Gazzetta n. 297 del 21 dicembre 2022 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 novembre 2022 |
Scioglimento del consiglio comunale di Cosoleto e nomina della commissione straordinaria. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Considerato che nel Comune di Cosoleto (Reggio Calabria) gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 10 giugno 2018; Considerato, altresi', che dall'esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale di Cosoleto, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 21 novembre 2022;
Decreta:
Art. 1
Il consiglio comunale di Cosoleto (Reggio Calabria) e' sciolto. |
| Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il Comune di Cosoleto (Reggio Calabria), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 10 giugno 2018, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' dell'amministrazione, nonche' il buon andamento ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il territorio del Comune di Cosoleto, al pari di altre aree della citta' metropolitana di Reggio Calabria, risente della radicata e pervasiva presenza dell'organizzazione di tipo mafioso denominata «'ndrangheta» e, nello specifico, di un clan criminale ad essa associato la cui area di influenza si estende proprio in quel contesto territoriale come anche accertato giudizialmente. Il quadro sopra delineato ha trovato recente conferma dall'esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare, tra cui quella emessa in data 25 marzo 2022 dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 35 persone (ventinove in carcere e sei agli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione mafiosa (art. 416-bis c.p.), scambio elettorale politico mafioso (art. 416-ter c.p.), favoreggiamento commesso al fine di agevolare l'attivita' del sodalizio mafioso (articoli 378 e 416-bis 1 c.p.) e detenzione e vendita di armi comuni da sparo ed armi da guerra aggravate (articoli 1 e 2 L. 895/67 e 416-bis 1 c.p.). Tra i destinatari dell'ordinanza cautelare figurano, oltre a vari esponenti del gruppo mafioso appartenente alla cosca locale, il sindaco del Comune di Cosoleto - attualmente sospeso a seguito del provvedimento in data 11 maggio 2022 adottato dal prefetto di Reggio Calabria, ai sensi dell'art. 11, comma 2 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 - e un dipendente dello stesso comune. In relazione al contenuto dei suddetti provvedimenti giudiziari ed al fine di verificare la sussistenza di forme di condizionamento e di infiltrazione delle consorterie mafiose nell'amministrazione comunale, il prefetto di Reggio Calabria, con decreto del 24 maggio 2022, ha disposto l'accesso presso il suddetto comune, ai sensi dell'art. 143, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per gli accertamenti di rito. Al termine dell'indagine ispettiva, la commissione incaricata delle indagini ha depositato le proprie conclusioni sulle cui risultanze il prefetto di Reggio Calabria, sentito nella. seduta del 12 settembre 2022 il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore capo della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e del procuratore della Repubblica di Palmi, ha inviato l'allegata relazione, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando, pertanto, i presupposti per l'applicazione delle misure di cui al citato art. 143 del decreto legislativo n. 267/2000. Le verifiche disposte hanno evidenziato la continuita' amministrativa che connota fortemente gli organi elettivi di Cosoleto, atteso che l'attuale sindaco e' al suo terzo mandato consecutivo e che numerosi altri amministratori in carica hanno fatto parte delle precedenti consiliature; a tale continuita' amministrativa e' corrisposta la perpetuazione di criticita' e irregolari prassi amministrative, come puntualmente evidenziato nella relazione prefettizia e in quella della commissione d'indagine. La relazione del prefetto di Reggio Calabria si sofferma sulla figura del sindaco indagato, come. sopra evidenziato, in concorso con altri soggetti, tra cui un esponente del locale clan mafioso e un dipendente dell'amministrazione comunale, per i reati di cui agli articoli 110 e 416-ter c.p., in quanto gli stessi «stilavano un accordo elettorale politico mafioso in vista delle consultazioni amministrative del 2018». In particolare nella relazione prefettizia viene precisato che il primo cittadino di Cosoleto - unitamente al citato dipendente comunale, tratto in arresto lo scorso mese di maggio, ritenuto inserito in contesti criminali - e' accusato di aver accettato la promessa di un esponente mafioso di procurare voti alla lista elettorale del sindaco, «mediante le modalita' di cui al terzo comma dell'art. 416-bis c.p., in cambio della promessa di reperimento di occupazioni lavorative in favore ...» di soggetti di interesse della consorteria. A cio' si aggiunge che nei riguardi del sindaco di Cosoleto risultano diverse altre pendenze di natura penale, tra cui una, per la quale il tribunale di Reggio Calabria ne ha disposto il rinvio a giudizio, concernente presunte operazioni illecite poste in essere dal predetto con una impresa edile tese ad orientare l'assegnazione di due appalti per la realizzazione di opere pubbliche bandite dall'ente locale; nell'ipotesi accusatoria viene precisato peraltro che «i fatti venivano commessi con l'aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l'attivita' dell'associazione mafiosa denominata 'ndrangheta ...». La relazione prefettizia, dopo aver effettuato un'analitica disamina dei profili dei singoli amministratori comunali, pone in particolare rilievo l'intricata ed estesa rete di rapporti parentali e/o di frequentazioni che lega la maggior parte di essi a esponenti della locale criminalita' organizzata, tra cui l'attuale vice sindaco reggente coniugata con un noto esponente mafioso locale arrestato nel 2022 per associazione di stampo mafioso; il medesimo intreccio di relazioni familiari e personali interessa lo stesso primo cittadino, come sopra evidenziato attualmente ancora sospeso dall'esercizio delle funzioni della carica elettiva. Analoghe criticita' sono state rilevate anche nei confronti di altri dipendenti comunali, risultando, infatti, che gran parte di essi e' gravata da precedenti o da pendenze di natura penale. Inoltre vengono segnalati intrecci familiari o frequentazioni con soggetti gravitanti o appartenenti al. locale contesto criminale. I lavori svolti dalla commissione d'accesso hanno preso in esame l'intero andamento gestionale dell'amministrazione comunale, facendo emergere un deficit organizzativo dell'ente da cui e' derivato un generale disordine amministrativo, rivelatosi peraltro funzionale all'infiltrazione mafiosa, riscontrato, in particolare, nel settore dei tributi locali, ufficio che, per un determinato periodo, e' stato gestito direttamente dallo stesso primo cittadino. Gli esiti ispettivi in tale settore hanno evidenziato «l'assenza di metodologia» per assicurare un'ordinata riscossione dei tributi locali che nel tempo ha, nei fatti, favorito l'elusione degli obblighi fiscali, dovere a cui si sottrae una parte rilevante della cittadinanza, come e' dimostrato dalla bassissima percentuale di incasso delle singole voci di entrate comunali. A tal riguardo, la relazione prefettizia evidenzia il fatto che a determinare la vasta area di evasione fiscale hanno contribuito anche molti amministratori e dipendenti comunali, a cui si sono aggiunti alcuni loro familiari, nonche' numerosi soggetti appartenenti alla locale cosca di «'ndrangheta». L'esigua capacita' di riscossione delle risorse proprie ha conseguentemente prodotto una rilevante situazione deficitaria dell'ente, tanto che al 31 dicembre 2021 esso presentava un debito residuo comprensivo delle anticipazioni e delle liquidita' pari a euro 854.823,50, importo assai rilevante per un comune di ridottissime dimensioni demografiche quale e' appunto il Comune di Cosoleto. L'attivita' ispettiva ha fatto emergere numerose altre irregolarita' gestionali e una generale scarsa attenzione al rispetto dei principi e delle disposizioni dettati in materia di trasparenza amministrativa dal decreto legislativo del 14 marzo 2013, n. 33, venendo rilevato che molti atti adottati dall'amministrazione comunale non risultano pubblicati o sono stati pubblicati in ritardo sull'albo pretorio on-line dell'ente locale. Per quanto riguarda le procedure di affidamento di lavori e servizi pubblici, l'organo ispettivo ha evidenziato che negli ultimi due anni il Comune di Cosoleto ha assegnato lavori, anche in via diretta o in somma urgenza, a diverse societa' i cui titolari, in alcuni casi, sono risultati gravati di precedenti di polizia; inoltre, la relazione prefettizia sottolinea come, in generale, gli affidamenti sono stati disposti in violazione dei principi di rotazione e trasparenza amministrativa, oltreche' della parita' di trattamento previsti dall'art. 125 del codice degli appalti, tant'e' che la maggior parte di essi e' stata assegnata ad una sola ditta. Sono altresi' emerse irregolarita' nelle procedure afferenti la somma urgenza, in quanto, come previsto, non sono stati effettuati ne' i controlli delle autocertificazioni previste dal comma 7 dell'art. 163 decreto legislativo n. 50/2016 ne' rispettati i termini fissati dall'art. 191, comma 3, del decreto legislativo n. 267/2000, considerato che le relative deliberazioni della giunta comunale risultano adottate in ritardo. Analogamente vengono rilevate omissioni per quanto attiene alle verifiche antimafia relative alle societa' affidatarie di commesse pubbliche; la relazione della commissione d'indagine segnala a tal riguardo che le procedure di accesso alla banca dati nazionale antimafia (BDNA) sono state in numero decisamente esiguo; infatti, tra l'ottobre 2019 e il luglio 2022 sono state inserite in banca dati solo 14 richieste di comunicazione antimafia. Uno dei due addetti comunali abilitati all'inserimento delle richieste in BDNA, inoltre, non ha mai ritirato il proprio username, conseguentemente non ha mai effettuato alcun accesso. La relazione prefettizia evidenzia altresi che sino all'anno 2020 gli incarichi di assistenza legale dell'ente sono stati decisi in violazione del principio della rotazione, venendo assiduamente affidati ad un solo professionista, coniugato con una dipendente comunale, individuato direttamente dagli amministratori e non dal competente ufficio comunale e, pertanto, in violazione del principio di separazione tra le funzioni propriamente gestionali e quelle di indirizzo politico. Anomalie e irregolarita' hanno caratterizzato anche le attivita' promosse dall'amministrazione comunale nell'ambito del servizio civile; in particolare le procedure di selezione di volontari in due progetti comunali risultano viziate per quanto attiene alle determinazioni assunte dalla commissione giudicatrice che in sede di ammissione e selezione dei candidati si e' riunita - in violazione delle disposizioni della normativa di settore e in contrasto con quanto sancito dalla costante giurisprudenza - non in collegio perfetto per l'assenza nelle sedute concorsuali di uno dei tre commissari. L'organo ispettivo riferisce, inoltre, che per alcuni dei volontari selezionati dalle commissioni esaminatrici sono state riscontrate controindicazioni di carattere penale, in quanto risultano indagati per associazione mafiosa ed anch'essi direttamente interessati dall'esecuzione della predetta ordinanza cautelare del 25 marzo 2022 nonche' riconducibili, per rapporti parentali, ad esponenti della locale criminalita' organizzata La relazione prefettizia evidenzia inoltre, quale ulteriore elemento che attesta una gestione dell'ente locale avulsa dal rispetto delle regole e della trasparenza amministrativa, che le varie determine comunali concernenti le diverse fasi delle procedure di selezione dei progetti di servizio civile in argomento sono state rese pubbliche con molto ritardo rispetto alle date di adozione. Anche le procedure di affidamento della gestione delle attivita' di accoglienza, integrazione e tutela in favore dei richiedenti e titolari di protezione internazionale sono state caratterizzate da ripetute violazioni della normativa di settore. A tal proposito, viene evidenziato che il predetto servizio e' stato dato in convenzione il 15 marzo 2017 ad una associazione avente sede a Reggio Calabria per il triennio 2017/2019, senza che venisse richiesta, prima della stipula del contratto, la relativa certificazione antimafia. A tale mancanza e' stato posto rimedio solamente un anno dopo e verosimilmente, riferisce il prefetto, come effetto di attivita' ispettive disposte dalla locale prefettura. Alla scadenza del triennio, il sindaco di Cosoleto, in qualita' di responsabile dell'area amministrativa e dei servizi generali del comune, ha dato avvio alle procedure propedeutiche al nuovo affidamento del servizio per il biennio 2021/2022, procedura di fatto non conclusa ed archiviata dalla citta' metropolitana di Reggio Calabria - ente individuato in tale settore quale stazione unica appaltante - per la mancata risposta del comune a richieste di integrazioni istruttorie. Nella relazione prefettizia si sottolinea che il Comune di Cosoleto non solo non ha aderito alle richieste istruttorie formulate dalla citta' metropolitana ma, pervicacemente, ha preferito ricorrere a proroghe tecniche del contratto, gia' scaduto, in favore del vecchio gestore piuttosto che perseguire il rinnovo della convenzione rispondendo alle richieste della predetta stazione appaltante. Rileva al riguardo, significativamente, che la quasi totalita' del personale assunto dal vecchio gestore ed addetto al servizio di accoglienza risulta avere legami familiari o/e di frequentazione con esponenti delle locali consorterie mafiose; tra questi vengono. segnalati dipendenti raggiunti dalla predetta ordinanza cautelare del 25 marzo 2022 ed indagati per associazione di stampo mafioso. Dagli esiti ispettivi riassunti dalla relazione prefettizia emerge un quadro indiziario dal quale traspare evidente la debole legalita' esistente all'interno dell'ente locale, da cui conseguono le irregolarita' gestionali sopra menzionate e un preoccupante livello di compromissione dell'amministrazione comunale di Cosoleto che, dunque, non appare in grado di resistere o di opporsi alle ingerenze mafiose che si generano in quel difficile contesto territoriale. Le circostanze, analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del prefetto, hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Cosoleto volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilita' dell'istituzione locale, nonche' il pregiudizio degli interessi della collettivita', rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalita'. Ritengo, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Cosoleto (Reggio Calabria), ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Roma, 14 novembre 2022
Il Ministro dell'interno: Piantedosi |
| Art. 2
La gestione del Comune di Cosoleto (Reggio Calabria) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott.ssa Emma Caprino - viceprefetto; dott. Salvatore Tedesco - viceprefetto aggiunto a riposo; dott. Francesco Battaglia - funzionario economico finanziario. |
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Parte di provvedimento in formato grafico |
| Art. 3
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche. Dato a Roma, addi' 23 novembre 2022
MATTARELLA
Meloni, Presidente del Consiglio dei ministri
Piantedosi, Ministro dell'interno Registrato alla Corte dei conti il 30 novembre 2022, foglio n. 2890 |
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