Gazzetta n. 237 del 24 settembre 2020 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 agosto 2020
Nomina della commissione straordinaria per la provvisoria gestione del Comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto, in data 7 aprile 2020, con il quale, ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 2 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il consiglio comunale di Sant'Eufemia d'Aspromonte (Reggio Calabria), rinnovato nelle consultazioni amministrative dell'11 giugno 2017 e' stato sciolto a causa delle dimissioni rassegnate dal sindaco;
Considerato che, all'esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'ente locale a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'ente locale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 7 agosto 2020;

Decreta:

Art. 1

La gestione del Comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte (Reggio Calabria) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott.ssa Silvana Merenda, viceprefetto;
dott.ssa Emma Caprino, viceprefetto;
dott. Salvatore Del Giglio, funzionario economico finanziario.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Nel Comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte (Reggio Calabria), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative dell'11 giugno 2017, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
Il 25 febbraio 2020, all'esito di un'indagine giudiziaria denominata «Eyphemos», rappresentanti delle forze dell'ordine hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa il 3 febbraio 2020 dal Giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, su richiesta di quella Procura della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia, che ha interessato complessivamente sessantaquattro persone, di cui cinquantatre' destinatarie di custodia cautelare in carcere ed undici di arresti domiciliari, tutte indagate, a vario titolo, per associazione mafiosa, reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalita' di aver agevolato la 'ndrangheta, nonche' per scambio elettorale politico mafioso.
L'operazione giudiziaria ha coinvolto i principali esponenti della compagine politica del Comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte ovverosia il sindaco, il vice sindaco, il presidente del consiglio comunale, un consigliere comunale oltre al responsabile di un settore amministrativo dell'ente.
In seguito, in conseguenza delle dimissioni dalla carica rassegnate dal primo cittadino, con decreto del Presidente della Repubblica del 7 aprile 2020 e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale ai sensi dell'art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Le complesse attivita' d'indagine, dalle quali sono scaturiti i menzionati provvedimenti, hanno consentito di disvelare il ruolo dei suddetti amministratori e componenti dell'apparato burocratico nonche' gli assetti e gli interessi della consorteria mafiosa territorialmente egemone.
Tenuto conto della valenza dei riscontri investigativi e degli elementi fattuali in possesso delle forze dell'ordine, cosi' evidenti da rendere non necessario un accesso ispettivo, il Prefetto di Reggio Calabria, acquisito nella riunione del 20 aprile c.a. il parere del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo - titolare della Direzione distrettuale antimafia - e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, ha predisposto l'allegata relazione in data 24 aprile u.s., che costituisce parte integrante della presente proposta.
Il Prefetto, dopo aver ricostruito anche attraverso gli esiti di importanti operazioni di polizia giudiziaria il radicamento ed il modus operandi della criminalita' mafiosa nel Comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte, si sofferma sugli esiti della citata operazione «Eyphemos» ponendo in rilievo non solo il collegamento o il condizionamento di amministratori da parte di soggetti appartenenti alla criminalita' organizzata ma, addirittura, l'inserimento anche con ruoli di vertice di alcuni esponenti dell'amministrazione comunale nell'organizzazione criminale egemone.
L'attivita' investigativa ha in primo luogo rivelato come l'ex sindaco, tratto in arresto unitamente a un suo stretto parente - a entrambi e' stato contestato il reato di cui agli articoli 110 e 416-ter, commi 1 e 2 c.p. - sia legato da un forte e risalente rapporto di amicizia, immutato nel tempo, con il figlio di un locale capo cosca.
La relazione del Prefetto, alla luce delle risultanze dell'indagine giudiziaria evidenzia in particolare che l'ex primo cittadino, per ottenere voti in occasione di una competizione elettorale, si rivolgeva, tramite il suo familiare, a esponenti di primissimo piano dell'organizzazione criminale operante nel territorio, promettendo utilita' o comunque fornendo la sua disponibilita' a soddisfare gli illeciti interessi e le esigenze dell'associazione mafiosa; cio' con la consapevolezza che la ricerca di quei voti si sarebbe tradotta in una campagna di reclutamento attuata mediante forme di condizionamento, prepotenza e sopraffazione tipici dell'agire mafioso.
In proposito risultano significativi alcuni stralci della citata ordinanza cautelare laddove il Giudice per le indagini preliminari osserva che dagli accertamenti investigativi e' emerso come a «cercare la 'ndrangheta e' la politica e non il contrario».
Tra le utilita' promesse vi era anche la messa a disposizione in favore della cosca di immobili per incontri illeciti e il reperimento di un'attivita' lavorativa per il figlio del locale capo mafia, oltre all'impegno di ricercare un «contatto» per intercedere presso un qualche magistrato della Corte d'appello al fine di modificare in senso favorevole a un esponente della 'ndrangheta l'esito del processo penale relativo all'operazione giudiziaria «Xenopolis».
La relazione del Prefetto sottolinea che, secondo la valutazione del Giudice per le indagini preliminari, vi sono prove per sostenere che l'ex sindaco fosse parte integrante di un sofisticato meccanismo, studiato per attingere dagli ambienti criminali in suo favore il maggior numero di voti possibili. Viene a tal proposito fatto riferimento a un incontro avvenuto il 24 maggio 2019 presso la sede del Comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte tra l'allora sindaco e un esponente della criminalita' organizzata, anch'egli destinatario della menzionata ordinanza cautelare e ritenuto capo, promotore e organizzatore di una locale fazione mafiosa.
Alcuni stralci del menzionato provvedimento giudiziario evidenziano come l'ex sindaco divenne il candidato e l'uomo politico della locale cosca che tutta si impegno', scendendo in campo nell'appoggio elettorale in suo favore. Nello stesso documento viene sottolineato quanto segue: «che questo appoggio non potesse essere fine a se stesso ma presupponeva un vero e proprio patto siglato di messa a disposizione reciproca, e' emerso dai mille favori dal predetto amministratore gia' dispensati sotto varie fogge e dal dato di ferrea logica secondo il quale quello era il sistema gia' avviato e che avrebbe dovuto avere i suoi sviluppi futuri in caso di elezione».
La relazione del Prefetto si sofferma poi sulla figura dell'ex vice sindaco nei confronti del quale dalle indagini investigative si rileva la sussistenza non di vicinanze o frequentazioni con esponenti della cosca, ma addirittura il suo inserimento organico nell'organizzazione criminale con ruoli di vertice.
Al predetto amministratore - destinatario della menzionata misura restrittiva in carcere - e' stato contestato il delitto di cui all'art. 416-bis c.p. in quanto ritenuto capo, promotore ed organizzatore di una fazione mafiosa all'interno del «locale di 'ndrangheta» di Sant'Eufemia d'Aspromonte con compiti di decisione, pianificazione e di individuazione delle azioni delittuose da compiere, degli obiettivi da perseguire, delle attivita' economiche da avviare e attraverso cui riciclare le altre utilita' provenienti dalle anzidette azioni criminali.
Lo stesso amministratore, peraltro, e' affine di un elemento di spicco della locale famiglia mafiosa, attualmente detenuto e per il quale gestiva le attivita' commerciali della cosca.
Le indagini giudiziarie hanno inoltre interessato altri due amministratori comunali di cui uno ritenuto organico al «locale di 'ndrangheta» di Sant'Eufemia d'Aspromonte e in particolare della frangia criminale riconducibile al piu' volte citato componente dell'organo esecutivo menzionato mentre l'altro amministratore, consigliere di minoranza, e' ritenuto partecipe della locale organizzazione criminale e figlio di un personaggio di vertice della stessa associazione mafiosa, anch'egli attinto dalla piu' volte richiamata misura cautelare.
L'indagine giudiziaria ha posto in rilievo che il citato ex consigliere di minoranza aveva il compito di «monitorare» gli appalti assegnati dal Comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte per consentire alle aziende riconducibili al «locale di 'ndrangheta» di insinuarsi nei lavori o permettere agli esponenti piu' autorevoli dell'organizzazione criminale di effettuare richieste estorsive all'azienda assegnataria dell'appalto. Piu' in particolare e' emerso che il citato amministratore era incaricato di acquisire notizie all'interno degli uffici amministrativi in merito alla tempistica delle varie procedure amministrative ed era perfino utlizzato dalla cosca per compiere atti minatori nei cantieri per poi indurre le imprese ivi operanti a prendere contatti con le organizzazioni criminali del luogo.
L'ordinanza cautelare ha inoltre messo in luce il ruolo svolto nell'ambito dell'organizzazione criminale dal responsabile di un'area amministrativa comunale anch'egli tratto in arresto per associazione di stampo mafioso all'esito della menzionata operazione giudiziaria «Eyphemos», unitamente a un suo affine, noto esponente della locale criminalita' organizzata.
Le indagini investigative hanno disvelato che il funzionario in argomento operava in favore della cosca affinche' gli appalti fossero assegnati direttamente a una ditta gradita all'organizzazione mafiosa locale o per sanare, dandone fittiziamente una legittima veste giuridica, l'intervento illecito nei lavori delle ditte dei clan mafiosi, imposte alle imprese aggiudicatarie degli appalti.
Significativi in tal senso sono i contenuti della piu' volte richiamata ordinanza cautelare relativamente alla vicenda concernente l'appalto di adeguamento normativo, di riqualificazione tecnologica e di miglioramento energetico degli impianti di pubblica illuminazione. L'inchiesta ha evidenziato che la locale cosca criminale aveva imposto alla ditta aggiudicataria dei lavori che parte degli stessi fossero eseguiti da altra impresa, riconducibile all'organizzazione mafiosa, che aveva preso parte alla gara in questione ma ne era stata esclusa. Nella relazione prefettizia si evidenzia che il titolare della ditta aggiudicataria e' stato costretto durante l'esecuzione dell'appalto ad assumere dipendenti e utilizzare mezzi dell'azienda concorrente.
Tale vicenda e' indicativa di come proprio il citato funzionario, responsabile dell'area amministrativa, si sia occupato di «regolarizzare» il carteggio relativo alla procedura in argomento atteso che il contratto non prevedeva la possibilita' di affidare parte dei lavori in sub-appalto.
Le vicende analiticamente esaminate e riferite nella relazione del Prefetto di Reggio Calabria hanno evidenziato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Sant'Eufemia d'Aspromonte, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare il risanamento dell'ente.
Rilevato che per le caratteristiche che lo configurano, il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000, puo' intervenire anche quando sia stato gia' disposto lo scioglimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura di rigore nei confronti del Comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte (Reggio Calabria), con conseguente affidamento della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria cui, in virtu' degli articoli 144 e 145 dello stesso decreto legislativo, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a ricondurre l'azione amministrativa ai principi di legalita' e buon andamento.
In relazione alla presenza e all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.

Roma, 4 agosto 2020

Il Ministro: Lamorgese
 
Art. 2

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.

Dato a Roma, addi' 14 agosto 2020

MATTARELLA

Conte, Presidente del Consiglio dei
ministri

Lamorgese, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 18 agosto 2020 Interno, foglio n. 2445
 
Prefettura di Reggio Calabria
Ufficio Territoriale del Governo

Prot. nr. 1215/2020/Segr.Sic. 24 aprile 2020

AL SIGNOR MINISTRO DELL'INTERNO
ROMA

OGGETTO: Comune di Sant'Eufemia d'Aspromonte - Proposta di
scioglimento ai sensi dell'art. 143 del Decreto Legislativo
18 agosto 2000, nr. 267.

Parte di provvedimento in formato grafico