Gazzetta n. 235 del 1 ottobre 2021 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 agosto 2021 |
Nomina della commissione straordinaria per la provvisoria gestione del comune di Nocera Terinese. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto il proprio decreto in data 26 maggio 2021, con il quale, ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il consiglio comunale di Nocera Terinese (Catanzaro) e' stato sciolto a causa della riduzione dell'organo assembleare per impossibilita' di surroga a meno della meta' dei componenti del consiglio comunale; Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; . Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 26 agosto 2021;
Decreta:
Art. 1
La gestione del Comune di Nocera Terinese (Catanzaro) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott.ssa Lucia Iannuzzi - viceprefetto; dott. Roberto Micucci - viceprefetto; dott.ssa Francesca Ianno' - funzionario economico finanziario. |
| Al Presidente della Repubblica
Nel Comune di Nocera Terinese (Catanzaro), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 26 maggio 2019, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica. All'esito di indagini svolte dalle forze di polizia e di provvedimenti giudiziari emessi anche nei confronti di amministratori e dipendenti comunali di Nocera Terinese che hanno evidenziato possibili forme di condizionamento dell'ente locale da parte di un'organizzazione criminale di stampo mafioso, il prefetto di Catanzaro con decreto del 24 maggio 2021 ha disposto, per gli accertamenti di rito, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Nel corso dell'indagine ispettiva, a seguito delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali, il consiglio comunale di Nocera Terinese e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica, in data 26 maggio 2021, ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b, n. 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Al termine dell'accesso, la commissione incaricata ha depositato le proprie conclusioni sulle cui risultanze il prefetto di Catanzaro, acquisito nella seduta del 28 luglio 2021 il favorevole ed unanime parere del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato per l'occasione con la partecipazione del procuratore aggiunto della Repubblica della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e del procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. Le numerose indagini giudiziarie e le conseguenti operazioni di polizia hanno accertato la presenza sul territorio tirrenico catanzarese di organizzazioni criminali affiliate alla c.d. `ndrangheta che sin dagli anni '80 hanno consolidato la loro posizione infiltrandosi nelle principali attivita' economiche, soprattutto nei settori immobiliare e turistico alberghiero, in cui hanno riciclato le ingenti risorse finanziarie provenienti dalle attivita' illecite. Tale pervasiva presenza e' stata confermata dalla recente operazione giudiziaria denominata «Alibante», da cui e' scaturita un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che ha riguardato, tra gli altri, l'ex vicesindaco indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Nella medesima operazione risultano coinvolti anche un consigliere comunale, al quale parimenti e' contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, e tre dipendenti comunali indagati per associazione mafiosa ex art. 416-bis del codice penale uno dei quali destinatario di ordinanza di custodia cautelare. Dagli atti di indagine emerge la strategia criminosa messa in atto dalla locale cosca mafiosa che, per ottenere il pieno controllo del Comune di Nocera Terinese, ha condizionato l'esito delle due ultime elezioni comunali tenutesi nel 2018 e 2019. In particolare, nella consultazione del 2019, l'affermazione elettorale dell'allora candidato consigliere comunale, poi nominato vicesindaco, e' il risultato dell'appoggio elettorale ottenuto da parte di due persone, padre e figlio, entrambe contigue alla criminalita' organizzata interessate ad ottenere, in cambio dell'appoggio elettorale l'aggiudicazione di un lotto demaniale marittimo sul quale realizzare un lido balneare e una discoteca. Al riguardo, il prefetto evidenzia come il favorevole risultato elettorale abbia trovato puntuale riscontro nel provvedimento concessorio, atteso dai due sostenitori, disposto dal settore demanio marittimo del Comune di Nocera Terinese con determina del 4 giugno 2019. A questo riguardo, le verifiche disposte dalla commissione d'indagine sulle procedure concorsuali seguite per il rilascio della concessione demaniale hanno evidenziato illegittimita' nella composizione della commissione di gara, ove sono state affidate le funzioni di presidente ad un soggetto risultato vicino al locale capo cosca e indagato nella menzionata operazione «Alibante» per rivelazione di segreto istruttorio. Inoltre i criteri seguiti per l'aggiudicazione non risultano conformi a quelli prefissati nel bando di gara ove era previsto, come criterio di aggiudicazione, quello dell'offerta economica piu' vantaggiosa. Rileva al riguardo che i cennati profili di illegittimita' del provvedimento comunale sono stati accertati in sede di ricorso al Tribunale amministrativo regionale Calabria che, con sentenza del 15 settembre 2019, ha annullato la determina comunale sancendo come la valutazione delle offerte fosse stata fatta esclusivamente sul maggior canone prospettato piuttosto che con il metodo dell'offerta economicamente piu' vantaggiosa. Con la stessa pronuncia il giudice amministrativo ha ordinato al Comune di ottemperare al giudicato, adempimento che, tuttavia, non ha trovato compiuta esecuzione. L'organo ispettivo ha, altresi', rilevato, come anche dettagliatamente analizzato nella relazione del prefetto, che l'ente - sulla base di confuse prassi amministrative, delibere di giunta dapprima adottate e successivamente revocate, atti di indirizzo al responsabile del competente ufficio del demanio - ha comunque salvaguardato l'interesse del suddetto soggetto controindicato al quale e' stata irregolarmente prorogata fino al 2033 una concessione per l'occupazione di altra area del demanio marittimo da adibire a lido balneare. Ulteriore vicenda che, come evidenziato dal prefetto di Catanzaro, delinea significativamente un quadro esaustivo della soggezione della componente politica alle direttive della locale cosca di 'ndrangheta, e' quella concernente un ex consigliere comunale di maggioranza, eletto sia nella tornata amministrativa del 2018 che in quella del 2019, anch'egli coinvolto nella operazione «Alibante» in quanto indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e di scambio elettorale politico mafioso. Viene altresi' precisato che il suddetto amministratore, pur non facendo organicamene parte di quella organizzazione mafiosa, nei fatti ha contribuito a rafforzarne la presenza e l'influenza sull'ente locale, accettando da essa il sostegno elettorale nelle ultime due consultazioni amministrative e offrendo, come contropartita, utilita' correlate alla professione sanitaria esercitata, elargendo gratuitamente esami e prestazioni sanitarie fuori delle ordinarie modalita' di prenotazione ed erogazione dei servizi. La relazione prefettizia sottolinea inoltre che il condizionamento della tornata elettorale amministrativa del 2019 ha riguardato anche l'altra lista in competizione, che pertanto costituiva solo un'apparente alternativa a quella risultata vincente, e cio' a dimostrazione del totale controllo del territorio e del consenso elettorale che e' capace di esercitare quella consorteria mafiosa non consentendo, di fatto, alcuna forma di espressione libera del voto che possa dare voce ad organi elettivi, svincolati dagli interessi particolari o illeciti della criminalita' organizzata. Al riguardo, nel porre in rilievo una sostanziale continuita' amministrativa tra la compagine eletta nel 2019 e quella proclamata nel 2018, atteso che sei amministratori erano gia' presenti nella precedente consiliatura, la relazione prefettizia pone in rilievo come le indagini abbiano rilevato le forti pressioni subite dal sindaco eletto nella tornata del 2018 da parte della locale organizzazione criminale che lo ha indotto, a soli due mesi dall'insediamento, a rassegnare le proprie dimissioni dall'incarico, cui e' seguita la nomina, di un commissario straordinario per la provvisoria gestione dell'ente. Oltre all'evidente condizionamento della componente politica, gli accertamenti disposti dalla commissione d'indagine hanno rilevato la grave esposizione degli uffici comunali alle illecite interferenze esterne, tanto da rimarcare il fatto che il Comune di Nocera Terinese si muove soltanto nella direzione segnata dalla cosca mafiosa. A tal proposito, la commissione d'indagine ha evidenziato che lo stesso commissario straordinario che ha gestito l'ente a seguito dello scioglimento disposto nel 2018, nel corso delle audizioni disposte dall'organo ispettivo ha descritto il Comune di Nocera Terinese come una struttura in totale disordine amministrativo, predisposta ad una permeabilita' da parte di terzi portatori di interessi propri che inquinano l'attivita' istituzionale individuando le aree tecniche ed amministrative dell'ente come quelle piu' compromesse; rileva a tal riguardo che tre dipendenti di quegli uffici risultano indagati nella predetta operazione giudiziaria. Dagli atti di indagine risulta, infatti, la posizione di un dipendente dell'ufficio tecnico il quale, abusando delle funzioni pubbliche e compiendo una serie di atti illeciti ed omissioni, ha garantito gli interessi del locale clan mafioso tanto che gli stessi magistrati della direzione distrettuale antimafia, nell'ambito della piu' volte menzionata operazione «Alibante» riconoscono allo stesso una posizione cruciale al punto da essere considerato una «testa di ponte» di quell'organizzazione all'interno del comune, dipendente a cui pur a fronte di tali condotte e' stata garantita la continuita' nel servizio tecnico comunale, in ultimo con la conferma ottenuta nel 2019 all'atto dell'insediamento dell'ex sindaco. L'organo ispettivo si e' soffermato sulle anomale procedure seguite dal suddetto dipendente nel rilasciare illegittimamente la certificazione di agibilita' ad una struttura alberghiera nella disponibilita' di un imprenditore contiguo alla locale consorteria mafiosa, e cio' anche se all'attivita' era stata negata la certificazione antincendio da parte del comando provinciale dei vigili del fuoco. Il favorevole provvedimento comunale ha consentito alla societa' proprietaria dell'albergo di accedere al secondo rateo - il primo era stato elargito nel novembre 2014 - di un cospicuo finanziamento a fondo perduto della Regione Calabria nell'ambito del POR Calabria FESR 2007/2013. Allo stesso tecnico comunale viene altresi' contestato, dagli inquirenti della menzionata indagine «Alibante», di aver abusato dei poteri d'ufficio per aver omesso di emanare i provvedimenti necessari ad interrompere i lavori di costruzione di un'altra struttura ricettiva - la cui proprieta' e' riconducibile ad un ex amministratore, gia' sindaco di Nocera Terinese in passate consiliature ed anch'esso indagato per reato di cui all'art. 416-bis del codice penale - sebbene fosse a conoscenza dell'attivita' falsificativa posta in essere dall'interessato nella presentazione della SCIA. Contestazioni in parte analoghe sono formulate anche nei riguardi di un altro dipendente al quale gli inquirenti della direzione distrettuale antimafia riconoscono l'attitudine a piegare l'attivita' burocratica ai propositi mafiosi, responsabile dell'area amministrativa fino al maggio 2021 - come gia' evidenziato colpito da ordinanza cautelare - al quale viene addebitato il reato di corruzione elettorale, in quanto in occasione delle consultazioni tenutesi nel 2018, in cambio del voto proprio e quello dei familiari, accettava la promessa di soggetti intranei alla locale cosca di ottenere la conferma della responsabilita' di uffici comunali con i connessi benefici stipendiali. La relazione del prefetto sottolinea inoltre che il citato dipendente e' altresi' indagato nell'ambito della stessa inchiesta giudiziaria per atti contrari ai doveri d'ufficio, non avendo adottato provvedimenti sospensivi della somministrazione di cibi e bevande relativamente ad un chiosco-bar, attivita' omissiva per la quale ha ricevuto in cambio utilita' dallo stesso titolare dell'impresa gia' segnalato come soggetto contiguo al locale clan mafioso. La relazione, della commissione d'indagine evidenzia come il condizionamento dell'apparato amministrativo alle logiche della criminalita' organizzata traspare chiaramente dalla vicenda relativa ad un complesso residenziale nella disponibilita' del suddetto imprenditore. Al tal riguardo, viene significativamente segnalato l'episodio della convocazione del menzionato dipendente comunale da parte dell'esponente di vertice del locale clan mafioso - incontro sollecitato dal piu' volte richiamato imprenditore - finalizzata ad evitare l'emissione di provvedimenti interruttivi delle attivita' durante la stagione turistica, struttura che, di fatto, ha continuato ad operare nonostante fosse priva dei titoli abilitativi. Il prefetto di Catanzaro, nel segnalare la posizione di un terzo dipendente comunale messosi a disposizione di un soggetto controindicato per condizionare il voto delle amministrative 2018, sottolinea come l'insieme dei fatti esposti evidenzi la permeabilita' del comune alle istanze e agli interessi della locale criminalita' organizzata nonche' l'assoggettamento senza riserve di alcuni dipendenti comunali posti nei ruoli chiave dell'amministrazione e la facilita' con la quale il clan mafioso egemone sul territorio ha condizionato la scelta degli organi elettivi dell'ente, privando cosi' il Comune di Nocera Terinese di ogni prerogativa di libera determinazione. Ulteriori criticita', che contribuiscono a delineare il quadro di un'amministrazione comunale incline ad operare nel mancato rispetto dei principi di legalita' e buon andamento, sono emerse dalle verifiche disposte sui beni confiscati alla criminalita' organizzata; la relazione prefettizia ha rilevato che le amministrazioni comunali susseguitesi nel tempo hanno tutte ed indistintamente posto in essere azioni dilatorie od omissive con la chiara finalita' di tenere inutilizzati i predetti beni e rendere nei fatti irrealizzate le finalita' sociali perseguite dalla normativa di settore, evitando in ogni modo di restituire al pubblico utilizzo i beni frutto di illeciti proventi delle organizzazioni di tipo mafioso. A titolo esemplificativo di tale condotta, il prefetto di Catanzaro pone l'attenzione su un bene immobile confiscato all'esponente di rilievo del locale clan 'ndranghetista mai destinato a finalita' di natura sociale e rimasto inutilizzato per circa dieci anni; solo recentemente una pertinenza dell'immobile risulta parzialmente adibita a rimessa dei veicoli comunali. E' al riguardo significativo che il comune non ha mai prodotto alcuna risposta alle reiterate richieste della prefettura di Catanzaro dirette a monitorare l'utilizzo dei beni confiscati. Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto di Catanzaro rilevano una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Nocera Terinese volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Sebbene il processo di ripristino della legalita' nell'attivita' del comune sia gia' iniziato con la gestione provvisoria dell'ente affidata al commissario straordinario, ai sensi dell'art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in considerazione dei fatti suesposti e per garantire il completo affrancamento dalle influenze della criminalita', si ritiene, comunque, necessaria la nomina della commissione straordinaria di cui all'art. 144 dello stesso decreto legislativo, anche per scongiurare il pericolo che la capacita' pervasiva delle organizzazioni criminali possa di nuovo esprimersi in occasione delle prossime consultazioni amministrative. L'arco temporale piu' lungo previsto dalla vigente normativa per la gestione straordinaria consente anche l'avvio di iniziative e di interventi programmatori che, piu' incisivamente, favoriscono il risanamento dell'ente. Rilevato che il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del citato decreto legislativo, per le caratteristiche che lo configurano, puo' intervenire finanche quando sia stato gia' disposto provvedimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si propone l'adozione della misura di rigore nei confronti del Comune di Nocera Terinese (Catanzaro), con conseguente affidamento della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire, nel tempo, la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita'. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 13 agosto 2021
Il Ministro dell'interno: Lamorgese |
| Art. 2
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 30 agosto 2021
MATTARELLA
Draghi, Presidente del Consiglio dei ministri
Lamorgese, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti il 10 settembre 2021 Ministero dell'interno, foglio n. 2680 |
| Parte di provvedimento in formato grafico |
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