Gazzetta n. 25 del 31 gennaio 2020 (vai al sommario)
TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 2 dicembre 2019, n. 137
Testo del decreto-legge 2 dicembre 2019, n. 137 (in Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 282 del 2 dicembre 2019), coordinato con la legge di conversione 30 gennaio 2020, n. 2 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale alla pag. 1), recante: «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 dicembre2019, n. 137, recante misure urgenti per assicurare la continuita' del servizio svolto da Alitalia - Societa' Aerea Italiana S.p.A. e Alitalia Cityliner S.p.A. in amministrazione straordinaria.».

Avvertenza:

Il testo coordinato qui pubblicato e' stato redatto dal Ministero della giustizia ai sensi dell'art. 11, comma 1, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, nonche' dell'art.10, comma 3, del medesimo testo unico, al solo fine di facilitare la lettura sia delle disposizioni del decreto-legge, integrate con le modifiche apportate dalla legge di conversione, che di quelle richiamate nel decreto, trascritte nelle note. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui riportati.

Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate con caratteri corsivi.

Tali modifiche sono riportate in video tra i segni ((...)).

A norma dell'art.15, comma 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri), le modifiche apportate dalla legge di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione.

Art. 1
Misure urgenti per assicurare la continuita' del servizio svolto da
Alitalia - Societa' Aerea Italiana S.p.A. e Alitalia Cityliner
S.p.A. in amministrazione straordinaria

1. Per consentire di pervenire al trasferimento dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia - Societa' Aerea Italiana S.p.A. in amministrazione straordinaria e alle altre societa' del medesimo gruppo anch'esse in amministrazione straordinaria con le modalita' di cui ai commi 3 e 4, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, e' concesso, nell'anno 2019, in favore delle stesse societa' in amministrazione straordinaria, per le loro indifferibili esigenze gestionali e per la esecuzione del piano delle iniziative e degli interventi di cui al comma 3, un finanziamento a titolo oneroso di 400 milioni di euro, della durata di sei mesi.
2. Il finanziamento di cui al comma 1 e' concesso con l'applicazione di interessi al tasso Euribor a sei mesi pubblicato il giorno lavorativo antecedente la data di erogazione, maggiorato di 1.000 punti base, ed e' restituito, per capitale e interessi, in prededuzione, con priorita' rispetto ad ogni altro debito della procedura ((entro sei mesi dall'erogazione)). Detto finanziamento puo' essere erogato anche mediante anticipazioni di tesoreria da estinguere nel medesimo anno con l'emissione di ordini di pagamento sul pertinente capitolo di spesa. Le somme corrisposte in restituzione del finanziamento sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato di cui ((all'articolo 44 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di debito pubblico, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 2003, n. 398.
2-bis. L'organo commissariale delle societa' in amministrazione straordinaria di cui al comma 1 invia alle competenti Commissioni parlamentari, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, tutti i dati aggiornati relativi alla situazione economico-finanziaria delle medesime societa' e, con cadenza semestrale per l'intera durata dell'amministrazione straordinaria, tutti i dati rilevanti relativi alla situazione economico-finanziaria delle medesime societa'.))

3. Il programma della procedura di amministrazione straordinaria delle societa' di cui al comma 1 e' integrato con un piano avente ad oggetto le iniziative e gli interventi di riorganizzazione ed efficientamento della struttura e delle attivita' aziendali delle medesime societa' funzionali alla tempestiva definizione delle procedure di cui al comma 4((, tenendo conto dei livelli occupazionali e dell'unita' operativa dei complessi aziendali)). L'integrazione del programma e' approvata dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi dell'articolo 60 del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270.
4. Entro il termine del 31 maggio 2020, l'organo commissariale delle societa' in amministrazione straordinaria di cui al comma 1 espleta, eventualmente anche con le modalita' di cui all'articolo 4, comma 4-quater, del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39, e nel rispetto dei principi di parita' di trattamento, trasparenza e non discriminazione, le procedure necessarie per pervenire al trasferimento dei complessi aziendali delle medesime societa' in amministrazione straordinaria, quali risultanti dalla esecuzione del piano delle iniziative e degli interventi di cui al comma 3, assicurando la discontinuita', anche economica, della gestione da parte del soggetto cessionario.
5. All'articolo 37, comma 4, del decreto-legge 30 aprile 2019, n.34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, le parole «entro sessanta giorni dalla data del predetto decreto del Ministro dello sviluppo economico per essere riassegnati ad uno o piu' capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze per le finalita' di cui al comma 1» sono sostituite dalle seguenti «con le modalita' di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12». Sono fatti salvi gli effetti gia' prodotti dagli atti eventualmente posti in essere in attuazione dell'articolo 37, comma 1 del citato decreto-legge n. 34 del 2019.
6. Agli oneri di cui al presente articolo, pari a euro 400 milioni per l'anno 2019, si provvede a valere sulle risorse stanziate ai sensi dell'articolo 54 del decreto-legge 26 ottobre 2019, n.124 per le finalita' ivi indicate. E' conseguentemente abrogato il predetto articolo 54. ((Le risorse gia' iscritte in bilancio finalizzate ai finanziamenti di cui al comma 1, a valere sulle somme di cui all'articolo 59 del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157, possono essere utilizzate ai fini dell'anticipazione di tesoreria di cui al comma 2, secondo periodo. La regolarizzazione dell'anticipazione avviene tempestivamente con l'emissione di ordini di pagamento sul pertinente capitolo di spesa.)) Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Riferimenti normativi


- Si riporta il testo vigente dell'art. 44 del decreto
del Presidente della Repubblica 30 dicembre 2003, n. 398
(Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia di debito pubblico):
«Art. 44 (Fondo per l'ammortamento dei titoli di
Stato). - 1. In coerenza con gli indirizzi di politica
monetaria della Banca centrale, europea il conto denominato
"Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato", istituito
presso la Banca d'Italia, e' trasferito, con le relative
giacenze, presso la Cassa depositi e prestiti Spa, previa
stipulazione di apposita convenzione con il Ministero.
Mediante tale convenzione sono stabilite le condizioni di
tenuta del conto e le modalita' di gestione e di
movimentazione delle giacenze. Il Fondo ha lo scopo di
ridurre, secondo le modalita' previste dal presente testo
unico, la consistenza dei titoli di Stato in circolazione.
2. L'amministrazione del Fondo di cui al comma 1 e'
attribuita al Ministro, coadiuvato da un Comitato
consultivo composto:
a) dal Direttore generale del Tesoro, che lo
presiede;
b) dal Ragioniere generale dello Stato;
c) dal Direttore dell'Agenzia delle entrate;
d) dal Direttore dell'Agenzia del demanio.
3. Il Ministro presenta annualmente al Parlamento, in
allegato al conto consuntivo, una relazione
sull'amministrazione del Fondo. Alla gestione del Fondo non
si applicano le disposizioni della legge 25 novembre 1971,
n. 1041, e successive modificazioni.».
- Si riporta il testo vigente dell'art. 60 del decreto
legislativo 8 luglio 1999, n. 270 (Nuova disciplina
dell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in
stato di insolvenza, a norma dell'art. 1 della legge 30
luglio 1998, n. 274):
«Art. 60 (Modifica o sostituzione del programma
autorizzato). - 1. Nel corso dell'esecuzione del programma,
il commissario straordinario puo' chiedere al Ministero
dell'industria, indicandone le ragioni, la modifica del
programma autorizzato o la sua sostituzione con un
programma che adotta l'indirizzo alternativo fra quelli
previsti nell'art. 27, comma 2.
2. La modifica o la sostituzione e' autorizzata a norma
degli articoli 57, comma 1, 58, comma 1, e 59.
L'autorizzazione e' inefficace se interviene dopo la
scadenza del termine del primo programma autorizzato,
ovvero, nel caso di sostituzione del programma di
ristrutturazione con un programma di cessione dei complessi
aziendali, se interviene dopo che e' trascorso un anno
dalla data di autorizzazione del primo programma.
3. Il termine di durata del programma modificativo o
sostitutivo stabilito a norma dell'art. 27, comma 2, si
computa in ogni caso a decorrere dalla data di
autorizzazione del primo programma.
4. Nel caso di sostituzione di un programma di cessione
dei complessi aziendali con un programma di
ristrutturazione, le azioni proposte dal commissario
straordinario in base alle disposizioni della sezione III
del capo III del titolo II della legge fallimentare sono
sospese sino a quando e' in corso l'esecuzione del
programma sostitutivo. Ai fini della fissazione
dell'udienza per la eventuale prosecuzione del processo
dopo la sospensione, l'istanza prevista dall'art. 297 del
codice di procedura civile deve essere proposta entro sei
mesi dalla cessazione dell'esecuzione del programma
stesso.».
- Si riporta il testo vigente del comma 4-quater
dell'art. 4 del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347,
convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio
2004, n. 39 (Misure urgenti per la ristrutturazione
industriale di grandi imprese in stato di insolvenza):
«Art. 4 (Accertamento dello stato di insolvenza e
programma del commissario straordinario). - (Omissis).
4-quater. Fermo restando il rispetto dei principi di
trasparenza e non discriminazione per ogni operazione
disciplinata dal presente decreto, in deroga al disposto
dell'art. 62 del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270,
e con riferimento alle imprese di cui all'art. 2, comma 2,
secondo periodo, e alle imprese del gruppo, il commissario
straordinario individua l'affittuario o l'acquirente, a
trattativa privata, tra i soggetti che garantiscono, a
seconda dei casi, la continuita' nel medio periodo del
relativo servizio pubblico essenziale ovvero la continuita'
produttiva dello stabilimento industriale di interesse
strategico nazionale anche con riferimento alla garanzia di
adeguati livelli occupazionali, nonche' la rapidita' ed
efficienza dell'intervento, anche con riferimento ai
profili di tutela ambientale e il rispetto dei requisiti
previsti dalla legislazione nazionale e dai Trattati
sottoscritti dall'Italia. Il canone di affitto o il prezzo
di cessione non sono inferiori a quelli di mercato come
risultanti da perizia effettuata da primaria istituzione
finanziaria o di consulenza aziendale con funzione di
esperto indipendente, individuate ai sensi delle
disposizioni vigenti, con decreto del Ministro dello
sviluppo economico. Le offerte sono corredate da un piano
industriale e finanziario nel quale devono essere indicati
gli investimenti, con le risorse finanziarie necessarie e
le relative modalita' di copertura, che si intendono
effettuare per garantire le predette finalita' nonche' gli
obiettivi strategici della produzione industriale degli
stabilimenti del gruppo. Si applicano i commi terzo, quinto
e sesto dell'art. 104-bis del regio decreto 16 marzo 1942,
n. 267. L'autorizzazione di cui al quinto comma dell'art.
104-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e'
rilasciata dal Ministro dello sviluppo economico e al
comitato dei creditori previsto dal terzo e quinto comma si
sostituisce il comitato di sorveglianza. Si applicano i
commi dal quarto al nono dell'art. 105 del regio decreto 16
marzo 1942, n. 267.
(Omissis).».
- Si riporta il testo dei commi 1 e 4 dell'art. 37 del
decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con
modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure
urgenti di crescita economica e per la risoluzione di
specifiche situazioni di crisi), come modificato dalla
presente legge:
«Art. 37 (Ingresso del Ministero dell'economia e delle
finanze nel capitale sociale della NewCo Nuova Alitalia). -
1. Al fine del rilancio del settore del trasporto aereo e
per il rafforzamento del trasporto intermodale, il
Ministero dell'economia e delle finanze e' autorizzato a
sottoscrivere, nel limite dell'importo maturato a titolo di
interessi ai sensi del comma 3, quote di partecipazione al
capitale della societa' di nuova costituzione cui saranno
trasferiti i compendi aziendali oggetto delle procedure di
cui all'art. 50, comma 2, del decreto-legge 24 aprile 2017,
n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno
2017, n. 96. I criteri e le modalita' dell'operazione di
cui al primo periodo sono determinati con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del
Ministro dell'economia e delle finanze, sottoposto alla
registrazione della Corte dei Conti. A tal fine, il
Ministero dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad
avvalersi di primarie istituzioni finanziarie e legali a
valere sulle risorse di cui al comma 4, nel limite di euro
200.000,00.
(Omissis).
4. Gli interessi di cui al comma 3 sono versati
all'entrata del bilancio dello Stato con le modalita' di
cui all'art. 2, comma 1, del decreto-legge 14 dicembre
2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11
febbraio 2019, n. 12.
(Omissis).».
- Il testo dell'art. 54 del decreto-legge 26 ottobre
2019, n. 124, abrogato dalla presente legge, e' pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale 26 ottobre 2019, n. 252. Si
riporta il testo vigente dell'art. 59 del medesimo decreto
legge:
«Art. 59 (Disposizioni finanziarie). - 1.
1-bis. Il Fondo per interventi strutturali di politica
economica, di cui all'art. 10, comma 5, del decreto-legge
29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni,
dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, e' incrementato di
2,7 milioni di euro per l'anno 2020.
1-ter. Agli oneri derivanti dagli articoli 32-ter e
32-quater e dal comma 1-bis del presente articolo, pari a
12,3 milioni di euro per l'anno 2020, a 9,6 milioni di euro
per l'anno 2021, a 15,86 milioni di euro per l'anno 2022 e
a 13,24 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2023,
si provvede:
a) quanto a 12,3 milioni di euro per l'anno 2020 e a
2,1 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021,
mediante utilizzo delle maggiori entrate di cui all'art.
32-quater;
b) quanto a 7,5 milioni di euro per l'anno 2021, a
13,76 milioni di euro per l'anno 2022 e a 11,14 milioni di
euro annui a decorrere dall'anno 2023, mediante
corrispondente riduzione del Fondo per interventi
strutturali di politica economica, di cui all'art. 10,
comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282,
convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre
2004, n. 307, come incrementato, da ultimo, dal comma 1-bis
del presente articolo.
2.
3. Agli oneri derivanti dagli articoli 19, 21, 22,
comma 1, 38, 41, 42, 52, 53, 54, 56, 58 e dai commi 1 e 2
del presente articolo e dagli effetti derivanti dalle
disposizioni di cui alle lettere a) e d) del presente
comma, pari a 2.637 milioni di euro per l'anno 2019, a
5.436,296 milioni di euro per l'anno 2020, a 4.493,216
milioni di euro per l'anno 2021, a 4.289,976 milioni di
euro per l'anno 2022, a 4.290,236 milioni di euro per
l'anno 2023, a 4.279,236 milioni di euro annui a decorrere
dall'anno 2024 che aumentano, ai fini della compensazione
degli effetti in termini di indebitamento netto e di
fabbisogno a 5.464,296 milioni di euro per l'anno 2020, a
4.526,716 milioni di euro per l'anno 2021, a 4.319,476
milioni di euro per l'anno 2022, a 4.319,736 milioni di
euro per l'anno 2023 e a 4.287,736 milioni di euro annui a
decorrere dal 2024, si provvede:
a) quanto a 3.089,310 milioni di euro per l'anno 2019
e, in soli termini di fabbisogno e indebitamento netto, a
14,7 milioni di euro per l'anno 2020, mediante riduzione
delle dotazioni di competenza e di cassa relative alle
missioni e ai programmi di spesa degli stati di previsione
dei Ministeri come indicate nell'elenco 1 allegato al
presente decreto. Il Ministro dell'economia e delle finanze
e' autorizzato ad accantonare e a rendere indisponibili le
suddette somme. Entro venti giorni dall'entrata in vigore
del presente decreto, su proposta dei Ministri competenti,
con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, gli
accantonamenti di spesa possono essere rimodulati
nell'ambito dei pertinenti stati di previsione della spesa,
fermo restando il conseguimento dei risparmi di spesa
realizzati in termini di indebitamento netto della pubblica
amministrazione. Il Ministro dell'economia e delle finanze
e' autorizzato ad apportare le occorrenti variazioni di
bilancio;
b) quanto a 130 milioni di euro per l'anno 2019,
mediante utilizzo delle somme versate all'entrata del
bilancio dello Stato ai sensi dell'art. 148, comma 1, della
legge 23 dicembre 2000, n. 388, che, alla data di entrata
in vigore del presente decreto, non sono state riassegnate
ai pertinenti programmi e che sono acquisite, nel predetto
limite, definitivamente al bilancio dello Stato;
c) quanto a 90 milioni di euro per l'anno 2019,
mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del
Fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del
bilancio triennale 2019-2021, nell'ambito del Programma
«Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da
ripartire» dello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze per l'anno 2019, allo scopo
utilizzando quanto a 60 milioni di euro l'accantonamento
relativo al Ministero dell'economia e delle finanze e
quanto a 30 milioni di euro l'accantonamento relativo al
Ministero dello sviluppo economico;
d) quanto a 14,1 milioni di euro per l'anno 2019,
mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di
spesa di cui all'art. 12, comma 18, del decreto-legge 28
settembre 2018, n. 109, convertito, con modificazioni,
dalla legge 16 novembre 2018, n. 130;
e) quanto a 12 milioni di euro per l'anno 2019, a
5.426,856 milioni di euro per l'anno 2020, a 4.496,666
milioni di euro per l'anno 2021, a 4.293,236 milioni di
euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e a 4.282,236
milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2024, che
aumentano in termini di fabbisogno e indebitamento netto a
35 milioni di euro per l'anno 2019, a 5.452,856 milioni di
euro per l'anno 2020, a 4.530,166 milioni di euro per
l'anno 2021, a 4.322,736 milioni di euro per ciascuno degli
anni 2022 e 2023 e a 4.290,736 milioni di euro annui a
decorrere dall'anno 2024, mediante corrispondente utilizzo
di quota parte delle maggiori entrate e delle minori spese
derivanti dagli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11,
12, 13, 20, 24, 26, 27, 28, 29, 31, 32, 33, 36, 37, 38 e
58;
f) quanto a 30 milioni di euro per l'anno 2019,
mediante corrispondente utilizzo dell'autorizzazione di
spesa di cui alla legge 17 agosto 1957, n. 848. Il
Ministero degli affari esteri e della cooperazione
internazionale provvede agli adempimenti necessari, anche
sul piano internazionale, per rinegoziare i termini
dell'accordo internazionale concernente la determinazione
del contributo all'organismo delle Nazioni Unite, per un
importo pari a 30 milioni di euro per l'anno 2019;
g) quanto a 12,9 milioni di euro, per l'anno 2020,
mediante corrispondente utilizzo dell'autorizzazione di
spesa recata dall'art. 1 comma 150 della legge 23 dicembre
2014, n. 190 da imputare alla quota parte del fondo per
interventi in favore del settore dell'autotrasporto di cui
all'art. 1, lettera d) del decreto del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti 6 giugno 2019, registrato
alla Corte dei Conti il 28 giugno 2019 con n. 1-2304, per
il triennio 2019/2021.
4. Ai fini dell'immediata attuazione delle disposizioni
recate dal presente decreto, il Ministro dell'economia e
delle finanze e' autorizzato ad apportare con propri
decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Ove
necessario, previa richiesta dell'amministrazione
competente, il Ministero dell'economia e delle finanze puo'
disporre il ricorso ad anticipazioni di tesoreria, la cui
regolarizzazione avviene tempestivamente con l'emissione di
ordini di pagamento sui pertinenti capitoli di spesa.».
 
Art. 2

Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge.