Gazzetta n. 125 del 31 maggio 2018 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 11 maggio 2018
Scioglimento del consiglio comunale di Trecastagni e nomina della commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel Comune di Trecastagni (Catania) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 9 e 10 giugno 2013;
Considerato che dall'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata, che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione dell'8 maggio 2018, alla quale e' stato debitamente invitato il Presidente della Regione Siciliana;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di Trecastagni (Catania) e' sciolto.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il Comune di Trecastagni (Catania), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 9 e 10 giugno 2013, presenta forme d'ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Il 28 novembre 2017 e' stata eseguita un'ordinanza applicativa di misure restrittive cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania nei confronti di esponenti delle locali consorterie mafiose e dei titolari di aziende operanti nel campo della raccolta dei rifiuti nonche' nei confronti dei responsabili pro tempore dell'ufficio tecnico e del settore lavori pubblici e manutentivi dell'ente, questi ultimi sottoposti ad indagini per turbata liberta' del procedimento di scelta del contraente aggravata e corruzione.
Dagli atti della magistratura inquirente sono emersi elementi su possibili infiltrazioni della criminalita' organizzata, che hanno indotto il prefetto di Catania, con decreto del 3 gennaio 2018, a disporre l'accesso presso il comune, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Al termine delle indagini effettuate, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, alla luce delle quali il prefetto, sentito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del Procuratore della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia di Catania, ha inviato l'allegata relazione in data 20 aprile 2018, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione del richiamato art. 143.
I lavori svolti dalla commissione d'indagine hanno preso in esame, oltre all'intero andamento gestionale dell'amministrazione comunale, la cornice criminale ed il contesto ove si colloca l'ente, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e la criminalita' organizzata.
Il Comune di Trecastagni - situato alle pendici dell'Etna - a partire dagli ultimi decenni dello scorso secolo ha sviluppato un'economia a vocazione essenzialmente turistica ed ha conosciuto una consistente espansione urbanistica, assumendo una rilevanza strategica per gli interessi delle locali associazioni malavitose.
In particolare, le indagini condotte dalla Direzione investigativa antimafia di Catania, sfociate nell'adozione del predetto provvedimento applicativo di misure cautelari, hanno messo in luce gli attuali assetti di una potente organizzazione criminale che ha esteso la propria influenza nel lucroso settore dello smaltimento dei rifiuti, ponendosi talvolta in contrapposizione con un altro sodalizio tradizionalmente radicato in quel territorio.
In tale contesto, il prefetto evidenzia che diversi esponenti della compagine di Governo dell'ente - alcuni dei quali con pregiudizi di natura penale - annoverano frequentazioni con persone controindicate.
Piu' nel dettaglio, gli esiti di un'ulteriore, pregressa operazione di polizia giudiziaria avevano gia' posto in rilievo i rapporti tra elementi apicali delle cosche locali ed un consigliere comunale il quale ha ricoperto la carica di assessore nella consiliatura del 2008 ed e' risultato gestire - unitamente ad alcuni suoi stretti familiari - un esercizio pubblico utilizzato come luogo di incontro da affiliati alla consorteria territorialmente egemone.
In ordine all'attivita' gestionale del comune, l'organo ispettivo ha riscontrato diffuse illegittimita' ed una situazione di grave disordine amministrativo, segnatamente con riferimento all'ufficio tecnico ed al settore lavori pubblici e manutentivi, amministrati in maniera accentrata e personalistica dai due funzionari comunali destinatari della piu' volte citata ordinanza cautelare. Al riguardo, viene stigmatizzata l'inerzia della compagine di Governo dell'ente che ha omesso di adottare le dovute misure per sopperire alle descritte disfunzioni della struttura burocratica, benche' l'allora segretario comunale avesse piu' volte formalmente segnalato l'esigenza di procedere ad un accorpamento dei servizi ed alla periodica rotazione dei dipendenti comunali per prevenire fenomeni corruttivi.
Gli accertamenti esperiti in sede di accesso hanno fatto emergere, inoltre, che con ordinanza sindacale dell'ottobre 2013 il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e' stato affidato ad una societa' riconducibile ad un imprenditore tratto in arresto a gennaio dello scorso anno, tra l'altro, per associazione di tipo mafioso.
Il predetto affidamento e' stato, poi, piu' volte illegittimamente prorogato fino ad ottobre 2015 allorche' l'amministrazione comunale ha indetto una procedura aperta per l'aggiudicazione dei servizi di igiene urbana mediante il criterio del prezzo piu' basso rispetto a quello posto a base d'asta, ai sensi dell'art. 55 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, allora vigente.
In proposito, le risultanze investigative hanno evidenziato come la procedura in questione sia stata artatamente pilotata fin dalla stesura del bando di gara in modo da favorire l'impresa aggiudicataria il cui amministratore - «soggetto di raccordo» tra la criminalita' organizzata e l'istituzione locale, coinvolto nell'operazione di polizia giudiziaria da cui ha preso avvio l'accesso - e' legato da stretti vincoli di parentela al summenzionato imprenditore tratto in arresto a gennaio dello scorso anno. Anche in questo caso la commissione di indagine ha accertato che l'ente, in violazione della disciplina di settore, ha reiteratamente prorogato l'affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani in favore della predetta impresa, la quale e' risultata vicina alla potente associazione criminale di cui sopra si e' fatta menzione, contrapposta al sodalizio tradizionalmente radicato in quel territorio.
Negli atti della magistratura inquirente vengono altresi' delineati gli accordi corruttivi intercorsi tra l'amministratore dell'impresa in parola ed i due funzionari comunali destinatari dell'ordinanza cautelare di cui si e' detto, i quali, come contropartita per l'indebito trattamento di favore riservato all'impresa medesima, hanno conseguito vantaggi non solo economici.
In relazione a tale circostanza, evidenzia il prefetto che il primo cittadino ed il vicesindaco dimissionario a marzo 2017 - quest'ultimo gia' sindaco di Trecastagni dal 1998 al 2003 nonche' consigliere comunale nelle pregresse amministrazioni del 2003 e del 2008 - hanno ottenuto, secondo le dinamiche tipiche di una logica clientelare, che determinate persone fossero assunte alle dipendenze della menzionata impresa per lo svolgimento di servizi suppletivi di raccolta dei rifiuti solidi urbani in occasione di una festivita' religiosa.
Viene poi segnalato che personaggi apicali dell'associazione criminale vicina all'impresa in argomento si sono adoperati per far cessare gli atti intimidatori compiuti nei confronti del responsabile del settore lavori pubblici e manutentivi e riconducibili al clan rivale.
La commissione di indagine ha quindi preso in esame i restanti affidamenti di forniture, lavori e servizi disposti dall'ente, relativamente ai quali sono state parimenti riscontrate gravi anomalie ed illegittimita' tra cui il reiterato, artificioso frazionamento del valore degli appalti, l'omesso espletamento di procedure comparative ed il ripetuto ricorso a proroghe o a procedure d'urgenza in contrasto con la normativa di settore.
Di tale modus operandi hanno beneficiato anche imprese controindicate, in particolare una ditta il cui rappresentante legale e' risultato legato da rapporti societari occulti a due imprenditori locali, anch'essi destinatari del provvedimento applicativo di misure restrittive cautelari da cui e' scaturito l'accesso. Nello specifico, le indagini condotte dalla Direzione investigativa antimafia di Catania hanno disvelato la pervasiva ingerenza esercitata, all'interno dell'amministrazione comunale, da uno degli imprenditori in questione, a sua volta socio di una ditta affidataria - nel 2015 e nel 2016 - di lavori di manutenzione straordinaria della pubblica illuminazione nonche' di lavori in materia di viabilita' cittadina.
Criticita' sono infine emerse nella gestione di un complesso immobiliare confiscato alla criminalita' organizzata e trasferito al patrimonio indisponibile del comune a luglio 2013. In proposito, le verifiche espletate dall'organo ispettivo hanno posto in rilievo che tutti i locatari degli alloggi del predetto complesso immobiliare risultano morosi e, segnatamente, hanno cessato di pagare il canone a decorrere dall'assegnazione del cespite al patrimonio dell'ente. Nondimeno, l'amministrazione comunale e' rimasta sostanzialmente inerte, limitandosi ad inviare sporadiche diffide che non hanno sortito alcun effetto.
Le circostanze analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Trecastagni, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Trecastagni (Catania), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 7 maggio 2018

Il Ministro dell'interno: Minniti
 
Art. 2

La gestione del Comune di Trecastagni (Catania) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott.ssa Tania Giallongo - viceprefetto;
dott. Giuseppe Sindona - viceprefetto;
dott. Salvatore Mallemi - dirigente di II fascia area I.
 

Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Catania
Al Sig. Ministro dell'interno - Roma Oggetto: Amministrazione comunale di Trecastagni (CT). Relazione
conclusiva. Richiesta di scioglimento ex art. 143 decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Sulla scorta della delega all'esercizio dei poteri di accesso e di accertamento, conferita data 28 dicembre 2017, la scrivente ha nominato con decreto del 3 gennaio u.s. la Commissione d'indagine, la quale insediatasi il successivo 8 gennaio, ha portato a termine l'incarico in data 6 aprile u.s.
Lo scorso 28 novembre il locale Centro D.I.A. ha dato esecuzione all'ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di appartenenti a consorterie mafiose omissis e e omissis - che nello scenario criminale mafioso risultano radicate nel territorio del Comune di Trecastagni - nonche' di imprenditori titolari di aziende nel settore della raccolta dei rifiuti e di funzionari del Comune di Trecastagni, responsabili delle procedure di affidamento di tali servizi.
L'operazione di polizia giudiziaria, denominata Gorgoni, ha fatto emergere la sussistenza di condotte collusive tra affiliati alla criminalita' organizzata del Comune di Trecastagni per la spartizione dei servizi di gestione dei rifiuti, oltre che di pratiche correttive poste in essere nei confronti di questi ultimi nell'ambito dello svolgimento di gare d'appalto per l'aggiudicazione dei medesimi servizi. Le fattispecie di reato contestate ai funzionari del Comune di Trecastagni, e segnatamente al responsabile dell'Ufficio tecnico, omissis e al responsabile, all'epoca dei fatti, del settore lavori pubblici e manutentivi, omissis, sono stati infatti quello di turbata liberta' del contraente aggravata e di corruzione.
L'inchiesta ha consentito di fotografare i nuovi assetti dell'associazione mafiosa omissis, caratterizzata dalla presenza nel territorio del Comune di Trecastagni, in posizione di vertice, di alcuni soggetti non gravati da precedenti penali specifici, che hanno perpetuato una condotta strategicamente tesa alla «sommersione», nel cui contesto, accanto allo svolgimento delle abituali e consuete attivita' delittuose proprie di ogni sodalizio mafioso, quali la gestione delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti, e' stato perseguito il sistematico inserimento nel lucroso settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani attraverso imprese direttamente riconducibili allo stesso clan mafioso che riuscivano sistematicamente ad aggiudicarsi gli affidamenti gestiti dall'Ente locale.
In particolare e' emerso che diversi dei soggetti indagati concorrevano tra loro al fine di favorire l'affidamento dei servizi di RSU del Comune di Trecastagni all'impresa omissis di omissis, ottenendo in cambio indebiti vantaggi di vario tipo. Tra tali soggetti, si distingueva il ruolo di un dipendente comunale del Comune di Aci Catena, omissis, che prospettava al omissis il possibile inserimento nei servizi RSU nel Comune di Trecastagni, avvicendando la ditta omissis del figlio omissis, tratto in arresto il 13 gennaio 2017 per associazione di tipo mafioso e intestazione fittizia di beni. Nelle conversazioni monitorate dalla DIA si faceva espresso riferimento ai citati funzionari del Comune di Trecastagni omissis e omissis, nonche' a contatti tra il omissis ed il Vice sindaco omissis. Le dinamiche investigative consentivano di accertare anche il coinvolgimento di due imprenditori, legati da rapporti economici occulti, omissis e omissis.
Alla luce di quanto emerso dalla cennata attivita' si ritiene che sussistano univoci, concreti e rilevanti elementi sull'esistenza di forme di condizionamento tali da determinare un'alterazione del procedimento di foiniazione di volonta' degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento e l'imparzialita' dell'amministrazione comunale di Trecastagni (CT).
Tra questi assumono significativo rilievo l'esistenza di rapporti tra gli amministratori con soggetti sicuramente mafiosi; la costante frequentazione di pregiudicati; la carenza di controlli e trasparenza nell'erogazione di benefici economici; la mancata riscossione dei canoni di locazione.
In particolare, si evidenzia:
A) E' certamente sintomatica della presenza di inquinamento mafioso nel predetto ente la gestione del settore dei rifiuti da parte degli amministratori e dei funzionari.
L'attivita' svolta dalla predetta Commissione ha infatti accertato specifici rapporti tra amministratori e funzionari del comune e il omissis, amministratore dell'impresa omissis - tratto in arresto per associazione mafiosa nell'ambito della predetta operazione Gorgoni - che nell'affare della gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e stato individuato quale abile soggetto di raccordo, o meglio di interfaccia, tra i tre maggiori centri di interesse in quell'ambito, ovvero: la criminalita' organizzata, consorterie mafiose omissis e omissis, gli imprenditori omissis e omissis e l'Amministrazione di Trecastagni.
Nel merito, l'accesso all'attivita' amministrativa del comune ha consentito di acclarare come, a fronte del citato affidamento del servizio alla sopradetta societa' dal mese di ottobre 2015, fra l'altro prorogato nel tempo sino al 2017 con l'adozione di procedure di «somma urgenza», il omissis ricompensasse i funzionari infedeli per gli illeciti benefici ottenuti attraverso assunzioni dirette nella Societa' omissis dei loro congiunti ed elargizioni di somme di denaro, come sotto specificato:
per omissis, responsabile dell'Ufficio tecnico dell'Ente locale, all'epoca dei fatti, versamento di somme di denaro;
per omissis, responsabile del settore lavori pubblici e manutentivi, assunzione presso la ditta aggiudicatrice omissis del figlio omissis;
per omissis e omissis, assunzione presso la medesima ditta omissis;
per il sindaco omissis e il Vice sindaco omissis dall'assunzione clientelare di soggetti segnalati dai medesimi, per i servizi suppletivi di raccolta rifiuti.
La relazione mette in evidenza come l'interesse personale di taluni amministratori, posti di diritto o di fatto in posizione di supremazia funzionale, ha portato quale conseguenza nefasta all'assoggettamento del Comune di Trecastagni ad una forma, talvolta palese, talvolta piu' sottile, di «abilita'» rispetto ad interessi riconducibili a clan mafiosi, la cui protezione e' stata anche invocata per contrastare le pretese di altre cosche, considerate dominanti. Tanto e' comprovato proprio dalla suddetta operazione «Gorgoni», nel settore della raccolta rifiuti, circa l'esistenza di un pactum sceleris tra alcuni amministratori infedeli - appartenenti non solo all'ufficio tecnico comunale - ed i vertici del clan mafioso omissis, che hanno assunto la veste di garanti, affinche' il clan concorrente omissis, da sempre dominante a Trecastagni, non proseguisse in azioni minatorie.
Sotto tale profilo non possono sottacersi, da un lato l'aspetto relativo all'assoluto «condizionamento» del Comune, dall'altro, la capacita' di alcune imprese legate al sodalizio mafioso omissis di operare anche in territori da sempre posti sotto l'egida di altri gruppi malavitosi, e segnatamente il clan omissis.
B) Dalla relazione emerge che, altro indice sintomatico della presenza di «condizionamento comunale» si ravvisa nei rapporti intercorsi tra gli amministratori con soggetti sicuramente mafiosi oltre che con ambienti di significativo spessore criminale e segnatamente la contiguita' alla consorteria omissis del funzionario omissis, emersa in occasione di atti di danneggiamento dallo stesso subiti, circostanza nella quale si rivolgeva ad appartenenti al predetto clan per ottenere protezione. Dato di rilievo e' che il funzionario infedele e' fratello di omissis, Presidente del Consiglio comunale.
C) Anche la condotta attiva del primo cittadino, appare comunque sintomatica di quel condizionamento acclarato nella relazione della Commissione. Il predetto risulta coinvolto, secondo gli accertamenti della stessa, in una rete di assunzioni clientelari, dirette soprattutto a proposito di servizi suppletivi nel settore dei rifiuti extra-ordinem, affidati in occasione della «Festa di Sant'Alfio» insieme all'ex Vice sindaco, omissis, fra l'altro titolare anche della delega assessoriale alla «Nettezza Urbana». Nel mese di marzo 2017, a seguito delle dimissioni del Vice sindaco omissis e di altro assessore, il sindaco omissis, pur nominando nuovi assessori, decide di mantenere nella sua persona la delega alla «Nettezza Urbana».
Tale decisione ha implicato un suo piu' diretto coinvolgimento rispetto ai funzionari comunali addetti a tale attivita' amministrativa e rispetto all'impresa omissis, destinataria di interdittiva antimafia, riconducibile al predetto omissis, soggetto a sua volta legato al clan omissis come da atti dell'Autorita' giudiziaria.
D'altra parte, le condotte attive illecite dei geometri omissis ed omissis, oggetto di accertamento giudiziale, sono state favorite proprio dal comportamento omissivo del Sindaco omissis, che non ha vigilato sul loro operato, neanche a seguito delle indicazioni del Segretario generale gia' in carica omissis che piu' volte ha prospettato, anche formalmente, la necessita' di una rotazione del personale burocratico in funzione della prevenzione e contrasto alla corruzione.
D) Oltre al sindaco, anche per altri amministratori sono emersi elementi di collegamento con la criminalita' organizzata dominante sul territorio, che in generale e' identificata nel clan omissis. E' il caso del consigliere comunale di maggioranza omissis, gia' assessore nella Giunta comunale di Trecastagni nella precedente legislatura il quale, dai controlli di polizia, risulta accompagnarsi con pregiudicati di grosso calibro esponenti di spicco della criminalita' di tipo mafioso: egli inoltre e' gestore, unitamente ai familiari, di un noto locale pubblico omissis che, da accertamenti mirati, e' risultato luogo di incontro di soggetti affiliati ai clan mafiosi; da altra operazione di polizia eseguita dal Reparto operativo dei Carabinieri di Catania nel febbraio 2016 - denominata «I Vicere'» - vi e' ulteriore conferma di collegamento del suddetto con ambienti della criminalita' organizzata, cosi' come comunicato nella relazione.
Il omissis, nel maggio del 2013, e' stato denunciato in stato di liberta' dalla Stazione Carabinieri di Trecastagni, per il reato di favoreggiamento, avendo aiutato omissis, autore materiale di un tentato omicidio - ad eludere le investigazioni, agevolandolo nell'artificiosa costruzione di un alibi. omissis e' peraltro figlio di omissis, banconista del citato ristorante omissis, e nipote di omissis, Ispettore della locale Polizia Municipale, nonche' cugino del funzionario arrestato omissis.
E) Altro delicato settore sintomatico, ai fini di interesse, e' quello della gestione delle risorse economiche. Tale gestione - che viene affidata dalla Giunta comunale con l'approvazione del P.E.G. (Piano Esecutivo di Gestione) ai singoli responsabili di area insieme alle indicazioni circa gli obiettivi che ognuno di loro dovra' raggiungere nel corso dell'anno solare - deve essere deliberata entro venti giorni dall'approvazione del bilancio di previsione. Dalle delibere di Giunta che si sono succedute dal 2015, primo anno dell'entrata in vigore dell'obbligatorieta' del PEG, e' emerso che l'attivita' politica ha voluto gestire tutte le risorse disponibili, senza lasciare ai singoli responsabili di settore la possibilita' di amministrare anche piccole risorse, tant'e' che il Piano esecutivo di gestione e' stato approvato, sia nel 2015 che nel 2016, solo a fine anno, vanificandone tutti gli effetti.
La situazione sopra descritta, che ha portato il comune ad uno stato di forte e tangibile degrado, mette in evidenza rapporti di allarmante e pericolosa contiguita' dei funzionari con ambienti malavitosi, con inevitabili negative ricadute sul regolare funzionamento della macchina amministrativa dell'Ente.
F) In particolare, l'analisi di atti e delibere, corroborata dalle dichiarazioni dei funzionari comunali rese alla Commissione di accesso in sede di audizione, ha fatto risaltare che l'operato politico/amministrativo sia stato, non di rado, condizionato da influenze della criminalita' organizzata operante in quel territorio.
Tale accordo criminoso e' stato sicuramente favorito, all'interno dell'Ente locale, da una situazione di generalizzata confusione e da un clima di connivenza, creato al fine di assicurare una pax interna. Sintomo ne e' lo stato di caos in cui versavano gli uffici dei due funzionari comunali coinvolti, verosimilmente volto a vanificare qualunque attivita' amministrativa di controllo da parte di terzi, e tale da renderli «dominus» nella gestione dei rifiuti e dei lavori pubblici dell'Ente.
G) Altro indice sintomatico della presenza di inquinamento mafioso e' il frequente ricorso da parte dell'Ufficio lavori pubblici del Comune di Trecastagni, a ditte locali chiaramente riconducibili alla criminalita' organizzata amministrate da soggetti con numerosi precedenti penali per avere fatto parte di associazioni di tipo mafioso; tra le quali emerge la societa' omissis, il cui rappresentante legale e' omissis, il quale, sulla scorta dell'attivita' d'indagine condotta dalla D.I.A. di Catania, ha intrattenuto rapporti societari occulti con i noti omissis e omissis, successivamente tratti in arresto nell'ambito del medesimo procedimento «Gorgoni».
Il ruolo del omissis, indicato quale dominus rispetto a tutte le attivita' del Comune di Trecastagni, e' confermato anche dalle dichiarazioni del omissis, opportunamente sentito dalla Commissione di accesso il quale precisa il legame stretto che legava il socio occulto della predetta ditta omissis al sindaco omissis («Molti dei problemi del comune derivano dalla presenza del signor omissis omissis si e' imposto all'interno del Comune di Trecastagni con l'arrivo del sindaco omissis. Omissis e' chiamato Capitan Ventosa perche' attaccato all'amministrazione comunale e ne gestisce di fatto ogni settore. Noi non sapevamo l'arrivo del sindaco in Comune, lo presumevamo perche' non appena si presentava omissis, poco dopo arrivava anche il sindaco omissis. Ogni mattina omissis prendeva il caffe' con omissis presso i bar della Piazza Marconi»). Ad apposita domanda sul ruolo di omissis, il omissis risponde in maniera secca e perentoria: «omissis era di fatto il vincitore di gare di assegnazione di lavori pubblici, qualunque ditta fosse la formale vincitrice. Io personalmente lo vedevo presente in tutti i cantieri di lavoro, spesso operava direttamente lui stesso» per poi aggiungere: «Spesso omissis e omissis si chiudevano nella stanza del secondo; i contatti erano talmente stretti che, in un dato momento storico, era stato addirittura proposto di allestire una stanza per omissis, esattamente quella del messo notificatore. La proposta era partita dallo stesso omissis».
La raccolta dei rifiuti, tra l'altro, non e' l'unico settore nell'ambito del quale il Comune di Trecastagni abbia intrattenuto rapporti diretti con la ditta Omissis, in quanto alla stessa venivano affidati anche servizi di viabilita' comunale nonche' di manutenzione straordinaria dell'impianto di pubblica illuminazione.
H) La relazione mette in evidenza come dall'esame di numerose determine sono stati rinvenuti elementi che riconducono ad una non regolare gestione dell'Ente che hanno messo in evidenza le condotte poste in essere dagli amministratori caratterizzate da numerosissimi profili di manifesta illegittimita', nonche' spesso di conflitti di interesse. A mero scopo esemplificativo si consideri la fornitura del servizio di realizzazione e ammodernamento della segnaletica stradale viaria, laddove il ricorso alla prassi consolidata del frazionamento assume aspetti eclatanti, per non dire paradossali. Infatti, si rintracciano tutti i profili che portano all'adozione indiscriminata di ogni espediente, utile a determinare ed assicurare una situazione di monopolio di fatto in capo, ad una ditta, con determine adottate lo stesso giorno per importi diversi, spesso l'ultimo giorno dell'anno solare.
Si consideri, ancora, la vicenda che ha interessato il Teatro comunale che appare quantomeno sospetta e sintomatica di un perdurante conflitto di interessi. Esempio emblematico della ormai consolidata prassi del Comune di Trecastagni di ricorrere a delibere solo a fine anno concerne la ditta omissis; di omissis, comproprietario al 50% con il fratello omissis, cugini di primo grado di un consigliere comunale in carica, nella fattispecie l'omonimo omissis. L'Ente e' paradossalmente giunto ad un esborso di denaro pari a circa euro 240.000,00, ingente spesa che non e' stata sufficiente a raggiungere l'obiettivo, ovvero la dichiarazione di agibilita' della struttura.
Analoga vicenda ha riguardato il Centro museale, i cui lavori di ristrutturazione sono stati nel tempo affidati alla ditta omissis che annovera tra i sindaci effettivi proprio omissis, consigliere comunale in carica. La questione viene specificata nell'allegata relazione.
Cosi' come la procedura per la concessione di apposito chiosco per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, effettuato a mezzo di gara ad evidenza pubblica con il criterio dell'offerta economicamente piu' vantaggiosa, affidato ad una ditta, peraltro ancora non costituita, che di fatto non aveva presentato l'offerta economicamente piu' vantaggiosa; l'Ente, nell'occasione ha proceduto all'affidamento solo sulla base dell'esame della relazione tecnica.
Ed ancora, l'appalto relativo al servizio di trasporto degli alunni nel territorio di Trecastagni per il quale l'Ente decide di fare ricorso ad una centrale unica di committenza con i comuni limitrofi. A tal proposito si evidenzia che per l'effettuazione del servizio di trasporto scolastico la ditta aggiudicataria si avvale come autista di omissis, con precedenti di polizia, assegnatario di un appartamento confiscato alla criminalita' organizzata acquisito al patrimonio del Comune di Trecastagni.
I) Anche la gestione dei beni confiscati dell'Ente fa emergere in maniera inequivocabile la «disfunzionalita'» dell'Ente. Difatti, dalla relazione della commissione emerge che un intero stabile, comprendente n. 17 unita' abitative, confiscato alla criminalita' organizzata, trasferito con decreti dell'ANBSC al patrimonio immobiliare del Comune di Trecastagni, ha offerto una ulteriore occasione agli amministratori comunali di perseguire interessi diversi da quelli istituzionali. Al riguardo e' risultato paradossale l'occupazione di un appartamento a titolo gratuito da parte di omissis, che risulta essere stato dipendente della ditta omissis, di omissis - tratto in arresto per associazione a delinquere di tipo mafioso - figlio del predetto omissis, come gia' precisato amministratore della ditta omissis, nonche' attuale dipendente della medesima ditta omissis, di cui si e' detto a proposito dell'operazione Gorgoni. Si ritiene utile precisare che delle n. 17 unita' abitative, solo 14 risultano occupate da famiglie, che avevano regolarmente pagato il canone di affitto, sino a quando il palazzo stesso, dopo la confisca, e' stato destinato al comune in questione. Da quel momento, infatti, nessun residente ha mai pagato il canone, neppure a seguito di diffide, che in verita' sono state occasionali e prive di qualsivoglia efficacia. Negli ultimi tre anni, infatti, risultano inviate solo tre lettere di sollecito.
L) Ed ancora, il mancato rispetto delle procedure e' emerso anche in vari affidamenti che prevedevano un avviso esplorativo da pubblicare sul sito del Comune di Trecastagni, cosi' come l'avviso di indagine di mercato; in effetti e' stato riscontrato che nessun avviso e' stato pubblicato, ne' e' stata condotta alcuna mirata indagine. A titolo esemplificativo si riporta il caso di una fornitura di vestiario, risalente al 2015, affidato alla locale ditta omissis, il cui titolare risulta essere marito di omissis, consigliere comunale di maggioranza. Alla medesima ditta risultano, comunque, affidate diverse commesse per svariati importi nel quadriennio 2014/2017.
A prescindere da alcune condotte chiaramente dolose, orientate ad attribuire un beneficio diretto non in linea con il pubblico interesse, sono state riscontrate azioni improntate alla piu' assoluta negligenza, talmente macroscopiche da indurre al sospetto che la colpa grave in vigilando fosse davvero vicina al dolo intenzionale o comunque eventuale, come nei casi del Teatro comunale mai reso agibile e del Museo mai inaugurato, i cui lavori sono stati affidati in urgenza e senza programmazione alcuna, alla ditta di un cugino di un consigliere comunale.
Per quanto suesposto, sulla scorta del parere favorevole espresso in sede di riunione di Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato dalla partecipazione del Procuratore della Repubblica - D.D.A. di Catania, propone l'adozione della misura di rigore di cui all'art. 143 del TUEL.
Per ogni conseguente valutazione di sottolinea, altresi', che il Comune di Trecastagni risulta fra gli enti locali interessati alla tornata elettorale del 10 giugno prossimo.
Si allega la relazione della Commissione, la quale e' stata trasmessa anche alla Procura DDA di Catania e alla Procura della Corte di conti per i profili di interesse.

Il Prefetto: Riccio
 
Art. 3

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 11 maggio 2018

MATTARELLA
Gentiloni Silveri, Presidente del Consiglio dei ministri

Minniti, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 18 maggio 2018 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, reg.ne succ. n. 917
 
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