Gazzetta n. 262 del 8 novembre 2019 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 ottobre 2019 |
Scioglimento del consiglio comunale di Cerignola e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel Comune di Cerignola (Foggia) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 31 maggio 2015; Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione ai grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 10 ottobre 2019;
Decreta:
Art. 1
Il consiglio comunale di Cerignola (Foggia) e' sciolto. |
| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il Comune di Cerignola (Foggia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 31 maggio 2015, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per l'ordine e la sicurezza pubblica. All'esito di verifiche svolte dalle forze dell'ordine sugli amministratori eletti e sui componenti dell'apparato burocratico, che hanno evidenziato possibili forme di condizionamento dell'amministrazione locale da parte della criminalita' organizzata, il prefetto di Foggia, con decreto del 7 gennaio 2019 successivamente prorogato, ha disposto, per gli accertamenti di rito, l'accesso presso il suddetto comune ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Foggia, sentito nella seduta del 19 luglio 2019 il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore capo della direzione distrettuale antimafia di Bari e del procuratore della Repubblica di Foggia, ha trasmesso l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando pertanto i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. I lavori svolti dalla commissione d'accesso hanno preso in esame, oltre all'intero andamento gestionale dell'amministrazione comunale, la cornice criminale ed il locale contesto ambientale ove si colloca l'ente, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le locali consorterie, ed hanno evidenziato come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, in favore di soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambienti malavitosi. Il Comune di Cerignola, importante centro urbano collocato nel vasto territorio del Tavoliere delle Puglie, risente della presenza di un'associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione di una pluralita' di delitti, come accertato nell'ambito del c.d. processo «Cartagine». La realta' criminale di Cerignola - come riportato nella relazione della direzione investigativa antimafia secondo semestre 2017 - si presenta solida e strutturata imponendosi sul territorio con un consistente numero di affiliati e con un'ingente disponibilita' di armi attraverso i quali riesce a diversificare le attivita' illecite da cui attingere risorse, opportunamente schermate, secondo una logica sempre piu' affaristica, flessibile e proiettata verso obiettivi di agevole realizzazione. Le indagini ispettive hanno posto in rilievo l'esistenza di una complessa rete di amicizie, frequentazioni e cointeressenze tra amministratori comunali, dipendenti dell'ente locale e soggetti appartenenti o contigui a famiglie malavitose evidenziando come queste ultime abbiano beneficiato di favor nell'acquisizione di pubbliche commesse, negli affidamenti del patrimonio comunale o nell'esercizio di attivita' commerciali. La relazione prefettizia si sofferma in particolare sulla figura del sindaco ponendo in rilievo gli assidui rapporti che legano il primo cittadino ad esponenti di rilievo della locale criminalita'. Viene al riguardo evidenziata la vicenda delle nozze di un pluripregiudicato, celebrate dal sindaco che ha anche partecipato al ricevimento nuziale - ove erano presenti numerosi esponenti della locale criminalita', alcuni dei quali condannati anche per reati associativi - pubblicando sui social network alcune immagini dell'evento. E' inoltre emblematico l'episodio occorso durante un'operazione interforze per il contrasto all'abusivismo commerciale nel corso della quale il primo cittadino interveniva in favore di alcuni pregiudicati, elementi di spicco della locale criminalita', gestori di postazioni abusive, chiedendo agli operatori di polizia presenti sul posto ed al dirigente del locale commissariato di soprassedere. La relazione della commissione d'indagine pone altresi' in rilievo che numerosi componenti della compagine elettiva e dell'apparato burocratico sono interessati da precedenti penali e di polizia anche per reati associativi ed hanno frequentazioni o sono riconducibili, a vario titolo, ad ambienti criminali. Il rispetto dei principi di legalita' e buon andamento avrebbe dovuto suggerire a coloro che rivestono cariche pubbliche, soprattutto per quanto attiene alla sfera relazionale, di porre in essere una effettiva presa di distanza da esponenti delle locali organizzazioni malavitose. Le risultanze dell'accesso ispettivo hanno evidenziato un'illegittima ed anomala commistione nella gestione degli affidamenti di lavori pubblici, con un'indebita ingerenza degli organi politici sull'operato della struttura amministrativa, in contrasto con il principio di separazione dei poteri di indirizzo e programmazione, propri degli organi politici, da quelli gestionali dell'apparato dirigente. L'organo ispettivo pone in rilievo che l'amministrazione comunale, per l'affidamento di servizi e lavori pubblici, ha fatto ripetutamente ricorso al modello dell'offerta unica, attraverso procedure caratterizzate da anomalie e irregolarita' con aggiudicazioni in favore di imprese riconducibili alla criminalita' organizzata. Significativa in tal senso si e' rivelata la procedura per l'affidamento del servizio di manutenzione del verde cittadino alla quale avevano partecipato due imprese. A seguito dell'esclusione di una delle due ditte, in quanto dalla busta contenente l'offerta traspariva l'importo, la gara veniva aggiudicata all'altra societa' che, senza alcuna spiegazione, rinunciava all'affidamento. L'amministrazione comunale a seguito di cio', come ampiamente descritto nella relazione della commissione d'indagine, provvedeva in via diretta e senza far valere il principio della rotazione previsto dall'art. 36 del codice degli appalti, ad affidare il servizio alla societa' inizialmente esclusa. La relazione del prefetto pone in rilievo che l'impresa in argomento e' stata costituita solo dieci giorni prima della scadenza della gara e che sebbene il bando prevedesse l'affidamento del servizio per la durata di due mesi sono stati in seguito disposti numerosi rinnovi realizzando in tal modo frazionamenti di quello che, invero, avrebbe dovuto essere un unico affidamento, eludendo la «soglia» di valore prevista dalla vigente normativa per la quale e' obbligatorio richiedere le informazioni antimafia. Rileva al riguardo cha la menzionata societa', destinataria a giugno 2019 di provvedimento interdittivo antimafia, e' riconducibile ad una famiglia i cui componenti, titolari di altra societa' anch'essa destinataria di interdittiva antimafia, sono esponenti di spicco della locale organizzazione criminale. E' altresi' emblematico che il primo cittadino abbia espresso parole di condanna nei confronti della prefettura che ha emesso la citata interdittiva ed inoltre, con ordinanza sindacale del luglio 2019, ha addirittura incaricato la stessa azienda di rimuovere alcuni alberi pericolanti in palese violazione dell'art. 94 del codice antimafia che prevede la risoluzione, da parte della stazione appaltante, dei rapporti contrattuali in itinere in caso di adozione di informazione interdittiva. L'articolato intreccio di rapporti e cointeressenze tra esponenti della locale criminalita' organizzata ed amministratori comunali e' emerso altresi', come posto in rilievo dalla commissione d'indagine, dall'analisi della procedura per l'affidamento del servizio di manutenzione e custodia della villa comunale con annesso punto di ristoro. Il predetto affidamento, all'esito di una procedura di gara aperta - indetta previa revoca di un'altra procedura - e' stato assegnato a maggio 2016 ad una societa' costituita solo due mesi prima con avvio dell'attivita' d'impresa a giugno 2016. I soci e gli amministratori della menzionata societa', che a novembre 2017 e' stata anch'essa destinataria di informazione interdittiva antimafia, appartengono ad una locale famiglia mafiosa e sono, nel contempo, stretti parenti di un amministratore comunale. Ulteriori elementi che attestano una gestione dell'ente avulsa dal rispetto dei principi di legalita' sono emersi dall'analisi della procedura per l'affidamento dei lavori di ampliamento del cimitero comunale aggiudicati nel 2015 ad una societa' per un importo di oltre 15 milioni di euro, alla quale e' successivamente subentrata altra impresa costituita a marzo 2016, a sua volta partecipata da altra societa' per la quale e' emerso che l'amministratore ed uno dei dipendenti annoverano pregiudizi di natura penale e sono riconducibili ad ambienti controindicati mentre un altro socio e' il coniuge di un dirigente apicale dell'amministrazione comunale. I lavori in argomento sono stati poi subappaltati ad altra societa' il cui socio e' anch'egli gravato da pregiudizi di polizia e legato alla locale criminalita' organizzata. La commissione d'indagine ha inoltre analizzato l'attivita' dello sportello unico attivita' produttive (SUAP) soffermandosi in particolare, sugli aspetti inerenti la gestione amministrativa degli esercizi pubblici operanti sul territorio comunale riscontrando omissioni nonche' ripetute e gravi irregolarita'. Al riguardo nella relazione del prefetto viene evidenziato che in favore dei gestori di taluni locali - alcuni dei quali affiliati o comunque soggetti riconducibili alla locale organizzazione criminale - sono state rilasciate autorizzazioni permanenti all'occupazione di suolo pubblico, in palese contrasto con il regolamento comunale che prevede per tale tipo di concessioni una durata massima di cinque anni. Inoltre in taluni casi sui marciapiedi e sugli spazi antistanti i locali commerciali sono state realizzate strutture permanenti di notevoli dimensioni in assenza di qualsivoglia titolo autorizzativo da parte del comune. Ulteriore elemento che attesta l'esistenza delle gia' evidenziate frequentazioni e cointeressenze tra amministratori comunali ed esponenti della criminalita' organizzata e' rappresentata dalla circostanza che il primo cittadino ed un assessore hanno presenziato all'inaugurazione di uno dei suddetti locali gestito da componenti della famiglia criminale egemone. La commissione d'indagine ha inoltre svolto accertamenti sul patrimonio immobiliare comunale dai quali e' emerso che molti alloggi di edilizia popolare sono occupati da soggetti appartenenti o riconducibili a compagini mafiose e, in buona parte dei casi, in assenza di valido titolo e della corresponsione del canone; peraltro l'amministrazione comunale, ad oggi, non ha posto in essere, a tutela dell'interesse pubblico qualsivoglia iniziativa di recupero dell'evasione e di regolarizzazione delle posizioni illegittime. Le circostanze analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Cerignola, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Cerignola (Foggia), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 9 ottobre 2019
Il Ministro dell'interno: Lamorgese |
| Art. 2
La gestione del Comune di Cerignola (Foggia) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott. Umberto Postiglione - prefetto a riposo; dott.ssa Adriana Sabato - viceprefetto a riposo; dott. Michele Albertini - dirigente di II fascia - Area I. |
| Allegato
Prefettura - Ufficio territoriale del Governo di Foggia Rif. prot. n. 549/OPS/2019
Foggia, 22 luglio 2019
Al sig. Ministro dell'interno - Roma
Oggetto: Comune di Cerignola. Relazione ai sensi dell'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 come modificato dall'art. 2, comma 30, della legge 15 luglio 2009, n. 94.
Con riferimento alla delega conferita con decreto ministeriale n. 17102/128/32(5)-Uff.V - Affari territoriali del 19 dicembre 2018, si informa che la Commissione nominata con provvedimento n. 08/O.P.S. (2) del 7 gennaio 2019 per effettuare, presso il Comune di Cerignola, gli accertamenti previsti dall'art. 1, comma 4, decreto-legge n. 629/1982, convertito con legge n. 726/1982, ha depositato, in data 9 luglio 2019, la propria relazione, che si trasmette unitamente alla presente. Si precisa che su richiesta della stessa Commissione - insediatasi il 9 gennaio 2019, - il termine per l'espletamento delle attivita' di accertamento, fissato in tre mesi decorrenti dalla data di insediamento, e' stato prorogato, con provvedimento n. 213/O.P.S.(2) del 1° aprile 2019, di ulteriori tre mesi. Gli esiti dell'accesso sono stati esaminati dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - integrato con la partecipazione del Procuratore Capo della Direzione distrettuale antimafia di Bari e del Procuratore della Repubblica di Foggia - sentito in data 19 luglio 2019, che ha condiviso con lo scrivente le valutazioni che qui di seguito si rassegnano. 1. Il Comune di Cerignola, grosso centro urbano di 59 mila abitanti, e' situato nel vasto Tavoliere delle Puglie, a 14 chilometri dalla Provincia di Bari' (Canosa di Puglia), a 30 chilometri dalla Basilicata (Lavello), a 26 chilometri dal Mare Adriatico (Torre Rivoli), confina con i territori dei Comuni di Trinitapoli, Zapponeta, Orta Nova, Stornara, Stornarella, Ascoli Satriano, Gaudiano, Loconia, Canosa di Puglia e San Ferdinando di Puglia. Il sindaco del Comune di Cerignola e' omissis, in esito alle consultazioni del maggio-giugno 2015. L'esigenza di' avviare accertamenti in ordine all'Amministrazione comunale di Cerignola e' scaturita dagli approfondimenti informativi svolti dalle Forze di polizia, anche sulla base di esposti che segnalavano contiguita' tra il sindaco e ambienti della criminalita' organizzata, oltre che una gestione amministrativa caratterizzata da varie irregolarita'. Come noto, gli ultimi anni sono stati caratterizzati, in questa provincia, da un numero impressionante di omicidi. Nel 2017, si sono verificati ben 20 omicidi, 15 dei quali riconducibili alla criminalita' organizzata. A questi va aggiunta la scomparsa di 2 persone, da ritenersi casi di «lupara bianca». Nel 2018 gli omicidi sono stati in totale 11, di cui 7 possono ritenersi riconducibili a dinamiche della criminalita' organizzata. Nel 2019 si sono verificati 4 omicidi, di cui 2 sicuramente di matrice mafiosa. Si tratta, come si e' detto, di un dato davvero impressionante, anche se raffrontato con i dati, gia' rilevanti degli anni precedenti: infatti nel 2015 vi erano stati 11 omicidi e 14 nel 2016 (oltre a un probabile caso di «lupara bianca»). Una crescita esponenziale di fatti si sangue che consente di valutare appieno la pericolosita' e la ferocia dei sodalizi mafiosi. Certamente l'evento piu' eclatante e' stato il gravissimo fatto di sangue avvenuto nelle campagne di Apricena il 9 agosto 2017, allorquando sono stati assassinati il pluripregiudicato Romito Mario Luciano - ritenuto al vertice dell'omonimo gruppo criminale egemone nella zona di Manfredonia (FG) e aree limitrofe - il cognato, De Palma Matteo, e i fratelli Luigi e Aurelio Luciani, questi ultimi estranei a contesti malavitosi, che sfortunatamente si trovavano sul luogo dell'agguato, il cui obiettivo era evidentemente lo stesso Romito. Le organizzazioni mafiose operanti nella Provincia di Foggia sono dedite a delitti quali le estorsioni, il traffico di stupefacenti e, ovviamente, tendono a «risolvere» le situazioni di contrasto che inevitabilmente insorgono laddove si incrocino i contrapposti interessi, attraverso gravissimi fatti di sangue. I vari sodalizi malavitosi sono distribuiti sul territorio in quattro macroaree: Foggia, Alto Tavoliere, Basso Tavoliere e Gargano. A queste, occorre ormai aggiungere una quinta area, ovvero quella di Vieste. La «Societa' foggiana» opera nel capoluogo e nei comuni del centro-nord della provincia ed e' strutturata in «batterie», che fanno diretto riferimento a un nucleo di vertice costituito da personaggi carismatici del crimine locale, ciascuno a capo della rispettiva «batteria». Storicamente legata alla «Societa' foggiana» e' la criminalita' organizzata di San Severo, ovvero dell'area nord della provincia. La presenza dell'organizzazione si avverte soprattutto attraverso i numerosi attentati ai danni di attivita' commerciali, inquadrabili nella gestione del racket dell'estorsione. Nell'area di Cerignola operano i clan «Piarulli-Mastrangelo-Ferraro» e «Ditommaso», la cui esistenza e' stata riconosciuta con sentenza passata in giudicato nell'ambito del c.d. processo «Cartagine». Nel contesto garganico e' radicato il «Clan dei Montanari», cui sono riconducibili numerosissimi fatti di sangue, verificatisi nel corso di decenni. Si segnala infine la criminalita' viestana, aggregato criminale inizialmente espressione del «Clan dei Montanari», resasi autonoma ad opera di Notarangelo Angelo, assassinato il 26 gennaio 2015. 2. Cerignola, al pari di altre aree della Provincia di Foggia, risente della presenza di organizzazioni criminali di tipo mafioso. L'esistenza di un'associazione per delinquere di tipo mafioso a Cerignola, finalizzata alla commissione di un'indefinita serie di delitti (tra cui rapine, estorsioni, delitti contro la persona, delitti in materia di armi nonche' traffico di sostanze stupefacenti - art. 74 decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990) e' stata riconosciuta con sentenza passata in giudicato nell'ambito del c.d. processo «Cartagine». Quest'ultimo ha definito la struttura, l'organizzazione e le attivita' del gruppo malavitoso denominato Clan «omissis». Tale clan - originatosi fin dagli inizi degli anni '80 e forte di rapporti e contatti con altre organizzazioni criminali operanti in altre zone - era caratterizzato da una stabile e solida organizzazione interna di tipo gerarchico, che aveva consentito al sodalizio di acquisire e mantenere saldamente il controllo delle attivita' criminali nel territorio di Cerignola e in alcune zone limitrofe. In particolare, nell'organizzazione malavitosa potevano distinguersi tre livelli: i «milanesi» (detti anche «i piu' grandi di tutti»), ossia il vertice dell'organizzazione, di cui facevano parte i fratelli omissis e omissis, omissis e omissis (ergastolano); essi, pur risiedendo a Milano, erano i capi indiscussi dell'associazione e impartivano le direttive a tutta l'organizzazione cerignolana, provvedendo, fra l'altro, al rifornimento degli stupefacenti; i «grandi», ossia coloro che, nel quadro delle direttive impartite dai «milanesi» e in stretto collegamento con loro, curavano e dirigevano tutte le attivita' criminali del sodalizio in Cerignola, assegnando alle varie squadre il settore di attivita' illecita in cui operare. Al gruppo appartenevano omissis (deceduto), omissis, omissis, omissis (detenuto), omissis (detenuto), omissis; i «piccoli», ossia coloro che, sotto le direttive dei «grandi», gestivano le diverse attivita' criminali, suddivisi, a loro volta, in squadre o batterie, a ognuna delle quali era riservato un settore di attivita' o una zona del territorio. La Struttura era articolata in sottogruppi dotati di relativa autonomia decisionale e operativa. Questa era, a grandi linee, l'assetto dell'associazione criminosa cerignolana fino a meta' del 1994, quando fu emessa, in data 10 giugno 1994, l'ordinanza cautelare che sgomino' il clan «omissis». In seguito, le ulteriori inchieste «Tundra» nel 1994, «Processo Mastrangelo Giuseppe + 6» nel 1996, «Mosca» nel 1997 colpirono duramente l'organizzazione, portando alla cattura e alla conseguente detenzione della maggior parte dei suoi esponenti. Dopo la morte di omissis, avvenuta nel 2006, mentre era detenuto nel carcere di Parma, il controllo del gruppo su Cerignola e' passato nelle mani di omissis, legato da rapporto di parentela con lo stesso capo clan, che aveva sposato omissis, sorella di omissis. Il 31 gennaio 2009, in Cerignola, all'interno di un salone da barba, omissis veniva ucciso con 11 colpi di pistola cal. 9×21, esplosi da due individui travisati. Nel panorama criminale cerignolano, negli ultimi anni, ha acquisito un ruolo di primo piano il clan «omissis», riconducibile alla famiglia omissis, dedito alla commissione di estorsioni, rapine e spaccio di sostanze stupefacenti nell'area del basso Tavoliere. Il clan «omissis» negli anni e' stato colpito da importanti attivita' di polizia giudiziaria tra cui l'operazione denominata «Cartagine» e quella denominata «Halloween» (ordinanza di custodia cautelare n. 16759/01 D.D.A. della Procura della Repubblica presso il Tribunale - Direzione distrettuale antimafia di Bari) eseguita nell'anno 2004, conclusasi con pesanti condanne per i reati di cui all'art. 416-bis codice penale nonche' all'art. 74 decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990 a carico dei componenti del sodalizio criminale, in particolare nei confronti di omissis (14 dicembre 2007 sentenza della Corte di appello di Bari irrevocabile il 28 gennaio 2009 a carico di omissis). Il 26 settembre 2018 i Carabinieri di Foggia hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari su richiesta di quella DDA, nei confronti di omissis e dei suoi due nipoti, omissis e omissis, ritenuti rispettivamente capo ed elementi di vertice del clan, per i reati di rapina, tentata estorsione, riciclaggio e violenza privata, tutti aggravati dall'aver agito col metodo mafioso, ai danni di un imprenditore del posto, ripetutamente sottoposto a minacce di estrema gravita'. La struttura dell'organizzazione e' fortemente verticistica, di natura familiare: a capo del clan omissis sono individuati i germani omissis e omissis, nonche', omissis (soprannome ereditato dal padre omissis), figlio di omissis, con potere decisionale all'interno dell'organizzazione. Spicca inoltre la figura del giovane omissis, personaggio di spicco del clan, con grande carisma delinquenziale, particolarmente violento e dedito all'utilizzo di armi, nonche' rapinatore seriale. Allo stato, nell'area cerignolana non si avvertono segnali premonitori di una ripresa della conflittualita' armata tra i vari gruppi. Si e' per contro registrato l'assunzione di maggior autorita' e un ruolo di preminenza da parte di omissis, omissis, omissis, omissis, omissis e omissis. Oggi i maggiori esponenti della criminalita' organizzata cerignolana sono protesi verso il traffico di sostanze stupefacenti, con particolare riferimento all'hashish e alla cocaina, il traffico di armi da sparo, il riciclaggio dei proventi illeciti in attivita' economiche lecite soprattutto nel settore vitivinicolo e oleario e l'organizzazione di complesse rapine ai danni di blindati. La realta' criminale di Cerignola si presenta come solida e strutturata «imponendosi sul territorio con un consistente numero di affiliati, con forte disponibilita' di armi, attraverso i quali riesce a diversificare le attivita' illecite da cui attingere risorse, opportunamente schermate, secondo una logica sempre piu' affaristica, flessibile e proiettata verso obiettivi di agevole realizzazione. La pluralita' delle attivita' delittuose perseguite, condotte anche con forme di pendolarismo, mostrano un elevato livello di organizzazione che conferisce alla criminalita' cerignolana un ruolo di particolare importanza nell'intera regione, rendendo contestualmente difficoltosa la distinzione tra criminalita' comune e quella di tipo mafioso» (cfr. Relazione D.I.A., Secondo semestre 2017). 3. L'analisi di contesto sopra rassegnata trova ulteriore conferma nelle risultanze info investigative consegnate nella Relazione della D.I.A. al Parlamento, relativa al 1° semestre 2018): «Nel Basso Tavoliere, quella di Cerignola resta la realta' criminale strutturalmente piu' solida: non risente delle ripercussioni dei riassetti e delle fibrillazioni in atto nelle vicine aree e, partendo da un forte e radicato controllo del proprio territorio, attua una strategia operativa di progressiva espansione verso altre aree.... Si connota come mafia degli affari, svincolata dalla rigidita' tipica delle strutture fondate sui vincoli di familiarita' (aspetto peculiare delle mafie foggiana e garganica) e proiettata al raggiungimento di obiettivi a medio-lungo termine, anche grazie, verosimilmente, all'esistenza di un organo decisionale condiviso, in grado di assoggettare in modo pragmatico il tessuto criminale, riducendo al minimo le frizioni. La pluralita' delle attivita' della mafia cerignolana, spesso condotte con forme di pendolarismo, costituiscono un valore aggiunto in termini sia finanziari che di carisma criminale nelle relazioni con le altre organizzazioni. Significativa al riguardo la ... operazione «Ocean's Twelve» conclusa, a febbraio (2018), dai Carabinieri, che hanno proceduto al fermo di 5 foggiani, presunti componenti del commando... (Ordinanza di convalida di fermo e di applicazione di misure cautelari n. 1335/18 RGNR e n. 952/18 RG GIP emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Pavia il 1° marzo 2018. In territorio elvetico erano stati tratti in arresto in flagranza dalla Polizia cantonale di Chiasso gli altri cinque componenti del gruppo criminale, anch'essi residenti a Cerignola, tra cui il presunto capo, identificato in un pluripregiudicato organico alla mafia cerignolana.). E ancora si legge nella predetta Relazione: «A Cerignola operano i due clan omissis (che ha ripreso nuovo slancio dopo il recente ritorno in liberta' di alcuni soggetti di spicco) e omissis (originario di Cerignola, ha il suo vertice in Lombardia dove risiede il boss e vanta sinergie e contatti nelle Province di Foggia e BAT - dove e' egemone nella Valle dell'Ofanto con referenti a Trinitapoli e Canosa di Puglia - e in varie aree nazionali). E' indicativa al riguardo la misura cautelare (OCC n. 107/18 emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Foggia il 16 gennaio 2018) eseguita dai Carabinieri il 19 gennaio 2018 nei confronti di undici soggetti ritenuti responsabili in concorso di resistenza a pubblico ufficiale aggravata. Tra i destinatari del provvedimento figura il boss del clan omissis responsabile di aver capeggiato un assembramento nel popoloso quartiere San Samuele contro una pattuglia dei Carabinieri intervenuta la notte del 25 dicembre 2017 per ristabilire la quiete pubblica. ... Non sono, peraltro, mancati episodi violenti riferibili ai contesti criminali locali. Il 3 febbraio 2018, a Cerignola, dopo il ferimento di un pregiudicato del luogo, i Carabinieri, nel corso di una perquisizione presso un'autorimessa, hanno rinvenuto un kalashnikov sprovvisto di matricola, con il colpo in canna, completo di caricatore e cartucce, e percio' hanno tratto in arresto in flagranza di reato uno dei titolari dell'attivita' e suo figlio. Il 6 aprile 2018, a Cerignola, e' avvenuto il tentato omicidio di un censurato, verosimilmente collegabile a dissidi sorti nell'ambito delle piazze di spaccio. Il 25 giugno 2018, a Cerignola, due guardie particolari giurate, padre e figlio, sono rimasti feriti durante un tentativo di rapina. Inoltre, il 10 aprile 2018, a Cerignola i Carabinieri hanno dato esecuzione all'OCC n. 1124/2016 RG PM n. 155/17 Reg. imp. e n. 683/2017 R.T.L. resa esecutiva dal Tribunale di Bari il 5 aprile 2018, nei confronti di un pluripregiudicato ritenuto responsabile della gambizzazione di un altro pregiudicato cerignolano (il 5 ottobre 2016). Entrambi i personaggi coinvolti non risultano estranei a contesti di criminalita' organizzata.». I dati fattuali sopra riportati confermano l'attuale coinvolgimento del contesto socio-ambientale di Cerignola in dinamiche criminali connotate da particolare disvalore sociale. L'area di Cerignola, si conferma, per l'intera Regione e non solo, la «centrale» per tutte le operazioni delittuose che ruotano intorno alle rapine ai tir e ai furti di autovetture e mezzi pesanti, (1) e che impiega la maggior parte di persone, anche straniere. Cio' e' confermato anche dalla scoperta nell'area di numerosi «cimiteri» di auto. Questi interessi illeciti riescono a coagulare la criminalita' comune con quella organizzata. Notevole dinamismo si riscontra anche nel settore delle armi e degli stupefacenti, in cui la Citta' di Cerignola si conferma snodo cruciale per l'intera Regione, anche grazie alla capacita' di disporre di piu' canali di approvvigionamento. L'area in questione, inoltre, e' sempre piu' caratterizzata dalla presenza di piantagioni di cannabis, che attirano anche gli interessi di gruppi extraregionali (2) . In piu' occasioni e' stato dimostrato come le organizzazioni criminali cerignolane tendono a estendere la propria attivita' anche in altre regioni, in collegamento con altri gruppi criminali, come dimostra, a titolo puramente esemplificativo, l'operazione di polizia giudiziaria eseguita il 17 aprile 2018 da personale della Squadra mobile di Foggia, in collaborazione con la Squadra mobile di Catanzaro. In questa occasione sono stati tratti in arresto tredici persone ritenute responsabili di aver portato a termine una rapina del 4 dicembre 2016 al caveau della omissis del capoluogo calabrese, evento aggravato dalle condizioni previste e punite dall'art. 7 decreto-legge n. 152/1991 convertito con legge n. 203/1991. Tra gli arrestati figurano otto soggetti delle Province di Catanzaro, Crotone e Cosenza, uno della BAT, uno della Provincia di Bari e tre cerignolani. Come si avra' modo di verificare nelle pagine che seguono, alcuni tra i piu' importanti esponenti della criminalita' organizzata cerignolana - tutti innanzi citati - hanno rapporti con esponenti dell'attuale Amministrazione comunale, con la quale direttamente o indirettamente intrecciano rapporti economici e di impresa. 4. L' attuale amministrazione comunale di Cerignola e' stata eletta in occasione delle consultazioni amministrative del maggio-giugno 2015, superando al ballottaggio, con il 55,51% dei voti, omissis. Si evidenzia che il candidato omissis aveva superato il primo turno con una percentuale relativa di voti superiore di poco meno del 10% rispetto a quella del candidato omissis. Straordinaria la contraddittorieta' degli esiti delle due votazioni, in particolare per lo «speculare rovesciamento» delle preferenze accordate ai due principali contendenti tra la prima tornata elettorale ed il turno di ballottaggio. Alle precedenti elezioni del 2010, omissis si candido' a ricoprire la carica di sindaco a capo di due liste civiche ovvero, la lista civica «omissis» e la lista civica «omissis» ma non supero' il primo turno,avendo ottenuto il 27,10% con 8.268 voti. Dalle verifiche effettuate, circa la sussistenza di collegamenti diretti o indiretti con la criminalita' organizzata di tipo mafioso ovvero su forme di condizionamento di amministratori o dipendenti del Comune di Cerignola, sono emersi gli elementi che qui di seguito si riassumono. Il sindaco di Cerignola, omissis, in carica dal 16 giugno 2015, con funzioni assessorili in materia di sicurezza, legalita', contenzioso e trasparenza, e' avvocato penalista, e in questa qualita' ha difeso in numerosi processi elementi di spicco delle organizzazioni criminali di stampo mafioso operanti in quel territorio, tutti condannati proprio nell'ambito del processo «Cartagine», quali: omissis; omissis; omissis; omissis; omissis; omissis; omissis; omissis; omissis; omissis; omissis; omissis; omissis. Con sentenza della Corte di appello di Lecce in data 25 maggio 2015, irrevocabile il 14 aprile 2016, in riforma della sentenza emessa in data 17 dicembre 2013 dal Tribunale in composizione monocratica di Lecce, il primo cittadino di Cerignola e' stato condannato per il reato di oltraggio a un magistrato in udienza continuato ex art. 81-343 del codice penale - commesso il 21 novembre 2009 in Foggia. Il omissis, sin dall'assunzione del suo mandato, si e' connotato per una tendenza a «esternazioni» particolarmente virulente attraverso i social network, prevalentemente nei confronti degli avversari politici. Emblematica di tale modus operandi e' la delibera n. 319 del 23 ottobre 2018, con cui e' stato dato incarico a un avvocato di fiducia «di intraprendere azioni giudiziali nei confronti di coloro che avessero offeso o leso la dignita' e l'immagine dell'amministrazione e dell'intera cittadinanza.» Al di la' dell'evidente illegittimita' (se non abnormita'), l'atto e' per cosi' dire emblematico della situazione politico-amministrativa dell'Ente: infatti, si pongono a carico del contribuente le spese per avviare non meglio specificate iniziative giudiziarie, nei confronti di non meglio specificati soggetti e, sostanzialmente, per reagire alle critiche rivolte all'operato dell'attuale Amministrazione. La Commissione di accesso ha messo in rilievo come non sia un mero rapporto professionale che lega il sindaco di Cerignola ad esponenti di rilievo della criminalita' organizzata cerignolana. Si tratta, viceversa, di rapporti elettivi, che in un contesto come quello cerignolano, caratterizzato dalla importanza dei vincoli parafamiliari, assumono connotati social tipici ed un significato spesso di condivisione di valori. Confermano l'assunto gli esiti degli accertamenti esperiti dalle forze di polizia sulle frequentazioni del primo cittadino di Cerignola, non necessitate dall'esercizio dell'attivita' forense. Il 1° settembre 2015 il sindaco di Cerignola ha officiato le nozze, presso il Comune, tra il noto pluripregiudicato omissis, affiliato di rilievo del clan «omissis» e la signora omissis. E' rilevante la circostanza che il primo cittadino ha preso parte insieme con la propria convivente e, quindi, in un clima di evidente «familiarita'», ai festeggiamenti per le suddette nozze, a cui erano presenti molti elementi di spicco del clan «omissis» ovvero omissis, ritenuto il capo dell'omonimo clan omissis, e omissis, entrambi con condanne anche per l'art. 416-bis del codice penale. Nell'occasione, il sindaco di Cerignola esprimeva pubblicamente parole di affetto, vicinanza e stima personale nei confronti degli sposi, dei testimoni e degli invitati alla cerimonia. Il 26 marzo 2016, si sono celebrate, con il rito civile, presso il Comune di Cerignola, le nozze tra il noto pluripregiudicato omissis, affiliato di rilievo del clan «omissis», e la signora omissis. Il matrimonio era stato officiato dal consigliere di maggioranza, omissis, marito di omissis, figlia di omissis, sorella dello sposo. Al successivo ricevimento nuziale, in data 29 marzo 2016, il sindaco di Cerignola, presente con la convivente, omissis, ha riprodotto il rito nuziale civile e lo stesso giorno ha pubblicato un post sul social network «Facebook», condiviso dal consigliere comunale, omissis, in cui ha descritto gli sposi come «amici» di vecchia data. Anche in quest'occasione, in qualita' di invitati, erano presenti numerosissimi e noti pregiudicati di Cerignola, elementi di spicco «omissis». Il 29 aprile 2016, il sindaco, nel corso di un'operazione interforze per il contrasto dell'abusivismo commerciale, interveniva personalmente nei confronti delle postazioni abusive dei pregiudicati locali omissis, e di omissis: quest'ultimo e' ritenuto elemento di spicco del clan mafioso «omissis». Nella circostanza il sindaco chiedeva, nel primo caso agli operatori presenti sul posto, nel secondo direttamente al dirigente del Commissariato di PS presente sul luogo, di soprassedere. Nel corso dei controlli di polizia, operati in Cerignola in materia di abusivismo commerciale nei confronti di esercenti ambulanti di prodotti ortofrutticoli, privi di formali autorizzazioni amministrative, emergeva che gli stessi esercenti sarebbero stati «verbalmente autorizzati» dal sindaco omissis a continuare a svolgere le attivita' commerciali, sino a quando i medesimi non fossero stati formalmente autorizzati dal Comune. Il 1° settembre 2016 si celebravano le nozze, con rito civile, tra il consigliere comunale omissis e omissis, nipote di omissis. Alla celebrazione e al successivo ricevimento nuziale in Andria, oltre al sindaco di Cerignola e alla compagna di quest'ultimo, partecipavano ancora una volta diversi soggetti pregiudicati ed esponenti della criminalita' organizzata, tra cui omissis, affiliato al clan mafioso «omissis», nonche' zio di omissis; omissis, e omissis, rispettivamente zia e fratello della sposa. In data 1° maggio 2017, unitamente all'assessore omissis, il sindaco omissis partecipava all'inaugurazione del Bar denominato «omissis», impresa individuale di omissis, figlia di omissis, capostipite dell'omonimo clan mafioso operante in Cerignola e condannato per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso ex art. 416-bis del codice penale nell'ambito dell'operazione di polizia denominata «Cartagine». Come si vedra' in prosieguo, la presenza del sindaco si innesta su una vicenda amministrativa anomala, che riguarda il predetto esercizio commerciale, la cui titolare e' stata destinataria di una informazione interdittiva antimafia. Il 29 dicembre 2018, il sindaco omissis veniva controllato in Cerignola, mentre si trovava a bordo dell'autovettura di' proprieta' di omissis, segretario della Societa' cooperativa sociale «omissis», riconducibile alla famiglia di omissis, contigua al clan omissis, destinataria di informazione antimafia interdittiva. In seguito si parlera' piu' diffusamente dei rapporti tra il sindaco omissis e la cooperativa suddetta. Il 4 novembre 2017, in occasione dell'inaugurazione del restaurato «Arco della Rimembranza» posto all'interno dei giardini pubblici della citta' di Cerignola, personale dei Carabinieri constatava che la ditta che aveva proceduto al restauro dell'opera era la «omissis», il cui rappresentante legale e' omissis. Presenti alla manifestazione predetta erano la titolare della ditta «omissis», omissis, e il padre della stessa, omissis nonche' vari dipendenti dell'impresa, che, per l'occasione, aveva provveduto a pulire la villa comunale. La societa' cooperativa omissis, come si dira' in prosieguo piu' ampiamente, e' stata destinataria di informazione antimafia interdittiva. Il sindaco omissis pubblicamente ringraziava la omissis e immortalava l'evento facendosi fotografare con i dipendenti della cooperativa, pubblicando sul proprio profilo «facebook» una foto, da cui si evince che tra gli astanti vi erano vari soggetti gravati da pregiudizi penali. Alcuni giorni prima dell'inaugurazione dell'Arco della Rimembranza, lo stesso sindaco aveva partecipato a una cena conviviale con i dipendenti della «omissis», documentata con una foto in cui comparivano, ancora una volta, soggetti gravati da pregiudizi penali tra i quali: omissis, contiguo al clan omissis; omissis, censurato, figlio di omissis, con pregiudizi per associazione di tipo mafioso; omissis, coniugato con omissis. Tutti contigui al clan «omissis». Il 21 giugno 2018 il sindaco veniva controllato a bordo dell'autovettura condotta da omissis, coniuge di omissis, segretaria comunale del Comune di Cerignola. Il omissis risulta socio di maggioranza della omissis, di cui e' amministratore il fratello omissis. Quest'ultimo risulta segnalato all'A.G. per il reato di favoreggiamento personale, nell'ambito di una indagine condotta dalla DDA di Bari, che ha coinvolto anche soggetti ritenuti vicini al clan «omissis». La omissis figura aggiudicataria di vari appalti di opere pubbliche, sulla base di procedure verosimilmente «orientate», come si vedra' in prosieguo. A questi rapporti personali, certamente poco commendevoli per chi ricopre una carica pubblica in un territorio quale quello di Cerignola, corrispondono anche scelte amministrative quanto meno discutibili. La gia' citata omissis e' infatti titolare della societa' cooperativa «omissis», che ha ottenuto dal Comune di Cerignola l'affidamento della gestione della villa comunale e dei relativi servizi di manutenzione, con annesso punto ristoro bar. Il 3 novembre 2017 e' stata adottata un'informazione antimafia interdittiva nei confronti della predetta cooperativa, in ragione della evidente vicinanza della stessa cooperativa con i pregiudicati omissis e omissis, elementi di vertice del clan mafioso «omissis». Si soggiunge che tra i soci della «omissis» figura omissis, cioe' la figlia dell'amministratore unico, omissis, e quindi la nipote dei predetti esponenti della criminalita' organizzata: la stessa omissis e' coniugata con omissis, consigliere comunale di maggioranza. Della questione si trattera' piu' ampiamente in seguito. La richiamata societa' «omissis» ha gestito per conto del Comune di Cerignola il servizio di manutenzione del verde pubblico, in virtu' di una vicenda amministrativa preoccupante sotto il profilo antimafia, come si dira' in prosieguo. Dalla Relazione della Commissione di accesso risultano altresi' elementi di interesse nei confronti di altri componenti della compagine politico-amministrativa, che gestisce la res pubblica presso il Comune di Cerignola. L'assessore e consigliere di maggioranza omissis, con precedenti di polizia, e' convivente con omissis, figlia del sindaco omissis. In data 1° maggio 2017, unitamente al sindaco omissis, come sopra precisato, l'assessore partecipava all'inaugurazione del Bar denominato «omissis», impresa individuale di omissis. Si richiama quanto gia' riferito a riguardo nella parte dedicata al sindaco omissis. Il consigliere comunale omissis, e' stato eletto nella lista civica «omissis». Il padre del suddetto consigliere, omissis, nel 2006 e' stato condannato, nell'ambito del procedimento penale n. 3957/04 reg. per i reati di turbata liberta' degli incanti, rapina ed estorsione in concorso. Il consigliere comunale omissis, e' stato eletto nella lista «omissis». Come sopra accennato, e' coniugato con omissis, figlia di omissis, sorella del citato omissis, pregiudicato per il reato di associazione mafiosa, e di omissis, pregiudicato per il reato di porto abusivo e detenzione di arma. Come precisato, omissis e' amministratore unico della societa' «omissis» destinataria di informazione antimafia interdittiva, e la figlia nonche' moglie del consigliere, e' socia nella stessa societa'. Il consigliere aveva officiato le nozze di omissis, come gia' riferito a proposito delle frequentazioni del sindaco omissis. Il consigliere omissis, gia' presidente del consiglio comunale nella precedente amministrazione, ed eletto nell'Amministrazione omissis nella lista «omissis», e' cugino ex matre del pluripregiudicato omissis, affiliato al clan mafioso «omissis». Lo stesso e' inoltre cugino di omissis, moglie del pluripregiudicato, sorvegliato speciale di P.S. omissis. Omissis e' il genero di omissis, con precedenti penali per associazione di stampo mafioso e precedenti di polizia per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il consigliere omissis non e' immune da precedenti di polizia, infatti, nel 2002 e' stato deferito all'Autorita' giudiziaria per favoreggiamento personale, in quanto favoriva coloro che gli avevano asportato l'autovettura pagando una somma di denaro per tornarne in possesso; in data 4 giugno 2013 veniva tratto in arresto per lo stesso reato in esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare n. 1624/11 RGNR e n. 88/13 GIP. E' stato, inoltre controllato, piu' di una volta tra il 2013 e il 2016, in compagnia di pregiudicati all'interno del Bar «omissis», tra gli altri, con omissis, pregiudicato, la cui famiglia, denominata «omissis», risulta vicina al clan «omissis». Infatti, omissis, fratello di omissis, e' stato arrestato nell'ambito dell'operazione «Halloween» proc. pen. 15562/03 D.D.A - R.G.N.R. Mod. 21 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari - Direzione distrettuale antimafia. Il consigliere comunale omissis, nel 2002 e' stato deferito all'Autorita' giudiziaria per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di armi e munizioni. L'assessore ai lavori pubblici, urbanistica, edilizia privata e patrimonio del Comune di Cerignola e' stato, fino al 7 gennaio 2019, data delle sue dimissioni - omissis. L'assessore e' stato il progettista dei lavori relativi all'ex «omissis» di proprieta' della societa' «omissis», i cui amministratori hanno cointeressenze economiche con esponenti della criminalita' mafiosa locale, come si dira' in prosieguo. E' evidente che l'architetto omissis, rivestendo la carica di assessore ai lavori pubblici - urbanistica edilizia privata - patrimonio del Comune di Cerignola fin dalla data del 17 giugno 2015 risultava incompatibile con il ruolo di progettista e redattore della segnalazione certificata di inizio attivita' e relazione tecnica di asseverazione. L'abitazione del omissis, in data 18 dicembre 2018, come quella dell'ing. omissis, dirigente dei lavori pubblici, ex dirigente del settore manutenzioni del Comune di Cerignola, e' stata sottoposta a perquisizione locale da parte della Guardia di finanza. La Commissione ha posto in evidenza alcuni elementi di interesse anche per quanto riguarda i dipendenti comunali. Un appartenente del Corpo di polizia locale, tale omissis, e' il fratello del gia' citato pluripregiudicato omissis. Il dott. omissis, attuale comandante della Polizia locale di Cerignola, e' stato arrestato il 13 dicembre 2011, in qualita' di comandante della Polizia municipale di Frosinone, per associazione per delinquere finalizzata alla turbata liberta' degli incanti, alla corruzione e alla falsita' ideologica commessa da un pubblico ufficiale in. atti pubblici (operazione denominata Occhio vigile). Omissis, impiegato nell'ufficio della Polizia locale, il 28 aprile 2015 e' stato deferito all'A.G. per la violazione degli articoli 416, comma 1, 479 e 642 del codice penale (associazione per delinquere, falsita' ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta). Omissis, impiegato nell'ufficio della Polizia locale, nel 2012 e' stato controllato in Bari con omissis, con precedenti di polizia per furto, porto abusivo e detenzione di armi, rapina e ricettazione; omissis, sorvegliato speciale con precedenti di polizia per violenza e minaccia a P.U., lesioni personali, rifiuto di indicazioni sulla propria identita', stupefacenti. Nel 2011 era stato controllato sempre in Bari compagnia di omissis, con precedenti penali, per il reato di cui all'art. 73 decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990, e di polizia per il reato di associazione di tipo mafioso (in concorso); omissis, con precedenti di polizia per il reato di associazione di tipo mafioso. Omissis e' coniugato con omissis, nipote dei fratelli omissis: omissis, con precedenti penali per il reato di violenza, resistenza, oltraggio a P.U., pregiudicato per associazione a delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti; omissis, pregiudicato per il reato di omicidio doloso e ricettazione; omissis, con precedenti penali per il. reato di estorsione, associazione a delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti. Omissis, segretario comunale, e' sorella di omissis, addetto all'Ufficio di presidenza del consiglio comunale ed e' coniugata con omissis, socio di maggioranza della omissis, di cui si dira' piu' diffusamente. Omissis, dipendente dell'ufficio tecnico, con precedenti di polizia, e' stato deferito nel 2018 alla competente A.G. per il reato di abuso di ufficio e attivita' di gestione di rifiuti non autorizzata. L'abitazione dell'ing. omissis in data 18 dicembre 2018, come quella dell'ex assessore omissis, come sopra precisato, e' stata sottoposta a perquisizione da parte della Guardia di finanza. Omissis, impiegato presso l'ufficio tecnico, e' stato deferito all'A.G. per attivita' di gestione di rifiuti non autorizzata. Omissis, dipendente dell'Ufficio tecnico e' stato controllato in data in compagnia di omissis, coniugato con omissis. Quest'ultima e' sorella di omissis, deceduto il omissis, destinatario di o.c.c. n. 2340/94 r.g. gip del 10 gennaio 1994 per associazione a delinquere di stampo mafioso. 5. La Commissione si e' ampiamente soffermata sulle vicende amministrative, che riguardano la manutenzione del verde pubblico. Il Comune di Cerignola, a conclusione di una procedura aperta con il criterio dell'offerta economicamente piu' vantaggiosa - indetta previa revoca di un'altra procedura a cui avevano partecipato tre imprese - ha affidato nel 2016 il servizio di manutenzione e custodia della Villa comunale con annesso punto ristoro-bar alla societa' cooperativa «omissis», con impegno di spesa per il primo anno pari ad un importo di € 59.804,40. La ditta aggiudicataria e' stata l'unica ad avere presentato l'offerta. Assume interesse la circostanza che detta cooperativa era stata costituita l'8 marzo 2016, poco prima della pubblicazione del bando di gara, mentre l'inizio dell'attivita' avveniva il 1° giugno 2016. Queste, in sintesi, le modalita' e la tempistica attraverso le quali si e' definito l'iter amministrativo a favore della societa' cooperativa in esame: 29 gennaio 2016: con determina dirigenziale si dava corso alla gara per l'affidamento della gestione dei servizi; 8 marzo 2016: costituzione della cooperativa «omissis»; 6 maggio 2016: con determina dirigenziale .si prendeva atto del verbale di gara (unica partecipante era stata la «omissis») e veniva disposta l'aggiudicazione definitiva; 13 giugno 2016: il Comune di Cerignola avanza richiesta di informazione antimafia alla Prefettura di Foggia; 5 luglio 2016 viene approvato lo schema del contratto. Amministratore unico della societa' e' omissis, socia e' la figlia di quest'ultima, omissis, rispettivamente suocera e moglie del consigliere comunale omissis. Il 3 novembre 2017 e' stata adottata un'informazione antimafia interdittiva nei confronti della predetta cooperativa, in ragione della evidente vicinanza della stessa con i pregiudicati omissis e omissis, elementi di vertice del clan mafioso «omissis». Della vicenda si e' riferito nel paragrafo dedicato alle frequentazioni elettive del sindaco omissis: si e', infatti evidenziato che il sindaco, insieme con il consigliere omissis, partecipava alle nozze tra il noto pluripregiudicato omissis, affiliato di rilievo del clan «omissis», e la signora omissis. Il matrimonio era stato officiato proprio dal consigliere di maggioranza, omissis, marito di omissis, figlia di omissis, sorella dello sposo. Si soggiunge che, nella notte tra il 3 e il 4 novembre, presso la Villa comunale di Cerignola, si verificava una forte deflagrazione, seguita da un incendio che distruggeva il punto di ristoro, ivi situato, gestito proprio dalla societa' «omissis». Si evidenzia che, nella circostanza, proprio il consigliere comunale omissis - ovviamente direttamente interessato, per motivi parentali, dall'evento delittuoso -, rilasciava alla stampa dichiarazioni di condanna, ancorche' motivate da ragioni «istituzionali». Per questa vicenda la Squadra mobile di Foggia, unitamente al Commissariato di P.S. di Cerignola, arrestava due persone (omissis e omissis), in esecuzione di O.C.C. emessa dal Tribunale di Foggia - ufficio giudice per le indagini preliminari. Come ha posto in risalto la Commissione, il modello dell'offerta unica appare una costante nella gestione di vicende amministrative che presentano «scostamenti» procedimentali, i quali configurerebbero situazioni di mera mala gestio se non si concludessero con aggiudicazioni ad imprese riconducibili alla criminalita' organizzata. E' quanto dimostra con dovizia di argomenti la Commissione a proposito dell'affidamento del servizio di manutenzione del verde pubblico alla societa' «omissis», a cui si e' accennato sopra. Con determina a contrarre n. 144/29 del 26 febbraio 2016, il Comune di Cerignola, al fine di garantire il servizio di manutenzione ordinaria del verde cittadino, dava avvio ad una gara per l'affidamento del servizio di manutenzione ordinaria del verde cittadino per la durata di mesi due. A tale scopo, si disponeva di commissionare tale servizio a ditte in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente in materia, per l'importo mensile di euro 15.044,50, e per un importo complessivo di euro 30.089,00 comprensivo di IVA. La relativa gestione e' stata aggiudicata a trattativa privata. Delle ditte invitate solo due hanno presentato la propria proposta: le cooperative «omissis», che veniva estromessa dalla gara per irregolarita', e «omissis» che, dopo circa una settimana dall'aggiudicazione, rinunciava immotivatamente all'appalto. Successivamente il servizio e' stato affidato alla societa' «omissis». Vale la pena di ripercorrere sommariamente la vicenda: detta societa' si sarebbe costituita e iscritta nel registro delle imprese, rispettivamente, 10 e 4 giorni prima della scadenza del bando; la commissione di gara notava che dalla busta dell'offerta economica, ancora sigillata, traspariva l'importo offerto e, pertanto, la societa' veniva esclusa dalla gara come previsto al punto 13 del bando; seguiva l'apertura del plico della ditta «omissis» che si aggiudicava provvisoriamente il servizio; inspiegabilmente, il 25 marzo 2016, quest'ultima rinunciava all'aggiudicazione e, in maniera diretta, il suddetto servizio veniva affidato alla societa' esclusa, ossia alla «omissis». A favore della societa' «omissis» sono stati effettuati piu' affidamenti diretti sotto forma di rinnovi bimestrali e per importi che non giustificavano una richiesta di informazione antimafia, il genus di documentazione antimafia che consente di individuare il pericolo di condizionamento dell'impresa, in presenza di amministratori che non presentino formalmente situazioni ostative in base alle risultanze SDI. Vi sono elementi per ritenere che la normativa antimafia sia stata elusa attraverso un frazionamento del valore degli affidamenti. In esito a una specifica richiesta di chiarimenti, il Segretario generale dell'Ente, con nota del 17 ottobre 2018 si e' limitata a rimettere una nota a firma del dirigente del «settore ambiente» del Comune di Cerignola, da cui risulta che dal 30 gennaio 2018 al 2 ottobre 2018, sono stati fatti 7 affidamenti diretti per un valore totale dichiarato di euro 202.777,19, esclusa IVA. Come si e' detto, amministratore unico della societa' «omissis», che ha sede in Cerignola, alla via omissis, era, al momento della costituzione della societa', omissis, figlia di omissis, quest'ultimo fratello di omissis. Omissis condivide con il padre interessi economici che si concentrano sulla societa' «omissis», di cui il omissis e' amministratore unico. Quest'ultima societa' e' stata destinataria di informazione antimafia interdittiva, adottata il 28 giugno 2019. La verifica antimafia condotta sulla impresa «omissis» ha evidenziato anzitutto un profilo criminale del omissis - padre di omissis - di assoluto rilievo e facilmente conoscibile, - specie da chi esercita la professione forense come avvocato penalista, come il sindaco di' Cerignola. Omissis, infatti, e' stato destinatario di richiesta di rinvio a giudizio nell'ambito del processo «Cartagine», di cui all'o.c.c. n. 2340/94 della Direzione distrettuale antimafia di Bari, che ha riguardato le due piu' vaste organizzazioni criminali di stampo mafioso, operanti nel territorio di Cerignola, il clan «omissis» e il clan «omissis». E' stato, inoltre, indagato dalla D.D.A. di Reggio Calabria, nell'indagine denominata «Operazione Gambling», di cui al proc. pen. n. 7497/2014 RGNR-DDA, unitamente ad altri 112 soggetti, per reati associativi connessi alle attivita' di giochi e scommesse, aggravati ex art. 7 della legge n. 203/1991. Il fratello di omissis, omissis, attualmente in regime di detenzione domiciliare, condannato per associazione di tipo mafioso, e' elemento di rilievo del clan mafioso «omissis»: sul suo conto figurano svariate vicende giudiziarie per ricettazione, rapina, omicidio, associazione di tipo mafioso. La omissis e' cessata dalla carica di amministratore unico della societa' «omissis» in data 23 novembre 2018, con contestuale assunzione delle funzioni amministrative da parte di un consiglio di amministrazione, composto tra l'altro da omissis, presidente, con precedenti di polizia tra l'altro per scommesse clandestine ed esercizio abusivo di attivita' di gioco e scommesse. Nel caso di specie, l'identita' della sede legale della «omissis» rispetto a quella della impresa familiare dei omissis, ovvero la societa' «omissis» interdetta, il coinvolgimento dell'attuale amministratore proprio in attivita' delittuose - attinenti al gioco e alle scommesse illegali - nelle quali si e' espressa al massimo grado la personalita' criminale di omissis, la acclarata pervasivita' del clan mafioso di riferimento nell'economia legale rendono ragionevole supporre che, nonostante il mutamento della compagine organizzativa dell'impresa, la societa' «omissis» sia un elemento della pletora degli interessi economici della famiglia omissis e che il trasferimento dei poteri di amministrazione dalla omissis a omissis sia strumentale all'acquisizione di una certificazione antimafia liberatoria che, altrimenti, non sarebbe potuta essere ottenuta: infatti, gli anzidetti mutamenti organizzativi sono avvenuti nel novembre 2018, ovvero poco prima della data (7 dicembre 2018) in cui il Comune di Cerignola ha formulato l'istanza di documentazione antimafia nei confronti dell'impresa «omissis». Appare importante evidenziare che omissis, omissis e omissis, risiedono tutti a Cerignola, Via omissis ovvero nelle immediate vicinanze della «omissis», la cui sede e' al civico 2 della stessa Via omissis. E' storia di questi giorni quanto dichiarato dal sindaco di Cerignola, in occasione della comunicazione dell'adozione della interdittiva antimafia nei' confronti della societa' «omissi». Il primo cittadino si e' espresso condannando l'operato della Prefettura, con espressioni colorite «Basta rompere i coglioni, non siamo mafiosi», esaltando la societa' interdetta e confermando un favor per l'impresa riconducibile alla famiglia omissis, che gia' risulta dagli atti citati. Non solo. Con ordinanza n. 68 dell'8 luglio 2019, il sindaco ha infatti incaricato la ditta interdetta della rimozione degli alberi caduti o pericolanti, in palese violazione dell'art. 94 del codice antimafia, che prevede la risoluzione da parte della stazione appaltante dei rapporti contrattuali in itinere in caso di adozione di una informazione interdittiva in corso di contratto. Particolare attenzione dedica il sindaco di Cerignola a giustificare la «rivolta» al codice antimafia con la conservazione dei posti di lavoro: e' difficile immaginare che un «signore» del foro penale ignori le possibilita' offerte dal codice degli appalti di affidare i servizi in via d'urgenza e ignori la clausola sociale nel passaggio di contraenti. Si avverte piu' che altro la difficolta' del sindaco ad affrancarsi da certi rapporti. Ancora la societa' «omissis» risulta protagonista silenziosa di una inquietante seduta del consiglio comunale di Cerignola, tenuta il 30 luglio 2018, a cui la Commissione ha riservato ampio spazio. In quella circostanza, nell'aula consiliare del Comune di Cerignola, precisamente nella parte anteriore, ben visibile, sedevano 20 operai della ditta omissis, quasi uniformemente vestiti, di cui 9 pregiudicati, tra cui spiccava omissis, appartenente al clan «omissis». La presenza di esponenti di clan conosciuti generava un evidente clima di intimidazione, data la particolare rilevanza dei temi in discussione (adeguamento delle tariffe TARI , collegato alle gravi problematiche attinenti al servizio di raccolta e smaltimento rifiuti gia' affidato alla SIA, societa' in house, che versava in grave stato di insolvenza. Il clima intimidatorio veniva confermato dagli interventi dei consiglieri, estratti dal verbale della seduta consiliare. Alla famiglia omissis e' riconducibile anche l'impresa «omissis», il cui amministratore unico e' omissis, destinataria di informazione antimafia interdittiva adottata il 28 giugno 2019. La Commissione di accesso si e' soffermata sugli affidamenti di servizi a favore della predetta impresa, a cui in data 13 febbraio 2019, a seguito di una procedura d'urgenza con il criterio di aggiudicazione del minor prezzo, veniva aggiudicato il servizio di pulizia delle zanelle e cordoni dei marciapiedi dalle piante infestanti, per l'importo di euro 150.000,00 IVA compresa. La ditta aveva proposto un ribasso del 3,00%. In data 4 marzo 2019, la Centrale unica di committenza del Tavoliere, con sede presso il Comune di Cerignola, ha indetto una gara, mediante procedura negoziata con almeno 5 inviti, per la raccolta e trasporto di erbacce spontanee ed infestanti sulle strade urbane ed extraurbane, con importo a base d'asta 120.000,00 euro. Delle 5 ditte invitate, solo la societa' omissis ha presentato un'offerta, con un ribasso del 3%. L'analisi della procedura seguita per gli affidamenti alla societa' «omissis», effettuata dalla Commissione, ha evidenziato ancora una volta la prassi dell'offerta proveniente da una sola ditta e quella aggiudicataria. 6. La Commissione ha riferito sull'affidamento dei lavori di recupero edilizio e funzionale degli edifici comunali «ex stalloni», annessi all'immobile ex caserma Nino Bixio, da adibire a struttura per anziani anche non autosufficienti. I lavori suddetti sono stati affidati il 2 agosto 2017, a seguito di procedura svoltasi presso la Centrale unica di committenza, che ha sede presso il Comune di Cerignola, all'unica concorrente ammessa alla gara, la societa' omissis, con sede in Sannicandro di Bari, per un importo complessivo pari a euro 549.917,06. Nel corso di un accesso ispettivo presso la ditta «omissis», effettuato in data 23 maggio 2019, e' stata accertata la presenza, presso il cantiere edile «ex stalloni», oltre che del capo cantiere, omissis, anche di omissis - dipendente della societa' dal 1° dicembre 2017 al 28 dicembre 2018 con mansioni di geometra - il quale aveva con se' una cartellina contenente documentazione inerente la citata ditta. Nell'occorso, il omissis ha dichiarato di non essere piu' dipendente della «omissis» e di continuare ad avere rapporti con la stessa in regime di libera professione. Omissis e' il fratello del ben piu' noto omissis, pluripregiudicato, elemento di spicco del clan omissis, condannato per associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis del codice penale. Ancora una volta una sola impresa partecipante alla gara, nonostante la consistenza del prezzo a base d'asta, una ditta con sede legale fuori provincia che, nel momento in cui viene ad operare in Cerignola, recide il rapporto formale di lavoro con un soggetto «conosciuto» nell'ambiente cerignolano, in virtu' dei rapporti di parentela e di conseguente frequentazione necessaria fra omissis e il fratello omissis, condannato per associazione di stampo mafioso ed elemento ai vertici del clan omissis. 7. La Commissione di accesso si e' soffermata sull'appalto di lavori per l'ampliamento del cimitero, aggiudicati nel 2015 alla societa' omissis, per un importo pari a euro 15.710.426,51. Con determinazione dirigenziale n. 442/45 del 10 giugno 2016 si prendeva atto dell'avvenuta costituzione di una societa' di progetto denominata omissis, subentrata all'aggiudicataria. In quest'ultima societa', costituita il 17 marzo 2016, partecipa, con quota di minoranza, la omissis (1% delle quote). Come gia' evidenziato, nei paragrafi relativi alla compagine gestionale del Comune di Cerignola, il rappresentante e socio della omissis e' omissis e altro socio e' omissis, coniuge convivente del segretario generale del Comune di Cerignola, omissis. Omissis risulta segnalato all'A.G. per il reato di favoreggiamento personale, nell'ambito di una indagine condotta dalla DDA di Bari, che ha coinvolto anche esponenti del clan «omissis». Tra i dipendenti della societa' in esame figura dal 26 ottobre 2016, con mansioni di guardiano, omissis. Quest'ultimo, gia' denunciato nel 1990 per associazione mafiosa, nel 2001 e' stato tratto in arresto in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare n. 6345/01 del Tribunale di Foggia, per l'ipotesi di reato di tentato omicidio con arma da fuoco, in concorso con omissis, in danno di omissis, gia' deferito all'Autorita' giudiziaria per associazione per delinquere di stampo mafioso. Il fratello di omissis, omissis, e' stato tratto in arresto il 17 giugno 1994, nell'ambito dell'operazione «Cartagine», per il reato di associazione di tipo mafioso, quale elemento di vertice dell'organizzazione criminale denominata «omissis», poi omissis. Inoltre, omissis risulta condannato con sentenza passata in giudicato il 9 giugno 2011 per estorsione continuata in concorso e lesioni personali, aggravati dal metodo mafioso. Risulta evidente che il segretario comunale e' interessato, attraverso il consorte, in una societa' che svolge lavori per conto del Comune di Cerignola e che da' lavoro a soggetti gravitanti negli ambienti malavitosi. Ancora la omissis risulta protagonista di una vicenda di mala gestio, che riguarda il procedimento per l'appalto dei lavori per la costruzione del palazzetto dello sport, a cui la Commissione di accesso ha dedicato ampio spazio. Con determina dirigenziale n. 61 del 28 luglio 2017 il Comune di Cerignola ha indetto una procedura aperta per la realizzazione del palazzetto dello sport su un'area di proprieta' comunale. Le modalita' di finanziamento dell'opera, dell'importo di euro 1.830.000, appaiono singolari: il Comune di Cerignola avrebbe dato un terreno del valore di euro 1.830.000,00 alla ditta aggiudicataria dell'appalto e quest'ultima avrebbe dovuto effettuare i lavori di costruzione del palazzetto dello sport. Inopinatamente, il bando non richiedeva tutta la certificazione necessaria ad accertare i requisiti di qualita' delle ditte partecipanti alla gara, ai sensi della normativa sui lavori pubblici. Nonostante l'elevato importo posto a base della gara, alla procedura selettiva ha partecipato solamente la «omissis», con sede legale a Noci (BA), la quale si e' aggiudicato l'appalto offrendo un ribasso pari all'1% e facendo ricorso all'istituto dell'avvalimento. A tale proposito, la Commissione ha rilevato come la partecipazione di una sola ditta costituisca elemento ricorrente nelle procedure di gara indette dal Comune di Cerignola, cosi' come costituisce elemento ricorrente il ribasso simbolico offerto dalle ditte aggiudicatarie. La societa' «omissis» (capitale sociale 12.000 euro) non risulta aver mai operato nel settore edile, come emerge dalla visura camerale e, pur essendo stata costituita nel 2013, e' rimasta inattiva fino al 1° agosto 2017, data perfettamente coincidente con la pubblicazione del bando relativo alla gara in argomento. La gara, peraltro, si e' dimostrata molto lucrativa per l'impresa suddetta, infatti, in data 20 novembre 2017, il Comune di Cerignola trasferiva per intero e senza vincoli il terreno oggetto di permuta alla «omissis». Un'attenzione all'interesse pubblico, come ha sottolineato la Commissione, avrebbe suggerito che il trasferimento della piena proprieta' del bene oggetto di permuta avvenisse alla consegna dell'opera eseguita. La considerazione e' tanto piu' valida, in quanto la societa' «omissis» possiede un capitale sociale di appena euro 12.000,00, non sufficientemente consistente per garantire il Comune in caso di azione di inadempimento, e il terreno in questione, in data 29 dicembre 2017, e' stato trasferito dalla «omissis» alla omissis per un importo di euro 2.000.000,00. Con la determina n. 418/2018, il Comune di Cerignola autorizzava il mutamento dell'assetto societario della «omissis», risultante dalla cessione, avvenuta il 24 gennaio 2018, di quote pari all'1% dalla societa' stessa alla societa' omissis. Socio di minoranza della suddetta societa' e' quindi la «omissis», con una partecipazione dell'1% (pari ad una quota nominale di 120,00 euro). Nella richiesta alla Provincia di autorizzazione alla costruzione dell'opera, datata 1° febbraio 2018, il Comune di Cerignola ha indicato l'ing. omissis, collaboratore di omissis, come progettista strutturale e direttore dei lavori, su designazione della societa' aggiudicataria. Con nota n. 7201 del 6 marzo 2018, la societa' omissis comunicava che i lavori per la realizzazione del palazzetto dello sport, sarebbero stati eseguiti dalla societa' omissis, in qualita' di socio esecutore. In relazione a quanto sopra esposto, la Commissione ha considerato che un intreccio ben congegnato tra vicende amministrative, discutibili sotto il profilo procedimentale, e scelte societarie ha orientato l'esito del procedimento amministrativo nel senso di consentire l'effettuazione dei lavori da parte della societa' omissis. L'assunto appare confermato da circostanze accertate dalla Commissione: durante l'esecuzione dei lavori, l'impresa omissis non ha posto in essere alcuna prestazione ne' si e' resa presente in cantiere, come si evince dal tabellone di cantiere; il Comune di Cerignola autorizzava la omissis e non la omissis (impresa che aveva sottoscritto il contratto di avvalimento), a subappaltare il 30% dei lavori (parte delle opere in cemento armato) alla ditta individuale omissis. La societa' omissis figura ancora nella vicenda amministrativa relativa alla gestione dello stadio comunale «Monterisi», a cui la Commissione ha dedicato ampio spazio nella Relazione. Con delibera della giunta comunale n. 352 del 14 dicembre 2015, la societa' omissis ha ottenuto dal Comune di Cerignola la concessione in uso dello stadio Comunale Monterisi per anni undici. L'accordo prevedeva la concessione del campo sportivo per il periodo dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2025, l'impegno del Comune di versare, a partire dal 1° gennaio 2017, all'omissis la somma di euro 60.000,00 come contributo annuale per le spese di conduzione e custodia dello stadio comunale. Dalla suddetta somma, sarebbe stata poi trattenuta una quota per il pagamento del canone di concessione, in due rate semestrali, di importo pari ad euro 30.000: nella sostanza veniva azzerato il canone concessorio in virtu' di un meccanismo compensatorio. Con successivi atti, il Comune di Cerignola decideva l'ampliamento del campo sportivo comunale per la somma complessiva di euro 1.850.000, superando quanto previsto con la delibera n. 352 citata, che non prevedeva oneri a carico dell'amministrazione comunale per interventi e opere realizzate nel corso dell'affidamento. La realizzazione dei lavori - primo stralcio - veniva affidato nel 2017 alla societa' «omissis» a r.l. per l'importo complessivo di euro 845.000, prevedendo la partecipazione del Comune nella misura di euro 450.000, per una quota pari al 53,25%, poi erogati a favore del concessionario. Con la determina dirigenziale n. 1223/46 dell'11 ottobre 2017 l'importo dei lavori relativi al primo stralcio veniva ridotto da euro 845.000,00 ad euro 688.284,82 ma a tale variazione non seguiva la necessaria variazione del contributo del Comune di Cerignola, che restava inalterato in euro 450.000,00, cosicche' la percentuale finanziata dal Comune di Cerignola passava immotivatamente dal 53,25% al 65%. Con la delibera di giunta comunale n. 265 del 13 ottobre 2017, il Comune di Cerignola decideva di aderire ad un bando per un mutuo di importo pari a euro 1.000.000,00 - somma maggiore di quella gia' stabilita - per i lavori di ampliamento, adeguamento dello stadio comunale Monterisi. Con determina dirigenziale n. 126 del 9 aprile 2018 veniva affidato l'incarico di progettazione preliminare ed esecutiva per i suddetti lavori all'arch. omissis, con contratto sotto soglia (inferiore ad euro 40.000,00, ai sensi dell'art. 36 del Codice degli appalti), con un impegno di spesa pari ad euro 50.004,37. L'arch. omissis e' fratello di omissis, legale rappresentante della «omissis». «Omissis» e' stata incaricata dalla societa' sportiva «omissis» della realizzazione dei lavori allo stadio comunale «Monterisi». 8. La Commissione ha dettagliatamente riferito anche a proposito della concessionaria dello stadio, la «omissis». La societa' appartiene alla famiglia omissis. Uno dei consiglieri di amministrazione, omissis, e' un noto imprenditore di Cerignola, proprietario del marchio «omissis», distributore di detersivi e prodotti per la casa, collegato alla figura di omissis, residente a Pieve Emanuele (MI), ritenuto elemento apicale del clan mafioso «omissis», gia' condannato per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso ex art. 416-bis codice penale. Il collegamento fra omissis ed il omissis si deduce dai rapporti d'affari intrattenuti dalla «omissis» - di cui e' titolare il omissis - con la ditta di trasporti «omissis» di Milano, di cui e' stato legale rappresentante fino al 2 gennaio 2019 ed ora socio di maggioranza omissis. La societa' omissis risulta contraente privilegiato della ditta «omissis», detenuta al 100%, dalla societa' «omissis», a sua volta detenuta direttamente dai membri della famiglia omissis. Confermano la vicinanza del omissis al omissis non solo i dati contabili - i quali dimostrano che il fatturato della omissis e' generato, sostanzialmente, dall'unico cliente omissis - ma anche quanto riferito da omissis nell'ambito di un procedimento penale per estorsione di cui e' rimasta vittima la compagna dello stesso. L'imprenditore riferisce di contatti avuti con il omissis perche' gli desse «consigli» sulla vicenda estorsiva patita dalla compagna: e' ragionevole supporre che i rapporti fra i due non siano definibili di mera «conoscenza» ma siano ben strutturati rapporti di colleganza e cointeressenza economica. E' al riguardo opportuno evidenziare che, in data 4 giugno 2016, in Cerignola presso la sala ricevimenti «omissis», si sono celebrate le nozze tra l'imprenditore omissis, figlio di omissis e omissis ed alla cerimonia ha partecipato omissis. Della famiglia omissis si e' parlato a proposito dell'ex «omissis», di proprieta' dei figli di omissis: il progettista dei lavori di ristrutturazione dell'immobile era stato l'ing. omissis, assessore. La Commissione ha riferito anche della gestione del bar ubicato all'interno dell'impianto sportivo «Monterisi», affidata a omissis, pregiudicato, figlio di omissis, condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso, nell'ambito dell'operazione «Cartagine». Omissis, nel corso di un controllo svolto dai militari della GDF il 31 marzo 2019, non ha esibito alcuna documentazione amministrativa relativa all'esercizio commerciale di bar con somministrazione di alimenti e bevande verso pagamento di corrispettivi economici, attivita' sottoposta a normale regime tributario. Risalta un atteggiamento di assoluta inerzia dell'Amministrazione comunale di Cerignola rispetto alla gestione di impianti destinati alla pubblica fruizione, affidati a soggetti contigui alla criminalita' organizzata. 9. Particolare attenzione e' stata dedicata dalla Commissione di accesso agli aspetti inerenti alla gestione amministrativa degli esercizi pubblici (in particolare bar) operanti sul territorio comunale, riscontrando anche in questi casi gravi anomalie e rilevanti omissioni. Il bar pasticceria «omissis» e' di proprieta' di omissis, legale rappresentante della societa' «omissis», con sede in Cerignola. Omissis e' il fratello di omissis, detto «il cecato», pluripregiudicato, elemento di spicco del clan «omissis», condannato per associazione di tipo mafioso. La Commissione di accesso ha messo in rilievo una preoccupante cronologia procedimentale, definita con le autorizzazioni amministrative al predetto esercizio. L'ufficio SUAP del Comune di Cerignola ha rilasciato, con provvedimento del 24 agosto 2017, al omissis nella qualita' di legale rappresentante della omissis, l'autorizzazione permanente all'occupazione di suolo pubblico antistante al bar, per l'installazione di tavoli, sedie, fioriere e ombrelloni. Nella Relazione viene anzitutto evidenziato che il carattere «permanente» della autorizzazione alla occupazione di suolo pubblico si pone in contrasto con le nuove disposizioni contenute nel regolamento comunale c.d. dehors (all'interno del Documento strategico del commercio redatto dal Comune di Cerignola ai sensi della legge della Regione Puglia n. 24 del 2015 - Codice del commercio), che prevedono la durata limitata della concessione di occupazione di suolo pubblico per un periodo complessivo non superiore a 5 anni, rinnovabile. Significativa appare la cronologia procedimentale: l'istanza di autorizzazione alla occupazione del suolo pubblico e' stata presentata dal omissis in data 31 maggio 2017; il propedeutico nulla osta del Settore servizi tecnici urbanistica e patrimonio e' stato rilasciato in data 20 maggio 2017, quindi antecedentemente alla presentazione della stessa istanza da parte dell'interessato; la SCIA al Suap del Comune, per l'attivita' di somministrazione, e' stata presentata e protocollata solo in data 17 luglio 2017. E' stato anche accertato che il suddetto nulla osta del Settore servizi tecnici urbanistica e patrimonio, in merito alla richiesta di occupazione di suolo pubblico, veniva rilasciato in data 20 maggio 2017 a fronte della presentazione da parte di omissis, in data 27 aprile 2017, di una SCIA edilizia per le opere da eseguire sul suolo pubblico da occupare. Il nulla osta veniva dunque rilasciato nell'ambito di un procedimento per la realizzazione di lavori su suolo pubblico, la cui occupazione non era stata ancora oggetto di richiesta di autorizzazione da parte dell'interessato. La Commissione ha rimarcato come la vicenda amministrativa indicata, che presenta profili di illegittimita' sotto l'aspetto del principio di imparzialita' e buon andamento dell'amministrazione, denunci la noncuranza della compagine politico-amministrativa del comune per gli aspetti di gestione di procedimenti amministrativi, che si risolvono in un innegabile favor per imprese alle quali puo' ragionevolmente attribuirsi una vis intimidatoria, in virtu' del potere evocativo che hanno parentele o altri rapporti social tipici degli amministratori con appartenenti alla criminalita' mafiosa. Il bar «omissis» e' di proprieta' di omissis, affiliato al clan mafioso «omissis», pluripregiudicato, condannato per associazione di tipo mafioso. Omissis era tra i presenti ai festeggiamenti del matrimonio, celebrato con rito civile il 1° settembre 2015, tra il noto pluripregiudicato omissis, affiliato di rilievo del clan «omissis» e la sig.ra omissis. In tale contesto, nel quale vi era la presenza di numerosi affiliati al clan «omissis», oltre che dello stesso omissis, capo dell'omonimo clan mafioso, era presente - come sopra evidenziato - il sindaco di Cerignola, il quale, oltre ad officiare la cerimonia, ha partecipato ai festeggiamenti presso la sala ricevimenti «omissis» di Andria. La Commissione ha riferito che il omissis occupa, per l'esercizio della propria attivita', il marciapiede prospiciente al bar con tavolini, sedie ed una struttura di notevoli dimensioni, chiusa su tutto il perimetro del portico, con vetrate sostenute da materiale in alluminio con tettoia, in assenza di qualsivoglia titolo autorizzativo da parte del comune e in dispregio delle previsioni del Regolamento comunale c.d. «dehors», (contenuto all'interno del Documento strategico del commercio redatto dal Comune di Cerignola ai sensi della legge della Regione Puglia n. 24 del 2015 - Codice del commercio), che reca puntuali disposizioni in materia di installazione ed allestimento di dehors. Ancora una volta l'Amministrazione comunale di Cerignola sembra incurante rispetto ad abusi che si consumano in pieno centro cittadino. Del bar pasticceria «omissis» si e' gia' detto a proposito delle frequentazioni del sindaco omissis. La titolare e' omissis, elemento di spicco del clan omissis. In data 1° maggio 2017, come gia' indicato, all'inaugurazione del bar erano presenti il sindaco omissis ed il convivente della figlia, omissis, Assessore alle politiche giovanili. Da alcune fotografie, si vede omissis, alias «omissis» (soprannome ereditato dal padre omissis), figlio di Grazia omissis, con potere decisionale all'interno dell'organizzazione, versare da bere al sindaco in un clima di grande «confidenza». Come gia' rilevato in precedenza, nel panorama criminale cerignolano, negli ultimi anni, ha acquisito un ruolo di primo piano il clan «omissis», riconducibile alla famiglia omissis e dedito alla commissione di estorsioni, rapine e spaccio di sostanze stupefacenti nell'area del basso Tavoliere. Grazia omissis si trova al centro di una rete di rapporti parentali e relazionali con soggetti ai vertici della criminalita' cerignolana. La stessa biografia penale di omissis ne conferma il pieno inserimento nel contesto familiare del clan mafioso «omissis», non solo per ragioni meramente parentali, ma anche per la condivisione delle dinamiche criminali del clan stesso. La titolare del bar e' stata, infatti coinvolta, insieme con il padre, capo del clan omonimo, nella vicenda penale denominata «Operazione delle Querce», che riguardava il traffico di sostanze stupefacenti, attivita' di elezione del clan, nell'ambito della quale, nel 1997, e' stata destinataria dell'o.c.c. n. 18s54/96 RG GIP n. 16/95 DDA, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Perugia. Anche in questo caso, omissis occupa, per l'esercizio della propria attivita', il suolo antistante tutto il marciapiede prospiciente l'esercizio pubblico con tavolini e sedie ed una struttura di notevoli dimensioni, chiusa su tutto il perimetro con vetrate sostenute da materiale in alluminio con tettoia. Anche in questo caso, un soggetto inserito in contesti mafiosi dispone del suolo pubblico in assenza di qualsivoglia titolo autorizzativo preventivo da parte del Comune, che soggiace ad iniziative private, rinunciando ad esercitare le proprie funzioni di amministrazione attiva e di vigilanza, avvantaggiando di fatto imprese contigue alla criminalita' organizzata a discapito dell'interesse pubblico. Inerzia tanto piu' grave e colpevole attesa la notorieta' dei gravissimi precedenti penali degli appartenenti al clan omissis, di cui e' componente omissis, nei confronti della quale e' stata adottata in data 21 marzo 2019 una informazione antimafia interdittiva, all'esito di istruttoria avviata su richiesta formulata dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli. 10. La Commissione ha dedicato particolare attenzione alla gestione del Laboratorio urbano «Officina delle Arti della citta' di Cerignola», affidata alla Associazione culturale omissis con deliberazione di Giunta n. 234 del 6 luglio 2018. Gli accertamenti hanno portato a comprovare la «vicinanza» tra l'Associazione culturale «omissis» e la genia criminale dei omissis. Presidente della predetta associazione, che gestisce un bar all'interno del palazzo denominato «omissis» e un ristorante denominato «omissis», e' omissis, fidanzata di omissis, quest'ultimo legale rappresentante della omissis. La «omissis» srl, di omissis, risulta appaltatrice di lavori pubblici affidati dal Comune di Cerignola, alcuni dei quali eseguiti mediante subappalto alla ditta individuale omissis, di proprieta' di omissis, padre di omissis. Presso la ditta omissis risulta assunto dal 5 maggio 2016, come operaio-manovale, omissis, figlio di omissis, pluripregiudicato, elemento di spicco del clan omissis, condannato per associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis codice penale omissis, in precedenza, ha lavorato per la omissis. Peraltro, come comprovato da ampia documentazione fotografica, sussistono rapporti confidenziali tra omissis e omissis, ritratti insieme in plurime occasioni conviviali. Inoltre, il 3 novembre 2018, ad una cerimonia di inaugurazione, avvenuta presso la sede dell'Associazione culturale «omissis», faceva parte dello staff organizzativo la sig.ra omissis, figlia del predetto omissis. Alla predetta cerimonia erano presenti anche i genitori e la moglie del predetto omissis, il padre omissis, la madre, omissis e la consorte omissis. La Commissione ha evidenziato, tra l'altro, le incongruenze procedimentali che hanno portato all'alienazione proprio alla societa' «omissis» di un terreno di proprieta' comunale. La relativa decisione e' stata assunta dall'Ente con deliberazione di Giunta, laddove organo competente a disporre del patrimonio immobiliare comunale e' il Consiglio comunale, ai sensi dell'art. 42, comma 2, lettera l) del TUEL. Inoltre, il bene - non inserito nel piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni dei patrimonio immobiliare del Comune allegato al bilancio di previsione 2017/2019 - e' stato alienato con trattativa privata, aderendo sic et simpliciter alla proposta di acquisto formulata dalla ditta «omissis», in assenza dei presupposti, come definiti dal regolamento comunale, di una motivazione in ordine a tale scelta procedimentale. 11. La particolare attenzione riservata dall'Amministrazione comunale di Cerignola e, in via principale, dal sindaco, a interessi personali riconducibili a soggetti gravitanti negli ambienti malavitosi emerge dalla vicenda relativa all'istanza, prodotta da omissis, di inserimento del fondo di sua proprieta' - di considerevole estensione, pari ad una superficie complessiva di mq 5435,00 - nella zona omogenea B3 del Piano regolatore. La Commissione ha evidenziato che, a distanza di ben 13 anni dalla approvazione da parte della Regione Puglia del nuovo PRG comunale e dopo una serie di tentativi dell'interessato, andati «a vuoto» con le precedenti amministrazioni, a seguito di una nuova istanza del omissis, presentata il 27 giugno 2017, il Consiglio comunale, con una «interpretazione autentica» di precedenti deliberazioni denegatorie, estende l'inserimento dell'intero fondo di proprieta' del omissis in zona B4. La relativa deliberazione di Consiglio veniva censurata dalla Regione, che ne suggeriva l'annullamento in autotutela: all'invito il Comune di Cerignola non ha mai ottemperato. Omissis e' il padre di Sorbo Paolo, nato a Canosa Puglia il 6 novembre 1976, pluripregiudicato anche per reati associativi e gia' sorvegliato speciale della P.S. 12. La Commissione ha posto l'accento sul disordine amministrativo che ha riscontrato nell'attivita' di riscossione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia popolare di proprieta' comunale. Molti alloggi risultano occupati anche da appartenenti a compagini mafiose, in assenza di regolare versamento dei canoni dovuti e, nella gran parte dei casi, in assenza di valido titolo. Il tutto con palese dimostrazione da parte dell'Amministrazione comunale della incapacita' di porre in essere una qualsivoglia efficace attivita' di recupero dell'evasione e di regolarizzazione delle posizioni illegittime, a tutela dell'interesse pubblico e dei diritti dei legittimi aspiranti all'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. La Commissione ha altresi' riscontrato l'inerzia dell'attuale amministrazione comunale di Cerignola in merito alla riscossione di imposte e tasse, che si risolve in una ingiustificata agevolazione di soggetti legati alla criminalita' organizzata. Alcuni pluripregiudicati, condannati per associazione di stampo mafioso, e i congiunti degli stessi non pagano i tributi comunali e non risulta una conseguente reale attivita' recuperatoria da parte dell'Amministrazione comunale. Nella maggior parte dei casi, il mancato pagamento dei tributi da parte dei pregiudicati inizia dall'annualita' 2015, in coincidenza con l'inizio della consiliatura omissis. 13. La Commissione si e' altresi' soffermata sul servizio di parcheggio a pagamento su aree pubbliche, con annesso servizio di pronto intervento stradale, installazione e manutenzione della segnaletica stradale e installazione e manutenzione di 2 rilevatori automatici delle violazioni in materia di velocita'. Il relativo servizio e' stato affidato, per un importo a base d'asta pari ad euro 4.500.000,00 e con un ribasso del 2,26%, alla «omissis», a seguito di gara a cui ha partecipato, oltre alla ditta indicata, un'altra ditta soltanto. Omissis e' presidente del Consiglio di amministrazione e rappresentante della Societa'; il vice presidente del Consiglio di amministrazione e' omissis, cognato del omissis, che ne ha sposato la sorella. Omissis e' ritenuto contiguo alle famiglie malavitose omissis e omissis, come confermato dagli esiti di controlli posti in essere dai Carabinieri del Nucleo tutela del lavoro di Foggia, che hanno evidenziato come il omissis abbia svolto i lavori di ristrutturazione di un'abitazione da destinare a casa coniugale dei giovani omissis, figlio di omissis e della fidanzata omissis nonche' lavori per la realizzazione di un capannone in un terreno di proprieta' della ditta «omissis», il cui titolare e' omissis, pluripregiudicato. Quest'ultimo e' figlio di omissis, rinviato a giudizio per il reato di cui all'art. 416-bis ed altri reati, nell'ambito dell'operazione «Cartagine», nonche' esponente del clan «omissis». Le acquisizioni info-investigative hanno inoltre evidenziato la condivisione di esperienze criminali da parte di omissis e omissis. Ruolo centrale all'interno della omissis e' rivestito dal noto pregiudicato omissis, fattivamente inserito nel clan facente capo a omissis, alias «omissis». Infatti, in data 5 febbraio 2019, nel corso di un controllo effettuato dalla Guardia di finanza di Cerignola, era presente presso la sede della omissis il predetto omissis, il quale riferiva di essere il «capo del personale» della omissis, con cio' confermando il suo elevato grado di «inserimento» nella organizzazione della societa' in esame, della quale assume il ruolo di vero e proprio gestore di fatto. Nella stessa impresa lavorano anche omissis, figlia di omissis, dipendente dal 9 maggio 2018, e omissis, fratello di omissis. Il omissis, unitamente ad altri soggetti facenti parte del clan omissis, e' stato rinviato a giudizio per i reati di cui agli articoli 416-bis codice penale (associazione di tipo mafioso), 629 codice penale (estorsione) e 140 TULPS (Violazioni delle guardie giurate e degli istituti di vigilanza). Con sentenza della Corte di appello di Bari del 25 marzo 2009, divenuta definitiva il 3 giugno 2010, omissis e' stato condannato per i reati di tentata estorsione continuata in concorso e per illecita concorrenza con minaccia. Nel provvedimento di condanna si da' atto della «spendita» da parte del omissis e dei suoi sodali del vincolo di appartenenza al clan omissis, al fine di intimorire i destinatari dell'azione estorsiva. Gli elementi informativi raccolti dalla Commissione di accesso e qui sinteticamente esposti consentono di delineare un quadro della situazione sicuramente significativo. Cerignola risente della presenza di sodalizi mafiosi, attraverso esponenti di rilievo del clan omissis e del clan omissis. Questa presenza si e' manifestata e continua a manifestarsi non solo attraverso fatti criminosi eclatanti ma anche e soprattutto attraverso una sistematica attivita' di contaminazione dell'economia legale, tipica della «mafia degli affari», quale quella cerignolana. La forma privilegiata, attraverso cui si manifestano gli interessi malavitosi, ben visibile e percepibile per i poco meno di 60.000 abitanti della citta' di Cerignola, e', infatti, la presenza diretta o indiretta dei predetti esponenti della criminalita' organizzata in svariate attivita' economiche. Parimenti visibile e percepibile nella pubblica opinione e' il fatto che queste attivita' economiche, come descritto dalla Commissione di accesso, non potrebbero certamente essere gestite se non vi fosse, da parte dell'Amministrazione comunale, quanto meno una «disattenzione» nell'esercizio delle proprie attribuzioni. Si sono del resto colti piu' volte, anche sugli organi di stampa, segnali di tensione nella comunita' locale e, ovviamente, nelle parti politiche che si contrappongono all'attuale amministrazione. La percezione di una situazione quasi fuori controllo e' emersa ovviamente anche in incontri con esponenti dell'opposizione, che piu' volte hanno segnalato un clima invero allarmante e rapporti altrettanto allarmanti di membri degli attuali organi di governo cittadino con ambienti malavitosi. Appare tuttavia rilevante il fatto che tali valutazioni - che pur potrebbero essere in qualche modo ritenute «frutto» dell'ovvia contrapposizione politica - sono ormai state manifestate pubblicamente e senza mezzi termini. In vari articoli, apparsi su organi di stampa locale, si fa tra l'altro espresso riferimento «a un sistema mafioso che potrebbe tenere sotto scacco la citta' per tanti anni» e a «politici che hanno fatto un patto scellerato con la criminalita'». Da questi articoli emerge l'allarme non tanto e non solo per una cattiva-amministrazione, ma per le sorti stesse della citta' di Cerignola, i cui attuali rappresentanti vengono espressamente indicati nei termini appena evidenziati. Occorre altresi' segnalare alcuni episodi che hanno riguardato esponenti politici dell'opposizione e che, pur non essendo di facile lettura, valgono tuttavia a evidenziare il clima che si vive in una realta' gia' di per se stessa molto difficile: omissis, consigliere comunale d'opposizione ha prodotto due denunce per danneggiamento dell'auto a lui in uso: danneggiamento del parabrezza anteriore dell'autovettura intestata alla madre omissis, ma dallo stesso utilizzata; danneggiamento del finestrino lato guidatore dell'autovettura intestata alla madre omissis, ma dallo stesso utilizzata; il consigliere comunale omissis, in ordine alle eventuali minacce o danneggiamenti, riferiva ai Carabinieri di non avere ricevuto direttamente minacce ma che, a seguito di un, comizio, tra cui temi trattati c'era l'affidamento della villa comunale (comizio pubblico di consiglio comunale), ci sarebbero stati avvertimenti circa il suo continuo riferimento a fatti riguardanti la gestione della villa comunale e la richiesta di evitare ogni altro riferimento a tale argomento; sostanzialmente, si sarebbe recato presso la sede del omissis di Cerignola (del quale era segretario all'epoca dei fatti) uno dell'entourage della villa (di cui non ne conosce il nome) che, non trovandolo, si sarebbe rivolto ad un iscritto di sua conoscenza. E' ben noto che la presenza delle organizzazioni mafiose grava pesantemente sulla vita sociale e politica delle comunita', con intrecci che possono limitarsi anche al semplice condizionamento laddove si registri una «tolleranza» o una «inerzia» da parte delle Amministrazioni locali nei confronti di certe condotte o attivita': queste inerzie non comportano evidentemente una partecipazione attiva da parte degli amministratori o dei funzionari comunali alle attivita', apparentemente lecite, delle organizzazioni mafiose, ma non per questo sono meno rilevanti, poiche' su queste inerzie o su queste tolleranze si radica nella pubblica opinione locale la percezione della impunita' e addirittura della inattaccabilita' delle organizzazioni mafiose. Tale appare appunto il caso di Cerignola. La Commissione ha fornito un copioso materiale informativo in ordine ai collegamenti diretti o indiretti con la criminalita' organizzata ovvero su forme di condizionamento di amministratori o dipendenti del Comune di Cerignola. Il dato impressionante e' certamente rappresentato dal fatto che in tutte le ditte o nelle vicende amministrative oggetto di disamina, ampiamente descritte, si registra, quale denominatore comune, la presenza, diretta o indiretta, degli esponenti della criminalita' organizzata piu' e piu' volte citati, o di persone a loro vicine. Si percepisce, dall'esame della relazione una sorta di logica «spartitoria» tra i vari soggetti contigui o organici alla criminalita' organizzata. Logica avallata proprio dall'atteggiamento quantomeno soggiacente dell'Amministrazione comunale, che ignora evidentissimi abusi consumati in pieno centro cittadino da esercizi commerciali gestiti ora da omissis, contigua al clan omonimo, ora da omissis o omissis, contigui al clan omissis. Un altro caso inquadrabile in «quella» logica e' la vicenda dello stadio «Monterisi», gestito dalla famiglia omissis, legata da rapporti di frequentazione e da cointeressenze economiche direttamente con esponenti del clan omissis, condannati per associazione di tipo mafioso. Paradossalmente, l'attuale assenza di segnali di una recrudescenza della rivalita' tra i clan operanti in Cerignola, favorisce la penetrazione degli stessi nel tessuto economico sano. E, ancora, la gestione del verde pubblico, affidato in una sorta di monopolio a soggetti, anche pregiudicati, gravitanti negli ambienti della criminalita' organizzata, particolarmente vicini al clan omissis. Tra questi non puo' non rammentarsi la vicenda che ha riguardato le due imprese interdette «omissis» e «omissis», connotata da un assorbente profilo di «familiarita'» che lega i proprietari delle ditte, i omissis, al sindaco di Cerignola, il quale incautamente si dimostra irridente rispetto a provvedimenti interdittivi antimafia, tentando di vanificarne gli effetti, dando continuita' ai rapporti contrattuali con le ditte interdette. Il segnale e' devastante in una comunita' caratterizzata da forte degrado sociale e culturale. Nel complesso, l'Amministrazione comunale appare in piu' occasioni testimone passiva, in altre protagonista delle vicende illustrate dalla Commissione. Non si registrano iniziative concrete per rimuovere le situazioni di infiltrazione malavitosa descritte, ne' si fa ricorso, con la dovuta efficienza, ai rimedi che pure offre la normativa antimafia. Le situazioni descritte hanno indotto e consolidato vantaggi diretti di appartenenti alla consorteria mafiosa, in alcuni casi con una sorta di «privatizzazione» di beni pubblici, sottratti con il regime della concessione alla comunita' e alla libera concorrenza, mediante procedure prive di trasparenza amministrativa, in cui l'evidenza pubblica, quando inevitabile, si e' risolta nella presentazione di un'unica offerta, peraltro con irrisori miglioramenti rispetto alla base d'asta. Queste circostanze, in uno con le relazioni personali pure ampiamente illustrate, denotano la capacita' del contesto delinquenziale di Cerignola di incidere sull'Amministrazione e di condizionare le decisioni degli organi comunali, e rendono plausibile l'esistenza di un condizionamento, tale da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volonta' degli organi comunali, e da compromettere il buon andamento o l'imparzialita' dell'Amministrazione, nonche' il regolare funzionamento dei servizi. Si ritiene quindi di condividere la valutazione della Commissione che rileva come tutte queste vicende, al di la' della loro valenza oggettiva, inducono sulla comunita' locale un'inevitabile percezione di sfiducia nella pubblica autorita'. Del resto, nell'applicazione dell'art. 143, T.U.E.L. puo' assumere rilevanza finanche «una condotta, attiva od omissiva, condizionata dalla criminalita' anche in quanto subita». (Consiglio di Stato, n. 227/2011). Ai fini del buon andamento e dell'imparzialita' dell'amministrazione pubblica e', infatti, necessario porre in atto, soprattutto in territori cosi' pesantemente condizionati dalla presenza della criminalita' organizzata, ogni possibile rimedio giuridico e gestionale, per rimuovere, anche «visibilmente» tutte quelle situazioni che, in qualsiasi modo, agevolano direttamente o indirettamente gli esponenti criminali. A Cerignola cio' non e' avvenuto e non avviene. Il cittadino comune e' ben conscio della situazione: non puo' certamente favorire una riaffermazione della legalita' il fatto che determinati soggetti, direttamente o indirettamente, siano protagonisti a vario titolo della vita economica o sociale della comunita'. Non puo' vedersi imparzialita' nella gestione del Comune, laddove le «solite» ditte continuino ad essere destinatarie di affidamenti o certi soggetti gestiscano in una sorta di «monopolio» strutture destinate alla fruizione pubblica. In questo quadro si ritiene che le situazioni descritte rendano plausibile, nella concreta realta' di quel territorio e in base ai dati informativi acquisiti, l'ipotesi quanto meno di una soggezione di amministratori o di dipendenti comunali rispetto a quelle logiche e, come noto, dette situazioni non si traducono, necessariamente, in comportamenti penalmente sanzionabili imputabili ai singoli amministratori. Il quadro indiziario che emerge dalla relazione resa dalla Commissione di accesso, a prescindere dalla eventuale valenza sul piano penale dei singoli episodi, denota dunque un livello preoccupante di compromissione della regolare funzionalita' dell'Ente. In effetti la maggior parte dei settori comunali e' apparsa inadeguata e afflitta da prassi operative spesso avulse dall'attuale quadro normativo. Il complesso di questa situazione denota pertanto un generale stato di precaria funzionalita' dell'Ente e soprattutto una legalita' «debole», in un contesto caratterizzato dalla pervasiva presenza della malavita organizzata. Il Comune, proprio in ragione delle anzidette problematiche, non appare in grado di costituire un filtro efficace alle inevitabili pressioni che da un siffatto, difficile contesto derivano. Questa situazione finisce per essere funzionale agli interessi ampiamente descritti, direttamente o indirettamente riconducibili a esponenti della criminalita' organizzata, che si sostanziano nell'esigenza, per loro fondamentale, di mantenere il vantaggioso status quo ampiamente descritto. A fronte di tali interessi, vi e' stata se non una connivenza, una sostanziale acquiescenza o comunque un'incapacita' di intervento da parte dell'Amministrazione comunale. In effetti, le criticita' riscontrate in sede di accesso hanno riguardato proprio i settori in cui si appuntano i sostanziali interessi degli esponenti della cosca. Se e' vero che diverse di queste deviazioni sono addebitabili all'apparato burocratico, e' pero' altrettanto vero che nei confronti di questo non vi e' stato da parte del vertice politico-amministrativo l'esercizio di alcun efficace controllo o vigilanza. Una siffatta situazione, consolidata negli anni e alla quale l'attuale Amministrazione, non appare in grado di porre rimedio, non puo' che essere risolta mediante l'adozione di un'incisiva azione di ripristino della legalita' e di buone prassi che rendano il Comune di Cerignola capace di respingere i tentativi di infiltrazione da parte della criminalita' organizzata. I suddetti elementi di fatto, letti alla luce della pervasiva presenza della criminalita' organizzata nel territorio di Cerignola e dei rapporti interpersonali ampiamente esposti, inducono, pertanto, a ritenere che gli stessi siano sintomatici della sussistenza dei presupposti per l'attivazione delle misure di cui all'art. 143, decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Il prefetto: Grassi __________
(1) Dalla cannibalizzazione delle auto per alimentare il mercato ricettivo e parallelo dei pezzi di ricambio, passando dalla nazionalizzazione di autovetture clonate estere, fino al reperimento di materiale ferroso da riciclare, lasciando la mera attivita' predatoria ai gruppi delle altre aree.
(2) Cerignola, 28 agosto 2018: arresto in flagranza di omissis, pregiudicato, omissis pregiudicato e omissis, pregiudicato, perche' nella loro disponibilita' e' stata rinvenuta una coltivazione di cannabis composta da oltre n. 7.000 piante per un peso complessivo di kg 500. |
| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 14 ottobre 2019
MATTARELLA
Conte, Presidente del Consiglio dei ministri
Lamorgese, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 23 ottobre 2019 Ministero dell'interno, foglio n. 2533 |
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