Gazzetta n. 35 del 12 febbraio 2020 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 gennaio 2020 |
Scioglimento del Consiglio comunale di Scorrano e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel Comune di Scorrano (Lecce) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative dell'11 giugno 2017; Considerato che dall'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 17 gennaio 2020;
Decreta:
Art. 1
Il consiglio comunale di Scorrano (Lecce) e' sciolto. |
| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il Comune di Scorrano (Lecce), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative dell'11 giugno 2017, presenta forme d'ingerenza da parte della criminalita' organizzata, che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento e il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il 17 giugno 2019, a conclusione di un'articolata operazione di polizia giudiziaria denominata «Tornado», il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Lecce ha emanato un'ordinanza applicativa di misure cautelari che ha condotto all'arresto di diversi esponenti di una potente consorteria locale, riconducibile all'organizzazione criminale nota come «sacra corona unita». Gli accertamenti esperiti dagli organi inquirenti hanno messo in luce l'esistenza di un vero e proprio accordo in forza del quale alcuni affiliati alla citata consorteria - in cambio della promessa dell'aggiudicazione di appalti e servizi comunali - avrebbero assicurato il proprio sostegno in favore del candidato sindaco poi effettivamente eletto a seguito delle consultazioni amministrative del 2017, attualmente sottoposto a indagini per il reato previsto dagli articoli 110 e 416-bis del codice penale. Dalle risultanze investigative e' altresi' emerso il ruolo di intermediazione svolto da un soggetto - anch'egli indagato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso - definito «uomo di fiducia» del sindaco e dipendente di un'impresa amministrata dallo stesso primo cittadino, destinataria di un provvedimento interdittivo antimafia, a luglio 2019. In considerazione delle descritte, gravi vicende, il prefetto di Lecce, con decreto del 29 luglio 2019, ha disposto l'accesso presso il comune, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Al termine delle indagini, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulla scorta delle quali il prefetto - sentito nella seduta del 25 ottobre 2019 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica di Lecce - ha trasmesso, il successivo 28 ottobre, l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, nella quale si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione dell'indicato art. 143. Il Comune di Scorrano - piccolo centro salentino con un'economia a vocazione essenzialmente agricola - si colloca in un'aerea caratterizzata dalla radicata presenza della consorteria coinvolta nella summenzionata operazione «Tornado» - che esercita un capillare controllo del territorio con il ricorso a metodi particolarmente violenti, quali aggressioni fisiche e attentati dinamitardi - nonche' di un altro sodalizio di tipo mafioso, capeggiato da un personaggio di primo piano della «sacra corona imita» ad oggi latitante. Il tale contesto, il prefetto si sofferma sulla figura dell'organo di vertice dell'ente, il quale ha ripetutamente fatto parte del consiglio comunale di Scorrano dal 1993 al 2017. Piu' nel dettaglio, le risultanze della richiamata operazione di polizia «Tornado» hanno fatto emergere che l'amministratore in parola si era impegnato a ricompensare l'appoggio elettorale, assicurato dal clan localmente egemone, mediante la promessa dell'affidamento del servizio di gestione di un parco comunale con annesso chiosco bar nonche' del servizio di gestione di alcuni parcheggi a pagamento in corso di realizzazione nella zona adiacente l'ospedale, il campo sportivo e la piazza. In relazione a tale vicenda, il prefetto stigmatizza l'atteggiamento di sfavore dell'ente nei confronti della ditta aggiudicataria nel 2016 - in costanza della pregressa consiliatura - della gestione quinquennale del citato parco comunale nonche' la circostanza che la ditta in questione aveva rinunciato all'aggiudicazione a seguito della chiusura del parco disposta dal sindaco con ordinanza di marzo 2018. Nel provvedimento applicativo di misure cautelari emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Lecce viene inoltre posto in rilievo che, nel corso di un incontro svoltosi, ad aprile 2018, alla presenza del sindaco e di un altro esponente della compagine di Governo del comune nonche' del citato «uomo di fiducia» del sindaco, alcuni elementi apicali della consorteria territorialmente dominante - uno dei quali armato di fucile - avevano rivolto al primo cittadino gravi minacce di ritorsione, in quanto la promessa di affidamento dei predetti servizi comunali non aveva ancora trovato attuazione. In proposito, il prefetto sottolinea altresi' che il successivo 26 maggio veniva compiuto un attentato dinamitardo nei pressi dell'abitazione del sindaco, il quale aveva tuttavia omesso di farne denuncia alle forze dell'ordine. In base alle risultanze investigative, la promessa dell'affidamento della gestione del parco comunale non ha poi avuto concreta realizzazione, a causa delle difficolta' incontrate sia nella predisposizione di una procedura di aggiudicazione idonea allo scopo sia nell'individuazione di un «prestanome» della consorteria al quale assegnare formalmente l'affidamento. Le verifiche espletate dalla commissione di indagine hanno disvelato ulteriori episodi emblematici della vicinanza dell'organo di vertice dell'ente a esponenti della criminalita' organizzata e della conseguente permeabilita' dell'amministrazione comunale ai pregiudizievoli condizionamenti dei sodalizi locali. Segnatamente, il prefetto rimarca che in occasione delle celebrazioni della santa patrona di Scorrano il primo cittadino si era fermato proprio presso lo stand dell'esponente di vertice della consorteria da cui aveva ricevuto il sostegno elettorale, il quale si e' a lui avvicinato «baciandolo pubblicamente». Gli esiti dell'attivita' investigativa sfociata nell'adozione dell'ordinanza cautelare da cui e' scaturito l'accesso hanno poi messo in luce che il sindaco - per il tramite dell'intermediazione del sopra menzionato «uomo di fiducia» - aveva chiesto l'intervento di alcuni affiliati alla piu' volte citata consorteria per intercedere nei confronti di un dipendente comunale, con il quale erano insorte divergenze in ordine alle modalita' di svolgimento delle mansioni affidategli. Al riguardo, il prefetto evidenzia che il dipendente in parola e' a sua volta considerato contiguo all'altro sodalizio di tipo mafioso radicato nel territorio, capeggiato dal summenzionato personaggio di primo piano della «sacra corona unita» attualmente latitante. Per quanto concerne l'attivita' di gestione posta in essere dall'amministrazione comunale, la commissione di indagine ha preso in esame gli affidamenti di lavori e servizi disposti dal 2017 e ha riscontrato la sistematica violazione del patto di legalita', con il quale l'ente si era impegnato a richiedere la certificazione antimafia anche per gli affidamenti sotto soglia. La relazione del prefetto evidenzia inoltre che dal 2016 - anno in cui e' stata istituita la banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia - l'amministrazione comunale ha trasmesso alla prefettura di Lecce solamente sei richieste di controllo antimafia, a fronte di un numero molto piu' elevato di procedure di appalto avviate. Con riferimento al settore socio-assistenziale, in sede ispettiva, sono state rilevate diffuse anomalie e illegittimita' - tra cui l'erogazione di contributi in assenza della necessaria, preventiva formazione di una graduatoria, cosi' come peraltro prescritto dai regolamenti comunali - nonche' la ripetuta interferenza degli organi elettivi nelle decisioni riservate ai dirigenti, in contrasto con il generale principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni gestionali. In proposito, assume rilevanza emblematica la circostanza che tra i beneficiari di contributi assistenziali e di assegni economici per servizio civico erogati dall'amministrazione comunale figurano soggetti pregiudicati per gravi reati ovvero vicini ad ambienti criminali per rapporti familiari o di frequentazione. Le verifiche espletate dalla commissione di indagine hanno disvelato gravi illegittimita' anche in ordine alla gestione della festivita' della santa patrona che si svolge con cadenza annuale e per la cui organizzazione il comune si avvale di un'associazione di volontariato, della quale fanno parte alcuni stretti parenti di persone affiliate o contigue a consorterie di tipo mafioso. Piu' nel dettaglio, e' emerso che la predetta associazione, benche' beneficiaria di contributi economici, non ha mai presentato progetti preventivi o rendicontazioni a consuntivo delle spese effettuate - in violazione dei generali principi di contabilita' pubblica e delle disposizioni regolamentari dell'ente - e, in piu' occasioni, ha provveduto a riscuotere direttamente la tassa per l'occupazione di suolo pubblico e gli altri tributi locali relativi alla festivita' in argomento, in difetto di qualsiasi controllo da parte dell'amministrazione comunale. Il prefetto evidenzia inoltre che il servizio di noleggio, installazione e manutenzione delle luminarie per la festivita' del 2019 e' stato affidato - a seguito di una procedura connotata da molteplici profili di irregolarita' - a tre ditte che annoverano tra i propri dipendenti soggetti controindicati, tra i quali un condannato per il delitto di cui all'art. 416-bis del codice penale. Sempre con riferimento alla festivita' in parola, e' emerso che nel 2018 e nel 2019 le concessioni per l'occupazione di suolo pubblico sono state rilasciate - senza che fosse stato in precedenza pubblicato un bando di gara - anche in favore di pregiudicati. Negli stessi anni la gestione delle aree di parcheggio e' stata affidata - per il tramite dell'associazione di volontariato di cui si e' detto - a una ditta per la quale hanno prestato la propria opera persone contigue alla consorteria localmente dominante e il cui titolare e' legato da stretti vincoli di affinita' a un soggetto coinvolto nella citata operazione di polizia giudiziaria «Tornado». Riferisce ancora il prefetto che due delle imprese che - a decorrere dal 2017 - hanno ottenuto l'autorizzazione comunale all'accensione di fuochi artificiali nel corso della festivita' in questione sono risultate destinatarie di provvedimenti interdittivi antimafia, adottati dalla prefettura di Lecce, rispettivamente, il 25 giugno e il 18 ottobre dello scorso anno. Le circostanze analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Scorrano (Lecce), volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Scorrano (Lecce) ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000. In relazione alla presenza e all'estensione dell'influenza criminale si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 15 gennaio 2020
Il Ministro dell'interno: Lamorgese |
| Art. 2
La gestione del Comune di Scorrano (Lecce) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott.ssa Valeria Pastorelli - viceprefetto; dott.ssa Adriana Farna' - viceprefetto; dott.ssa Serena Allegrini - funzionario economico-finanziario. |
| Prefettura di Lecce Prot.n. 1054/R/OPS Lecce, 28 OTT 2019
AL SIG. MINISTRO DELL'INTERNO ROMA
OGGETTO: Comune di Scorrano - Proposta di scioglimento ai sensi dell'art. 143, comma 3, T.U.E.L. - Relazione.
Parte di provvedimento in formato grafico |
| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta e al sindaco nonche' ogni altro potere e incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 20 gennaio 2020
MATTARELLA
Conte, Presidente del Consiglio dei ministri
Lamorgese, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 23 gennaio 2020 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, reg.ne prev. n. 188 |
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