Gazzetta n. 271 del 21 novembre 2018 (vai al sommario) |
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO |
DECRETO 5 ottobre 2018 |
Modifica del decreto ministeriale 13 febbraio 2018, concernente le misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di Xylella fastidiosa (Well et al.) nel territorio della Repubblica italiana. |
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IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Vista la direttiva 2000/29/CE del Consiglio, dell'8 maggio 2000, concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunita' di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunita', e successive modifiche; Visto il decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214, e successive modifiche, relativo all'attuazione della direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella Comunita' di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali; Vista la decisione di esecuzione (UE) 2015/789 della Commissione, del 18 maggio 2015, concernente le misure per impedire l'introduzione e la diffusione nell'Unione della Xylella fastidiosa (Wells et al.); Visto il decreto ministeriale 13 febbraio 2018 concernente le misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di Xylella fastidiosa (Well et al.) nel territorio della Repubblica italiana; Vista la decisione di esecuzione (UE) 2018/927 della Commissione, del 27 giugno 2018, che ha modificato la decisione di esecuzione (UE) 2015/789, ampliando la zona infetta del focolaio di Xylella fastidiosa in Regione Puglia; Visto il decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonche' in materia di famiglia e disabilita'; Ritenuto necessario modificare il decreto ministeriale 13 febbraio 2018 al fine di recepire le disposizioni introdotte dalla decisione di esecuzione (UE) 2018/927; Ritenuto necessario aggiornare alcune disposizioni relative alle misure di contenimento degli insetti vettori, sulla base delle maggiori conoscenze acquisite nella gestione delle aree contaminate; Acquisito il parere favorevole del Comitato fitosanitario nazionale, di cui all'art. 52 del decreto legislativo 19 agosto 2005, espresso nella seduta del 9 luglio 2018; Acquisito il parere favorevole espresso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi dell'art. 57, comma 1 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214, nella seduta del 6 settembre 2018;
Decreta:
Art. 1
1. Il decreto ministeriale 13 febbraio 2018 e' cosi' di seguito modificato: a) nell'art. 7, comma 2, la lettera b) e' soppressa; b) nell'art. 11, il comma 1 e' cosi' modificato: dopo le parole «applica nelle zone», la parola «infette» e' sostituita dalla parola «delimitate»; c) nell'art. 11, il comma 2 e' cosi' modificato: dopo le parole «il mese di», la parola «dicembre» e' sostituita dalla parola «ottobre»; d) nell'allegato II, la parte A e' modificata conformemente all'allegato I del presente decreto; e) nell'allegato IV, l'allegato 4 «Misure fitosanitarie da attuare per il contenimento della diffusione di Xylella fastidiosa subspecie pauca ceppo CoDiRO» e' sostituito dall'allegato II del presente decreto. Il presente decreto sara' inviato all'organo di controllo per la registrazione ed entrera' in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 5 ottobre 2018
Il Ministro: Centinaio
Registrato alla Corte dei conti il 7 novembre 2018 Ufficio controllo atti MISE e MIPAAF, reg.ne prev. n. 808 |
| Allegato I
«PARTE A
Zona infetta in Italia
La zona infetta in Italia comprende le seguenti aree: 1. La Provincia di Lecce 2. La Provincia di Brindisi 3. Comuni situati nella Provincia di Taranto: Avetrana Carosino Crispiano Faggiano Fragagnano Grottaglie Leporano Lizzano Manduria Martina Franca Maruggio Monteiasi Montemesola Monteparano Pulsano Roccaforzata San Giorgio Ionico San Marzano di San Giuseppe Sava Statte Taranto Torricella 4. Comune situato nella Provincia di Bari: Locorotondo». |
| Allegato II
«4: Linee guida per il contenimento degli insetti vettori nelle zone delimitate per xylella fastidiosa
1. Premessa
Gli interventi obbligatori di estirpazione delle piante infette devono essere affiancati da interventi obbligatori, ai sensi del decreto ministeriale 13 febbraio 2018 mirati al contenimento delle popolazioni di insetti vettori, responsabili della diffusione naturale di Xylella fastidiosa. Sulla base degli studi epidemiologici condotti in Puglia, sono stati identificati gli insetti vettori coinvolti nella trasmissione del batterio e gli interventi per il loro contenimento.
2. Insetti vettori
Allo stato attuale delle conoscenze, Philaenus spumarius, specie nota come sputacchina media per la capacita' delle forme giovanili di ricoprirsi di abbondante secrezione schiumosa simile per aspetto alla saliva, e' considerato il principale vettore del ceppo di X. fastidiosa subspecie Pauca ST53 in Puglia.
Philaenus spumarius
La sputacchina media, diffusa nella maggior parte dell'emisfero Boreale, e' ampiamente polifaga. Gli stadi giovanili possono svilupparsi su almeno 375 specie vegetali rappresentate principalmente da dicotiledoni erbacee. Gli adulti, caratterizzati da un elevato polimorfismo cromatico e molto longevi, hanno un'ampia varieta' di ospiti; infatti, in primavera-estate, a seguito del disseccamento delle essenze erbacee, si spostano alla ricerca di piante arbustive e arboree, tra cui l'olivo. Gli spostamenti degli adulti sono dettati dall'esigenza di trovare non solo germogli su cui alimentarsi ma anche fogliame in grado di assicurare un ambiente con un'umidita' elevata, come dimostrato dalla tendenza ad aggregarsi su piante con foglie succulenti. Gli adulti possono camminare, su superficie piane e lungo i fusti delle piante, oppure compiere salti e voli. Osservazioni biennali in oliveti salentini hanno evidenziato che gli adulti di P. spumarius possono spostarsi di oltre 100 metri in poco piu' di una settimana. Tuttavia, e' probabile che tale capacita' di spostamento attivo possa essere ancora piu' elevata. Studi precedenti, in cui adulti marcati sono stati rilasciati e ricatturati, riportano, infatti, che la distanza coperta in 24 ore puo' essere di circa 100 metri e che in presenza di correnti aeree un adulto puo' spostarsi di oltre 30 metri in un unico volo. Uno studio sulla presenza ed abbondanza di Auchenorrinchi negli oliveti del Salento ha evidenziato che P. spumarius e' la specie piu' abbondante (39% di tutti gli individui delle 15 specie catturate) con un picco di presenza degli adulti in settembre. P. spumarius compie 1 generazione all'anno con svernamento allo stadio di uovo. La schiusura delle uova avviene, in relazione all'andamento climatico, tra la seconda-terza decade di febbraio e gli inizi di marzo. Subito dopo la fuoriuscita dall'uovo, la neanide di 1a eta' si muove alla ricerca di una pianta ospite, in genere erbacea. In questa fase, condizioni di buona umidita' sono fondamentali per garantire la sopravvivenza dell'insetto. Dopo pochi minuti dall'arrivo sulla pianta ospite, la neanide di 1a eta' inizia ad alimentarsi e a produrre la tipica schiuma che assicura condizioni di umidita' e temperatura adeguate per lo sviluppo degli stadi giovanili oltre che protezione dai nemici naturali. Le forme giovanili, rappresentate da 3 eta' di neanide e 2 di ninfa, si succedono, in funzione della fascia altimetrica e delle condizioni climatiche, fino a fine aprile-inizi maggio allorquando le ninfe di ultima eta' si trasformano in adulti. Con il progressivo disseccamento della vegetazione erbacea, gli adulti migrano alla ricerca di luoghi umidi e di piante arboree o arbustive su cui alimentarsi. Con i ricacci erbosi autunnali, gli adulti si spostano nuovamente dalle piante arboree a quelle erbacee. Osservazioni condotte, in studi indipendenti, su adulti raccolti in campo e mantenuti in condizioni controllate, hanno chiarito alcuni aspetti dell'attivita' riproduttiva della specie. Gli accoppiamenti si osservano con elevata frequenza da fine agosto - inizi settembre e proseguono in autunno. Dalla dissezione di femmine accoppiate sono state rilevate, in media, 9-17 uova per individuo. Tuttavia, avvenendo la formazione delle uova in tempi diversi, il numero medio di uova complessivamente deposto per femmina e' stato stimato in 22 unita'. La maggior parte delle uova sono deposte in prossimita' del terreno preferendo lo spazio tra due superfici opposte. Uno dei piu' frequenti siti di ovideposizione e' costituito dallo spazio tra la guaina fogliare e lo stelo delle stoppie. Le uova sono deposte a gruppi di qualche unita', tenute insieme da una schiuma indurita e a circa 45° rispetto all'asse dello stelo. Con l'inizio della ovideposizione, si verifica un lento e graduale declino della popolazione adulta, accelerato da eventuali gelate in ottobre-novembre, fino ad azzerarsi in inverno. Il ciclo biologico della sputacchina e' molto influenzato dalle condizioni climatiche delle singole annate. Un inverno mite, caratterizzato da temperature superiori alle medie stagionali, puo' determinare un anticipo della schiusura delle uova e, conseguentemente, di tutto il ciclo di sviluppo dell'insetto. Il seguente schema sintetizza il ciclo dell'insetto e i rapporti con le specie vegetali ospiti. Gli stadi biologici del vettore sono fortemente influenzati dall'andamento stagionale, per cui si possono avere variazioni anche di un mese.
Parte di provvedimento in formato grafico
3. Modalita' di trasmissione del batterio
X. fastidiosa e' un batterio che non produce spore e non si diffonde nell'ambiente in maniera autonoma ne' per contatto, ne' per diffusione aerea, ma si trasmette esclusivamente tramite il materiale di propagazione vegetale infetto e gli insetti vettori, che nutrendosi della linfa grezza di piante infette acquisiscono il batterio e lo trasmettono ad altre piante. Gli insetti vettori di X. fastidiosa sono caratterizzati da un apparato boccale pungente succhiatore con il quale si alimentano della linfa che fluisce nei vasi xilematici delle piante. Il ridotto contenuto di nutrienti presenti nella linfa dello xilema probabilmente costringe tali insetti ad alimentarsi spesso e su piante in vegetazione attiva. L'assunzione del cibo prevede la penetrazione delle appendici boccali (stiletti) nei tessuti della pianta, l'iniezione di saliva nei tessuti e la suzione della linfa. Il batterio, localizzato nei vasi xilematici, viene acquisito dagli insetti vettori con la suzione della linfa di piante infette. Le cellule batteriche si fissano alle pareti del tratto iniziale del canale alimentare (pre-cibario) dove si moltiplicano, senza infettare sistematicamente il corpo dell'insetto. Gli individui che acquisiscono il batterio possono trasmetterlo a piante sane con l'immissione di saliva nei tessuti che provoca il rilascio di cellule batteriche dal pre-cibario. Essendo di origine ectodermica, le pareti del pre-cibario sono rinnovate ad ogni muta. Cio' comporta che le forme giovanili, in caso di acquisizione del batterio, perdono la capacita' infettiva ad ogni muta. Gli adulti, invece, non compiendo la muta, una volta acquisito il batterio possono trasmetterlo in modo persistente, anche in assenza di un periodo di latenza. Tuttavia, poiche' la diffusione del batterio nell'insetto non e' sistemica, esso non viene trasmesso alla progenie; ne consegue che le neanidi che nascono da uova deposte da femmine che abbiano acquisito il batterio non sono infette. La particolare modalita' di trasmissione di X. fastidiosa da parte degli insetti vettori permette di affermare che la percentuale di nuove infezioni che si hanno ogni anno e' direttamente proporzionale al numero di adulti che si alimentano sulle piante infette. Per quanto sopra esposto, l'azione di controllo dei vettori rappresenta un elemento essenziale nell'attivita' di contrasto alla diffusione delle batteriosi. Al fine di minimizzare l'impatto sugli organismi "non target" e' opportuno utilizzare una strategia di controllo che integri piu' interventi, come riportati al successivo punto 4.
4. Descrizione delle misure di contrasto al vettore
4.1 Misure agronomiche
Le misure agronomiche per il contenimento del vettore consistono nella: gestione del suolo con lavorazioni superficiali; gestione della parte aerea delle piante, attraverso potature periodiche.
4.1.1 Gestione del suolo
Lavorazioni superficiali del terreno La gestione del suolo con lavorazioni superficiali deve assicurare il raggiungimento dei seguenti obiettivi: ridurre la popolazione degli stadi giovanili del vettore nel periodo primaverile; mantenere il terreno libero da erbe infestanti che, oltre a determinare fenomeni di competizione idrico-alimentare con la coltura principale, possono essere ospiti di X. fastidiosa. Ai fini del controllo e' importante sapere che gli stati giovanili (neanidi e ninfe): sono poco mobili; preferiscono piante erbacee spontanee; la produzione delle "schiume" rende nota la loro presenza sulle piante e l'evoluzione dei diversi stadi di sviluppo. Il controllo delle erbe infestanti tramite la trinciatura risulta meno efficace nella riduzione della popolazione della sputacchina rispetto alla lavorazione del terreno, in quanto l'insetto e' in grado di completare il suo ciclo biologico riparandosi alla base delle piante. Nelle aree di difficile o impossibile accesso ai mezzi meccanici si puo' intervenire con mezzi fisici (pirodiserbo, vapore) e, in casi d'impossibilita' d'intervento con i mezzi su indicati, con appropriati trattamenti a base di diserbanti.
4.1.2 Gestione della parte aerea delle piante
Potatura La potatura delle piante arboree ospiti, come misura fitosanitaria da adottare nei confronti della X. fastidiosa, ha l'obiettivo di: ridurre la vegetazione ospite del vettore, con la rimozione frequente della nuova vegetazione piu' tenera e piu' appetibile per il vettore, riducendo notevolmente il rischio reciproco di trasmissione dell'infezione; rendere piu' efficace la distribuzione e gestione dei mezzi di controllo fitoiatrici del vettore; ottimizzare i volumi di distribuzione dei prodotti fitosanitari utilizzati. E' buona norma disinfettare gli attrezzi utilizzati per la potatura con una soluzione di ipoclorito di sodio al 2% o con sali quaternari d'ammonio prima e durante il loro utilizzo per evitare di diffondere altri patogeni dell'olivo. La potatura ordinaria, sulle piante arboree sempreverdi, eseguita periodicamente favorisce l'arieggiamento della parte aerea, migliora lo stato vegetativo, ostacola lo sviluppo di avversita' parassitarie.
4.2 Trattamenti insetticidi
In aggiunta alle misure agronomiche su descritte, devono essere realizzati almeno due trattamenti insetticidi contro gli stadi adulti del vettore, da eseguire sulle piante ospiti arboree con insetticidi autorizzati per il controllo di Philaenus spumarius, secondo le indicazioni fornite dal Servizio fitosanitario regionale.
Indicazioni generali Al fine di rendere efficace l'azione di controllo del vettore e' buona norma effettuare i trattamenti durante le prime ore del mattino, quando gli insetti sono poco mobili, avendo cura di bagnare bene la parte piu' interna della vegetazione. Si pone in evidenza che gli insetticidi devono essere utilizzati sempre secondo le prescrizioni riportate in etichetta. Nei mesi di settembre - ottobre e', inoltre, necessario eliminare i nuovi polloni che sono fortemente attrattivi nei confronti del P. spumarius.
5. Ulteriori raccomandazioni
Date le modalita' di diffusione di X. fastidiosa su esposte, risulta evidente che il trasferimento degli insetti vettori da zone infette ad altre zone puo' avvenire anche in modo passivo, attraverso mezzi indiretti come: indumenti o parti del corpo delle persone, su cui puo' aderire il vettore, durante lo stazionamento in campi o giardini; mezzi meccanici di trasporto. Pertanto, e' utile: assicurarsi di non avere sugli abiti e sulle scarpe insetti vettori prima di risalire sul mezzo di trasporto.»
6. Trattamenti nei confronti di philaenus spumarius in oliveti condotti secondo il metodo dell'agricoltura biologica, con prodotti fitosanitari autorizzati per tale uso, ma non ammessi per la produzione biologica, nelle zone delimitate, ai sensi di quanto previsto dal reg. 889/2008 art. 36, comma 4, lettera a)
Fatto salvo, per le aziende in conversione, il normale termine del periodo di conversione secondo quanto disposto dai Regolamento CE 834/2007 e CE 889/2008, per gli appezzamenti investiti ad oliveto che ricadano nelle zone delimitate, in cui vengano eseguiti trattamenti nei confronti di Philaenus spumarius con prodotti autorizzati per tale uso, ma non ammessi per la produzione biologica, il periodo di conversione e' ricalcolato partendo dalla data del primo trattamento obbligatorio dell'anno con i prodotti citati e si considerera' terminato solo quando, nel suolo e nel vegetale, si sia accertato analiticamente un livello di residui della/e sostanza/e attiva/e impiegata/e non superiore a 0,01 mg/kg. In ogni caso, il raccolto successivo al trattamento non puo' essere commercializzato con riferimento al metodo di produzione biologico. |
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