Gazzetta n. 232 del 4 ottobre 2022 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 5 agosto 2022
Scioglimento del consiglio comunale di Neviano e nomina della commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel Comune di Neviano (Lecce) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 20 settembre 2020;
Considerato che all'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale;
Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario l'intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata per rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico ed assicurare il risanamento dell'ente locale;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 4 agosto 2022;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di Neviano (Lecce) e' sciolto;
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Nel Comune di Neviano (Lecce), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 20 settembre 2020, sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica.
All'esito di un'indagine giudiziaria coordinata dalla locale direzione distrettuale antimafia e condotta dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce ha emesso il 18 gennaio 2022 un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di numerosi esponenti di un locale clan mafioso. Tra i destinatari della misura cautelare, per i quali l'autorita' giudiziaria indagante ha chiesto il rinvio a giudizio, figura anche un assessore del Comune di Neviano, in seguito dimessosi, accusato del reato di cui agli articoli 110 e 416-ter del codice penale (voto di scambio politico-elettorale aggravato dal metodo mafioso).
Il G.I.P. del Tribunale di Lecce, nella predetta ordinanza, afferma che «Le emergenze investigative acquisite dimostrano la esistenza di tutti gli elementi tipici della associazione di tipo mafioso e della sua attuale operativita' e, in particolare, ... l'infiltrazione della associazione mafiosa nell'amministrazione comunale di Neviano e il sostegno elettorale ai politici locali».
Conseguentemente, il prefetto di Lecce al fine di esaminare possibili forme di condizionamento dell'amministrazione comunale di Neviano da parte della criminalita' organizzata ha disposto, per gli accertamenti di rito, con decreto del 21 febbraio 2022, l'accesso presso il suddetto comune ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Al termine dell'accesso ispettivo, la commissione incaricata ha depositato le proprie conclusioni sulle cui risultanze il prefetto di Lecce, sentito nella seduta del 13 maggio 2022 il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato per l'occasione con la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, ha trasmesso l'allegata relazione che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000.
Con successivo provvedimento del 18 maggio 2022 il giudice per le indagini preliminari di Lecce ha disposto, per il menzionato assessore, la sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella dell'obbligo di dimora nel Comune di Neviano, fermo restando l'impianto accusatorio.
Le numerose operazioni di polizia e i procedimenti giudiziari che si sono susseguiti negli anni hanno acclarato la presenza nella Provincia di Lecce dell'organizzazione criminale di stampo mafioso denominata «sacra corona unita», le cui diramazioni territoriali hanno permeato anche il territorio del Comune di Neviano; come confermano gli esiti delle indagini condotte dalla direzione investigativa antimafia di Lecce con la sopra menzionata operazione giudiziaria e' stata accertata l'operativita' su quel territorio di un pericoloso clan criminale i cui gangli si sono insinuati «anche negli apparati amministrativi attraverso la stipula di pactum sceleris avente ad oggetto lo scambio politico mafioso tra voti e utilita' economica». Dalle indagini e' emerso infatti che il succitato assessore comunale, in concorso con esponenti della locale consorteria mafiosa, ai quali ha chiesto piu' volte la loro presenza «per ostentare nel paese la sua vicinanza al clan», ha accettato la promessa di voti per le elezioni amministrative tenutesi nel 2020, assicurando loro di dare in cambio denaro, di procacciare un lavoro presso l'impresa incaricata del servizio di raccolta dei rifiuti a Neviano ad un stretto parente di un mafioso, di mettere a disposizione l'apparato politico amministrativo di Neviano per le esigenze del clan, di rappresentare gli interessi del clan nel territorio calabrese. Ulteriore circostanza che, come evidenziato dal prefetto di Lecce, attesta la risalente e durevole contiguita' dell'amministrazione comunale ad ambienti mafiosi e' rappresentata dalla sua partecipazione ai funerali di un personaggio di spicco del contesto criminale leccese ucciso nel settembre del 2008, notizia che ha avuto risonanza nei media locali.
Nella relazione prefettizia viene sottolineata la continuita' amministrativa che connota fortemente gli organi elettivi di Neviano. Viene rilevato, infatti, che l'attuale sindaco e' figlia del precedente sindaco che ha ricoperto la stessa carica nelle scorse due consiliature e che ha svolto per un lungo periodo (sin dal 1988) un ruolo attivo e ininterrotto nella vita amministrativa del Comune di Neviano di cui e' tuttora consigliere comunale. La continuita' amministrativa si rileva anche nei confronti di numerosi altri consiglieri ed assessori comunali, tra i quali il predetto assessore raggiunto, come detto, dalla citata ordinanza cautelativa e che ha ricoperto in passato anche le cariche di sindaco e di vicesindaco.
Dalle risultanze giudiziarie e' emerso, peraltro, che anche altri amministratori comunali hanno cercato contatti con la criminalita' organizzata per ottenerne l'appoggio elettorale; nella relazione prefettizia viene al riguardo richiamato un passaggio della predetta ordinanza cautelare ove viene riferito che «la campagna elettorale che ha preceduto le elezioni amministrative del Comune di Neviano sia stata connotata dalla forte propensione dei candidati a mercanteggiare la funzione pubblica per interessi personali, con un inevitabile riverbero sull'intero apparato politico-amministrativo costituitosi all'esito del voto». Fonti tecnico investigative hanno infatti posto in rilievo che anche l'ex sindaco, candidatosi nella tornata amministrativa del 2020 a consigliere comunale in appoggio al candidato sindaco, come gia' evidenziato suo stretto parente, ha richiesto sostegno ad un imprenditore edile vicino agli ambienti della criminalita' organizzata, che da anni intrattiene rapporti di collaborazione professionale con il Comune di Neviano, essendo stato affidatario di numerosi appalti pubblici anche di ingente valore economico. A tal riguardo, il prefetto di Lecce ha sottolineato l'efficacia, dimostrata alla prova dei fatti, di tali accordi elettorali essendo stati effettivamente eletti alle cariche per le quali, sia l'ex sindaco che l'attuale primo cittadino, si erano candidati; a cio' si aggiunge l'elezione anche di un parente del predetto imprenditore successivamente nominato vicesindaco.
La relazione prefettizia evidenzia che «Gli stessi, pertanto, concordavano una comune strategia di propaganda, evidenziando, ancora una volta, che la ... (attuale sindaco) e la ... (ex sindaco e madre della predetta) ricercavano ed apprezzavano il contributo che poteva derivare alla loro elezione da esponenti della locale criminalita' organizzata». Viene altresi' posto in rilievo che le risultanze investigative, compendiate nell'ordinanza cautelare sopra richiamata, avrebbero anche consentito di rinvenire nella condotta dell'ex sindaco e attuale consigliere gli estremi del reato di corruzione elettorale per il quale, pero', l'autorita' giudiziaria indagante ha stabilito di non poter procedere per ragioni esclusivamente procedurali.
Del resto i contatti con ambienti malavitosi alla ricerca di sostegno elettorale sono stati acclarati anche in altri atti giudiziari dai quali e' emerso con chiarezza come l'ex sindaco ed attuale consigliere - definito «politico spregiudicato, che si avvaleva dei pregiudicati locali per coagulare intorno a se' consenso elettorale» - e l'ex assessore dimissionario, anche in altre occasioni, si sono avvalsi della vicinanza e dell'appoggio di ambienti controindicati per ottenere consenso elettorale.
Il quadro di insieme delineato dal prefetto di Lecce pone in evidenza diverse altre criticita', tutte sintomatiche di un evidente sviamento delle attivita' dell'ente rispetto al perseguimento dell'esclusivo interesse del bene pubblico. In particolare, la commissione d'indagine riferisce che a fronte di una grave carenza di personale amministrativo l'ufficio di staff alle dirette dipendenze del sindaco risulta, invece, composto di due unita' operanti di fatto nell'ambito delle competenze attribuite all'ufficio tecnico, rilevando come cio' sia la dimostrazione dell'indebita ingerenza costantemente esercitata da taluni amministratori anche nella gestione di questioni squisitamente amministrative, in violazione del principio di separazione tra l'indirizzo politico e le funzioni gestorie che costituisce la condizione necessaria per garantire il buon andamento e l'imparzialita' dell'azione amministrativa.
L'attivita' ispettiva svolta presso i competenti uffici comunali, in modo particolare nei procedimenti istruiti dall'ufficio tecnico comunale, ha fatto emergere una sorta di «continuita' e costanza di rapporti economici» tenuti tra le amministrazioni comunali succedutesi negli anni con il sopra richiamato imprenditore edile.
Al riguardo, giova evidenziare che l'ex responsabile del settore polizia locale del Comune di Neviano, attualmente in quiescenza ma ancora in servizio in occasione della campagna elettorale del settembre 2020, in sede di audizione effettuata dalla commissione d'accesso, ha confermato l'importante ruolo svolto dal suddetto imprenditore nella campagna elettorale dell'attuale sindaco, partecipando personalmente ai suoi comizi e mettendo a disposizione locali di sua proprieta'. Sono stati poi accertati «legami e cointeressenze» tra lo stesso imprenditore e noti esponenti della criminalita' organizzata locale. Al suddetto imprenditore, inoltre, tra il novembre 2013 e il dicembre 2020, sono stati affidati lavori, pubblici di vario genere su edifici scolastici comunali, per i quali risulta aver incassato la somma di 447.931,64 euro.
A questo riguardo il prefetto di Lecce riferisce, emblematicamente, a conferma del rapporto consolidato nel tempo che lega l'imprenditore al Comune di Neviano, di un appalto per la messa in sicurezza di un edificio scolastico comunale assegnato dopo l' espletamento di una procedura di gara «connotata da palesi irregolarita'» ad una societa' facente capo al suddetto operatore economico; la procedura di gara, impugnata dalla ditta seconda in graduatoria, e' stata ritenuta illegittima dal Tribunale amministrativo regionale Lecce che nel pronunciarsi sul caso «ha censurato il ripetuto inadempimento dell'obbligo dichiarativo delle generalita' e dell'insussistenza di cause di esclusione in capo al socio di maggioranza della ditta vincitrice dell'appalto». Nonostante la chiara pronuncia del giudice amministrativo, peraltro sostanzialmente confermata dal Consiglio di Stato in sede di appello, il Comune di Neviano non ha provveduto a darne esecuzione ed a dichiarare inefficace il contratto di affidamento, consentendo, invece, che l'appalto venisse portato a termine - da parte di una ditta riconducibile ad ambienti controindicati che non avrebbe avuto titolo per partecipare alla procedura di gara - e motivando l'inottemperanza con «lo stato avanzatissimo di esecuzione dei lavori». La relazione prefettizia sottolinea al riguardo che per l'irregolarita' della procedura di gara e a causa della condotta dichiaratamente omissiva tenuta nel caso in esame, l'ente locale e' stato condannato a risarcire i danni alla ditta ricorrente con gravi ripercussioni sulle casse comunali.
La commissione d'accesso si e' inoltre soffermata sui lavori affidati ad un'altra ditta, riconducibile allo stesso imprenditore, che pur non essendo iscritta nelle white list tenute dalla prefettura di Lecce, ha ottenuto numerosi lavori assegnati in via diretta. In particolare viene richiamato l'affidamento disposto nel mese di agosto 2020 ed i lavori aggiuntivi affidati nel dicembre 2021, relativi ad interventi edili e di riqualificazione degli arredi nell'ambito del sistema integrato di educazione e di istruzione istituito con decreto legislativo n. 65 del 2017 per il quale l'ente locale e' risultato tra i beneficiari di un finanziamento di 150.000 euro; tali lavori sono stati assegnati direttamente e senza espletare gare ad una ditta del predetto imprenditore dichiaratosi disponibile ad iniziare i lavori immediatamente e a completarli prima dell'inizio dell'anno scolastico. In realta' i lavori sono iniziati solo dal 1° settembre 2020 senza che il ritardo determinasse rimostranze da parte della stazione appaltante che pure aveva individuato tale ditta con affidamento diretto in relazione all'esigenza di eseguire i lavori con la massima tempestivita'.
Al riguardo l'organo ispettivo, nel rilevare l'inefficienza dell'ufficio tecnico comunale, ha segnalato plurime condotte irregolari poste in essere dal Comune di Neviano nelle procedure di affidamento di commesse pubbliche, e cio' sia per la ricorrenza delle assegnazioni in via diretta ad imprese che fanno capo, come sopra evidenziato, alla stessa proprieta' e sia per la mancata acquisizione dalla Banca dati nazionale antimafia (BDNA) delle certificazioni antimafia, le cui richieste, peraltro, risultano costantemente omesse dall'anno 2016.
La commissione d'accesso ha riferito di irregolarita' nel settore dei servizi sociali nei cui uffici sono state accertate carenze o incompletezze documentali, lacune peraltro gia' evidenziate all'esito del precedente accesso del 2004. Vengono, altresi', segnalati casi di occupazione abusiva di alloggi residenziali di edilizia popolare da parte di soggetti direttamente o indirettamente legati alla locale criminalita' organizzata. In particolare, viene riferito di una illegittima procedura di regolarizzazione del rapporto locativo con alcuni occupanti di alloggi popolari appartenenti al clan mafioso egemone sul territorio, nei cui riguardi l'amministrazione comunale, con chiaro atteggiamento di favore, ha disposto l'assegnazione degli alloggi occupati abusivamente, con grave detrimento nei confronti dei legittimi assegnatari iscritti regolarmente nella graduatoria di merito.
Il prefetto di Lecce sottolinea come tali comportamenti illeciti e arbitrari, costantemente tenuti nel tempo dai vertici politici dell'ente locale, attuati in dispregio delle elementari regole sottese al principio di legalita' disvelino ancora una volta il continuo asservimento dell'interesse pubblico all'illecito tornaconto dei vertici politici e del locale sodalizio criminale, aspetti che si riflettono negativamente sulla cittadinanza per l'immagine di conclamata illegalita' nella gestione del patrimonio pubblico.
La cattiva gestione della cosa pubblica nel Comune di Neviano si rileva anche nella inefficace riscossione dei tributi locali, in particolare delle imposte IMU e TARI, per le quali sono state rilevate in sede ispettiva numerose partite creditorie dovute al mancato versamento dei tributi locali con grave danno per le finanze comunali. A questo riguardo, viene sottolineato che tra i morosi, alcuni dei quali hanno regolarizzato la loro posizione solo dopo esplicita richiesta dell'organo ispettivo, vi sono anche alcuni amministratori comunali di vertice, a riprova dell'inadeguatezza dell'apparato burocratico e dello scarso senso civico dimostrato dagli stessi rappresentanti dell'ente locale.
Irregolarita' ed omessi controlli nella verifica dei requisiti di legge sono emersi riguardo al rilascio di alcune licenze per esercizi commerciali, attivita' di fatto controllate o gestite da esponenti controindicati o legati alle locali consorterie mafiose.
Le verifiche ispettive hanno evidenziato come l'ente non abbia effettuato, nel tempo, alcun controllo sulla sussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dalla legge per l'esercizio di tali attivita' ne' sulle dichiarazioni rilasciate dagli interessati, alcune delle quali risultate mendaci.
Tali circostanze, evidenzia il prefetto di Lecce, rivelano come l'inerzia dell'amministrazione comunale sia conseguente, non tanto o non solo ad una generica negligenza degli uffici preposti, ma piu' verosimilmente ad un atteggiamento compiacente verso soggetti notoriamente inseriti nel contesto criminale locale.
Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione prefettizia, rivelano una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Neviano volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'.
Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Neviano (Lecce), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Roma, 28 luglio 2022

Il Ministro dell'interno: Lamorgese
 
Art. 2

La gestione del Comune di Neviano (Lecce) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott. Vincenzo Lubrano - viceprefetto;
dott.ssa Manuela Curra' - viceprefetto aggiunto;
dott. Berardino Nuovo - funzionario economico finanziario.
 

Prefettura di Lecce

Parte di provvedimento in formato grafico

 
Art. 3

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, la giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 5 agosto 2022

MATTARELLA

Draghi, Presidente del Consiglio dei
ministri

Lamorgese, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 12 agosto 2022 Interno, reg. n. 2182