Gazzetta n. 125 del 31 maggio 2018 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 11 maggio 2018 |
Scioglimento del consiglio comunale di Briatico e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel Comune di Briatico (Vibo Valentia) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 24 e 25 maggio 2014; Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento del Consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento dell'ente locale per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione dell'8 maggio 2018;
Decreta:
Art. 1
Il Consiglio comunale di Briatico (Vibo Valentia) e' sciolto. |
| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Nel Comune di Briatico (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative svoltesi il 24 ed il 25 maggio del 2014, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il Consiglio comunale di Briatico e' stato gia' sciolto ex art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, con decreti del Presidente della Repubblica in data 24 gennaio 2012 e in data 17 marzo 2003. A seguito delle risultanze dell'operazione giudiziaria denominata «Costa Pulita», eseguita nell'aprile 2016 dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, sono emersi indefettibili relazioni e rapporti parentali tra i componenti dell'attuale compagine di governo dell'ente ed esponenti della criminalita' organizzata nonche' evidenti elementi di continuita' tra l'amministrazione in carica e quelle gia' sciolte nel 2003 e nel 2012. Nell'immediatezza delle risultanze della citata operazione giudiziaria, il prefetto di Vibo Valentia ha avviato un monitoraggio all'esito del quale, con decreto del 1° agosto 2017, successivamente prorogato, ha disposto l'accesso presso il comune ai sensi dell'art. 143, comma 2, del citato decreto legislativo. Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, alla luce delle quali il prefetto, sentito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato dai rappresentanti della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, ha inviato l'allegata relazione in data 6 marzo 2018, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su Collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione del richiamato art. 143. I lavori svolti dalla commissione d'indagine hanno preso in esame, oltre alla generale gestione dell'amministrazione comunale, la cornice criminale ed il locale contesto ambientale, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le cosche territorialmente egemoni, ed hanno evidenziato come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato nel favorire soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambienti controindicati, per l'esistenza di una fitta rete di cointeressenze, amicizie e frequentazioni, che lega alcuni amministratori ad esponenti delle consorterie criminali o a soggetti ad esse contigui. L'operazione «Costa Pulita» ha evidenziato come l'organizzazione criminale tradizionalmente radicata nel territorio del comune si collochi nella sfera di influenza di una potente famiglia malavitosa della provincia, notoriamente legata da vincoli ed intese operative anche alle vicine cosche reggine, con ramificazioni ed interessi economici in altri territori nazionali ed esteri. Il Comune di Briatico, per la sua collocazione geografica, ha un'economia basata prevalentemente sulle attivita' turistiche, settore che, come risulta dalla citata operazione «Costa Pulita», e' fortemente permeato dagli interessi della criminalita' organizzata. La commissione ha delineato il contesto ambientale in cui hanno avuto luogo le consultazioni amministrative del maggio 2014, che hanno visto competere una sola lista e che si sono concluse con l'elezione dell'attuale sindaco, il quale aveva gia' rivestito la carica di organo di vertice dell'ente dal maggio 2005 al marzo 2010 nonche' quella di consigliere comunale di minoranza e capogruppo a seguito della tornata elettorale del 2010. Le relazioni del prefetto e dell'organo ispettivo si soffermano sulla figura dell'attuale sindaco del comune - allo stato indagato in un procedimento penale per il delitto di corruzione elettorale aggravato dal metodo mafioso - nei cui confronti, in relazione al citato scioglimento del 2012, e' pendente innanzi alla Corte di Appello di Catanzaro il giudizio di incandidabilita' ex art. 143, comma 11, del decreto legislativo n. 267 del 2000, e nel cui ambito familiare risultano vincoli di parentela con soggetti pluripregiudicati. Rileva peraltro la continuita' che ha caratterizzato la conduzione del comune negli ultimi anni, attestata dal fatto che due degli assessori in carica hanno rivestito il ruolo di sindaco e quello di Presidente del consiglio, rispettivamente, nelle amministrazioni sciolte nel 2003 e nel 2012 e che tre consiglieri comunali hanno fatto parte anche delle pregresse consiliature. Gli accertamenti compiuti dalla commissione di indagine hanno rivelato un quadro di forte pervasivita' della criminalita' organizzata per il tramite di imprese risultate contigue alle famiglie della 'ndrangheta radicate nel territorio nonche' per il tramite di conferimenti da parte dell'ente di incarichi professionali. In proposito, sono state rivelate reiterate anomalie ed irregolarita' nella gestione dei predetti incarichi, prevalentemente di natura tecnica, ripetutamente affidati in via diretta - in spregio ai principi di concorrenza e rotazione - agli stessi soggetti. Piu' nel dettaglio, la relazione del prefetto evidenzia che uno dei sottoscrittori della lista dell'attuale sindaco, legato da rapporti parentali ad un amministratore comunale ed a professionisti beneficiari di incarichi da parte dell'ente, e' titolare di una societa' fornitrice di una ditta destinataria nell'ottobre 2017 di interdittiva antimafia. In tale contesto viene sottolineato che la citata ditta destinataria di interdittiva - i cui soci sono legati da vincoli di parentela ad un dipendente ed ex socio della ditta medesima, in relazione al quale sono emerse frequentazioni con esponenti di spicco della locale 'ndrangheta e con persone ad essa contigue - ha fornito strutture ricettive ad altra impresa, anch'essa destinataria di informativa interdittiva, la quale ha gestito nel comune di Briatico l'accoglienza dei migranti. L'attivita' di accesso ha appurato, all'interno dell'ente, una gestione amministrativa non improntata ai principi di legalita' e buon andamento, oltre ad un generale disordine amministrativo, elementi questi che, notoriamente, costituiscono nel loro insieme condizioni prodromiche al determinarsi del condizionamento mafioso, considerato anche che l'ingerenza criminale nella gestione della cosa pubblica risulta piu' agevole in condizioni di mancato rispetto delle procedure amministrative. Nella struttura burocratica dell'ente, in particolare, sono state riscontrate carenze organizzative e gestionali ed e' emerso che taluni dipendenti annoverano rapporti di parentela con soggetti appartenenti alla criminalita' organizzata. Per quanto attiene l'area tecnica, comprendente sia il settore urbanistico che quello dei lavori pubblici, si e' palesata una caotica e non corretta archiviazione dei documenti. Emblematica e' la circostanza, evidenziata in sede ispettiva, che nel Comune di Briatico, ente ad alta vocazione turistica e balneare, l'assetto delle lottizzazioni prefigurato in epoche passate non ha ancora avuto compiuta realizzazione, in un contesto ambientale dove appare di fondamentale importanza non solo la corretta programmazione ma anche la gestione ed il controllo del territorio in settori ove sovente gravitano gli interessi della criminalita' organizzata. Il perdurante delineato assetto di cointeressenze emerge anche dalle risultanze della menzionata operazione «Costa Pulita» che, con riferimento al settore delle concessioni demaniali marittime, ha evidenziato l'assenza di qualunque attivita' di controllo da parte dell'ente - pure a fronte di numerose violazioni accertate dalla competente Capitaneria di Porto - e la circostanza che tra i beneficiari dei titoli autorizzativi figurano soggetti che rientrano in una fitta trama di rapporti trasversali tra amministrazione comunale e criminalita' organizzata. Con specifico riferimento al settore dei rifiuti solidi urbani e' emerso che l'ente, con il ricorso a reiterate proroghe, ha consentito ad una societa' di svolgere ininterrottamente il servizio dal 2012 al 2016, fino a quando il sindaco non ha preso atto del provvedimento interdittivo antimafia con conseguente risoluzione del rapporto contrattuale. In relazione ad altra procedura d'appalto, dall'analisi documentale operata dalla commissione di indagine e' risultato che, all'esito di una gara ad evidenza pubblica per la manutenzione delle rete idrica e fognaria, l'ente, pur avendo effettuato l'aggiudicazione, non ha perfezionato il contratto ne' commissionato alcuna prestazione all'impresa aggiudicataria, la quale ha potuto cosi' chiedere la risoluzione del rapporto per decorso dei termini previsti ex lege per la formalizzazione del relativo contratto. Nell'affidamento dei citati lavori e' subentrata l'impresa seconda classificata, il cui titolare e' vicino ad un soggetto contiguo alle consorterie criminali locali, gia' assegnataria di altre manutenzioni per conto del comune, impresa che ha beneficiato della consegna dei lavori nel luglio 2016, sebbene il contratto con l'ente si sia perfezionato solo nel marzo 2017. Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Briatico volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Briatico (Vibo Valentia), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 7 maggio 2018
Il Ministro dell'interno: Minniti |
| Art. 2
La gestione del Comune di Briatico (Vibo Valentia) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott. Leonardo La Vigna - prefetto; dott. Francesco Mauceri - viceprefetto a riposo; dott. Teresa Pace - dirigente di II fascia Area I. |
| Parte di provvedimento in formato grafico |
| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al Consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 11 maggio 2018
MATTARELLA Gentiloni Silveri, Presidente del Consiglio dei ministri
Minniti, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 18 maggio 2018 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, reg.ne succ. n. 919 |
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