Gazzetta n. 65 del 12 marzo 2020 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 febbraio 2020
Scioglimento del consiglio comunale di Amantea e nomina della commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel Comune di Amantea (Cosenza) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative dell'11 giugno 2017;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento dell'ente locale per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 13 febbraio 2020;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di Amantea (Cosenza) e' sciolto.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il Comune di Amantea (Cosenza), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative dell'11 giugno 2017, presenta forme d'ingerenza della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento e il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica.
Alla luce delle risultanze di un attento monitoraggio svolto nei confronti dell'ente, il prefetto di Cosenza, con decreto del 12 aprile 2019, successivamente prorogato, ha disposto l'accesso presso il comune ex art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per gli accertamenti di rito.
Al termine delle indagini effettuate, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulla scorta delle quali il prefetto - sentito nella seduta del 14 novembre 2019 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica di Paola e del procuratore della Repubblica aggiunto vicario della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro - ha trasmesso l'allegata relazione in data 24 novembre 2019, che costituisce parte integrante della presente proposta, nella quale si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori con la criminalita' organizzata e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'adozione del provvedimento dissolutorio di cui al menzionato art. 143.
I lavori svolti dall'organo ispettivo hanno preso in esame la cornice criminale e il contesto ambientale nonche' il complessivo andamento gestionale dell'amministrazione, con particolare riguardo ai rapporti tra gli amministratori e le consorterie mafiose, evidenziando come l'uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato nel favorire soggetti o imprese collegati direttamente o indirettamente ad ambienti della criminalita' organizzata.
Il Comune di Amantea - situato sulla costa del basso Tirreno cosentino, con un'economia a vocazione essenzialmente turistica, agricola e commerciale - insiste in un'area territoriale in cui e' stata giudizialmente accertata la radicata presenza di una potente consorteria mafiosa, caratterizzata da una forte capacita' di penetrazione nel tessuto economico e politico.
Il prefetto evidenzia che le risultanze di operazioni di polizia giudiziaria hanno disvelato i collegamenti tra personaggi di primo piano della 'ndrangheta locale ed esponenti di passate compagini di governo dell'ente, tra i quali, in particolare, un soggetto che ha ricoperto la carica di primo cittadino del comune dal 1997 al 2005, condannato in via definitiva per voto di scambio politico-mafioso in relazione alle consultazioni elettorali svoltesi nel 2005 per il rinnovo del consiglio regionale nonche' destinatario, a ottobre 2018, di un provvedimento di sequestro di beni ai fini della confisca, emesso dal tribunale di Catanzaro su proposta della competente direzione distrettuale antimafia.
Nella relazione si stigmatizza la circostanza che in occasione delle ultime consultazioni amministrative l'ex primo cittadino in questione ha assicurato il proprio sostegno in favore della lista collegata al candidato sindaco che risultera' poi eletto; il citato ex amministratore e' attualmente imputato - unitamente a un consigliere comunale di maggioranza, dimessosi ad agosto 2017 - dei delitti di voto di scambio in concorso e tentata estorsione aggravata in concorso, che secondo l'impianto accusatorio sarebbero stati commessi proprio in relazione alle elezioni amministrative del 2017.
Gli accertamenti esperiti dalla commissione di indagine hanno altresi' fatto emergere che, dal 1995 a oggi, l'attuale sindaco ha quasi ininterrottamente fatto parte della compagine di governo dell'ente e per ben tre volte - a seguito delle consultazioni amministrative del 1997, 1999 e 2004 - e' stato eletto alla carica di consigliere comunale dopo essersi candidato in una lista capeggiata dal menzionato ex primo cittadino.
Anche altri quattro esponenti dell'amministrazione eletta nel 2017 - tra i quali il consigliere dimessosi a seguito della menzionata operazione di polizia giudiziaria - hanno ricoperto la carica di consigliere comunale di maggioranza in passate consiliature con al vertice l'ex sindaco.
In tale contesto, il prefetto pone in rilievo i pregiudizi di natura penale di amministratori e dipendenti comunali ed evidenzia che tra gli esponenti dell'apparato burocratico dell'ente figurano persone vicine ad ambienti criminali per rapporti di parentela, affinita' o frequentazione.
A seguito dell'accesso e' stato riscontrato che tra i sottoscrittori di entrambe le liste di candidati alle ultime consultazioni figurano persone vicine ad ambienti della criminalita' o a questi legate per rapporti di parentela o frequentazione; inoltre l'organo ispettivo ha verificato che alcuni degli scrutatori nominati in via diretta dalla commissione comunale elettorale in occasione delle consultazioni per l'elezione dell'amministrazione attualmente in carica nonche' di quelle per il rinnovo del Parlamento europeo, hanno stretti vincoli familiari con personaggi di spicco delle consorterie locali.
Con riferimento all'attivita' gestionale presa in esame in sede ispettiva, assume rilevanza emblematica della permeabilita' dell'ente alla pregiudizievole ingerenza della criminalita' organizzata la vicenda relativa a un'associazione operante nel settore sociale e accreditata presso il competente dipartimento regionale per la gestione di un centro diurno per minori in difficolta', sito nel territorio comunale.
Riferisce il prefetto che la citata associazione e' stata destinataria di un'informazione interdittiva antimafia, emessa dalla prefettura di Cosenza a febbraio 2017. Il commissario straordinario del comune, insediatosi a gennaio dello stesso anno, aveva compulsato la struttura comunale, avendo avuto notizia della sopravvenuta informazione interdittiva, affinche' disponesse una consequenziale verifica. Di contro il dirigente competente escludeva di avere documentazione agli atti, rappresentando, in modo singolare, al segretario comunale che la competenza dell'amministrazione era limitata a verificare solo l'effettivo stato di bisogno dei minori da inserire nel centro semiresidenziale. Il medesimo dirigente ulteriormente incalzato dal commissario straordinario comunicava che si sarebbe attivato per acquisire la documentazione ostativa senza tuttavia dare seguito a tale intento. Soltanto a maggio 2019, a distanza di oltre due anni e successivamente all'insediamento della commissione di indagine, l'ente ha intrapreso le prescritte iniziative conseguenti all'emissione della citata informazione interdittiva antimafia. La vicenda risulta ancor piu' grave ed emblematica se si considera che il provvedimento interdittivo era stato adottato nei confronti dell'associazione in parola proprio perche' considerata, di fatto, riconducibile a quello stesso ex primo cittadino del comune di Amantea, di cui si e' gia' fatta piu' volte menzione.
L'organo ispettivo ha quindi preso in considerazione le modalita' di gestione di un progetto finalizzato all'erogazione di contributi e prestazioni assistenziali in favore di dipendenti e pensionati pubblici non autosufficienti e di loro familiari, al quale l'ente aveva aderito - in qualita' di capofila dei comuni compresi nell'ambito territoriale sociale n. 3 - a seguito di apposito bando pubblicato dall'Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS), per il periodo dal 1° luglio 2017 al 31 dicembre 2018 e in seguito prorogato fino al 30 giugno 2019.
Dall'approfondimento sono emerse gravi anomalie e irregolarita' - stigmatizzate anche dall'INPS in sede di controllo sulla rendicontazione - riferite agli esorbitanti costi gestionali del progetto sia alle procedure poste in essere per l'erogazione delle prestazioni assistenziali.
Gli accertamenti espletati dalla commissione di indagine hanno altresi' messo in luce i collegamenti tra un esponente di vertice della criminalita' organizzata locale e un consigliere di amministrazione di una delle societa' incaricate dell'erogazione di prestazioni assistenziali alla persona in attuazione del progetto in argomento, individuate dal comune a seguito di avviso pubblico approvato con determina dirigenziale nel giugno 2017.
Peraltro, e' anche emerso che la predetta societa' annovera tra i propri dipendenti un soggetto controindicato, gia' sorvegliato speciale di P.S., nonche' coinvolto nella menzionata operazione di polizia giudiziaria «Nepetia».
La stessa societa' ha partecipato alla gara per l'affidamento del servizio di manutenzione e decoro urbano - indetta dal comune nel marzo 2018 - indicando come «impresa ausiliaria» una ditta successivamente destinataria di informazione interdittiva antimafia, emessa dalla prefettura di Cosenza ad agosto dello stesso anno.
Rileva inoltre che l'impresa in argomento e' risultata beneficiaria di ulteriori affidamenti di lavori e servizi comunali, in relazione ai quali l'ente ha omesso di espletare i controlli antimafia, in violazione dell'atto di indirizzo adottato a marzo 2017 dall'allora commissario straordinario, volto ad acquisire le informazioni antimafia anche in deroga alle soglie di cui all'art. 91 del codice antimafia.
Viene altresi' rilevato che un'altra delle societa' incaricate di provvedere all'erogazione di servizi assistenziali alla persona, in attuazione del richiamato progetto, era stata destinataria di una c.d. informazione antimafia atipica, adottata dalla prefettura di Caserta a ottobre 2012.
Le risultanze dell'accesso hanno poi evidenziato che, a novembre 2018, il sindaco con propri provvedimenti ha accolto tre istanze di autorizzazione al trasporto di salme in un immobile risultato - a seguito di un controllo esperito nel successivo mese di dicembre congiuntamente da carabinieri, polizia locale e azienda sanitaria provinciale - privo dei necessari titoli abilitativi per poter essere adibito a «casa funeraria».
Rimarca in proposito il prefetto che, solo a seguito del predetto controllo, il comune ha adottato un provvedimento di divieto di utilizzo come «casa funeraria» dell'immobile in argomento, riconducibile a un'agenzia di onoranze funebri il cui amministratore unico e' uno stretto parente dell'esponente di vertice della organizzazione mafiosa locale di cui gia' si e' fatta menzione.
Parimenti, soltanto a marzo 2019 il comune ha richiesto le informazioni antimafia nei confronti dell'agenzia di onoranze funebri in parola, in violazione del citato atto di indirizzo del 2017 adottato dal commissario straordinario.
Sotto il profilo economico e tributario, le indagini ispettive hanno rivelato una situazione di grave precarieta' dell'ente - che attualmente versa in stato di dissesto finanziario, dichiarato dal commissario straordinario con deliberazione di aprile 2017 - unitamente a una condizione di generalizzato disordine amministrativo e a una scarsa capacita' di riscossione delle entrate comunali.
Il prefetto sottolinea inoltre che in base a verifiche espletate dalla guardia di finanza, numerosi immobili classificati come «in corso di costruzione» - con conseguente applicazione di tributi locali parametrati al solo valore delle aree fabbricabili - sono stati, in realta', gia' completati e si trovano nella piena disponibilita' dei rispettivi proprietari, tra i quali figura un soggetto contiguo alla consorteria territorialmente dominante, anche assegnatario di un alloggio popolare in uso a terzi.
Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Amantea, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, con pregiudizio dei principi di buon andamento, imparzialita' e trasparenza, che rendono necessario l'intervento dello Stato per assicurare il risanamento dell'ente.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Amantea (Cosenza), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000.
In relazione alla presenza e all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.

Roma, 7 febbraio 2020

Il Ministro dell'interno: Lamorgese
 
Art. 2

La gestione del Comune di Amantea (Cosenza) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott.ssa Antonia Maria Grazia Surace - viceprefetto;
dott. Vito Turco - viceprefetto;
dott. Berardino Nuovo - funzionario economico finanziario.
 

Prefettura di Cosenza
Ufficio Territoriale del Governo
OMISSIS Cosenza, 24 novembre 2019

ALL'ON.LE SIG. MINISTRO DELL'INTERNO

ROMA
Oggetto: Comune di Amantea - relazione prefettizia a seguito
di accesso

Parte di provvedimento in formato grafico

 
Art. 3

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta e al sindaco nonche' ogni altro potere e incarico connesso alle medesime cariche.

Dato a Roma, addi' 17 febbraio 2020

MATTARELLA

Conte, Presidente del Consiglio dei
ministri

Lamorgese, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 24 febbraio 2020 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, reg.ne prev. n. 465