Gazzetta n. 137 del 15 giugno 2018 (vai al sommario)
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
COMUNICATO
Campagna estiva antincendio boschivo 2018. Individuazione dei tempi di svolgimento e raccomandazioni per un piu' efficace contrasto agli incendi boschivi, e di interfaccia, nonche' ai rischi conseguenti.


Al Presidente della Regione Abruzzo

Al Presidente della Regione
Basilicata

Al Presidente della Regione Calabria

Al Presidente della Regione Campania

Al Presidente della Regione
Emilia-Romagna

Al Presidente della Regione Friuli
Venezia Giulia

Al Presidente della Regione Lazio

Al Presidente della Regione Liguria

Al Presidente della Regione Lombardia

Al Presidente della Regione Marche

Al Presidente della Regione Molise

Al Presidente della Regione Piemonte

Al Presidente della Regione Puglia

Al Presidente della Regione Sardegna

Al Presidente della Regione Siciliana

Al Presidente della Regione Toscana

Al Presidente della Regione Umbria

Al Presidente della Regione Valle
d'Aosta

Al Presidente della Regione Veneto

Al Presidente della Provincia
autonoma di Bolzano

Al Presidente della Provincia
autonoma di Trento

e, p.c. Al Ministro per gli affari
regionali e le autonomie

Al Presidente dell'Unione delle
province italiane

Al Presidente dell'Associazione
nazionale dei comuni italiani

In materia di lotta agli incendi boschivi, la normativa vigente di cui all'art. 1, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2005, n. 90, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 26 luglio 2005, n. 152, attribuisce allo scrivente il compito di individuare i tempi di svolgimento delle attivita' antincendio boschivo nel periodo estivo che, per la prossima stagione, avranno inizio il 15 giugno e termine il 30 settembre 2018.
In vista della stagione estiva antincendio boschivo 2018, per una piu' efficace azione di contrasto agli incendi boschivi e di interfaccia, nonche' ai rischi conseguenti, ritengo doveroso condividere con le SS.LL. le riflessioni che seguono che ripercorrono le azioni intraprese a valle di quanto accaduto nella stagione estiva del 2017, durante la quale il fenomeno degli incendi boschivi e di interfaccia ha assunto numeri ed impatti significativi in molte aree del nostro Paese, impegnando in modo rilevante i sistemi di spegnimento a terra ed aerei, nonche' i sistemi locali di protezione civile a salvaguardia della pubblica e privata incolumita'.
In ragione di cio', gli eventi incendiari dell'estate del 2017, prolungatisi fino all'inizio di novembre, sono stati analizzati lo scorso autunno con un'intensa e strutturata attivita' di debriefing di livello tecnico, coordinata dal Dipartimento della protezione civile, con l'obiettivo di esaminare i punti di forza e di debolezza delle attivita' di previsione, prevenzione e lotta attiva messe in atto dalle Amministrazioni regionali con il concorso di quelle statutali. In esito alle suddette attivita' di debriefing, sono state condivise alcune proposte migliorative del sistema antincendio boschivo nel suo complesso, per ciascuno degli ambiti specifici della previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. Tali proposte sono state inviate dal Dipartimento della protezione civile, lo scorso dicembre, ai Presidenti delle regioni ed ai vertici delle Amministrazioni centrali competenti nel settore dell'antincendio boschivo, affinche' venissero recepite nei vari ambiti, in vista della stagione antincendio boschivo del 2018.
Per favorire maggiormente l'azione sinergica delle componenti regionali e statuali, impegnate nelle attivita' antincendio boschivo, e per fornire a tutti i livelli di responsabilita' le indicazioni necessarie a predisporre tempestivamente il sistema antincendio, in vista della campagna del 2018 - adeguandolo anche al mutato quadro normativo introdotto dal decreto legislativo. 19 agosto 2016, n. 177 e successive modificazioni - lo scorso 27 febbraio, sono state trasmesse specifiche raccomandazioni operative a tutte le Amministrazioni, a vario titolo coinvolte nelle attivita' di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 57 del 9 marzo 2018, le quali si richiamano integralmente.
Tali raccomandazioni individuano puntualmente le priorita' di azione delle varie componenti del sistema, alla luce delle criticita' individuate nel 2017 e pertanto, l'auspicio e' che ne sia stata data dalle SS.LL., per quanto di competenza, tempestiva attuazione, al fine di affrontare la campagna del 2018 con una risposta piu' efficace ed efficiente.
In seguito alla citata attivita' di debriefing sulla campagna antincendio boschivo del 2017, il Dipartimento della protezione civile ha promosso e costituito, lo scorso mese di aprile, anche un Tavolo tecnico interistituzionale, volto al monitoraggio del settore antincendio boschivo per la proposizione di soluzioni operative ed allo sviluppo dettagliato di alcune delle proposte migliorative individuate nel 2017 che necessitano di ulteriori approfondimenti tecnici. Nella composizione di tale Tavolo tecnico interistituzionale, di prima e finora unica costituzione, sono rappresentate sia le Amministrazioni regionali, pienamente titolari della materia antincendio boschivo, che le componenti statuali quali il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, l'Arma dei carabinieri, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, nonche' una rappresentanza anche dei comuni attraverso l'ANCI.
Cio' premesso, trattando nello specifico la prossima campagna estiva antincendio boschivo 2018, si ritiene utile evidenziare gli esiti delle analisi compiute sulle condizioni idrologiche del territorio nazionale, nel periodo «settembre 2017 - maggio 2018», che mostrano precipitazioni meteorologiche mediamente abbondanti, con un incremento positivo rispetto all'analogo periodo della stagione precedente 2016-2017. Cio' ha, evidentemente, limitato le condizioni favorevoli all'innesco ed alla propagazione degli incendi boschivi, contribuendo a far registrare, nella stagione invernale, un basso numero di incendi boschivi e nessun evento di particolare rilievo. La disponibilita' idrica favorisce, tuttavia, la crescita della vegetazione, in particolare arbustiva ed erbacea, la quale, durante il periodo estivo ed in concomitanza di eventuali prolungati periodi con condizioni meteoclimatiche favorevoli all'innesco ed alla propagazione degli incendi boschivi, potra' fornire un importante contributo al carico di combustibile.
Nel corso dei recenti incontri, tenutisi presso il Dipartimento della protezione civile, con i referenti tecnici delle Amministrazioni regionali e statuali, sono emersi diversi elementi di miglioramento dei sistemi di risposta antincendio boschivo regionali rispetto all'anno 2017, ma anche la persistenza di alcune criticita'; queste, in particolare, sono ravvisabili sia nella fase di coordinamento delle operazioni di spegnimento degli incendi da terra e dal cielo - soprattutto in quelle realta' dove vi era un consolidato rapporto di collaborazione con il preesistente Corpo forestale dello Stato - sia nell'approntamento delle flotte aeree regionali, a causa dei tempi di approvazione di alcuni bilanci regionali ovvero della limitata disponibilita' di risorse rispetto alle esigenze operative.
E' necessario, pertanto, mantenere alto il livello di attenzione sul problema degli incendi boschivi e di interfaccia, affinche' venga affrontato in maniera sinergica fra tutte le componenti e strutture operative, sia regionali sia statali, nell'ambito del Servizio nazionale della protezione civile. Al riguardo, pertanto, si auspica che le SS.LL. proseguano negli sforzi di organizzazione dei propri sistemi regionali di antincendio boschivo, in termini di risorse umane e di mezzi terrestri ed aerei, nell'ottica di una sempre maggiore efficienza, al fine di garantire adeguati livelli di risposta.
Sulla base di consolidate pratiche operative, si rivela efficace un sistema di risposta regionale che preveda presidi e squadre di avvistamento e di sorveglianza, con funzioni deterrenti e di pronta segnalazione; un sistema di squadre di spegnimento da terra, coordinate per ciascun incendio da un direttore delle operazioni di spegnimento, con adeguate competenze di settore; una flotta aerea antincendio boschivo proporzionata all'estensione ed alla pericolosita' potenziale del territorio regionale stesso. Tale sistema, adeguatamente dimensionato in relazione alle caratteristiche del territorio ed alle previsioni giornaliere del pericolo incendi, puo' essere altresi' supportato, come concorso residuale e non primario, dai mezzi della flotta antincendio di Stato, coordinata dal Dipartimento della protezione civile, su richiesta delle Sale operative unificate permanenti, in caso di incendi non piu' controllabili con i mezzi messi in campo dalle strutture regionali.
Per quanto attiene alla flotta aerea antincendio di Stato, per la prossima campagna estiva antincendio boschivo, essa sara' composta da 14 velivoli Canadair CL415 - oltre ad altri 2 velivoli co-finanziati dalla Commissione europea nell'ambito del progetto «EU-Buffer IT» che, pur se prioritariamente destinati agli altri Paesi europei nell'ambito del Meccanismo unionale di protezione civile, potranno essere utilmente impiegati anche sul territorio italiano - e 4 elicotteri Erickson S64F. A questi si aggiungeranno ulteriori elicotteri del comparto Difesa, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e dell'Arma dei carabinieri.
Come ogni anno, per ottimizzare l'impiego di tali velivoli, a supporto delle flotte aeree antincendio regionali, si ritiene necessario proseguire nello sforzo comune e sinergico ed, al riguardo, il Dipartimento della protezione civile continuera' nel monitoraggio e nella vigilanza delle situazioni emergenziali, al fine di garantire il concorso della componente aerea della flotta di Stato e di assicurare la dovuta collaborazione e ogni possibile forma di assistenza per la compiuta attuazione delle presenti raccomandazioni.
Sul sito istituzionale del Dipartimento della protezione civile sara' reso disponibile, anche quest'anno, il numero degli assetti regionali e statali dedicati alle attivita' antincendio boschivo e pertanto si invitano le SS.LL. a voler verificare che i propri Uffici abbiano gia' comunicato le informazioni richieste, secondo le modalita' gia' rappresentate dallo stesso Dipartimento.
Per il contrasto degli incendi boschivi e di interfaccia si sono dimostrati altresi' particolarmente efficaci il dispiegamento di dispositivi di prevenzione, di controllo e di monitoraggio continuo del territorio da parte delle forze di polizia, come fattore deterrente preventivo, nonche' le attivita' di investigazione e di ricerca degli autori degli atti incendiari. A tale proposito si auspica una ancora piu' efficace cooperazione e scambio dei dati tra le diverse componenti del sistema e le relative sale operative, per migliorare ulteriormente i tempi di intervento sugli incendi ed agevolare l'avvio delle operazioni investigative.
Il fenomeno incendiario, infatti, avendo una matrice prettamente antropica puo' essere efficacemente contrastato con politiche di prevenzione, strutturale e non strutturale, tra cui sono ricomprese le attivita' di promozione, tra i cittadini, della cultura di protezione civile e delle corrette norme di comportamento per la salvaguardia dell'ambiente.
Alla luce della disamina effettuata sul fenomeno incendiario in Italia, rivolgo infine alle SS.LL. le allegate raccomandazioni operative, parte integrante della presente comunicazione, per un piu' efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi conseguenti per la stagione estiva 2018, confidando vivamente nella tempestiva e puntuale attuazione delle stesse, anche con il concorso di tutte le diverse componenti istituzionali chiamate ad intervenire a diverso titolo, al fine di garantire il coordinamento della risposta organizzativa ed operativa, nel rispetto di quanto previsto dalla vigente legislazione nazionale e regionale.
Roma, 15 giugno 2018

Il Presidente
del Consiglio dei ministri
Conte
 

Allegato
Attivita' antincendio boschivo (AIB) per la stagione estiva 2018.
Raccomandazioni per un piu' efficace contrasto agli incendi
boschivi, di interfaccia ed ai rischi conseguenti
a) Attivita' di previsione e prevenzione
Favorire un adeguato scambio di informazioni fra le strutture locali, regionali e statuali impiegate a vario titolo nelle attivita' AIB con quelle di protezione civile.
Utilizzare le informazioni disponibili presso i Centri funzionali decentrati per attivita' di previsione delle condizioni di pericolosita' degli incendi boschivi e favorire, qualora non presente, la produzione di uno specifico bollettino incendi cosi' come previsto dal decreto ministeriale. 20 dicembre 2001. Allo scopo si rammenta che il Dipartimento della protezione civile ha sviluppato un proprio modello previsionale, disponibile in via continuativa e per tutti i giorni dell'anno presso i predetti Centri funzionali.
Promuovere forme di sensibilizzazione e di stimolo degli Enti e delle Societa' che gestiscono le infrastrutture, affinche' attuino i necessari interventi di manutenzione mirati alla riduzione delle condizioni favorevoli all'innesco e alla propagazione degli incendi, indicando come prioritari gli interventi nelle fasce perimetrali delle zone antropizzate, delle infrastrutture strategiche, della rete viaria e di quella ferroviaria.
Supportare e promuovere presso le Amministrazioni comunali le attivita' di prevenzione non strutturale, indicando come prioritaria l'istituzione e l'aggiornamento del catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco, cosi' come previsto dall'art. 10, comma 2 della legge n. 353 del 2000, strumento necessario per l'applicazione dei vincoli dettati dalla predetta legge.
Definire con le Prefetture - Uffici territoriali di Governo ed i comuni a maggior rischio di incendi boschivi attivita' di controllo del territorio da parte delle Forze di polizia, anche attraverso l'elaborazione di specifiche procedure di comunicazione tra le Sale operative al fine di attivare, in particolare nelle aree e nei periodi a maggior rischio, un efficace dispositivo deterrente delle possibili cause di innesco.
Promuovere ogni azione necessaria a potenziare ed ottimizzare l'organizzazione ed il coordinamento del personale appartenente alle Organizzazioni di volontariato, riconosciute secondo la vigente normativa, ed impiegate, ai diversi livelli territoriali, nelle attivita' di sorveglianza, vigilanza e presidio del territorio, nonche' a supporto alle Autorita' preposte per la lotta attiva, nelle aree e nei periodi di maggior rischio.
Coinvolgere le Associazioni di categoria silvo-pastorali presenti sul territorio, attraverso specifici protocolli d'intesa, con l'obiettivo di mettere a disposizione del sistema antincendio boschivo specifiche conoscenze e risorse delle stesse Associazioni.
Stabilire, ai sensi dell'art. 7, comma 6, della legge n. 353 del 2000, forme di incentivazione per il personale stagionale utilizzato, strettamente correlate ai risultati ottenuti in termini di riduzione delle aree percorse dal fuoco. b) Attivita' di pianificazione ai sensi della legge quadro sugli
incendi boschivi
Provvedere alla revisione annuale del Piano regionale per la programmazione delle attivita' di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, di cui all'art. 3, comma 3, della legge n. 353 del 2000, redatto secondo le linee guida di cui al decreto ministeriale. 20 dicembre 2001, evidenziando inoltre le procedure ed il modello di intervento da adottare anche in situazioni complesse che possono interessare sia le aree boscate che quelle di interfaccia e che possono richiedere l'impiego di forze facenti capo a diversi soggetti, anche rispetto a quanto stabilito dal decreto legislativo. n. 177 del 2016.
Provvedere alla redazione di adeguate cartografie a supporto di tutte le fasi di intervento legate al fenomeno degli incendi boschivi, dall'individuazione delle possibili aree a maggior rischio incendio boschivo e di interfaccia, alla produzione di strati informativi quali le fonti di approvvigionamento idrico, nonche' una suddivisione del territorio per tipo di vegetazione.
Assicurare il fondamentale raccordo tra il suddetto Piano regionale ed i Piani per i parchi e le riserve naturali dello Stato, predisposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi dall'art. 8, della legge n. 353 del 2000.
Definire, con le Societa' di gestione o gli Enti interessati, un adeguato modello di intervento per le aree particolarmente sensibili agli incendi, come viabilita' principale ed altre infrastrutture strategiche che, in caso di evento, possa limitare i rischi per l'incolumita' pubblica e privata. c) Attivita' di pianificazione di protezione civile
Sollecitare e sostenere i Sindaci nella predisposizione e nell'aggiornamento dei piani comunali o intercomunali di protezione civile, anche di carattere speditivo, con particolare riferimento al rischio di incendi di interfaccia, oltreche' nella definizione delle procedure di allertamento del sistema locale di protezione civile, nella mappatura del territorio secondo i diversi livelli di rischio di incendi di interfaccia e nelle attivita' di informazione alla popolazione. Stante la peculiarita' del periodo estivo, si raccomanda altresi' la promozione dell'elaborazione di specifici piani di emergenza per gli insediamenti, le infrastrutture e gli impianti turistici, anche temporanei, prossimi ad aree boscate o comunque suscettibili all'innesco.
Provvedere, ove possibile, alla definizione di specifiche intese ed accordi tra regioni e province autonome, anche limitrofe, nell'ambito delle quali trovare un'appropriata e coordinata sintesi delle iniziative volte ad assicurare una pronta ed efficace cooperazione e condivisione di uomini e mezzi, in particolare del volontariato, nonche' di mezzi aerei da destinare ad attivita' di vigilanza e di lotta attiva agli incendi boschivi, sia in caso di eventi particolarmente intensi sia durante i periodi ritenuti a maggior rischio. d) Attivita' di lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia e
di gestione dell'emergenza
Adeguare i dispositivi regionali antincendio, di fondamentale importanza nella prima risposta e nel contenimento degli incendi boschivi e di interfaccia, al regime degli eventi che interessano il territorio regionale, modulando e potenziando opportunamente le forze di terra con quelle aeree.
Formare costantemente gli operatori antincendio boschivo a tutti i livelli, per implementare al meglio le tecniche di spegnimento ed aumentare la sicurezza degli operatori stessi.
Porre il massimo sforzo nel diversificare con mezzi ad ala rotante e ad ala fissa la flotta regionale, concetto piu' che mai attuale vista l'effettiva composizione della flotta aerea di Stato, sia in termini di assetti disponibili sia in termini di tipologia.
Assicurare la piena integrazione procedurale e operativa con le Amministrazioni statali, centrali e periferiche, in relazione all'impiego sia di risorse strumentali sia di conoscenze specialistiche, valutando, altresi', il ricorso ad accordi per l'utilizzo di figure professionali adeguate alle esigenze operative, ove non presenti nella struttura regionale o provinciale.
Garantire, altresi', l'indispensabile presenza di un adeguato numero di direttori/responsabili delle operazioni di spegnimento, dotati di professionalita' e profilo di responsabilita' tali da consentire l'ottimale coordinamento delle attivita' delle squadre medesime con quelle dei mezzi aerei.
Garantire un costante collegamento tra le Sale operative unificate permanenti (SOUP), di cui all'art. 7, della legge n. 353 del 2000, e le Sale operative regionali di protezione civile, laddove non gia' integrate, nonche' il necessario e permanente raccordo con il Centro operativo aereo unificato (COAU) e la Sala situazione Italia del Dipartimento della protezione civile, ai fini, rispettivamente, della richiesta di concorso aereo e del costante aggiornamento sulla situazione a livello regionale delle emergenze derivanti dagli incendi di interfaccia. In proposito e' indispensabile che il COAU abbia immediata, piena e costante visibilita' dell'impiego tattico degli assetti regionali al fine di poter far intervenire le risorse strategiche aeree statali ove piu' necessario in ogni momento. Cio' al fine di evitare diseconomie in continui spostamenti attraverso la Penisola e di rendere piu' tempestivo ed efficace l'intervento.
Assicurare, cosi' come previsto dall'art. 7 comma 3, della legge n. 353 del 2000, un adeguato assetto della propria SOUP prevedendone un'operativita' di tipo continuativo nei periodi di maggior rischio di incendio boschivo, ed integrando le proprie strutture con quelle del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, dei Corpi forestali regionali e/o provinciali, nonche', ove necessario, con personale delle organizzazioni di volontariato riconosciute, delle Forze armate, delle Forze di polizia e delle altre componenti e strutture operative di cui alla legge n. 225 del 1992.
Valutare la possibilita' di definire gemellaggi tra regioni, e tra regioni e province autonome, per l'attivita' di lotta attiva agli incendi boschivi, intesi non solo come scambio di esperienze e conoscenze tra strutture ed operatori ma, soprattutto, come strumento di potenziamento del dispositivo di intervento. Il Dipartimento della protezione civile assicurera' il proprio supporto alle iniziative di gemellaggi tra le regioni che coinvolgono le organizzazioni di volontariato, nei limiti dei fondi disponibili.
Assicurare la diffusione e la puntuale attuazione delle «Disposizioni e procedure per il concorso della flotta aerea dello Stato nella lotta attiva agli incendi boschivi», emanate dal Dipartimento della protezione civile, onde garantire la prontezza, l'efficacia e la tempestivita' degli interventi, nonche' l'impiego ottimale dei mezzi aerei rispetto alle tipologie di evento.
Provvedere alla razionalizzazione delle richieste di spegnimento indirizzate al COAU del Dipartimento della protezione civile, per situazioni di reale necessita' rispetto all'attivita' di contrasto a terra.
Promuovere un'attivita' di sensibilizzazione presso gli aeroclub presenti sul territorio affinche', nell'ambito delle normali attivita' di volo e di addestramento, i piloti svolgano anche attivita' di avvistamento, segnalando prontamente eventuali principi di incendio boschivo all'Ente preposto alla gestione del traffico aereo.
Adottare tutte le misure necessarie, compresa l'attivita' di segnalazione all'Ente nazionale per l'aviazione civile ai sensi dell' art. 712 del Codice della navigazione, affinche' impianti, costruzioni ed opere che possono costituire ostacolo per il volo degli aeromobili antincendio ed intralcio alle loro attivita', siano provvisti di segnali, incrementando in tal modo la sicurezza dei voli della flotta aerea antincendio.
Ampliare per quanto possibile la disponibilita' di fonti idriche idonee al prelievo di acqua da parte degli aeromobili impiegati in AIB; fornire il continuo aggiornamento delle informazioni, con particolare riferimento alla presenza, anche temporanea, di ostacoli e pericoli per la navigazione aerea ed al carico d'acqua.
Definire opportune intese con le Capitanerie di porto sia per identificare e garantire aree a ridosso delle coste idonee per il pescaggio dell'acqua a mare da parte dei mezzi aerei, tali da consentire anche la sicurezza per le attivita' di pesca e balneazione, sia per assicurare l'eventuale intervento da mare per il soccorso alle popolazioni qualora minacciate da incendi prossimi alla linea di costa.
 
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