Gazzetta n. 24 del 30 gennaio 2020 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 27 dicembre 2019
Scioglimento del consiglio comunale di San Giorgio Morgeto e nomina della commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel Comune di San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 5 giugno 2016;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 21 dicembre 2019;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria) e' sciolto.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Nel Comune di San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 5 giugno 2016, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata, che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento e il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
All'esito di un'operazione di polizia denominata «Geena», il 23 gennaio 2019 i Carabinieri del gruppo di Aosta e del reparto anticrimine di Torino hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari di Torino nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di vari reati, tra cui anche quello di associazione di tipo mafioso, ponendo in rilievo, tra l'altro, i rapporti di uno dei destinatari della menzionata ordinanza cautelare con esponenti politici del Comune di San Giorgio Morgeto.
Al fine di verificare possibili forme di condizionamento dell'amministrazione locale da parte della criminalita' organizzata, il prefetto di Reggio Calabria con decreto del 18 febbraio 2019, successivamente prorogato, ha disposto l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Al termine dell'indagine ispettiva la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie, conclusioni, sulle cui risultanze il prefetto di Reggio Calabria, sentito nella sedute del 25 settembre 2019 il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e del procuratore della Repubblica di Palmi, ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
I lavori svolti dalla commissione d'accesso hanno preso in esame, oltre all'intero andamento gestionale dell'amministrazione comunale, la cornice criminale e il locale contesto ambientale ove si colloca l'ente e hanno evidenziato come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato, nel tempo, in favore di soggetti o imprese collegati direttamente o indirettamente ad ambienti criminali.
San Giorgio Morgeto e' un Comune di ridotte dimensioni demografiche collocato nel parco nazionale dell'Aspromonte ai margini sud orientali della piana di Gioia Tauro, territorio interessato dal radicamento di cosche mafiose la cui pervasiva presenza - che si estende ben oltre i confini regionali - e' stata recentemente confermata dali esiti di un'altra operazione di polizia giudiziaria denominata «Altanum» che, il 17 luglio scorso, ha portato all'arresto di soggetti appartenenti a organizzazioni criminali localmente egemoni.
La relazione del prefetto, anche sulla scorta delle risultanze della menzionata indagine giudiziaria «Geena», si sofferma sulla figura di colui che ha svolto un ruolo di promozione, direzione e organizzazione dell'associazione mafiosa interessata dal provvedimento giudiziario, sottolineando i rapporti intercorsi tra lo stesso ed esponenti politici di San Giorgio Morgeto in occasione delle elezioni politiche del giugno 2016.
L'importanza del ruolo svolto dal citato esponente della 'ndrangheta nelle dinamiche politiche ed elettorali, tanto in Valle d'Aosta quanto in Calabria, trova riscontro nei contenuti di fonti tecniche di prova dalle quali emerge il suo appoggio e sostegno in favore della lista capeggiata dal candidato poi eletto sindaco nelle consultazioni amministrative del 2016, pur richiedendo di non fare menzione con alcuno di tale supporto.
La commissione d'indagine ha analiticamente esaminato il profilo dei singoli amministratori evidenziando come alcuni di essi, tra cui il primo cittadino, sono gravati da pregiudizi penali e ha posto in rilievo la sussistenza di un'intricata rete di rapporti parentali, frequentazioni, cointeressenze tra gli amministratori ed esponenti delle locali consorterie, sottolineando come tale stato di cose abbia condizionato l'attivita' amministrativa in favore di ambienti controindicati.
In proposito, e' ampiamente riconosciuto che il reticolo di rapporti e collegamenti - tanto piu' rilevante in un ambito territoriale di ridotte dimensioni demografiche, fortemente compromesso dalla pregiudizievole influenza di associazioni di tipo mafioso - determina un quadro indiziario significativo da cui si puo' desumere un oggettivo pericolo di permeabilita' dell'amministrazione locale ai condizionamenti o alle ingerenze della criminalita' organizzata, a fronte del quale si rendono necessarie idonee misure di prevenzione.
La relazione della commissione d'accesso, anche sulla base delle risultanze delle diverse indagini svolte dall'autorita' giudiziaria, ha messo in rilievo un diffuso quadro di illegalita' nei diversi settori amministrativi.
La compromissione e lo sviamento dell'attivita' amministrativa sono stati riscontrati in diversi settori comunali e risultano evidenti in una serie di procedimenti, quali quelli concernenti gli appalti di lavori pubblici, la gestione dei lotti boschivi, le procedure per l'esercizio di noleggio auto con conducente, le concessioni di terreni di proprieta' comunale.
In relazione a tale ultimo tipo di procedimenti la commissione d'indagine ha provveduto ad analizzare i contratti stipulati dall'amministrazione in carica e ha evidenziato, significativamente, che il conduttore di uno dei terreni in argomento, gravato da pregiudizi di natura penale e riconducibile, per stretti legami parentali, a soggetti controindicati ha provveduto al pagamento del solo canone relativo all'anno 2017.
Situazione in parte analoga e' stata riscontrata anche nei confronti di altro conduttore che, dopo aver stipulato il contratto di locazione per l'uso del terreno comunale nel marzo 2017, ha provveduto al pagamento del relativo canone solo per quell'anno, ne' l'amministrazione comunale ha adottato alcuna iniziativa per la risoluzione del relativo contratto, adempimento che avrebbe dovuto porre in essere - come espressamente previsto da apposita clausola contrattuale - oltreche' per morosita' anche quando, come nel caso in esame, il terreno versi in stato, di abbandono.
La gestione dei suddetti beni, inefficiente e non in linea con i principi di buon andamento, e' altresi' attestata - come dettagliatamente riportato nella relazione della commissione d'indagine - dalla circostanza che anche per altri contratti stipulati nel corso di precedenti amministrazioni e tuttora condotti in locazione da soggetti interessati dalle menzionate ordinanze cautelari o, comunque, riconducibili ad ambienti controindicati, il pagamento del relativo canone non e' piu' stato effettuato, in molti casi, a decorrere dal 2016, ne' l'amministrazione comunale in carica si e' in alcun modo attivata per ovviare a tale situazione, assumendo i piu' opportuni adempimenti finalizzati anche all'eventuale risoluzione del rapporto contrattuale.
La commissione d'indagine ha inoltre esaminato le procedure di gara per la vendita a corpo di materiale legnoso derivante dal taglio di boschi, sottolineando, in particolare, alcune anomalie che hanno caratterizzato la procedura di gara indetta nel febbraio 2017.
Viene evidenziato che l'asta pubblica per la vendita a corpo del materiale legnoso, effettuata con il sistema delle offerte segrete in busta chiusa, e' stata aggiudicata, dopo che le prime due aste erano andate deserte, all'unica ditta partecipante il cui titolare e' riconducibile, per stretti rapporti parentali, a un amministratore locale.
Le indagini esperite, come piu' ampiamente evidenziato nella relazione del prefetto di Reggio Calabria, inducono a ricondurre la ditta in argomento a una nota famiglia mafiosa egemone che, da anni, controlla il territorio montano, non solo al fine di ricavarne guadagni ma anche per favorire la latitanza di 'ndranghetisti.
Rileva al riguardo la circostanza, emersa nel contesto investigativo da cui e' scaturita la citata operazione «Altanum», che la procedura di gara sarebbe stata condizionata dalle locali cosche per favorire la partecipazione della sola ditta che si e' poi aggiudicata la gara.
La relazione del prefetto ha inoltre preso in esame le procedure relative alle due gare d'appalto di lavori pubblici bandite nel corso dell'attuale amministrazione ed espletate dalla stazione unica appaltante, soffermandosi in particolare su quella concernente i lavori di ampliamento e potenziamento della viabilita' in ambito comunale.
Viene evidenziato che il titolare della ditta aggiudicataria dei lavori e' gravato da numerosi pregiudizi penali e ha frequentazioni con soggetti chiamati a rispondere, nell'ambito dell'operazione «Cumbertazione» del gennaio 2017, del reato di cui all'art. 416-bis del codice penale per avere concorso con altri a pilotare appalti.
Viene altresi' rilevato che nell'ambito della stessa operazione anche un altro soggetto - che ha svolto un incarico professionale nel menzionato procedimento relativo a lavori di ampliamento e potenziamento della viabilita' in ambito comunale - e' stato segnalato, per avere, unitamente ad altri, pilotato numerosi appalti favorendo gli interessi di consorterie 'ndranghetiste.
Nella citata operazione «Cumbertazione» e' stato inoltre chiamato a rispondere del reato di cui all'art. 416-bis anche un soggetto, stretto parente di un consigliere di maggioranza.
La commissione d'accesso ha inoltre preso in esame gli affidamenti di interventi disposti in via diretta o in somma urgenza, ponendo in rilievo come una delle ditte affidatarie, la cui titolare e' gravata da pregiudizi penali, in costanza dell'attuale amministrazione e' stata aggiudicataria, in un limitato arco temporale, di numerosi appalti.
L'organo ispettivo rappresenta inoltre di aver evidenziato i nominativi dei titolari, rappresentanti legali e soci delle ditte risultati positivi agli accertamenti effettuati alla banca dati SDI o presso gli archivi dell'Arma dei carabinieri e pone in rilievo come, per tutti, siano emersi rapporti parentali o frequentazioni con amministratori comunali o con esponenti della locale criminalita' organizzata.
Ulteriori concreti elementi che attestano una gestione dell'amministrazione comunale avulsa dal rispetto dei principi di legalita' e buon andamento sono emersi all'esito delle verifiche disposte presso lo sportello unico per le attivita' produttive - gestito in forma associata con altri enti locali e che ha per capofila altro comune della provincia competente al rilascio del provvedimento finale - all'esito delle quali si e' riscontrato che tra i destinatari di licenze, autorizzazioni e nulla osta figura un soggetto - autorizzato ad attivita' zootecnica - condannato per il reato di associazione mafiosa e sottoposto a misura di prevenzione per la quale non vi e' stata riabilitazione.
Rilievi in parte analoghi sono emersi altresi' per quanto attiene al rilascio delle autorizzazioni per l'esercizio di noleggio con conducente, atteso che le stesse sono state rilasciate anche nei confronti di persone gravate da numerosi pregiudizi penali di cui una tratta in arresto per associazione di tipo mafioso e altra deferita per estorsione.
Le circostanze analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di San Giorgio Morgeto, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.

Roma, 16 dicembre 2019

Il Ministro dell'interno: Lamorgese

 
Art. 2

La gestione del Comune di San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott.ssa Maria Rosa Luzza - viceprefetto;
dott.ssa Eugenia Salvo - viceprefetto;
dott. Pasquale Crupi - funzionario amministrativo.
 

Prefettura di Reggio Calabria
Ufficio Territoriale del Governo
Prot. nr. 3936/2019/Segr.Sic. Reggio Calabria, 27 settembre 2019
AL SIG. MINISTRO DELL'INTERNO
R O M A

OGGETTO: Comune di San Giorgio Morgeto. Relazione ai sensi dell'art.
143, comma 3, del Decreto Legislativo 18 agosto 2000,
n. 267 come modificato dall'art. 2, comma 30, della Legge
15 luglio 2009, n. 94.

Parte di provvedimento in formato grafico

 
Art. 3

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.

Dato a Roma, addi' 27 dicembre 2019

MATTARELLA

Conte, Presidente del Consiglio dei
ministri

Lamorgese, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte di conti il 9 gennaio 2020 Ufficio controllo atti Ministero dell'interno, foglio n. 48