Gazzetta n. 168 del 21 luglio 2018 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERA 28 febbraio 2018
Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. Piano operativo sport e periferie (articolo 1, comma 703, lettera c) della legge n. 190/2014). (Delibera n. 16/2018).


IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

Visto l'art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, che attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri, o al Ministro delegato, le funzioni in materia di politiche di coesione di cui all'art. 24, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate di cui all'art. 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88 e in particolare l'art. 4 il quale dispone che il citato Fondo per le aree sottoutilizzate sia denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione - di seguito FSC - e finalizzato a dare unita' programmatica e finanziaria all'insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese;
Visto l'art. 10 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, che istituisce l'Agenzia per la coesione territoriale, la sottopone alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato e ripartisce le funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la stessa Agenzia;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 dicembre 2014 che istituisce, tra le strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri, in attuazione del citato art. 10 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, il Dipartimento per le politiche di coesione;
Considerato che la legge 27 dicembre 2013, n. 147 e, in particolare, il comma 6 dell'art. 1, individua in 54.810 milioni di euro le risorse del FSC per il periodo di programmazione 2014-2020 iscrivendone in bilancio l'80 per cento pari a 43.848 milioni di euro;
Considerato che la legge 23 dicembre 2014, n. 190 ed in particolare il comma 703 dell'art. 1, ferme restando le vigenti disposizioni sull'utilizzo del FSC, detta ulteriori disposizioni per l'utilizzo delle risorse assegnate per il periodo di programmazione 2014-2020;
Viste in particolare le lettere b) e c) del predetto comma 703 della citata legge n. 190 del 2014, le quali prevedono che siano individuate dall'Autorita' politica per la coesione, in collaborazione con le amministrazioni interessate e sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, le aree tematiche nazionali e i relativi obiettivi strategici, con successiva comunicazione alle competenti commissioni parlamentari, e che il CIPE disponga, con propria delibera, una ripartizione della dotazione finanziaria del FSC iscritta in bilancio tra le diverse aree tematiche nazionali;
Considerato che la legge 11 dicembre 2016, n. 232 per gli anni 2020 e successivi integra la dotazione FSC 2014-2020 della restante quota del 20 per cento inizialmente non iscritta in bilancio, pari a 10.962 milioni di euro;
Considerato che la legge 27 dicembre 2017, n. 205, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020, ha integrato la dotazione del FSC 2014-2020 di ulteriori 5.000 milioni di euro;
Vista la delibera di questo Comitato n. 25 del 2016, con la quale sono state individuate, in applicazione della lettera c) dell'art. 1, comma 703, della citata legge n. 190 del 2014, sei aree tematiche di interesse del FSC;
Tenuto conto, che in data 14 febbraio 2018 la Cabina di regia - istituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 febbraio 2016 per lo svolgimento delle funzioni di programmazione del FSC 2014-2020 previste dalla lettera c) del citato comma 703 dell'art. 1 della legge n. 190 del 2014 - ha condiviso l'opportunita' di una tale assegnazione di risorse al sopra citato Piano operativo sport e periferie;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 12 dicembre 2016 con il quale, tra l'altro, e' stato nominato Ministro senza portafoglio il prof. Claudio De Vincenti;
Visti il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 dicembre 2016 con il quale allo stesso Ministro e' conferito l'incarico relativo alla coesione territoriale e al Mezzogiorno e il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 gennaio 2017 recante la delega di funzioni al Ministro stesso;
Vista la nota del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno prot. n. 152 del 21 febbraio 2018 e l'allegata nota informativa predisposta dal Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri concernente l'approvazione e l'assegnazione di risorse al Piano operativo sport e periferie;
Visto l'art. 15 del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 2016, n. 9, che al fine del potenziamento dell'attivita' sportiva agonistica nazionale e dello sviluppo della relativa cultura in aree svantaggiate e zone periferiche urbane, con l'obiettivo di rimuovere gli squilibri economico sociali e incrementare la sicurezza urbana, istituisce sullo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Fondo «sport e periferie» da trasferire al Comitato olimpico nazionale italiano (CONI);
Vista la legge 27 dicembre 2017, n. 205, ed in particolare il comma 362 dell'art. 1, il quale al fine di attribuire natura strutturale al Fondo «sport e periferie» di cui all'art. 15, comma 1, del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 2016, n. 9, autorizza la spesa di 10 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2018, da iscrivere su apposita sezione del relativo capitolo dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, da trasferire al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri;
Considerato che il Piano operativo sport e periferie si propone di destinare al citato Fondo «sport e periferie» un importo pari a 250 milioni di euro a valere sulle risorse FSC 2014-2020, come integrate dalla citata legge 27 dicembre 2017, n. 205;
Considerato che il Piano evidenzia il cronoprogramma di attuazione e indica la prevista evoluzione annua della spesa;
Vista la nota del 27 febbraio 2018, prot. n. 1183-P, predisposta congiuntamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica e dal Ministero dell'economia e delle finanze, posta a base della odierna seduta del Comitato;

Delibera:

1. In applicazione dell'art. 1, comma 703, lettera c), della citata legge n. 190 del 2014 e della citata delibera di questo Comitato n. 25 del 2016, e' approvato il Piano operativo sport e periferie, che viene allegato alla presente delibera e ne costituisce parte integrante.
2. La dotazione finanziaria complessiva del Piano e' pari a 250 milioni di euro ed e' posta a valere sulle risorse FSC 2014-2020, come integrate dalla citata legge 27 dicembre 2017, n. 205.
3. L'Autorita' politica per la coesione, a conclusione della fase di programmazione delle risorse FSC 2014-2020, informera' il Comitato circa le modalita' di rispetto del vincolo previsto dall'art. 1, comma 703, lettera c) della citata legge n. 190 del 2014, che destina l'80 per cento delle risorse ai territori delle regioni del Mezzogiorno e il 20 per cento al Centro-Nord.
4. L'Autorita' politica per la coesione riferira' annualmente e, in ogni caso, su specifica richiesta, a questo Comitato sull'attuazione del Piano.
5. Secondo quanto previsto dalla lettera l) del citato comma 703 della citata legge n. 190 del 2014, l'articolazione finanziaria della presente assegnazione e' la seguente:
anno 2019: milioni di euro 10,00;
anno 2020: milioni di euro 10,00;
anno 2021: milioni di euro 10,00;
anno 2022: milioni di euro 10,00;
anno 2023: milioni di euro 10,00;
anno 2024: milioni di euro 10,00;
anno 2025: milioni di euro 190,00.
6. Tale profilo, ancorche' diverso dalla modulazione annuale indicata nel cronoprogramma del Piano operativo, allegato alla presente delibera, costituisce limite per i trasferimenti dal Fondo all'amministrazione proponente.
Roma, 28 febbraio 2018

Il Presidente: Gentiloni Silveri Il segretario: Lotti

Registrata alla Corte dei conti il 4 luglio 2018 Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev. n. 950
 
Allegato

PIANO OPERATIVO SPORT E PERIFERIE
Politiche di supporto alle infrastrutture sportive nelle aree
svantaggiate e nelle zone periferiche urbane.
Il presente piano operativo ha per oggetto un programma nazionale di interventi finalizzati alla implementazione del patrimonio infrastrutturale sportivo del nostro Paese, con particolare riguardo alle aree svantaggiate e alle zone periferiche urbane.
Tale piano trae ispirazione dalla virtuosa esperienza del «Fondo sport e periferie», istituito dal decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, con l'obiettivo di rimuovere gli squilibri economico sociali e incrementare la sicurezza urbana attraverso gli investimenti sulle infrastrutture sportive.
Il Fondo sport e periferie, inizialmente incardinato presso il Coni, e' stato gia' finanziato con due tranche di importo pari a 100 milioni di euro ciascuna, impegnati la prima volta con il «Piano pluriennale» approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2016 e in corso di assegnazione per quanto concerne la seconda.
Il riscontro ottenuto da questa iniziativa e' stato molto positivo, tanto che le risorse disponibili si sono rivelate in entrambi i casi insufficienti a soddisfare la grande quantita' di domande. Tale effetto era peraltro ampiamente atteso e dimostra una volta di piu' il noto ritardo del nostro Paese sul fronte infrastrutturale e, per quanto piu' in particolare interessa questa sede, sul fronte delle infrastrutture sportive.
Con la prima tranche sono stati finanziati otto interventi urgenti, coi quali si e' mirato a risolvere alcune delle situazioni di maggiore difficolta' nelle periferie di Milano, Roma, Napoli e Palermo, e centottantatre' interventi distribuiti sull'intero territorio nazionale in modo omogeneo e con l'interessamento di ventisette discipline sportive.
Nella fase di assegnazione delle risorse si e' cercato di garantire il maggior numero di interventi, evitando che la piu' grossa parte delle risorse potesse essere assorbita da un numero esiguo di progetti molto onerosi: infatti, sul totale dei finanziamenti accordati solo ventidue hanno superato l'importo di ottocentomila euro, trentatre' si sono attestati al di sopra di duecentomila euro e tutti i restanti centoventotto sono rimasti al di sotto di quest'ultima cifra.
A dimostrazione del fatto che con il progetto sport e periferie si e' cercato di rispondere a una reale esigenza del Paese, circa il dieci per cento dei beneficiari della prima tranche ha gia' completato i lavori, il sessanta per cento ha gia' avviato le procedure per l'esecuzione di lavori e solo il trenta per cento si trova ancora in fase di completamento della progettazione esecutiva.
La consapevolezza del ricordato ritardo infrastrutturale e l'ottima riuscita del progetto sport e periferie hanno suggerito di puntare nuovamente su questo modello. Con la legge di bilancio per il 2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205) il Fondo sport e periferie e' divenuto strutturale e gli e' stata assegnata una dotazione iniziale di dieci milioni di euro all'anno: ai sensi del comma 362 dell'art. 1 della predetta legge, infatti, «al fine di attribuire natura strutturale al Fondo "sport e periferie"» e' stata «autorizzata la spesa di 10 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2018», con l'unica differenza rispetto al passato che tali risorse «sono assegnate all'Ufficio per lo sport presso la Presidenza del Consiglio dei ministri».
I criteri e le modalita' di gestione delle risorse del Fondo saranno individuati, nel rispetto delle finalita' indicate dall'art. 15, comma 2, lettere a), b) e c), del gia' menzionato decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri attualmente in fase di approvazione (gia' licenziato dal Ministro per lo sport e inviato al Ministro dell'economia e delle finanze per il concerto). Alla luce di questo vincolo finalistico, le risorse del Fondo saranno destinate a finanziare interventi di:
a) ricognizione di impianti sportivi esistenti su tutto il territorio nazionale;
b) realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi finalizzati all'attivita' agonistica, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane;
c) diffusione di attrezzature sportive nelle aree di cui alla lettera b), con l'obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti;
d) completamento e adeguamento di impianti sportivi esistenti da destinare all'attivita' agonistica nazionale e internazionale.
Le finalita' qui sopra elencate sono peraltro ampiamente condivise anche a livello europeo. Infatti, l'Accordo di partenariato per l'Italia 2014-2020 del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica dell'Unione europea, indica tra gli obiettivi anche quello di «promuovere l'inclusione sociale, combattere la poverta' e ogni forma di discriminazione» (obiettivo tematico n. 9) e, in particolare, si prefigge di incrementare «la legalita' nelle aree ad alta esclusione sociale» e di migliorare il «tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalita'» (risultato atteso n. 9.6).
L'obiettivo tematico e il risultato atteso indicati dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica dell'Unione europea sono del tutto coerenti con quelli fatti propri dal Fondo sport e periferie: la pratica sportiva, come noto, rappresenta un veicolo estremamente efficace di inclusione sociale e di abbattimento delle barriere che si frappongono tra i centri e le periferie e tra le aree sviluppate e quelle svantaggiate.
Il piano operativo dello sport si propone pertanto di destinare al Fondo sport e periferie di cui all'art. 1, comma 362, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, le risorse del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 per un importo pari a 250 milioni di euro.
L'importo suddetto dovrebbe essere distribuito sulle tre annualita' 2018, 2019 e 2020, con 50 milioni di euro per il primo anno e 100 milioni di euro per ciascuno dei due anni successivi.
Tale stanziamento, che si sommerebbe a quello di dieci milioni di euro all'anno effettuato con legge di bilancio, consentirebbe di proseguire sul sentiero tracciato per il prossimo triennio, con un impegno economico che consentirebbe di ridurre in larga misura, se non di eliminare del tutto, il ritardo infrastrutturale sportivo accumulato negli anni passati.


Parte di provvedimento in formato grafico

 
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