell'allegato tecnico della chiamata a manifestare interesse. Il Comitato puo', inoltre, stabilire eventuali azioni del piano da realizzare tramite la cooperazione interistituzionale. Il Comitato puo' avvalersi di un gruppo ristretto di lavoro ad hoc ai fini dell'elaborazione della chiamata a manifestare interesse, dove la componente regionale potra' essere ampliata in funzione della rilevanza della partecipazione finanziaria (e numerosita' delle regioni). La chiamata a manifestare interesse, oltre agli elementi tecnici necessari per guidare la presentazione delle proposte progettuali, definisce a livello programmatorio anche l'ampiezza, la tipologia e la distribuzione territoriale degli interventi e l'intensita' del cofinanziamento regionale che potranno poi essere ridefiniti sulla base delle risultanze del bando e /o dell'avviso. L'Agenzia per la coesione territoriale attiva le azioni necessarie per promuovere le sinergie che permettano una coerente e sostenibile partecipazione dei programmi operativi anche regionali all'attuazione del piano strategico rispetto al quadro della programmazione della politica di coesione 2014-2020. Partecipazione delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano definiscono la loro partecipazione al piano strategico/operativo attraverso un programma multiregionale approvato in sede di Conferenza delle regioni e delle province autonome. Qualora il programma multiregionale non sia stato approvato nel processo di costruzione del piano strategico/operativo, la sua definizione dovra' in ogni caso avvenire prima della predisposizione della chiamata a manifestare interesse. Una volta completata la fase di valutazione, le singole amministrazioni regionali territorialmente coinvolte nei progetti ammessi al finanziamento prendono atto dell'effettivo fabbisogno di risorse per i progetti selezionati e potranno ridefinire la loro partecipazione finanziaria all'operazione. B) Aspetti di gestione Procedure di affidamento L'Amministrazione capofila, qualora richiesto dallo strumento attuativo individuato, indica, sentito il Comitato, la stazione appaltante o la centrale di committenza qualificata, di cui avvalersi, ai sensi dell'art. 38 del decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016. La stazione appaltante (o la centrale di committenza) si avvale di una Commissione ad hoc per la valutazione tecnico-scientifica delle offerte. La Commissione di valutazione e' istituita dalla stazione appaltante e puo' avere, tra i suoi componenti, esperti che rispecchiano la composizione del Comitato. La Commissione di valutazione, con riferimento alle offerte, accerta, altresi', la validita' tecnica sulla base dei criteri definiti in sede di gara e, se del caso, tenuto conto dei criteri di selezione dei programmi operativi che contribuiscono all'operazione. La stazione appaltante (o la centrale di committenza) procede all'aggiudicazione e predispone lo schema di contratto nel quale dovranno essere indicate le responsabilita' i tempi di realizzazione, e le modalita' di monitoraggio. L'Amministrazione capofila, l'Agenzia per la coesione territoriale, ed eventualmente le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, ed altre amministrazioni che cofinanziano i progetti, firmano il contratto con i soggetti che realizzano i progetti selezionati, ciascuno per la propria competenza. Le singole amministrazioni firmatarie del contratto provvedono all'emissione dei decreti di concessione dei finanziamenti a valere sulle risorse di propria competenza. Regime di aiuto L'Amministrazione capofila puo' attivare, eventualmente in accordo con le amministrazioni regionali interessate al cofinanziamento, uno strumento attuativo sotto forma di regime di aiuto. Nel caso di un'operazione in cui si preveda l'utilizzo di risorse cofinanziate andra' valutata l'esigenza di prevedere l'individuazione di un Organismo intermedio ai sensi dell'art. 123, commi 6 e 7, del regolamento n. 1303/2013. Strumenti per l'attuazione Ai fini dell'attuazione del piano strategico/operativo possono essere attivati strumenti diversificati in grado di promuovere l'approccio negoziale, lo sviluppo di partenariati pubblico-privati, la valorizzazione della domanda pubblica innovativa, la formazione di piattaforme finanziarie che favoriscano la catalizzazione delle risorse pubbliche e private, garantendo al contempo l'equilibrio delle ricadute territoriali. Nei casi previsti dall'art. 1, comma 703, lettera g) della legge n. 190 del 2014, il piano strategico/operativo viene attuato mediante Contratti istituzionali di sviluppo. La presente direttiva e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed e' trasmessa ai competenti organi di controllo. Roma, 10 maggio 2017
Il Ministro: De Vincenti
Registrato alla Corte dei conti il 26 giugno 2017, n. 1472 |