Gazzetta n. 266 del 15 novembre 2018 (vai al sommario)
UNIVERSITA' DI URBINO «CARLO BO»
DECRETO RETTORALE 6 novembre 2018
Modifiche allo Statuto.


IL RETTORE

Visto lo statuto dell'Universita' degli studi di Urbino Carlo Bo, emanato con decreto rettorale n. 138/2012 del 2 aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 89 del 16 aprile 2012, ed, in particolare, l'art. 5;
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168, istitutiva del Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica, ed, in particolare, l'art. 6;
Vista la legge 30 dicembre 2010, n. 240, norme in materia di organizzazione delle universita', di personale accademico e reclutamento, nonche' delega al Governo per incentivare la qualita' e l'efficienza del sistema universitario ed, in particolare, l'art. 2;
Vista la delibera del consiglio di amministrazione n. 58/2018 del 23 marzo 2018, con la quale e' stato espresso parere favorevole alla proposta di modifica del testo vigente dello statuto di Ateneo;
Vista la delibera del senato accademico n. 58/2018 del 24 aprile 2018, con la quale sono state approvate le seguenti modifiche:
Sommario: «Titolo III - Organi dell'ateneo»;
sono cassate le parole «Art. 20 - Consiglio degli studenti»; «Art. 21 - Comitato etico», con conseguente scorrimento della numerazione dei successivi articoli;
dopo le parole «Art. 20 - Nucleo di valutazione» sono inserite le parole «Art. 21 - Direttore generale»;
dopo le parole «Art. 21 - Direttore generale» sono inserite le parole:
«Titolo IV - Altri organismi di ateneo», con conseguente scorrimento della numerazione dei successivi titoli del sommario, e sono inserite le parole:
«Art. 22 - Consiglio degli studenti» e «Art. 23 - Comitati etici», con conseguente scorrimento della numerazione dei successivi articoli;
dopo le parole: «Art. 25 - Comitato unico di garanzia per le pari opportunita', la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni» sono inserite le parole:
«Art. 26 - Presidio della qualita'» con conseguente scorrimento della numerazione dei successivi articoli;
dopo le parole «Titolo V - Organizzazione dell'amministrazione» sono cassate le parole «e direttore generale»;
dopo la parola «Principi» sono cassate le parole «Art. 27 - Direttore generale» con conseguente scorrimento della numerazione;
art. 1, comma 5: dopo la parola «consultazione» e' cassata la parola «periodica» e dopo la parola «internazionali» e' aggiunto il seguente capoverso: «L'universita' sostiene con ogni mezzo adeguato la Fondazione Carlo e Marise Bo e ne promuove le finalita'»;
art. 1, dopo il comma 8, e' aggiunto il seguente comma 9: «L'ateneo promuove la cultura e il miglioramento continuo della qualita' delle proprie strutture e sovraintende all'adeguato svolgimento delle procedure di assicurazione della qualita'. Il sistema si basa su meccanismi di autovalutazione e di valutazione esterna idonei a garantire il continuo miglioramento delle attivita' svolte.» con conseguente scorrimento della numerazione successiva;
art. 6, comma 2: dopo la parola «parere» e' inserita la parola «favorevole»;
art. 6, comma 4:
dopo le parole «Il regolamento» e' cassata la parola «di»;
prima di «amministrazione» sono inserite le parole «per l'»;
dopo «amministrazione» viene cassata la parola «e» e sono inserite le parole «, la finanza e la»;
art. 9, comma 2: dopo le parole «a tempo determinato,» e' inserita la frase: «professori emeriti ed onorari la cui proposta di nomina e' stata avanzata dal Dipartimento stesso»;
art. 9, comma 3: dopo le parole «dal consiglio di amministrazione,» sono inserite le parole: «coerentemente con la sostenibilita' dell'offerta formativa,» e dopo le parole «proposta medesima» sono inserite le parole «ovvero almeno venti, purche' gli stessi costituiscano almeno l'80% di tutti i professori, ricercatori di ruolo e a tempo determinato dell'universita' appartenenti ad una medesima area disciplinare.»;
art. 9, comma 7: dopo le parole «dal regolamento» la parola «di» viene sostituita da «per l'» e dopo «amministrazione» viene inserita la virgola, cassata la parola «e» e aggiunte le parole «la finanza e la»; dopo le parole «legge n. 240/2010.» e' aggiunta la frase: «Le responsabilita' economico-amministrative in capo a ciascun Dipartimento sono definite dal regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita'.»;
art. 9, comma 8:
dopo le parole «dell'ateneo» e' aggiunta la frase «, anche in funzione della sostenibilita' dell'offerta formativa,»;
le parole «il Dipartimento provvede» vengono sostituite da «i Dipartimenti provvedono»;
dopo le parole «a determinare le» viene cassata la parola «proprie»;
art. 11, comma 1: dopo la parola «regolamentare» viene aggiunta la seguente frase: «e specificamente dal regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita'.»;
art. 11, comma 3: prima delle parole: «anzianita' anagrafica» il termine «maggiore» e' sostituito da «minore»;
art. 11, comma 6: dopo la parola «docente» viene aggiunta la frase «e del personale tecnico-amministrativo»;
art. 12, dopo il comma 3 e' aggiunto il seguente comma 4:
«L'Istituto superiore di scienze religiose "Italo Mancini" dell'ateneo ha le finalita':
a) di promuovere la ricerca scientifica nel campo delle scienze religiose e teologiche;
b) di stimolare la formazione di una cultura comparativa, adatta alla complessita' del mondo contemporaneo, e di un'attitudine al dialogo interreligioso e multiculturale;
c) di formare insegnanti di religione cattolica per le scuole pubbliche.
Per il raggiungimento di questa ultima finalita' l'Istituto opera in regime di convenzione, appositamente stipulata, fra il rettore e l'ordinario della Diocesi di Urbino e attiva specifici corsi di specializzazione.
Le modalita' di funzionamento del predetto Istituto sono stabilite da apposito regolamento, adottato dal senato accademico previo parere favorevole del consiglio di amministrazione.»;
art. 16, comma 2:
lettera g), primo trattino: le parole «il documento» sono sostituite da «i documenti» e dopo «programmazione» vengono inserite le parole «strategica e»;
lettera l): dopo «regolamento» la parola «di» viene sostituita da «per l'» e dopo «amministrazione» viene cassata la parola «e» e vengono aggiunte le parole «, la finanza e la»;
art. 16, comma 4:
lettera a): il numero «70» viene sostituito da «73»;
lettera b): il numero «20» viene sostituito da «22»;
lettera c): il numero «10» viene sostituto da «5»;
art. 16, comma 6: prima di «anzianita' anagrafica» la parola «maggiore» viene sostituita da «minore»;
art. 17, comma 2:
lettera a), terzo trattino: all'inizio del periodo vengono aggiunte le parole «sul piano strategico e»;
lettera b), terzo trattino: dopo «regolamento» la parola «di» viene sostituita da «per l'» e dopo «amministrazione» viene cassata la parola «e» e vengono aggiunte le parole «, la finanza e la»;
lettera g): viene cassata la parola «approvare» e vengono inserite le parole «provvedere secondo quanto disposto dall'art. 18, comma 7,»; dopo «componenti» sono cassate le parole «la proposta del Rettore di» e viene inserita la parola «alla»; dopo la parola «nomina» sono cassate le parole «di due» e viene inserita la parola «dei»; dopo le parole «consiglio di amministrazione» vengono cassate le parole «appartenenti al personale docente dell'ateneo»;
art. 17, comma 3, lettera c), punto 2: dopo le parole «professore associato» viene inserito il seguente periodo: «l'organo e', comunque, validamente costituito anche in caso di eventuali passaggi di ruolo dei membri in carica, fermo restando quanto previsto al punto 2).»;
art. 17, comma 4: dopo le parole «tre anni» vengono inserite le parole «a decorrere dal 1° novembre successivo alle elezioni»;
art. 18, comma 2, lettera b):
primo trattino: dopo «regolamento» la parola «di» viene sostituita da «per l'» e dopo «amministrazione» viene cassata la parola «e» e vengono aggiunte le parole «, la finanza e la»;
secondo trattino: dopo la parola «nonche'» vengono inserite le parole «il piano strategico,»;
lettera h): dopo «regolamento» la parola «di» viene sostituita da «per l'» e dopo «amministrazione» viene cassata la parola «e» e vengono aggiunte le parole «, la finanza e la»;
art. 18, comma 10: dopo le parole «tre anni a» viene cassata la frase «partire dal decreto di nomina. I rappresentanti degli studenti e studentesse restano in carica due anni a partire dalla prima riunione dello stesso. Tutti i mandati possono essere rinnovati per una sola volta.» e viene inserita la frase «decorrere dal 1° gennaio successivo alle elezioni. Il mandato puo' essere rinnovato una sola volta. Il mandato dei rappresentanti degli studenti e studentesse ha durata biennale.»;
articoli 20 e 21 vengono cassati con conseguente scorrimento della numerazione; gli stessi, con numerazione rispettivamente 22 e 23, vengono inseriti nel nuovo «Titolo IV - Altri organismi di ateneo»;
art. 22 (ora art. 20), comma 1:
dopo le parole «dell'offerta didattica» vengono inserite le parole «e dell'attivita' di ricerca in conformita' alle norme dell'ordinamento universitario, verifica» e viene cassata la seguente frase «anche sulla base degli indicatori individuati dalle commissioni paritetiche docenti-studenti ai sensi dell'art. 13 del presente statuto. Verifica l'attivita' di ricerca svolta dai Dipartimenti, nonche'»;
dopo le parole «sono altresi' attribuite» sono cassate le parole «, in raccordo con l'attivita' dell'ANVUR,»;
art. 22 (ora art. 20), comma 5:
vengono cassate le parole «diverse competenze presenti nelle»;
dopo la parola «aree» vengono cassate le parole «scientifico-disciplinari»;
viene inserito, con il numero 21 e con conseguente scorrimento della numerazione, il contenuto dell'ex art. 27 il quale viene eliminato dal «Titolo IV - Organizzazione dell'amministrazione e direttore generale» come segue:
«Art. 21 - Direttore generale. - 1. Il direttore generale ha funzioni di complessiva gestione e organizzazione dei servizi, delle risorse strumentali e del personale tecnico-amministrativo dell'ateneo, sulla base degli indirizzi forniti dal consiglio di amministrazione. Esercita i compiti attribuiti dalla legge ai dirigenti di uffici dirigenziali generali, in quanto compatibili.
2. Il direttore generale partecipa alle riunioni del senato accademico e del consiglio di amministrazione senza diritto di voto. Egli redige e invia al consiglio di amministrazione, al senato accademico e al nucleo di valutazione una relazione annuale sull'attivita' svolta.
3. L'incarico di direttore generale e' conferito dal consiglio di amministrazione, su proposta del rettore, sentito il senato accademico, scegliendo tra personalita' di elevata qualificazione professionale e comprovata esperienza pluriennale con funzioni dirigenziali. L'incarico, regolato con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, ha durata non superiore a quattro anni ed e' rinnovabile. Il direttore generale puo' essere revocato prima della scadenza, su proposta del rettore, con atto motivato del consiglio di amministrazione, sentito il senato accademico.
4. Il trattamento economico del direttore generale e' determinato in conformita' ai criteri e ai parametri fissati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nel caso in cui l'incarico di direttore generale venga conferito a dipendente pubblico, lo stesso viene collocato in aspettativa senza assegni per tutta la durata del contratto.
5. Il direttore generale designa chi lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.»;
dopo il nuovo art. 21 e' aggiunto il seguente titolo: «Titolo IV - Altri organismi di ateneo» con conseguente scorrimento della numerazione dei titoli successivi;
art. 22 (ex art. 20), comma 4:
dopo le parole «dalle studentesse» vengono cassate le parole «eletti nel» e sostituite dalle parole «membri del»;
dopo le parole «senato accademico» la parola «nel» viene sostituita con «del»;
dopo «consiglio di amministrazione» vengono cassate le parole «,negli organi di gestione del diritto allo studio»;
prima delle parole «consigli di Dipartimento» la parola «nei» viene sostituita con «dei»;
art. 23 (ex art. 21): le parole «comitato etico» vengono sostituite da «comitati etici» ovunque presenti;
art. 24 (ex art. 23): al comma 3 sono cassate le parole: «, immediatamente rinnovabili per una sola volta»;
art. 24 (ex art. 23): e' aggiunto il seguente comma 5: «Le modalita' di funzionamento del collegio di disciplina sono stabilite da apposito regolamento adottato dal senato accademico, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione.»;
viene aggiunto il seguente art. 26 con conseguente scorrimento della numerazione:
«Art. 26 - Presidio della Qualita' - 1. Il presidio della qualita' di ateneo ha la finalita' di formulare raccomandazioni e linee guida per favorire l'adozione di adeguate politiche della qualita', monitorare l'efficace svolgimento delle procedure di assicurazione della qualita' e di accreditamento dell'ateneo, proponendo strumenti comuni ed attivita' formative ai fini della loro applicazione.
2. La composizione, la nomina, la durata e le modalita' di funzionamento del presidio della qualita' di ateneo sono stabilite da apposito regolamento adottato dal senato accademico, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione.»;
art. 27 (ex art. 25), comma 1: dopo le parole «le autonomie locali,» sono cassate le parole «l'E.R.S.U. di Urbino» e inserite le parole «l'ente di gestione del diritto allo studio,»;
il seguente titolo: «Titolo IV - Organizzazione dell'amministrazione e direttore generale» viene cosi' modificato: «Titolo V - Organizzazione dell'amministrazione»;
art. 38 (ex art. 37): dopo il comma 10 viene inserito il seguente nuovo comma 11: «Al fine di garantire in condizioni di omogeneita' e continuita' il completamento della verifica entro l'1° novembre 2020 delle condizioni poste dal rapporto ANVUR di accreditamento periodico della sede e dei corsi di studio, il mandato dei membri del nucleo di valutazione attualmente in carica puo' essere prorogato, anche singolarmente, dal consiglio di amministrazione sino al 31 ottobre 2020.»;
art. 38 (ex art. 37): il precedente comma 11 viene cassato e sostituito dal seguente comma 12: «Le modifiche al vigente statuto, emanato con decreto rettorale n. 138/2012 del 2 aprile 2012, sono disposte con decreto del rettore ed entrano in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale»;
Vista la nota rettorale prot. n. 10869 del 4 maggio 2018, con la quale la documentazione relativa alle modifiche del testo dello statuto di ateneo e' stata trasmessa al Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca per il prescritto controllo di legittimita' e di merito, disposto dall'art. 6, comma 9, della legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la nota prot. n. 8604 del 2 luglio 2018 (acquisita dall'amministrazione centrale con prot. n. 16535 del 3 luglio 2018), con la quale il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca ha comunicato le osservazioni e le richieste di modifica rispetto al testo statutario trasmesso;
Vista la delibera n. 132/2018 del 13 luglio 2018 con la quale il senato accademico, previo parere reso dal consiglio di amministrazione con delibera n. 191/2018 del 13 luglio 2018, ha preso atto delle osservazioni del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca ed ha approvato la riformulazione dei seguenti articoli:
art. 9, comma 2: dopo le parole «a tempo determinato,» non e' piu' inserita la seguente frase: «professori emeriti ed onorari la cui proposta di nomina e' stata avanzata dal Dipartimento stesso»;
art. 17, comma 3, lettera c), punto 2: dopo le parole «professore associato» non e' piu' inserito il seguente periodo: «L'organo e', comunque, validamente costituito anche in caso di eventuali passaggi di ruolo dei membri in carica, fermo restando quanto previsto al punto 2).»;
art. 38, comma 12: «Le modifiche al vigente statuto, emanato con decreto rettorale n. 138/2012 del 2 aprile 2012, sono disposte con decreto del rettore ed entrano in vigore il quindicesimo giorno dalla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale»;
Ritenuto che sia stato compiuto il procedimento amministrativo previsto per la modifica del testo dello statuto di autonomia della universita';
Sentito il direttore generale;

Decreta:

1. Sono emanate le modifiche del vigente statuto dell'Universita' degli studi di Urbino Carlo Bo, emanato con decreto rettorale n. 138/2012 del 2 aprile 2012, nel testo allegato al presente provvedimento, del quale costituisce parte integrante e sostanziale.
2. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale.
3. Le modifiche del vigente statuto dell'Universita' degli studi di Urbino Carlo Bo entrano in vigore il quindicesimo giorno dalla data della pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale.

Urbino, 6 novembre 2018

Il rettore: Stocchi
 
Allegato

STATUTO DELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI
DI URBINO CARLO BO
Sommario Titolo I - Disposizioni generali
Articolo 1 - Principi fondamentali
Articolo 2 - Liberta' di ricerca e di insegnamento
Articolo 3 - Formazione del personale
Articolo 4 - Fonti di finanziamento
Articolo 5 - Statuto
Articolo 6 - Regolamenti
Articolo 7 - Codice etico Titolo II - Strutture e attivita' didattiche e di ricerca
Articolo 8 - Strutture didattiche e di ricerca
Articolo 9 - Dipartimenti
Articolo 10 - Consiglio di Dipartimento
Articolo 11 - Direttore del Dipartimento e giunta
Articolo 12 - Centri di ricerca e di supporto alla ricerca e alla didattica
Articolo 13 - Commissione paritetica docenti-studenti
Articolo 14 - Scuole di specializzazione e di dottorato di ricerca Titolo III - Organi dell'ateneo
Articolo 15 - Organi dell'ateneo
Articolo 16 - Rettore
Articolo 17 - Senato accademico
Articolo 18 - Consiglio di amministrazione
Articolo 19 - Collegio dei revisori dei conti
Articolo 20 - Nucleo di valutazione
Articolo 21 - Direttore generale Titolo IV - Altri organismi di ateneo
Articolo 22 - Consiglio degli studenti
Articolo 23 - Comitati etici
Articolo 24 - Collegio di disciplina
Articolo 25 - Comitato unico di garanzia per le pari opportunita', la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni
Articolo 26 - Presidio della qualita'
Articolo 27 - Tavolo di consultazione Titolo V - Organizzazione dell'amministrazione
Articolo 28 - Principi
Articolo 29 - Funzioni dirigenziali
Articolo 30 - Sistema bibliotecario di ateneo
Articolo 31 - Strutture di servizio
Articolo 32 - Centri di ricerca interuniversitari e internazionali
Articolo 33 - Comitato per lo sport universitario Titolo VI - Norme comuni, transitorie e finali
Articolo 34 - Pari opportunita' nella composizione di organi e strutture collegiali
Articolo 35 - Partecipazione a organismi privati
Articolo 36 - Invenzioni conseguite nell'ambito dell'universita'
Articolo 37 - Logotipo
Articolo 38 - Norme comuni, transitorie e finali Preambolo
L'Universita' degli Studi di Urbino Carlo Bo:
fondata nel 1506, a seguito del riordinamento del collegio dei dottori di Urbino;
Universita' libera, a partire dal regio decreto del 23 ottobre 1862, n. 912, conservando tale status anche con il regio decreto dell'8 febbraio 1925, n. 230;
intitolata nel 2003 a Carlo Bo, sotto il cui piu' che cinquantennale impulso raggiunge grande prestigio;
statalizzata nel 2007 e oggi ateneo a vocazione internazionale;
rivendicando la propria appartenenza allo Spazio europeo dell'istruzione, del quale, con il presente statuto, fa propri principi, strumenti, obiettivi;
sede primaria di libera ricerca scientifica e istruzione superiore;
affermando il proprio carattere pluralista e libero da ogni condizionamento ideologico, confessionale, politico ed economico e la sua natura di istituzione pubblica, che gode a nome della Costituzione, e nei limiti fissati dalla legge, di autonomia statutaria, regolamentare, scientifica, didattica, organizzativa, finanziaria e contabile;
sita in Urbino Citta' patrimonio mondiale dell'umanita' dove si ripropone di sviluppare la vocazione di citta' campus, a misura di studente, valorizzando tradizioni, radici, storia e mettendole al servizio dello sviluppo civile, culturale e scientifico della comunita' locale, nazionale e internazionale;
ha adottato il presente statuto in ottemperanza alla legge n. 240 del 2010.

Art. 1.
Principi fondamentali

1. L'Universita' degli studi di Urbino Carlo Bo e' istituzione pubblica, ha personalita' giuridica e piena capacita' di diritto pubblico e privato; ha autonomia statutaria, regolamentare, scientifica, didattica, organizzativa, finanziaria e contabile, si organizza e opera secondo il presente statuto, espressione fondamentale della sua autonomia.
2. Ai fini del presente statuto per «Universita'» e «Ateneo» si intende la «Universita' degli studi di Urbino Carlo Bo» avente sede nella citta' di Urbino.
3. I fini primari dell'Universita' sono la promozione e l'organizzazione della ricerca scientifica e dell'istruzione superiore, l'elaborazione e la trasmissione delle conoscenze scientifiche, la formazione di tutto il personale, la preparazione culturale e professionale di studenti e studentesse, la formazione permanente e ricorrente, l'innovazione culturale, scientifica e tecnologica nella societa', nonche', nelle forme che le sono proprie, lo sviluppo del territorio.
4. L'Universita' adotta i provvedimenti necessari per assicurare la piena realizzazione del diritto allo studio, valorizzando i principi espressi nella Carta dei diritti e dei doveri degli studenti e studentesse. Per assolvere ai propri compiti formativi, promuove e sostiene attivita' e servizi di orientamento e di assistenza didattica, nonche' iniziative atte a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro di studenti e studentesse.
5. Per il conseguimento delle proprie finalita' promuove forme di consultazione e collaborazione con enti di cultura e di ricerca e con istituzioni e aziende pubbliche e private, locali, nazionali e internazionali.
L'Universita' sostiene con ogni mezzo adeguato la Fondazione Carlo e Marise Bo e ne promuove le finalita'.
6. L'Universita' riconosce nella vocazione internazionale una componente fondamentale del proprio profilo didattico e scientifico. A tal fine, favorisce l'insegnamento in lingua straniera, gli scambi culturali, la mobilita' della componente docente e di quella studentesca e il riconoscimento delle carriere e dei titoli di studio. Promuove il proprio inserimento in reti internazionali di didattica e ricerca, nonche' di formazione del personale.
7. L'Universita' garantisce e promuove, anche attraverso azioni positive, il principio delle pari opportunita' e la valorizzazione delle differenze di genere. Contrasta, in ogni ambito di sua pertinenza, qualsiasi forma di discriminazione, diretta e indiretta, con particolare riguardo al sesso, alla razza, al colore della pelle, all'origine etnica o sociale, alla lingua, alla religione, alle convinzioni personali, alle opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, all'appartenenza a una minoranza nazionale e/o culturale, alle condizioni socio-economiche, alla disabilita' e alle condizioni di salute, all'eta', all'orientamento sessuale, allo stato civile. L'Universita' assicura un ambiente improntato al benessere organizzativo e si impegna a prevenire, rilevare, contrastare ed eliminare ogni comportamento lesivo della dignita' della persona.
8. L'Universita' adotta i provvedimenti necessari a garantire il pieno inserimento di studenti e studentesse disabili nell'Ateneo e la loro effettiva partecipazione alla vita della comunita' universitaria, adoperandosi alla rimozione di ogni ostacolo che si frapponga allo svolgimento delle attivita' e alla fruizione dei servizi universitari.
9. L'Ateneo promuove la cultura e il miglioramento continuo della qualita' delle proprie strutture e sovraintende all'adeguato svolgimento delle procedure di assicurazione della qualita'. Il sistema si basa su meccanismi di autovalutazione e di valutazione esterna idonei a garantire il continuo miglioramento delle attivita' svolte.
10. L'Universita' ispira la propria attivita' amministrativa e gestionale ai principi di programmazione e controllo di gestione, di pubblicita' degli atti e accesso ai documenti e alle informazioni, di semplicita', efficienza e snellimento delle procedure, di responsabilita' individuale nell'attuazione delle decisioni e nel controllo della regolarita' degli atti, di trasparenza, certezza e prevedibilita' nell'evoluzione della spesa per il personale, di valutazione, valorizzazione delle competenze professionali e del merito.
Le funzioni dei soggetti responsabili del procedimento e l'accesso ai documenti amministrativi sono disciplinati con apposito regolamento.
 
Art. 2.
Liberta' di ricerca e di insegnamento

1. L'Universita' garantisce liberta' di ricerca; assicura la promozione e lo svolgimento delle attivita' scientifiche anche con propri specifici finanziamenti, favorendo la collaborazione interdisciplinare e interdipartimentale e la stretta connessione con l'attivita' didattica; tutela l'autonomia individuale nella scelta dei temi e dei metodi di ricerca; favorisce inoltre l'accesso del singolo studioso e delle strutture di ricerca ai finanziamenti esterni e all'utilizzazione di attrezzature e servizi e la diffusione dei risultati nel rispetto delle esigenze di tutti.
2. L'Universita' garantisce liberta' di insegnamento ai singoli docenti.
3. Il personale docente e' tenuto ad adempiere, nel rispetto dei valori etici, con regolarita' e assiduita' ai propri compiti istituzionali, a quelli che gli vengono di volta in volta conferiti con specifiche delibere degli organi competenti, nonche' a partecipare regolarmente agli organi collegiali e alle commissioni previste dallo statuto e istituite dagli organi e dalle strutture didattiche e scientifiche dell'Ateneo.
 
Art. 3.
Formazione del personale

1. L'Universita' favorisce la crescita professionale del personale quale condizione essenziale alla realizzazione dei propri fini istituzionali.
A tal fine:
a) valuta l'attivita' didattica e di ricerca del personale docente;
b) cura la formazione e l'aggiornamento del personale tecnico-amministrativo, garantendo la partecipazione dei propri dipendenti, donne e uomini, in rapporto proporzionale alla loro presenza;
c) per contribuire allo sviluppo della cultura di genere nell'ambito della comunita' universitaria assicura l'adeguamento dei programmi formativi.
 
Art. 4.
Fonti di finanziamento

1. Le fonti di finanziamento dell'Universita' sono costituite da entrate proprie e da trasferimenti dello Stato e di altri soggetti pubblici, nonche' da erogazioni e contributi di persone fisiche e soggetti pubblici e privati.
2. Le entrate proprie sono costituite dalla contribuzione studentesca, da proventi conseguenti a prestazioni, da contratti e contributi di ricerca nonche' da redditi patrimoniali.
 
Art. 5.
Statuto

1. Lo statuto e' espressione fondamentale della liberta' e dell'autonomia dell'Universita' in conformita' ai principi dell'art. 33 della Costituzione, cosi' come attuati dalle disposizioni legislative e regolamentari che espressamente si riferiscono alle universita'.
2. Lo statuto e le sue modifiche, sentiti i Dipartimenti, il Comitato unico di garanzia e il Consiglio degli studenti, sono approvati dal senato accademico a maggioranza assoluta dei componenti, previo parere favorevole espresso a maggioranza assoluta dei componenti del consiglio di amministrazione. Lo statuto e le sue modifiche sono emanati dal rettore con proprio decreto.
3. Le modifiche possono essere proposte da qualunque organo dell'Ateneo nonche' da ciascun Dipartimento e dal Consiglio degli studenti e entrano in vigore il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, salvo che non sia diversamente stabilito.
 
Art. 6.
Regolamenti

1. L'attivita' e l'organizzazione dell'universita' sono disciplinate, in conformita' al presente statuto, da disposizioni regolamentari.
2. Il regolamento generale di Ateneo definisce e disciplina l'organizzazione, le procedure di attivazione delle strutture di ricerca e di didattica dell'Universita' e dei centri di servizio di Ateneo, nonche' le procedure di elezione degli organi dell'universita' e delle rappresentanze presenti in Ateneo non specificamente disciplinate dallo statuto. Il regolamento generale di Ateneo e' approvato dal senato accademico a maggioranza assoluta dei componenti, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione, sentiti i Dipartimenti e il Consiglio degli studenti.
3. Il regolamento didattico di Ateneo disciplina gli ordinamenti degli studi dei corsi per i quali l'Universita' rilascia titoli aventi valore legale, riconoscendo ai Dipartimenti i poteri necessari alla realizzazione della propria autonomia didattica; stabilisce altresi' le modalita' per l'istituzione e il funzionamento delle scuole di specializzazione, dei corsi di alta formazione, delle scuole di dottorato, dei corsi di perfezionamento e di altre iniziative didattiche e di ogni ulteriore attivita' formativa. E' approvato dal senato accademico a maggioranza assoluta dei componenti, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione, sentiti i Dipartimenti e il Consiglio degli studenti.
4. Il regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita' disciplina la gestione finanziaria, contabile e patrimoniale, nonche' l'attivita' negoziale dell'Ateneo. E' approvato dal consiglio di amministrazione a maggioranza assoluta dei componenti, sentito il senato accademico.
5. I regolamenti di funzionamento dei dipartimenti sono proposti dai consigli di Dipartimento e approvati dal senato accademico, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione.
6. I regolamenti inerenti esclusivamente all'attivita' economico-finanziaria dell'Ateneo sono adottati dal consiglio di amministrazione, sentito il senato accademico.
7. Ogni altro regolamento e' approvato dal senato accademico, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione.
8. Tutti i regolamenti sono approvati a maggioranza assoluta dei componenti di tutti gli organi che intervengono nel procedimento a seconda degli ambiti di rispettiva competenza e sono emanati con decreto del rettore. Entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione nell'albo dell'Universita', salvo che non sia diversamente stabilito.
 
Art. 7.
Codice etico

1. L'Universita' adotta un codice etico valevole per la comunita' universitaria, costituita da docenti, studenti e studentesse, personale tecnico-amministrativo, nonche' per tutti coloro che a vario titolo operano nell'Ateneo.
2. Il codice detta le regole di condotta da osservare nell'ambito della comunita', persegue ogni forma di discriminazione e di abuso, favorisce il riconoscimento e il rispetto dei diritti individuali, nonche' l'accettazione di doveri e responsabilita' nei confronti dell'istituzione di appartenenza. Il codice disciplina anche i casi di conflitto di interessi o di violazione della proprieta' intellettuale.
3. Il codice e le sue modifiche, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione, sentiti il Comitato unico di garanzia, i Dipartimenti, il Consiglio degli studenti, sono approvati dal senato accademico ed emanati con decreto dal rettore, che ne garantisce adeguata pubblicita' e la piu' ampia divulgazione nella comunita' universitaria.
4. L'inosservanza delle disposizioni del codice etico, qualora non assuma valenza disciplinare, comporta l'applicazione delle seguenti sanzioni, secondo la gravita' dell'infrazione e nel rispetto delle procedure di cui allo stesso codice: richiamo privato; richiamo pubblico; esclusione dall'assegnazione di contributi di Ateneo per un periodo massimo di tre anni, limitatamente al personale docente.
 
Art. 8.
Strutture didattiche e di ricerca

1. Salvo diversa prescrizione del presente statuto, le funzioni istituzionali dell'Ateneo concernenti la ricerca scientifica, le attivita' didattiche e le altre attivita' di formazione, nonche' le attivita' rivolte all'esterno correlate e accessorie, sono assolte mediante le strutture dipartimentali di cui all'art. 9.
2. Ogni corso di studio, istituito secondo le modalita' di cui agli articoli 17 e 18 del presente statuto, afferisce al Dipartimento in cui sono incardinati almeno la meta' piu' uno dei docenti per esso necessari ai fini dei requisiti minimi quantitativi.
3. Il Dipartimento cui afferiscono uno o piu' corsi di studio, tenendo conto del contributo di altri dipartimenti, provvede all'organizzazione, alla gestione e al coordinamento delle attivita' didattiche mediante strutture interne al Dipartimento stesso, comunque denominate, istituite con apposito regolamento, proposto dal consiglio di Dipartimento e approvato dal senato accademico previo parere favorevole del consiglio di amministrazione. Tale regolamento definisce le competenze e la composizione della struttura stessa, nonche' le forme di partecipazione dei docenti a contratto, del personale tecnico-amministrativo e degli studenti e studentesse alle sue determinazioni.
4. Qualora non ricorrano le condizioni di cui al comma 2, all'organizzazione, alla gestione e al coordinamento dei corsi di studio, istituiti secondo le modalita' di cui agli articoli 17 e 18 del presente statuto, provvedono, per ogni corso di studio, i dipartimenti interessati mediante regolamento congiuntamente proposto dai consigli di Dipartimento e approvato dal senato accademico previo parere favorevole del consiglio di amministrazione. Il regolamento individua il Dipartimento cui il corso di studio afferisce, definendo altresi' le competenze e la composizione del collegio preposto all'organizzazione e alla gestione del corso di studio.
 
Art. 9.
Dipartimenti

1. Il Dipartimento e' la struttura titolare delle funzioni didattiche e di ricerca. Per l'esercizio di tali funzioni il Dipartimento:
promuove e coordina l'attivita' di ricerca, ferma restando l'autonomia di ogni singolo docente e ricercatore;
coordina e disciplina, conformemente al regolamento didattico di ateneo, l'attivita' didattica dei corsi di studio, compresi i corsi di dottorato e ogni altro corso di formazione, secondo le modalita' di cui all'art. 8.
2. Al Dipartimento afferiscono professori, ricercatori, di ruolo e a tempo determinato, e docenti a contratto coerentemente con l'ambito culturale delle attivita' didattiche e di ricerca in essere nel Dipartimento stesso. Il personale tecnico-amministrativo e' assegnato dal direttore generale. Ne fanno parte, inoltre, in conformita' alle rispettive norme regolamentari, dottorandi di ricerca e titolari di assegni di ricerca attivati dalla medesima struttura. La mobilita' tra dipartimenti di docenti e ricercatori e' disciplinata da apposito regolamento.
3. L'istituzione del Dipartimento e' deliberata dal consiglio di amministrazione, coerentemente con la sostenibilita' dell'offerta formativa, dietro parere del senato accademico, su proposta di almeno trentacinque professori e ricercatori in servizio alla data di presentazione della proposta medesima ovvero almeno venti, purche' gli stessi costituiscano almeno l'80% di tutti i professori, ricercatori di ruolo e a tempo determinato dell'Universita' appartenenti ad una medesima area disciplinare.
4. La proposta di costituzione va presentata entro il 30 giugno e deve definire l'ambito delle funzioni scientifiche e didattiche cui il Dipartimento e' preposto.
5. La soppressione del Dipartimento e' disposta dal consiglio di amministrazione previo parere del senato accademico. La procedura di soppressione del Dipartimento e' attivata:
quando, per qualsiasi motivo, non se ne puo' garantire il regolare funzionamento;
su proposta della maggioranza assoluta dei professori e ricercatori in servizio presso il Dipartimento;
quando il numero dei professori e ricercatori in servizio presso il Dipartimento e' inferiore al numero minimo di cui al comma 3 per un anno.
6. Sono organi del Dipartimento:
a) il consiglio;
b) il direttore;
c) la giunta;
d) la commissione paritetica docenti-studenti.
7. Il Dipartimento ha autonomia finanziaria e contrattuale secondo il regime fissato dal regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita' e nel rispetto dei principi contabili relativi al bilancio unico di Ateneo di cui alla legge n. 240/2010. Le responsabilita' economico-amministrative in capo a ciascun Dipartimento sono definite dal regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita'. Per l'esercizio delle funzioni di ricerca, il Dipartimento puo' prevedere, su approvazione del consiglio di Dipartimento, la costituzione di sezioni, che non hanno autonomia finanziaria e contrattuale, ne' organi di governo propri.
8. Nell'ambito della programmazione pluriennale dell'Ateneo, anche in funzione della sostenibilita' dell'offerta formativa, i dipartimenti provvedono a determinare le esigenze di organico e a formulare motivate richieste di posti di ruolo e di ricercatori a tempo determinato. Le relative deliberazioni sono assunte a voto palese a maggioranza assoluta dei componenti del consiglio di Dipartimento nella composizione prevista dalla normativa vigente. Con le stesse modalita' sono assunte le deliberazioni di proposte di chiamata di professori e ricercatori, nonche' di assegnazione dei compiti didattici ai professori e ricercatori.
9. Il Dipartimento esercita ogni altra funzione attribuita da norme di legge, da regolamenti o da determinazioni degli organi dell'Ateneo.
 
Art. 10.
Consiglio di Dipartimento

1. Al consiglio di Dipartimento sono affidati compiti di gestione, di programmazione e sviluppo, nonche' ogni altra competenza prevista per legge, statuto, regolamento.
2. Oltre alle competenze previste nel precedente articolo, il consiglio di Dipartimento:
a) propone, per l'approvazione del senato accademico, il regolamento di funzionamento del Dipartimento;
b) assolve gli obblighi finanziari e contabili secondo le vigenti disposizioni;
c) delibera sulle richieste di afferenza dei professori e dei ricercatori;
d) delibera sui contratti e convenzioni di sua competenza;
e) elegge, nel suo seno, il direttore e la giunta.
3. Il consiglio di Dipartimento e' composto da:
a) il direttore;
b) tutti i professori e i ricercatori, di ruolo e a tempo determinato, ad esso afferenti;
c) il segretario amministrativo;
d) un rappresentante dei dottorandi di ricerca;
e) un rappresentante degli assegnisti di ricerca;
f) una rappresentanza degli studenti e studentesse iscritti ai corsi afferenti al Dipartimento, secondo le previsioni del regolamento generale di Ateneo;
g) una rappresentanza del personale tecnico-amministrativo nella misura stabilita dal regolamento generale di Ateneo.
 
Art. 11.
Direttore del Dipartimento e giunta

1. Il direttore rappresenta il Dipartimento, ha funzioni direttive e di coordinamento, convoca e presiede il consiglio e la giunta, cura l'esecuzione delle relative deliberazioni e adotta gli atti necessari per la gestione organizzativa e amministrativa del Dipartimento stesso, in conformita' a quanto previsto in via regolamentare e specificamente dal regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita'.
2. Il direttore del Dipartimento e' un professore ordinario dell'Universita' afferente al Dipartimento con regime di impegno a tempo pieno ovvero, in caso di motivata indisponibilita' dei professori ordinari e negli altri casi previsti dalla legge, un professore associato afferente al Dipartimento sempre con regime di impegno a tempo pieno.
3. Il direttore e' eletto in apposita seduta del consiglio di Dipartimento, convocata e presieduta dal decano. Nella prima votazione e' eletto, a scrutinio segreto, a maggioranza assoluta dei voti espressi, purche' vi abbia preso parte la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto. Nel caso di mancata elezione si procede al ballottaggio tra i due candidati che nella votazione hanno riportato il maggior numero di voti. In caso di mancato raggiungimento del quorum alla prima votazione si procede ad una seconda votazione, nella quale il direttore di Dipartimento viene eletto con le stesse modalita' della prima. Qualora il quorum non venga raggiunto anche nella seconda votazione, l'elettorato passivo viene esteso ai professori associati e si procede ad una nuova votazione nella quale il direttore di Dipartimento viene eletto con le stesse modalita' della prima votazione. Qualora anche in tale votazione non venga eletto il direttore ovvero non sia raggiunto il quorum, si procede al ballottaggio tra i due candidati che nella votazione hanno riportato il maggior numero di voti.
In ogni caso, nell'ipotesi di parita', risulta eletto il candidato con maggiore anzianita' in ruolo e, nell'ipotesi di ulteriore parita', quello con minore anzianita' anagrafica.
4. Il direttore e' nominato con decreto del rettore.
5. Il direttore dura in carica tre anni e puo' essere rieletto consecutivamente solo una volta. La carica di direttore e' incompatibile con quella di rettore, di pro-rettore vicario, di membro del consiglio di amministrazione e del nucleo di valutazione.
6. La giunta del Dipartimento coadiuva il direttore nelle sue funzioni. Ne fa parte di diritto il segretario amministrativo. La composizione e la durata in carica della giunta sono disciplinate dal regolamento di funzionamento del Dipartimento, il quale stabilisce modalita' idonee a garantire la rappresentanza delle diverse componenti del personale docente e del personale tecnico-amministrativo.
 
Art. 12.
Centri di ricerca e di supporto alla ricerca e alla didattica

1. I dipartimenti possono proporre la costituzione di centri di ricerca o di supporto alla ricerca e alla didattica, indicando il progetto specifico e, nel caso di centri interdipartimentali, la struttura amministrativa di afferenza.
2. La costituzione dei centri e' deliberata dal consiglio di amministrazione, previo parere del senato accademico.
3. L'orto botanico dell'Ateneo ha la finalita' di introdurre, curare, conservare specie vegetali da diffondere, proteggere e farne oggetto di ricerca. Le modalita' di funzionamento dell'orto botanico sono stabilite da apposito regolamento adottato dal senato accademico, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione.
4. L'Istituto superiore di scienze religiose «Italo Mancini» dell'Ateneo ha le finalita':
a) di promuovere la ricerca scientifica nel campo delle scienze religiose e teologiche;
b) di stimolare la formazione di una cultura comparativa, adatta alla complessita' del mondo contemporaneo, e di un'attitudine al dialogo interreligioso e multiculturale;
c) di formare insegnanti di Religione cattolica per le scuole pubbliche.
Per il raggiungimento di questa ultima finalita' l'Istituto opera in regime di convenzione, appositamente stipulata, fra il rettore e l'ordinario della diocesi di Urbino e attiva specifici corsi di specializzazione.
Le modalita' di funzionamento del predetto Istituto sono stabilite da apposito regolamento, adottato dal senato accademico previo parere favorevole del consiglio di amministrazione.
 
Art. 13.
Commissione paritetica docenti-studenti

1. In ogni Dipartimento e' istituita la commissione paritetica docenti-studenti competente a svolgere, secondo le vigenti disposizioni di legge, attivita' di valutazione, consultazione e controllo sulle attivita' didattiche e di servizio agli studenti e studentesse.
2. La commissione e' costituita da una rappresentanza paritetica di docenti, designati dal consiglio di Dipartimento, e di studenti e studentesse, eletti secondo le previsioni di cui al regolamento generale di Ateneo, che stabilisce altresi' la composizione numerica, la durata in carica e le modalita' di funzionamento dell'organo.
 
Art. 14.
Scuole di specializzazione e di dottorato di ricerca

1. Le scuole di specializzazione sono strutture, anche interateneo, che curano lo svolgimento e l'organizzazione di attivita' didattiche finalizzate alla formazione di specialisti in settori professionali determinati.
2. Fatti salvi gli ordinamenti delle scuole rette da disposizioni speciali di legge, le scuole di specializzazione e le scuole di dottorato di ricerca sono istituite e attivate con delibera del consiglio di amministrazione, sentito il senato accademico su proposta di uno o piu' dipartimenti, anche di altri atenei.
 
Art. 15.
Organi dell'Ateneo

1. Sono organi dell'Ateneo il rettore, il senato accademico, il consiglio di amministrazione, il collegio dei revisori dei conti, il nucleo di valutazione, il direttore generale.
 
Art. 16.
Rettore

1. Il rettore ha la rappresentanza legale dell'Ateneo.
Ha funzioni di governo, di indirizzo e di controllo. E' responsabile del perseguimento delle finalita' dell'istituzione universitaria nel rispetto dei principi di efficienza, efficacia, trasparenza e promozione del merito.
2. Spetta al rettore, in particolare:
a) esercitare funzioni di indirizzo, di iniziativa e coordinamento delle attivita' scientifiche e didattiche;
b) vigilare, nell'ambito delle competenze previste dalla legge, sul funzionamento e sull'efficienza delle strutture e dei servizi dell'Universita', promuovendo, in particolare, l'adozione di misure organizzative atte a garantire l'individuazione delle specifiche responsabilita';
c) utilizzare, nella sua azione di indirizzo e di controllo, le risultanze del nucleo di valutazione;
d) garantire:
l'autonomia didattica e di ricerca del personale docente, nel rispetto del suo stato giuridico e delle norme dell'ordinamento universitario e dei principi generali di cui al Titolo I del presente statuto;
il diritto degli studenti e delle studentesse alla formazione;
il rispetto del codice etico;
e) convocare e presiedere il senato accademico e il consiglio di amministrazione e curare l'esecuzione delle loro deliberazioni;
f) proporre al senato accademico:
due dei quattro membri del consiglio di amministrazione appartenenti al personale docente dell'Ateneo, da individuare nell'ambito delle candidature riconosciute idonee dal comitato dei garanti;
le sanzioni da irrogare nei casi di violazione del codice etico, che non configurino infrazione disciplinare;
g) proporre al consiglio di amministrazione:
i documenti di programmazione strategica e triennale di Ateneo, tenuto conto delle proposte e del parere del senato accademico;
il bilancio di previsione e il conto consuntivo, sentito il parere del senato accademico;
il conferimento e la revoca dell'incarico di direttore generale, sentito il parere del senato accademico;
il conferimento di incarichi di insegnamento a contratto a favore di docenti, studiosi o professionisti stranieri di chiara fama in conformita' alla normativa vigente;
h) designare i membri del consiglio di amministrazione non appartenenti ai ruoli dell'Ateneo ai sensi dell'art. 18 del presente statuto;
i) adottare, in caso di necessita' e urgenza, sotto la sua responsabilita' i provvedimenti di competenza del senato accademico e del consiglio di amministrazione, sottoponendoli a ratifica nella seduta immediatamente successiva;
l) stipulare i contratti e le convenzioni tra Universita' e amministrazioni pubbliche o altri soggetti pubblici e privati, non affidati dal regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita' alle competenze delle singole strutture o del direttore generale;
m) presentare all'inizio di ogni anno accademico una relazione sullo stato dell'Ateneo;
n) inviare al competente Ministro le relazioni previste dalla legge;
o) emanare lo statuto, i regolamenti, il codice etico e le loro modificazioni e integrazioni;
p) esercitare:
l'azione disciplinare nei confronti di professori e ricercatori ai sensi delle vigenti disposizioni di legge con competenza ad irrogare sanzioni disciplinari non superiori alla censura;
l'iniziativa nell'ambito dei procedimenti connessi a violazioni del codice etico, che non configurino infrazione disciplinare;
ogni altra funzione e competenza che gli sia demandata dai vigenti ordinamenti universitari, dallo statuto e dai regolamenti, o che non sia espressamente attribuita ad altri organi dallo Statuto, compreso il potere di annullamento di atti per ragioni di legittimita'.
3. Il rettore e' eletto fra i professori ordinari in servizio presso le Universita' italiane in regime di impegno a tempo pieno o che optino in caso di elezione per detto regime; dura in carica per un unico mandato di sei anni, non rinnovabile.
4. L'elettorato attivo spetta:
a) ai professori di ruolo di prima fascia, ai professori di ruolo di seconda fascia e ai ricercatori con voto pesato in modo che essi rappresentino, senza distinzione alcuna, il 73% dei voti espressi;
b) al personale tecnico-amministrativo, anche a tempo determinato se titolare di un contratto di lavoro di durata almeno triennale, con voto pesato in modo che esso rappresenti il 22% dei voti espressi;
c) agli studenti e studentesse nel Consiglio degli studenti con voto pesato in modo che essi rappresentino il 5% dei voti espressi.
5. La convocazione del corpo elettorale e' effettuata dal decano o, in caso di sua assenza o impedimento, dal professore ordinario che lo segue in ordine di anzianita', almeno sessanta giorni prima della data stabilita per le votazioni e almeno centottanta giorni prima della scadenza del mandato del rettore in carica. Nel caso di anticipata cessazione, la convocazione deve avere luogo fra il trentesimo e il sessantesimo giorno successivo alla data della cessazione.
6. Il rettore nella prima votazione e' eletto a maggioranza assoluta dei voti espressi, ricalcolati in base ai pesi definiti al comma 4, purche' vi abbia preso parte la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto; in caso di mancata elezione o di mancato raggiungimento del quorum si procedera' con il sistema del ballottaggio fra i due candidati che nella votazione abbiano riportato il maggior numero di voti. In caso di parita', risulta eletto il candidato con maggiore anzianita' nel ruolo dei professori ordinari e, in caso di ulteriore parita', quello con minore anzianita' anagrafica.
7. Il ballottaggio di cui al comma precedente deve aver luogo a distanza di non piu' di dieci giorni dalla prima votazione.
8. Il candidato che abbia ottenuto la prescritta maggioranza, e abbia optato per il regime di impegno a tempo pieno, e' proclamato eletto dal Decano, nominato con proprio decreto dal Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca e assume la carica all'inizio dell'anno accademico. Qualora risulti eletto un professore appartenente ad altro Ateneo, l'elezione si configura anche come chiamata e concomitante trasferimento nell'organico dei professori della nuova sede, comportando, altresi', lo spostamento della quota di finanziamento ordinario relativo alla somma degli oneri stipendiali in godimento presso la sede di provenienza del professore stesso.
9. Il rettore nomina un pro-rettore vicario, scelto fra i professori ordinari, che lo sostituisce in caso di assenza o impedimento. Il pro-rettore vicario partecipa alle sedute del senato accademico e del consiglio di amministrazione senza diritto di voto.
10. Il rettore puo' avvalersi di altri pro-rettori e delegati da lui scelti fra il personale docente dell'Ateneo. Essi sono nominati con decreto rettorale, in cui sono specificati i compiti e i settori di competenza e, relativamente ai compiti loro attribuiti, rispondono del loro operato direttamente al rettore. La carica di pro-rettore cessa contestualmente a quella del rettore.
11. In caso di cessazione anticipata del mandato rettorale, le funzioni di Rettore per l'ordinaria amministrazione sono assunte dal decano del corpo accademico, il quale procede entro dieci giorni alla convocazione del corpo elettorale, fissando lo svolgimento delle elezioni non oltre il trentesimo giorno dalla data dell'atto di convocazione. In questo caso il Rettore eletto entra in carica all'atto della nomina e vi rimane per i successivi cinque anni accademici.
12. Per tutta la durata del mandato il rettore ha diritto ad una limitazione dell'attivita' didattica, dandone comunicazione al senato accademico e al proprio Dipartimento di afferenza.
 
Art. 17.
Senato accademico

1. Il senato accademico ha funzioni di programmazione, consultazione e controllo, di coordinamento e di raccordo tra i Dipartimenti e le altre strutture dell'Universita'.
2. Spetta al senato accademico, in particolare:
a) formulare proposte ed esprimere parere obbligatorio:
sulla didattica, la ricerca e i servizi agli studenti e studentesse;
sull'attivazione, la modifica o la soppressione di corsi, sedi, Dipartimenti e ogni altra struttura didattica e di ricerca;
sul piano strategico e sui piani triennali di sviluppo, anche edilizio, ivi compreso il documento di programmazione triennale dell'Ateneo, presentati dal Rettore al consiglio di amministrazione;
b) esprimere parere:
sul bilancio di previsione e il conto consuntivo predisposti dal rettore;
sulla proposta del rettore di conferimento e di revoca dell'incarico di direttore generale;
sulla proposta di regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita';
sulla proposta di designazione, formulata dal rettore, dei membri del consiglio di amministrazione non appartenenti ai ruoli dell'Ateneo;
su ogni misura intesa a garantire il diritto allo studio, ivi compresa la determinazione di tasse e contributi degli studenti e studentesse, nonche' sui rapporti con le istituzioni territoriali preposte alla tutela di tale diritto;
sulla proposta, formulata dal rettore al consiglio di amministrazione, di attribuzione di insegnamenti a contratto a favore di docenti, studiosi o professionisti stranieri di chiara fama;
c) esprimere parere su ogni altra materia ad esso sottoposta dal rettore;
d) proporre al corpo elettorale, ai sensi del successivo comma 7, una mozione di sfiducia nei confronti del rettore, non prima che siano trascorsi due anni dall'inizio del suo mandato;
e) deliberare, secondo le procedure di cui al presente statuto, le modifiche di statuto, il codice etico di Ateneo e le sue modifiche, nonche' i regolamenti nei casi e secondo le procedure del presente statuto;
f) definire, nel rispetto delle norme di legge, i requisiti di nomina dei membri del consiglio di amministrazione;
g) provvedere secondo quanto disposto dall'art. 18, comma 7, a maggioranza assoluta dei suoi componenti alla nomina dei membri del consiglio di amministrazione;
h) designare nei casi e secondo le procedure previsti dal presente statuto i componenti degli organi dell'Ateneo;
i) deliberare sulla proposta del rettore, in ordine alle violazioni del codice etico, che non configurino infrazione disciplinare.
3. Il senato accademico e' composto da diciotto membri:
a) il rettore, che lo presiede;
b) tre rappresentanti degli studenti e studentesse;
c) dodici docenti eletti in modo da rispettare le diverse aree scientifico-disciplinari dell'Ateneo, tra i quali:
1) non meno di tre e non piu' di sei direttori di Dipartimento;
2) non meno di sei e non piu' di nove professori associati o ricercatori, inclusi gli eventuali eletti tra i direttori di Dipartimento, garantendo comunque la presenza di almeno un Ricercatore e di almeno un professore associato.
Qualora tra i direttori di Dipartimento risultassero eletti oltre cinque professori associati, il numero massimo previsto al presente punto viene elevato in modo da risultare pari al numero dei direttori di Dipartimento con qualifica di professore sssociato, piu' un posto da riservare a un ricercatore.
Si procedera' prima all'elezione dei direttori di Dipartimento, poi dei professori associati e ricercatori nel numero massimo dei posti ancora disponibili e rispettando le previsioni del punto 2 della lettera c) del presente articolo e, infine, all'elezione dei rimanenti docenti. L'elettorato attivo spetta indistintamente ai professori ordinari, ai professori associati e ai ricercatori;
d) due rappresentanti del personale tecnico-amministrativo.
I componenti di cui alle lettere b), c) e d) sono eletti secondo le previsioni del regolamento generale di Ateneo.
4. Il senato accademico dura in carica tre anni a decorrere dal 1° novembre successivo alle elezioni. Il mandato puo' essere rinnovato una sola volta. Il mandato dei rappresentanti degli studenti e studentesse ha durata biennale.
5. Il senato accademico e' convocato dal rettore in via ordinaria almeno una volta ogni due mesi e, in via straordinaria, quando ne facciano richiesta scritta almeno cinque dei suoi membri.
6. Alle adunanze del senato accademico partecipano, senza diritto di voto, il pro-rettore vicario e il direttore generale e, in caso di suo impedimento, un funzionario da lui designato. Le funzioni di segretario verbalizzante sono esercitate dal direttore generale con l'assistenza tecnica di un funzionario dell'amministrazione. In caso di sua assenza il rettore designa chi assume le funzioni di presidente del senato accademico.
7. Il senato accademico, nell'esercizio dei poteri di cui al precedente comma 2, lettera d), propone al corpo elettorale, con una maggioranza di almeno i due terzi dei suoi componenti, la mozione di sfiducia nei confronti del rettore. Le votazioni sono indette dal decano entro dieci giorni dalla deliberazione del senato accademico, fissandone lo svolgimento non prima di trenta giorni e non oltre sessanta giorni dalla indizione. Gli aventi diritto al voto sono tutti coloro che godono dell'elettorato attivo per l'elezione del rettore e le procedure di voto si svolgono con le modalita' stabilite dal regolamento generale di Ateneo. La mozione di sfiducia nei confronti del rettore si intende approvata con il voto favorevole della maggioranza assoluta degli aventi diritto, calcolata ai sensi dell'art. 16, comma 4, del presente statuto. Qualora la mozione di sfiducia venga approvata, il rettore cessa dalla carica all'atto della proclamazione del risultato da parte del decano, il quale assume le funzioni di rettore per l'ordinaria amministrazione.
 
Art. 18.
Consiglio di amministrazione

1. Il consiglio di amministrazione ha funzioni di indirizzo strategico, di programmazione finanziaria e del personale, nonche' di vigilanza sulla sostenibilita' finanziaria delle attivita'. Esercita ogni altra funzione che gli sia devoluta dal presente statuto, dai regolamenti e dalla normativa vigente.
2. Spetta al consiglio di amministrazione, in particolare:
a) deliberare l'attivazione, la modifica o la soppressione di corsi, sedi, strutture e Dipartimenti, su proposta o previo parere del senato accademico;
b) approvare:
a maggioranza assoluta dei componenti il regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita' e i regolamenti inerenti all'attivita' economico-finanziaria dell'Ateneo, sentito il senato accademico;
il bilancio di previsione e il conto consuntivo, nonche' il piano strategico, i piani di sviluppo, anche edilizio, dell'Ateneo, ivi compreso il documento di programmazione triennale;
la proposta, da parte del Dipartimento, di chiamata dei professori e dei ricercatori;
la proposta, da parte del rettore, di attribuzione di insegnamenti a contratto a favore di docenti, studiosi o professionisti stranieri di chiara fama;
c) formulare proposte ed esprimere parere in ordine all'approvazione dello statuto, del codice etico e relative modificazioni e integrazioni;
d) esprimere parere sul regolamento generale di Ateneo, sul regolamento didattico di Ateneo, sui regolamenti di funzionamento dei Dipartimenti e su ogni altro regolamento ai sensi dell'art. 6, comma 7, del presente Statuto;
e) conferire e revocare l'incarico di direttore generale, su proposta del rettore, sentito il senato accademico;
f) determinare:
l'importo delle tasse e dei contributi dovuti dagli studenti e studentesse;
il trattamento economico del direttore generale;
l'ammontare delle indennita' di carica e di funzioni;
g) designare i componenti del nucleo di valutazione ad eccezione del rappresentante degli studenti e studentesse, previo parere del senato accademico;
h) autorizzare la stipula di convenzioni e contratti ai sensi del regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita';
i) esercitare la competenza disciplinare, in conformita' con il parere vincolante del collegio di disciplina, nei confronti di professori e ricercatori ai sensi delle vigenti disposizioni.
3. Il consiglio di amministrazione e' composto da undici membri:
a) il rettore, che lo presiede;
b) tre membri non appartenenti ai ruoli dell'Ateneo a decorrere dai tre anni precedenti alla designazione e per tutta la durata dell'incarico;
c) quattro membri appartenenti al personale docente di ruolo dell'Ateneo;
d) un rappresentante del personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo;
e) due rappresentanti elettivi degli studenti.
4. I componenti del consiglio di amministrazione, esclusi il rettore e i rappresentanti degli studenti e studentesse, sono individuati tra personalita' italiane o straniere in possesso di comprovata competenza in campo gestionale ovvero di un'esperienza professionale di alto livello con debita attenzione alla qualificazione scientifico-culturale. Il senato accademico ne definisce, in conformita' con le norme di Legge, i requisiti di nomina e a questi assicura pubblicita' mediante apposito avviso pubblico.
5. Le candidature pervenute ai fini della nomina dei componenti del consiglio di amministrazione sono valutate da un Comitato dei garanti, composto dal coordinatore del nucleo di valutazione, dal presidente del collegio dei revisori e da un membro designato dal senato accademico a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
6. Il comitato formula un giudizio di idoneita' delle candidature rispetto ai requisiti di nomina e seleziona un numero di candidati almeno doppio rispetto a quello dei componenti da designare, pena la riapertura dei termini di presentazione delle candidature.
7. La scelta dei candidati, qualificati idonei, viene operata:
a) dal rettore, dietro parere del senato accademico, nel caso dei tre membri non appartenenti ai ruoli dell'Ateneo;
b) dal senato accademico, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, relativamente a due membri appartenenti al personale docente e al rappresentante del personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo;
c) su proposta del rettore e approvazione del senato accademico, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, relativamente ai restanti due membri appartenenti al personale docente di ruolo dell'Ateneo.
La designazione dei quattro membri appartenenti al corpo docente di ruolo dell'Ateneo deve, ove possibile, tener conto delle sue diverse componenti.
8. Partecipano senza diritto di voto alle sedute del consiglio di amministrazione il pro-rettore vicario e il direttore generale. I componenti il collegio dei revisori dei conti possono assistere alle sedute.
9. In caso di decadenza o di dimissioni di uno o piu' componenti, sono tempestivamente avviate le procedure per la loro sostituzione. Nelle more, il consiglio resta validamente costituito. La durata dei sostituti e' pari a quella della consiliatura in carica.
10. Il consiglio di amministrazione dura in carica tre anni a decorrere dal 1° gennaio successivo alle elezioni. Il mandato puo' essere rinnovato una sola volta. Il mandato dei rappresentanti degli studenti e studentesse ha durata biennale.
11. In caso di assenza del rettore, il consiglio di amministrazione e' presieduto da un membro del consiglio designato dal rettore stesso. Le funzioni di segretario verbalizzante sono esercitate dal direttore generale, o in caso di suo impedimento, da un funzionario da lui designato, con l'assistenza tecnica di un funzionario dell'amministrazione.
12. Il consiglio di amministrazione e' convocato dal Presidente, nei modi previsti dalle norme dell'ordinamento generale universitario e si riunisce, ordinariamente, almeno ogni bimestre e, in via straordinaria, qualora ne facciano richiesta scritta, con indicazione delle materie da inserire all'ordine del giorno, almeno un terzo dei componenti.
13. Per la validita' delle riunioni e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione si applicano le vigenti disposizioni di legge e regolamentari. Ai fini della valida costituzione del consiglio di amministrazione e del senato accademico deve essere presente almeno la maggioranza assoluta dei componenti.
 
Art. 19.
Collegio dei revisori dei conti

1. Il collegio dei revisori dei conti e' l'organo di controllo interno sulla regolarita' della gestione amministrativa, finanziaria e contabile dell'Ateneo.
2. I compiti e le modalita' di organizzazione e di funzionamento sono stabiliti dal regolamento per l'amministrazione, la finanza e la contabilita'.
3. Il collegio dei revisori dei conti e' composto da tre componenti effettivi e due supplenti, secondo quanto di seguito indicato:
a) un componente effettivo, con funzioni di presidente, scelto tra i magistrati amministrativi e contabili e gli avvocati dello Stato, designato dal senato accademico;
b) un componente effettivo e uno supplente designati dal Ministero dell'economia e delle finanze;
c) un componente effettivo e uno supplente designati dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca.
4. I componenti del collegio dei revisori dei conti sono nominati con decreto del rettore. L'incarico e' di tre anni ed e' rinnovabile una sola volta. I revisori non possono appartenere ai ruoli del personale dipendente dell'Ateneo e almeno due di essi, tra gli effettivi, devono essere iscritti al registro dei revisori contabili.
 
Art. 20.
Nucleo di valutazione

1. Il nucleo di valutazione svolge funzioni di valutazione e controllo della qualita' e dell'efficacia dell'offerta didattica e dell'attivita' di ricerca in conformita' alle norme dell'ordinamento universitario, verifica la congruita' del curriculum scientifico o professionale dei docenti a contratto di cui all'art. 23, comma 1, legge n. 240/2010. Accerta la qualita', l'efficienza e l'efficacia degli interventi di sostegno al diritto allo studio e dei servizi di supporto. Al nucleo di valutazione sono altresi' attribuite tutte le funzioni relative alle procedure di valutazione delle strutture e del personale, al fine di promuovere nell'Universita', in piena autonomia e con modalita' organizzative proprie, il merito e il miglioramento della performance organizzativa e individuale.
2. Nell'esercizio delle sue funzioni il nucleo di valutazione collabora, ove necessario, con il comitato unico di garanzia di cui all'art. 25 del presente statuto.
3. Il nucleo di valutazione presenta al rettore, al senato accademico e al consiglio di amministrazione una relazione annuale.
4. Il nucleo di valutazione di Ateneo e' composto da sette membri, di cui sei designati dal consiglio di amministrazione, sentito il senato accademico, ed uno eletto dal consiglio degli studenti, in rappresentanza degli studenti e delle studentesse stessi. Quattro dei componenti del nucleo sono soggetti esterni all'Ateneo.
5. Ad eccezione del rappresentante degli studenti e delle studentesse, i membri del nucleo di Valutazione, il cui curriculum e' reso pubblico nel sito internet dell'Universita', devono possedere un'elevata qualificazione professionale e rappresentare le varie aree dell'Ateneo. Almeno due di essi sono nominati tra studiosi ed esperti nel campo della valutazione, anche in ambito non accademico.
6. Il coordinatore del nucleo di valutazione e' designato dal consiglio di amministrazione e puo' essere individuato tra i professori di ruolo dell'Ateneo.
7. Il nucleo di valutazione dura in carica tre anni e i suoi membri sono rinnovabili una sola volta.
8. L'Universita' assicura al nucleo di valutazione l'autonomia operativa, il diritto di accesso ai dati e alle informazioni necessarie, nonche' la pubblicita' e la diffusione degli atti, nel rispetto della normativa a tutela della riservatezza.
 
Art. 21.
Direttore generale

1. Il direttore generale ha funzioni di complessiva gestione e organizzazione dei servizi, delle risorse strumentali e del personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo, sulla base degli indirizzi forniti dal consiglio di amministrazione. Esercita i compiti attribuiti dalla legge ai dirigenti di uffici dirigenziali generali, in quanto compatibili.
2. Il direttore generale partecipa alle riunioni del senato accademico e del consiglio di amministrazione senza diritto di voto. Egli redige e invia al consiglio di amministrazione, al senato accademico e al nucleo di Valutazione una relazione annuale sull'attivita' svolta.
3. L'incarico di direttore generale e' conferito dal consiglio di amministrazione, su proposta del rettore, sentito il senato accademico, scegliendo tra personalita' di elevata qualificazione professionale e comprovata esperienza pluriennale con funzioni dirigenziali. L'incarico, regolato con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, ha durata non superiore a quattro anni ed e' rinnovabile. Il direttore generale puo' essere revocato prima della scadenza, su proposta del rettore, con atto motivato del consiglio di amministrazione, sentito il senato accademico.
4. Il trattamento economico del direttore generale e' determinato in conformita' ai criteri e ai parametri fissati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nel caso in cui l'incarico di direttore generale venga conferito a dipendente pubblico, lo stesso viene collocato in aspettativa senza assegni per tutta la durata del contratto.
5. Il direttore generale designa chi lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.
 
Art. 22.
Consiglio degli studenti

1. Il Consiglio degli studenti e' l'organo di rappresentanza, organizzazione e coordinamento degli studenti e studentesse a livello di Ateneo. Le sue attivita' sono disciplinate da un regolamento approvato a maggioranza assoluta dei componenti ed emanato dal rettore.
2. Il Consiglio e' organo consultivo e propositivo per quanto attiene:
a) allo statuto, al codice etico, alla carta dei diritti e dei doveri degli studenti e studentesse e alle loro modificazioni e integrazioni;
b) al regolamento generale di Ateneo;
c) agli ordinamenti didattici;
d) all'attuazione del diritto allo studio;
e) all'efficienza dei servizi;
f) alle attivita' di tutorato e di orientamento;
g) alle tasse e ai contributi di studenti e studentesse;
h) alle attivita' sportive studentesche.
3. E' organo deliberativo in merito alle attivita' culturali e del tempo libero autogestite dagli studenti e dalle studentesse e provvede alla ripartizione dei fondi destinati a tali scopi.
4. E' formato dagli studenti e dalle studentesse membri del senato accademico, del consiglio di amministrazione e dei consigli di Dipartimento, nel numero stabilito dal regolamento generale di Ateneo. Elegge al proprio interno un presidente, che lo rappresenta a tutti gli effetti.
5. L'Universita' fornisce i supporti logistici necessari per il funzionamento.
 
Art. 23.
Comitati etici

1. Per le attivita' di sperimentazione vengono costituiti appositi comitati etici le cui competenze, composizione e modalita' sono disciplinate dal regolamento generale di Ateneo.
 
Art. 24.
Collegio di disciplina

1. La competenza disciplinare e' esercitata secondo le vigenti disposizioni di legge.
2. Nell'Universita' e' istituito un collegio di disciplina, competente a istruire i procedimenti disciplinari a carico dei professori e dei ricercatori per ogni fatto che possa dar luogo all'irrogazione di una sanzione piu' grave della censura, nonche' ad esprimere parere conclusivo e vincolante in materia ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
3. Il collegio di disciplina e' composto da tre membri effettivi ed altrettanti supplenti per ciascuna delle categorie del corpo docente, ordinari, associati e ricercatori, tutti in regime di tempo pieno, nominati dal senato accademico per un triennio accademico. La competenza e' attribuita secondo il principio del giudizio tra pari.
4. Il collegio opera secondo il principio del giudizio fra pari, nel rispetto del contraddittorio.
5. Le modalita' di funzionamento del collegio di disciplina sono stabilite da apposito regolamento adottato dal senato accademico, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione.
 
Art. 25.
Comitato unico di garanzia per le pari opportunita', la
valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le
discriminazioni

1. Nell'Universita' e' istituito il «Comitato unico di garanzia per le pari opportunita', la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni» (CUG).
2. Il CUG ha compiti propositivi, consultivi e di verifica e opera in collaborazione con le consigliere o i consiglieri di parita' nominati a livello nazionale, regionale e provinciale. Contribuisce a migliorare la qualita' complessiva del lavoro, dell'insegnamento e dell'apprendimento, promuovendo, in continuita' con l'esperienza e l'attivita' del Comitato pari opportunita', la valorizzazione delle differenze di genere e le pari opportunita', anche attraverso azioni positive e ogni altra iniziativa, a carattere scientifico, formativo e culturale, utile a realizzare condizioni di effettiva parita' per il genere sottorappresentato. Il CUG garantisce che l'Universita' adotti un'organizzazione idonea a favorire la conciliazione fra vita professionale e familiare tanto di studenti e studentesse quanto del personale docente e non docente, uomini e donne. Assicura altresi' un ambiente ispirato al benessere organizzativo e al contrasto di qualsiasi tipo di discriminazione, diretta e indiretta, fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle, l'origine etnica o sociale, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale e/o culturale, la disabilita', l'eta' o l'orientamento sessuale. Garantisce altresi' la prevenzione e rimozione di ogni forma di violenza morale o psichica nei confronti delle lavoratrici, dei lavoratori, delle studentesse, degli studenti e di tutti gli appartenenti alla comunita' universitaria.
3. Il CUG e' costituito da un componente designato da ciascuna delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello di Ateneo e da un pari numero di rappresentanti dell'amministrazione, nonche' da altrettanti supplenti. E' integrato, nella stessa misura e nel rispetto del medesimo principio, da docenti e studenti/studentesse, in numero pari tra loro, eletti secondo le previsioni di cui al regolamento generale di Ateneo.
4. Il presidente del CUG e' designato tra i componenti dell'organo, esclusi i rappresentanti sindacali e degli studenti e studentesse, dal rettore, sentito il direttore generale.
5. Il CUG adotta un apposito regolamento per la disciplina delle proprie modalita' di funzionamento.
 
Art. 26.
Presidio della qualita'

1. Il presidio della qualita' di Ateneo ha la finalita' di formulare raccomandazioni e linee guida per favorire l'adozione di adeguate politiche della qualita', monitorare l'efficace svolgimento delle procedure di assicurazione della qualita' e di accreditamento dell'Ateneo, proponendo strumenti comuni ed attivita' formative ai fini della loro applicazione.
2. La composizione, la nomina, la durata e le modalita' di funzionamento del presidio della qualita' di Ateneo sono stabilite da apposito regolamento adottato dal senato accademico, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione.
 
Art. 27.
Tavolo di consultazione

1. Il tavolo di consultazione dell'Ateneo con le autonomie locali, l'ente di gestione del diritto allo studio, le associazioni di categoria del mondo imprenditoriale e dei lavoratori ha compiti di informazione, ascolto e consultazione. In vista della predisposizione del piano di programmazione triennale di Ateneo, esso puo' avanzare proposte o suggerire iniziative di comune interesse.
2. Il tavolo e' nominato con decreto del rettore su segnalazione dei rappresentanti degli enti e categorie summenzionati. Dura in carica tre anni.
 
Art. 28.
Principi

1. L'Universita' conforma l'organizzazione e le attivita' delle proprie strutture ai principi generali di imparzialita', legittimita', trasparenza e semplificazione, efficienza, efficacia e economicita'.
2. L'Universita', nell'ambito della propria autonomia, adotta con delibera del consiglio di amministrazione il piano di organizzazione dei servizi necessario al perseguimento dei fini istituzionali.
 
Art. 29.
Funzioni dirigenziali

1. Gli incarichi di direzione degli uffici di livello dirigenziale sono conferiti a tempo determinato e con facolta' di rinnovo dal direttore generale in conformita' alle vigenti disposizioni di legge.
2. I dirigenti e i titolari di incarico dirigenziale, nell'ambito dei programmi deliberati dagli organi accademici e delle direttive elaborate dal direttore generale, curano l'attuazione dei progetti ad essi assegnati dal direttore medesimo, nei cui confronti possono elaborare proposte ed esprimere pareri. Nell'esercizio delle relative competenze, godono di autonomi poteri di spesa e di acquisizione delle entrate. Si avvalgono delle risorse finanziarie e strumentali, nonche' del personale attribuito ai propri uffici, sottoponendolo ad apposita valutazione secondo criteri di merito.
3. Ferma la responsabilita' disciplinare del dirigente, il mancato raggiungimento degli obiettivi accertato attraverso le risultanze del sistema di misurazione e valutazione della performance ovvero l'inosservanza delle direttive comportano, su proposta del direttore generale, previa contestazione e comunque secondo modalita' e procedure determinate da apposito regolamento, l'impossibilita' di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale o, in relazione alla gravita' del caso, la rimozione dall'incarico medesimo, nel rispetto del principio del contraddittorio, con conseguente collocamento a disposizione nei ruoli dirigenziali ovvero recesso dal rapporto di lavoro.
 
Art. 30.
Sistema bibliotecario di Ateneo

1. Il sistema bibliotecario di Ateneo, cui afferiscono le biblioteche e i centri di documentazione dell'Universita', ha lo scopo di sviluppare e organizzare in forma coordinata tra macro-aree omogenee, l'acquisizione, la conservazione, l'aggiornamento e la fruizione delle raccolte, nonche' l'allestimento e la gestione di servizi di informazione bibliografica e di orientamento e accesso alle risorse documentarie digitali, cooperando a questi fini con altre Universita' ed enti di ricerca. Il sistema bibliotecario di Ateneo opera in funzione delle esigenze della ricerca, della didattica, dell'amministrazione e della valutazione; l'organizzazione e il funzionamento del sistema sono definiti da apposito regolamento.
 
Art. 31.
Strutture di servizio

1. Al fine di coordinare e gestire l'erogazione di specifici servizi fondamentali o integrativi dell'attivita' didattica e di ricerca quali i servizi librari, informatici, telematici, linguistici, tecnici, statistici, di stampa e editoriali il consiglio di amministrazione, sentito il senato accademico, puo' istituire, nel rispetto dei principi di semplificazione, razionale dimensionamento, efficienza ed efficacia di cui all'art. 2, comma 12, legge n. 240/2010, strutture di servizio la cui denominazione, organizzazione e funzionamento sono stabiliti nella delibera di istituzione secondo quanto previsto dal regolamento generale di Ateneo.
 
Art. 32.
Centri di ricerca interuniversitari e internazionali

1. Per il rafforzamento della cooperazione interuniversitaria e dell'internazionalizzazione i Dipartimenti possono proporre la costituzione di centri di ricerca interuniversitari e internazionali indicando il progetto specifico di ricerca.
2. La costituzione dei centri e' deliberata dal consiglio di amministrazione, sentito il senato accademico.
 
Art. 33.
Comitato per lo sport universitario

1. E' costituito presso l'Universita' il comitato per lo sport universitario, con lo scopo di promuovere l'attivita' sportiva degli studenti e studentesse e del personale universitario, sovrintendendo agli indirizzi di gestione degli impianti a disposizione e ai programmi di sviluppo delle varie attivita'.
2. Il comitato per lo sport universitario e' composto secondo le disposizioni legislative vigenti.
 
Art. 34. Pari opportunita' nella composizione di organi e strutture collegiali

1. La costituzione di organi e strutture collegiali dell'Ateneo avviene nel rispetto del principio costituzionale di pari opportunita' tra uomini e donne nell'accesso agli uffici pubblici.
2. A tal fine, nell'elezione dei membri del senato accademico, eccettuata la componente rappresentata dai direttori di Dipartimento, nonche' nell'attribuzione di cariche elettive, ivi comprese quelle studentesche, in organi e strutture collegiali, ciascun elettore puo' esprimere due preferenze a condizione che siano riferite a candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della scheda. Nel caso di presentazione di liste, queste ultime indicano i candidati alternandoli per genere. Entrambi i generi devono figurare in misura pari alla meta', pena l'inammissibilita' delle liste medesime.
3. Nel rispetto dei requisiti di competenza e professionalita', la nomina dei membri del consiglio di amministrazione assicura, per quanto possibile, la presenza paritaria di entrambi i generi nell'ambito di ciascuna componente dell'organo.
4. Nell'attribuzione di cariche soggette a designazione in organi e strutture collegiali deve essere assicurata nel complesso, per quanto possibile, la presenza paritaria di ciascun genere.
5. In ogni caso le previsioni di cui ai precedenti commi si applicano compatibilmente con un numero di sufficienti candidature di entrambi i generi.
 
Art. 35.
Partecipazione a organismi privati

1. L'Universita' puo' partecipare a societa' o ad altre forme associative di diritto privato per lo svolgimento di attivita' strumentali a quelle didattiche e di ricerca o comunque utili per il conseguimento dei propri fini istituzionali.
2. L'Universita' potra' definire convenzioni dirette a regolare le modalita' di partecipazione alle attivita' della societa' e/o degli altri organismi.
3. La partecipazione di cui al comma 1 e' deliberata dal consiglio di amministrazione, su parere conforme del senato accademico.
4. Essa, deve, in ogni caso, conformarsi ai seguenti principi:
a) disponibilita' delle risorse finanziarie e organizzative richieste;
b) destinazione a finalita' istituzionali dell'Universita' di eventuali dividendi spettanti all'Ateneo;
c) espressa previsione di patti parasociali a salvaguardia dell'Universita' in occasione di aumenti di capitale;
d) limitazione del concorso dell'Ateneo, nel ripiano delle eventuali perdite, alla quota di partecipazione.
5. La concessione di licenza del marchio, gratuita od onerosa, a titolo di locazione o di conferimento in societa' o di merchandising, ferma in ogni caso la salvaguardia del prestigio dell'Ateneo, deve essere oggetto di apposita autorizzazione da parte del consiglio di amministrazione, su parere conforme del senato accademico.
6. L'autorizzazione e', in ogni caso, pubblicizzata con mezzi idonei.
 
Art. 36.
Invenzioni conseguite nell'ambito dell'Universita'

1. Apposito regolamento di Ateneo stabilisce diritti e doveri per l'Universita' e per i singoli autori in relazione ad invenzioni realizzate a seguito di attivita' di ricerca svolta utilizzando comunque strutture o mezzi finanziari forniti dall'Ateneo, nel rispetto della normativa vigente.
2. Per le invenzioni che siano risultato di attivita' di ricerca o di consulenza svolte in esecuzione di contratti o convenzioni con Enti pubblici o privati, l'Universita' potra' riconoscere nel contratto o nella convenzione ai terzi contraenti diritti di titolarita' o di contitolarita' del brevetto, ovvero di sfruttamento dei diritti esclusivi scaturenti dallo stesso.
 
Art. 37.
Logotipo

1. Il logotipo della Universita' e' costituito dallo stemma contenente la raffigurazione dell'Immacolata Concezione circondato dalla legenda «Studiorum Universitas Publica Urbinaten».
2. Il modello del logotipo stesso, come sopra descritto, e' depositato presso le competenti autorita'.
 
Art. 38.
Norme comuni, transitorie e finali

1. Il presente statuto entra in vigore il quindicesimo giorno seguente a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
2. Sino all'entrata in vigore dei nuovi regolamenti, quelli attualmente vigenti si applicano in quanto compatibili con le disposizioni del presente statuto dotate di immediata efficacia.
3. Gli organi collegiali e monocratici elettivi in carica al momento dell'entrata in vigore del presente statuto continuano nell'esercizio delle funzioni fino alla costituzione dei nuovi organi accademici, fatta eccezione per il rettore il cui mandato e' prorogato, ai sensi dell'art. 2, comma 9, della legge n. 240/2010.
4. Il comitato per le pari opportunita' e' sostituito dal comitato unico di garanzia per le pari opportunita', la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. Gli attuali componenti del comitato per le pari opportunita' restano in carica fino all'insediamento del nuovo organo.
5. Il senato accademico in carica al momento dell'entrata in vigore del presente statuto provvede alla costituzione del collegio di disciplina nella prima seduta utile.
6. In prima applicazione, ai sensi dell'art. 2, comma 8, legge n. 240/2010, il senato accademico, in carica al momento dell'entrata in vigore del presente Statuto, avvia le procedure per la costituzione dei nuovi organi e strutture statutarie entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente statuto nella Gazzetta Ufficiale.
7. In prima applicazione, la costituzione dei Dipartimenti di cui all'art. 9 del presente statuto e' deliberata dal consiglio di amministrazione in carica al momento dell'entrata in vigore del presente Statuto, sentito il senato accademico a prescindere dalla scadenza stabilita all'art. 9, comma 4.
8. I pareri previsti dallo statuto devono essere espressi e notificati entro il termine di trenta giorni dalla richiesta; trascorso tale termine la deliberazione puo' essere assunta anche in assenza del parere.
9. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni sui limiti del mandato e delle cariche di rettore, di componente del senato accademico e del consiglio di amministrazione, sono considerati anche i periodi gia' espletati nell'Ateneo alla data di entrata in vigore del presente statuto, nei suddetti organi costituiti successivamente al decreto di statizzazione.
10. La condizione di professore a tempo definito o di ricercatore a tempo definito e' incompatibile con le cariche accademiche di rettore, membro del senato accademico e del consiglio di amministrazione, direttore di Dipartimento. I docenti a tempo definito possono candidarsi, optando per il regime a tempo pieno per il caso di elezione alle predette cariche.
11. Al fine di garantire in condizioni di omogeneita' e continuita' il completamento della verifica entro il 1° novembre 2020 delle condizioni poste dal Rapporto ANVUR di accreditamento periodico della sede e dei corsi di studio, il mandato dei membri del nucleo di valutazione attualmente in carica puo' essere prorogato, anche singolarmente, dal consiglio di amministrazione sino al 31 ottobre 2020.
12. Le modifiche al vigente statuto, emanato con decreto rettorale n. 138/2012 del 2 aprile 2012, sono disposte con decreto del rettore ed entrano in vigore il quindicesimo giorno dalla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie Generale.
 
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