Gazzetta n. 34 del 10 febbraio 2022 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 27 dicembre 2021
Scioglimento del consiglio comunale di Ostuni e nomina della commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel Comune di Ostuni (Brindisi) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 26 maggio 2019;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 23 dicembre 2021;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di Ostuni (Brindisi) e' sciolto.
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Nel Comune di Ostuni (Brindisi), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 26 maggio 2019, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
All'esito di indagini svolte dalle forze di polizia sugli amministratori eletti e sulla complessiva azione amministrativa posta in essere dall'ente locale che hanno evidenziato possibili forme di condizionamento da parte di organizzazioni criminali di stampo mafioso, il prefetto di Brindisi ha disposto, per gli accertamenti di rito, con decreto del 26 febbraio 2021, successivamente prorogato, l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Al termine delle indagini ispettive, la commissione incaricata ha depositato le proprie conclusioni sulle cui risultanze il prefetto di Brindisi, sentito nella seduta del 16 settembre 2021 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato per l'occasione con la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
Le numerose indagini giudiziarie e le conseguenti operazioni di polizia susseguitesi dagli anni '80 nonche' i contenuti delle recenti relazioni della direzione investigativa antimafia hanno acclarato la presenza nella Provincia di Brindisi dell'organizzazione criminale di stampo mafioso denominata Sacra Corona Unita - le cui diramazioni hanno permeato anche il Comune di Ostuni - proiettata, sotto l'egida delle famiglie dominanti, alla realizzazione di una sinergica struttura «multi business» dedita a numerose attivita' criminali nonche' alla ricerca di collegamenti con ambienti della politica e con gli apparati della pubblica amministrazione al fine di condizionarne l'attivita'.
La pressione esercitata su quel territorio dalla criminalita' organizzata e' testimoniata, come riferito dal prefetto di Brindisi, da ripetuti atti di intimidazione verificatisi nei mesi successivi all'insediamento dell'attuale amministrazione comunale e rivolti verso un consigliere comunale di minoranza, piu' volte sindaco di Ostuni in passate consiliature, azioni particolarmente violente nelle loro modalita' di attuazione tanto da indurre il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Brindisi a disporre misure di tutela nei riguardi del predetto amministratore. Per uno di tali atti intimidatori la procura della Repubblica di Brindisi ha emesso nello scorso mese di ottobre avviso di conclusione delle indagini nei confronti di un noto pregiudicato ritenuto contiguo alla locale consorteria del crimine organizzato. Peraltro l'ultimo episodio, in ordine temporale, nei confronti del predetto amministratore avviene in coincidenza con la data di scadenza del termine di presentazione della relazione dell'accesso ispettivo. Viene, altresi', riferito di un atto intimidatorio perpetrato anche nei confronti di un ufficiale della locale polizia municipale, che risulta essersi occupato della questione relativa ai parcheggiatori abusivi e alle aree mercatali abusivamente occupate, tra gli altri anche da noti pregiudicati locali. Il medesimo ufficiale ha anche denunciato alla procura della Repubblica la vicenda relativa alla omessa notifica di migliaia di verbali di violazioni al codice della strada.
La relazione prefettizia, nel segnalare che alcuni membri del consiglio comunale, tra i quali anche un assessore, hanno tutti legami parentali con pericolosi esponenti dei locali clan mafiosi, evidenzia tra questi la figura di un ex consigliere comunale, il cui padre risulta essere pregiudicato anche per reati associativi mafiosi, ritenuto particolarmente vicino agli interessi di alcune societa' due delle quali, come sara' meglio precisato in seguito, interessate alla gestione di un'area pubblica di parcheggio, sono state oggetto di interdittive prefettizie da parte dei prefetti di Brindisi e di Lecce. Anche il fratello dello stesso amministratore risulta condannato in primo grado per reati associativi. Un altro consigliere di maggioranza e' coniuge di un soggetto coinvolto in una recente vicenda giudiziaria e condannato per alcuni reati finanziari aggravati dall'associazione mafiosa e nipote di un noto pregiudicato mafioso locale. Il sindaco ha inoltre recentemente nominato un nuovo assessore la cui sorella e' coniugata con un pregiudicato avente a sua volta stretti legami familiari con un soggetto attualmente detenuto in carcere e ritenuto un esponente di spicco della «sacra corona unita».
Al summenzionato consigliere dimissionario e' subentrato, per surroga, un assessore dimessosi dall'incarico di componente della giunta per assumere il ruolo di consigliere comunale; la relazione della commissione d'indagine sottolinea al riguardo un collegamento tra questi due amministratori e le societa' destinatarie delle interdittive antimafia menzionate nella relazione prefettizia. Anche tale vicenda evidenzia un substrato di cointeressenze tra amministratori e criminalita' organizzata atteso che, come emerso in sede di audizione disposta dalla commissione di accesso, il suddetto amministratore ha riferito di conoscere il titolare di una delle citate ditte interdette e di aver interessato il dirigente comunale preposto per facilitare l'affidamento del servizio salvamento in alcune spiagge comunali alla stessa societa'.
A tal proposito la relazione prefettizia rileva, emblematicamente, come sia fortemente anomalo il fatto che il Comune di Ostuni abbia perfezionato rapporti contrattuali con le suddette ditte, a cui sono stati affidati o concessi servizi pubblici temporalmente disposti in coincidenza con l'insediamento dell'amministrazione attualmente in carica di cui faceva parte il predetto consigliere comunale successivamente dimessosi.
Viene altresi' precisato che proprio le vicende amministrative relative all'affidamento della gestione di aree di sosta pubblica a soggetti controindicati e il clamore mediatico seguito all'interdittiva prefettizia hanno provocato dapprima la costituzione di una apposita commissione consiliare di inchiesta volta ad accertare eventuali irregolarita' amministrative sulla gestione del parcheggio comunale in localita' Santa Lucia e poi, il 21 aprile 2021, le dimissioni dalla carica del menzionato ex consigliere comunale.
A questo riguardo il prefetto di Brindisi sottolinea la circostanza che i lavori della suddetta commissione consiliare, i cui esiti in parte coincidono con le risultanze della commissione d'indagine, sono stati disertati proprio da uno degli amministratori sopra segnalati, recentemente nominato assessore, riconducibile per rapporti parentali ad ambienti controindicati, che da subito si era dichiarato contrario allo svolgimento di tali accertamenti da parte della commissione.
Il quadro di insieme delineato dalla relazione del prefetto di Brindisi ha posto in risalto diverse altre criticita', tutte sintomatiche di un evidente sviamento delle attivita' dell'ente rispetto al perseguimento esclusivo dell'interesse pubblico, rilevate in gran parte delle procedure che sono state oggetto di approfondimento da parte della commissione d'accesso; attivita' generalmente caratterizzate da condotte omissive e negligenti, tradottesi poi in una mala gestio complessiva della cosa pubblica che ha favorito la permeabilita' e il condizionamento dell'ente agli interessi della criminalita' organizzata.
In particolare, l'attivita' ispettiva svolta presso i competenti uffici comunali ha fatto emergere, come in parte gia' evidenziato, gravi irregolarita' nella gestione delle aree riservate a parcheggi pubblici e privati poste a servizio del litorale ostunese, attivita' sulle quali si e' incentrato l'interesse di societa' e di soggetti direttamente o indirettamente collegati al contesto della criminalita' organizzata locale, in cio' favoriti dall'assenza di strumenti di programmazione urbanistici di settore e dagli scarsi controlli amministrativi posti in essere dall'ente locale, in modo particolare delle verifiche antimafia.
A questo proposito appare significativa la vicenda che ha riguardato una delle sopra menzionate societa' - destinataria di una interdittiva della prefettura di Lecce del 25 novembre 2020 - risultata aggiudicataria di un lotto del parcheggio pubblico in zona S. Lucia di Ostuni senza che fossero stati verificati preventivamente i requisiti soggettivi richiesti per i pubblici affidamenti e adottate le verifiche antimafia previste dall'ordinamento vigente. Nella relazione prefettizia si precisa infatti che benche' il rappresentate legale della ditta sia un noto soggetto controindicato, piu' volte fatto oggetto di ordinanze di custodia cautelare e di condanna in primo grado per gravi reati anche di natura associativa e con collegamenti con la locale criminalita' organizzata, lo stesso ha tuttavia continuato ad operare nel settore dei parcheggi pubblici e privati, anche in assenza di regolari autorizzazioni comunali, a causa degli scarsi controlli della polizia municipale e dell'inerzia degli uffici comunali preposti a tale servizio.
La relazione prefettizia evidenzia al riguardo che tale affidamento e' stato agevolato dalla circostanza che la societa' prima classificata nella gara ad evidenza pubblica - una delle societa' sopra menzionate anch'essa destinataria di provvedimento interdittivo antimafia - ha rinunciato all'affidamento; la rinuncia al servizio, anomala e comunque avvenuta senza alcuna motivazione, ha comportato che l'affidamento andasse alla seconda ditta in graduatoria la cui offerta di canone annuo per l'area e' risultata essere di soli 510 euro, pari a circa la meta' di quella proposta dalla societa' rinunciante. Tali canoni sono ritenuti nella relazione prefettizia irrisori rispetto a quanto fissato in analoghe procedure concluse con canoni di importi molto superiori.
A tal riguardo, la relazione della commissione d'indagine sottolinea, come riferito dallo stesso primo cittadino, che il vero interesse ad acquisire e gestire quell'area pubblica fosse quello di dirottare l'affluenza dei veicoli sulle aree di parcheggio gestite abusivamente dai privati a discapito della valorizzazione e degli introiti delle aree di sosta pubbliche. E' emerso, in particolare, dalla relazione prefettizia l'omesso controllo di tali aree private da parte della polizia locale, nonostante le segnalazioni pervenute.
Analogo rilievo assumono gli affidamenti, disposti negli anni 2019 e 2020, del servizio di assistenza e salvataggio bagnanti sui tratti di spiaggia libera, concessi dall'amministrazione comunale alla stessa societa' rinunciataria del predetto servizio di parcheggio pubblico. La relazione della commissione d'indagine pone in rilievo che l'affidamento dell'anno 2019 e' avvenuto in forma diretta, senza alcuna verifica dei requisiti soggettivi degli affidatari ne' tantomeno degli accertamenti in Banca dati nazionale antimafia (BDNA). Cosi' anche l'assegnazione del servizio disposta nel 2020 che, sebbene sia avvenuta all'esito di una gara ad evidenza pubblica, e' stata effettuata prima della formale determina di affidamento e non e' stata preceduta dai necessari controlli. Nella relazione prefettizia viene precisato, altresi', che solo molti mesi dopo la conclusione dei relativi contratti sono state effettuate le verifiche in BDNA; inoltre, e' risultato che poco prima che il Comune di Ostuni inoltrasse la richiesta di certificazione antimafia uno dei soci della ditta affidataria abbia ceduto la propria quota societaria. Tale ex socio risulta peraltro avere frequentazioni con un esponente di un clan mafioso locale e rapporti amicali e di lavoro con l'ex consigliere comunale dimissionario e con il suo subentrante in seno al consiglio comunale di Ostuni. Come evidenziato, anche tale societa' assegnataria di servizio comunale e' stata poi oggetto di interdittiva antimafia adottata il 9 agosto 2021 dal prefetto di Brindisi.
L'organo ispettivo ha inoltre verificato l'attivita' svolta dallo sportello unico per le attivita' produttive (SUAP) rilevando una grave carenza dei controlli antimafia e delle verifiche delle dichiarazioni sostitutive presentate ai sensi di legge. Infatti, a fronte di n. 675 pratiche di SCIA inoltrate all'amministrazione comunale negli anni 2019, 2020 e 2021 fino all'insediamento della commissione di accesso, risultano essere stati avviati controlli soltanto per n. 73 soggetti economici che hanno presentato altrettante SCIA; inoltre, dalle verifiche effettuate nello stesso periodo di tempo sui fascicoli relativi alle SCIA commerciali non risulta effettuato alcun accesso in banca dati nazionale antimafia (BDNA) per accertare la sussistenza o meno degli elementi ostativi al rilascio di licenze comunali. Solo dopo le ispezioni della commissione di accesso risultano richieste n. 623 comunicazioni antimafia, tutte riferite al biennio precedente. La perdurante e colpevole inerzia dell'amministrazione comunale nel non dare impulso ai controlli antimafia e alle verifiche dei requisiti soggettivi dei titolari di provvedimenti autorizzativi comunali - tranne che negli ultimi mesi dopo l'inizio dell'attivita' ispettiva - ha di fatto favorito l'inserimento nel sistema economico locale, soprattutto nel commercio e nell'indotto turistico, di quell'imprenditoria legata direttamente o indirettamente agli interessi della criminalita' organizzata, come e' dimostrato anche dalle recenti interdittive antimafia emesse dalla prefettura di Brindisi.
Numerose anomalie e irregolarita' sono emerse anche per quanto riguarda la gestione del patrimonio immobiliare comunale, che risulta essere occupato, per la quasi totalita' (circa il 90%), in modo non conforme a quanto previsto dal regolamento comunale vigente in materia. A tal proposito la commissione d'indagine, nel precisare che sebbene le singole situazioni emerse in sede ispettiva siano tutte risalenti nel tempo, rileva che l'inerzia mostrata dalle passate amministrazioni comunali e' proseguita anche con l'attuale gestione che in tal modo ha contribuito, omettendo di porre in essere alcuna iniziativa volta a rimuovere la condizione di illegalita', a perpetuare le condizioni che negli anni hanno consentito a numerosi soggetti controindicati (36 su 51 assegnatari compresi i familiari), riconducibili al locale contesto criminale, di occupare gli alloggi pubblici residenziali senza averne diritto. Solo a seguito di accertamenti specifici disposti dalla questura di Brindisi, l'amministrazione comunale ha avviato le procedure per recuperare delle somme dovute per morosita' e per il rilascio degli immobili. La relazione del prefetto di Brindisi evidenzia che una gestione dell'ente locale non attenta al rispetto del principio di legalita' e alle esigenze della cittadinanza, unitamente alla circostanza che alcuni cespiti del patrimonio immobiliare comunale sono occupati da esponenti della locale criminalita' organizzata, determinano lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita'.
L'inerzia dell'amministrazione viene segnalata anche riguardo al recupero di somme in esecuzione di sentenze di condanna a favore dell'ente; in particolare, l'attivita' ispettiva ha accertato che il Comune di Ostuni non ha provveduto a richiedere il pagamento delle spese legali sostenute e del risarcimento danni liquidato in suo favore nell'ambito di un procedimento penale conclusosi con sentenza passata in giudicato nel 2015 nei confronti di soggetti avverso i quali il comune si era costituito parte civile. La relazione prefettizia precisa che solo nel luglio 2021 la giunta comunale ha avviato le procedure necessarie all'esecuzione forzata del giudicato, dopo che la locale questura ha chiesto chiarimenti in proposito. Analogamente e' avvenuto per il recupero delle somme anticipate dal comune per la demolizione di un edificio abusivo; sebbene l'abbattimento risalga all'aprile 2014, solo dal giugno 2020 la giunta comunale ha deliberato l'avvio delle procedure per il recupero coattivo del dovuto nei riguardi dei responsabili dell'abuso edilizio.
Carenze e ritardi sono stati rilevati dalla commissione di indagine nella gestione dei beni confiscati alla criminalita' organizzata ed assegnati al patrimonio comunale. Le risultanze ispettive hanno accertato che parte di tale patrimonio, sebbene gia' assegnato ad associazioni od enti per finalita' sociali, nei fatti risulta non utilizzato in quanto bisognevole di interventi di manutenzione o di recupero strutturale. A questo riguardo il prefetto di Brindisi sottolinea che il disinteresse mostrato dalle diverse amministrazioni succedutesi nel tempo nella corretta gestione di tale patrimonio, appartenuto a soggetti di rilevante spessore criminale, e la scarsa attenzione al loro reimpiego nel circuito legale a beneficio della collettivita', danneggia l'immagine delle istituzioni nel suo complesso, costituendo un messaggio che ingenera sfiducia nei cittadini.
Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto di Brindisi rilevano una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Ostuni volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Ostuni (Brindisi), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 14 dicembre 2021

Il Ministro dell'interno: Lamorgese
 

Parte di provvedimento in formato grafico

 
Art. 2

La gestione del Comune di Ostuni (Brindisi) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott.ssa Tiziana Giovanna Costantino - prefetto a riposo;
dott.ssa Antonietta Lonigro - viceprefetto;
dott.ssa Maria Antonietta Silvana Madaro - funzionario economico finanziario a riposo.
 
Art. 3

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 27 dicembre 2021

MATTARELLA

Draghi, Presidente del Consiglio
dei ministri

Lamorgese, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 29 dicembre 2021 Ufficio controllo atti Ministeri interno e difesa, n. 3451