Gazzetta n. 267 del 9 novembre 2021 (vai al sommario)
MINISTERO DELLA DIFESA
COMUNICATO
Concessione di medaglie di bronzo al valore Aeronautico


Con decreto presidenziale n. 191 del 13 ottobre 2021, e' stata concessa la medaglia di bronzo al valore aeronautico al capitano Luciano Boria, nato 23 aprile 1972 a Jesi (AN), con la seguente motivazione: «"Comandante di un velivolo C-130J impiegato in Libia nell'ambito dell'operazione "Unified Protector", il capitano Luciano Boria veniva chiamato ad effettuare in una cornice di elevata minaccia contraerea, una complessa missione per aviolanciare sulla citta' di Tripoli messaggi alla popolazione libica al fine di contrastare la disinformazione in atto effettuata attraverso i mezzi di comunicazione del regime. Nonostante l'elevato rischio di divenire oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di volare a bassissima velocita' e con assetto stabile durante la fase di rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre evasive e affidandosi ai soli dispositivi di autoprotezione, intraprendeva senza esitazione la difficile missione e con mirabile sangue freddo pilotava abilmente il mezzo sia nella fase di avvicinamento che in quella di sorvolo della capitale libica consentendo ai membri dell'equipaggio di svolgere tutte le attivita' necessarie per il successo dell'operazione ed il successivo rientro alla base di partenza. Dimostrando nella circostanza estremo coraggio e singolare perizia, non esitava a mettere a repentaglio la propria incolumita' per consentire, con il successo della missione, di ottimizzare le condizioni di intervento delle forze della coalizione, dando lustro e prestigio all'Aeronautica militare"». Cielo di Tripoli (Libia), 17 maggio 2011.
Con decreto presidenziale n. 192 del 13 ottobre 2021, e' stata concessa la medaglia di bronzo al valore aeronautico al capitano Alessandro Sensi, nato 20 aprile 1978 a Pescia (PT), con la seguente motivazione: «"Copilota di un velivolo C-130J impiegato in Libia nell'ambito dell'operazione "Unified Protector", il capitano Alessandro Sensi veniva chiamato ad effettuare in una cornice di elevata minaccia contraerea, una complessa missione per aviolanciare sulla citta' di Tripoli messaggi alla popolazione libica al fine di contrastare la disinformazione in atto effettuata attraverso i mezzi di comunicazione del regime. Nonostante l'elevato rischio di divenire oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di volare a bassissima velocita' e con assetto stabile durante la fase di rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre evasive e affidandosi ai soli dispositivi di autoprotezione, intraprendeva senza esitazione la difficile missione e con mirabile sangue freddo coadiuvava il comandante nel pilotaggio del mezzo sia nella fase di avvicinamento che in quella di sorvolo della capitale libica e pianificava tutte le operazioni necessarie all'esecuzione dell'aviolancio al fine di individuare tempestivamente la finestra di rilascio per ridurre al minimo l'esposizione alla minaccia, consentendo ai membri dell'equipaggio di svolgere tutte le attivita' necessarie per il successo dell'operazione ed il successivo rientro alla base di partenza. Dimostrando nella circostanza estremo coraggio e singolare perizia, non esitava a mettere a repentaglio la propria incolumita' per consentire, con il successo della missione, di ottimizzare le condizioni di intervento delle forze della coalizione, dando lustro e prestigio all'Aeronautica militare"». Cielo di Tripoli (Libia), 17 maggio 2011.
Con decreto presidenziale n. 193 del 13 ottobre 2021, e' stata concessa la medaglia di bronzo al valore aeronautico al capitano Fabio Di Stefano, nato 29 marzo 1976 a Palermo, con la seguente motivazione: «"Copilota di un velivolo C-130J impiegato in Libia nell'ambito dell'operazione "Unified Protector", il capitano Fabio Di Stefano veniva chiamato ad effettuare in una cornice di elevata minaccia contraerea, una complessa missione per aviolanciare sulla citta' di Tripoli messaggi alla popolazione libica al fine di contrastare la disinformazione in atto effettuata attraverso i mezzi di comunicazione del regime. Nonostante l'elevato rischio di divenire oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di volare a bassissima velocita' e con assetto stabile durante la fase di rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre evasive e affidandosi ai soli dispositivi di autoprotezione, intraprendeva senza esitazione la difficile missione e con mirabile sangue freddo coadiuvava il comandante nel pilotaggio del mezzo sia nella fase di avvicinamento che in quella di sorvolo della capitale libica e dirigeva le operazioni si aviolancio in coordinamento radio con il controllo tattico, consentendo ai membri dell'equipaggio di svolgere tutte le attivita' necessarie per il successo dell'operazione ed il successivo rientro alla base di partenza. Dimostrando nella circostanza estremo coraggio e singolare perizia, non esitava a mettere a repentaglio la propria incolumita' per consentire, con il successo della missione, di ottimizzare le condizioni di intervento delle forze della coalizione, dando lustro e prestigio all'Aeronautica militare"». Cielo di Tripoli (Libia), 17 maggio 2011.
Con decreto presidenziale n. 194 del 13 ottobre 2021, e' stata concessa la medaglia di bronzo al valore aeronautico al primo maresciallo luogotenente Ruggero Cavalieri, nato il 30 dicembre 1960 a Tricase (LE), con la seguente motivazione: «"Operatore di bordo di un velivolo C-130J impiegato in Libia nell'ambito dell'operazione "Unified Protector", il primo maresciallo luogotenente Ruggero Cavalieri veniva chiamato ad effettuare in una cornice di elevata minaccia contraerea, una complessa missione per aviolanciare sulla citta' di Tripoli messaggi alla popolazione libica al fine di contrastare la disinformazione in atto effettuata attraverso i mezzi di comunicazione del regime. Nonostante l'elevato rischio di divenire oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di volare a bassissima velocita' e con assetto stabile durante la fase di rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre evasive e affidandosi ai soli dispositivi di autoprotezione, intraprendeva senza esitazione la difficile missione e con mirabili professionalita' e sangue freddo in spazi ristretti ed equipaggiato con voluminosi indumenti per la protezione termica e maschere ad ossigeno, eseguiva, congiuntamente agli altri operatori di bordo, tutte le rischiose azioni necessarie per la movimentazione, il posizionamento ed il rilascio dei volantini attraverso il portellone di carico permanentemente aperto. Dimostrando nella circostanza estremo coraggio e singolare perizia, non esitava a mettere a repentaglio la propria incolumita' per consentire, con il successo della missione, di ottimizzare le condizioni di intervento delle forze della coalizione, dando lustro e prestigio all'Aeronautica militare"». Cielo di Tripoli (Libia), 17 maggio 2011.
Con decreto presidenziale n. 195 del 13 ottobre 2021, e' stata concessa la medaglia di bronzo al valore aeronautico al primo maresciallo luogotenente Antonio Angelo Ferrari, nato il 21 maggio 1961 a Lissone (MB), con la seguente motivazione: «"Operatore di bordo di un velivolo C-130J impiegato in Libia nell'ambito dell'operazione "Unified Protector", il primo maresciallo luogotenente Antonio Angelo Ferrari veniva chiamato ad effettuare in una cornice di elevata minaccia contraerea, una complessa missione per aviolanciare sulla citta' di Tripoli messaggi alla popolazione libica al fine di contrastare la disinformazione in atto effettuata attraverso i mezzi di comunicazione del regime. Nonostante l'elevato rischio di divenire oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di volare a bassissima velocita' e con assetto stabile durante la fase di rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre evasive e affidandosi ai soli dispositivi di autoprotezione, intraprendeva senza esitazione la difficile missione e con mirabili professionalita' e sangue freddo in spazi ristretti ed equipaggiato con voluminosi indumenti per la protezione termica e maschere ad ossigeno, eseguiva, congiuntamente agli altri operatori di bordo, tutte le rischiose azioni necessarie per la movimentazione, il posizionamento ed il rilascio dei volantini attraverso il portellone di carico permanentemente aperto. Dimostrando nella circostanza estremo coraggio e singolare perizia, non esitava a mettere a repentaglio la propria incolumita' per consentire, con il successo della missione, di ottimizzare le condizioni di intervento delle forze della coalizione, dando lustro e prestigio all'Aeronautica militare"». Cielo di Tripoli (Libia), 17 maggio 2011.
Con decreto presidenziale n. 196 del 13 ottobre 2021, e' stata concessa la medaglia di bronzo al valore aeronautico al primo maresciallo luogotenente Fausto Pani, nato il 9 gennaio 1960 ad Arbus (SU), con la seguente motivazione: «"Operatore di bordo di un velivolo C-130J impiegato in Libia nell'ambito dell'operazione "Unified Protector", il primo maresciallo luogotenente Fausto Pani veniva chiamato ad effettuare in una cornice di elevata minaccia contraerea, una complessa missione per aviolanciare sulla citta' di Tripoli messaggi alla popolazione libica al fine di contrastare la disinformazione in atto effettuata attraverso i mezzi di comunicazione del regime. Nonostante l'elevato rischio di divenire oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di volare a bassissima velocita' e con assetto stabile durante la fase di rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre evasive e affidandosi ai soli dispositivi di autoprotezione, intraprendeva senza esitazione la difficile missione e con mirabili professionalita' e sangue freddo in spazi ristretti ed equipaggiato con voluminosi indumenti per la protezione termica e maschere ad ossigeno, eseguiva, congiuntamente agli altri operatori di bordo, tutte le rischiose azioni necessarie per la movimentazione, il posizionamento ed il rilascio dei volantini attraverso il portellone di carico permanentemente aperto. Dimostrando nella circostanza estremo coraggio e singolare perizia, non esitava a mettere a repentaglio la propria incolumita' per consentire, con il successo della missione, di ottimizzare le condizioni di intervento delle forze della coalizione, dando lustro e prestigio all'Aeronautica militare"». Cielo di Tripoli (Libia), 17 maggio 2011.